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Autore: Inathia Len    29/02/2016    2 recensioni
Utimo anno a Hogwarts di James, Sirius, Remus, Peter, Lily, Severus, Regulus (anche se tecnicamente lui è al sesto anno) e Deirdre Woe. Ma chi è codesta fanciulla? Leggete, leggete…
Leggete per conoscere dell’anno in cui James Potter fece capitolare la bella Lily Evans.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Lily Evans divenne la sorella adottiva di Sirius Black.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Sirius Black sfidò nuovamente la sua famiglia e Regulus Black.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Regulus Black divenne un Mangiamorte e si sposò.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Remus Lupin combatté la sua maledizione.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Peter Minus lottò per essere un degno Malandrino.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Severus Piton cercò di sistemare le cose con Lily.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Deirdre Woe entrò nella vita dei fratelli Black.
Ma la storia non si fermerà qua. Si andrà oltre, parlando del “dopo-Hogwarts”, delle tre volte in cui i Potter sfidarono Voldemort, della profezia, della morte da eroe di Regulus, della fine per arrivare all'inizio, a Harry.
EX "Sirius Black il comico (sai che risate)
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Regulus Black, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Classe 1960'
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Sirius smette di leggere il giornale da sopra la spalla di Remus e si volta verso James e Peter, che stanno sistemando gli addobbi di Natale. Il loro appartamento è minuscolo, ma questo non vuol dire che non si debba festeggiare… per quanto Sirius sia poco in vena di festeggiamenti. Neppure l’ultima buona notizia, la gravidanza di Alice Paciock, lo riesce a mettere di buon umore. Un tempo amava il Natale, ma da troppo tempo riesce solo ad accostarvi memorie dolorose.

-Ecco fatto, che ve ne pare?- chiede James che, sulle spalle di Peter, ha appena finito di posizionare la stella in cima all’albero.

-Mi pare che avresti potuto farlo senza usarmi come scala- borbotta l’amico sotto di lui, inginocchiandosi per farlo scendere.

-Ho promesso a Lily che avrei fatto tutto alla babbana, piccolo regalo anticipato. Allora, bello, eh?- domanda di nuovo, poggiando le mani sui fianchi e ammirando la sua creazione.

-Non è male. È solo un tantinello storto… pende verso sinistra…- commenta Remus, alzando appena gli occhi dal giornale.

-Certo che se guardassi il mio albero e non quel foglio di carta straccia…- bofonchia James, contrariato. –Sirius?-

-Fa schifo. Ma almeno Lily lo apprezzerà- si stringe nelle spalle lui.

-Ma come fa schifo?!-

James rivolge uno sguardo finalmente oggettivo all’albero in plastica che ha riesumato dalla cantina e si rende conto che non è davvero tutto questo splendore. Ha perso parecchi aghi e la struttura di metallo è quasi del tutto visibile, la pittura verde scrostata lascia molte parti del colore originale, che a sua volta è stato mangiato dalla muffa. Sperava almeno che la sua esagerata altezza rimediasse, invece sembra solo uno spaventapasseri che di natalizio ha ben poco. Le decorazioni sono abbastanza decenti, quello sì. Solo qualche pallina qua e là è ammaccata, i pungitopo e le luci danno un po’ più di allegria e la stella in cima è anche quasi dritta. È l’albero in sé a pendere, come ha detto Remus, ma questo perché il piedistallo è difettoso.

-Okay… un po’ orrendo lo è. Quello che avevamo a Godric’s Hollow era un pochino meglio, ma non avevo voglia di andare a prenderlo… è un buon compromesso…- riflette alla fine.

-Lily lo apprezzerà- ripete Sirius. –Ora, te ne vuoi stare zitto che stiamo provando a leggere, qui?- e torna a sbirciare da sopra la spalla di Remus.

-Che è successo?- chiede Peter, la voce che gli trema, tirandosi nervosamente le maniche del maglione. –Qualcuno che conosciamo?-

Remus gli passa il giornale con un’espressione grave in viso.

-Mi dispiace, Pete, la tua ex, Roxanne Miller… c’era il Marchio sulla sua casa…-

-Ah sì?- domanda lui. Poi, forse rendendosi conto di non aver espresso abbastanza cordoglio, ritenta. –Ma come è possibile…? Rox non avrebbe mai fatto male a una mosca… che disgrazia…-

-Marchio Nero, eh?- fa James, sedendosi sul bracciolo del divano. –Forse si era immischiata in qualcosa che non doveva… è la fine che rischiamo tutti, quella…-

-Allegro tu, mi raccomando! In fondo mancano solo due settimane a Natale- commenta Sirius.

-Lo so… però è strano, insomma, Roxanne la conoscevamo anche noi. Mi fa solo strano leggerlo dal giornale che sia morta- scrolla le spalle James.

Poi Remus si alza all’improvviso e si stiracchia.

-Per quanto mi piacerebbe rimanere qui a cianciare di morti e cadaveri con voi- dice, -vi saluto che domani… domani ho delle cose da fare- continua in fretta, quasi mangiandosi le parole. –Quindi, ricapitolando: Ramoso, il tuo albero fa schifo, ma Lily ti ama e lo amerà; sì, mi avete già detto otto volte della festa di Natale e ci sarò; no, non piangete troppo la mia dipartita. Ci vediamo tra due settimane.-

E dopo aver fatto un rapido gesto come di benedizione generale, Remus si dirige alla porta e se la chiude alle spalle, lasciando gli amici piuttosto spaesati.

-E quello cos’era?- chiede Sirius, inarcando un sopracciglio.

-A quanto pare tutti questi discorsi su Rox e il Marchio non gli facevano troppo piacere…- commenta Peter, osservando la reazione degli altri due di sottecchi. –Insomma, sono le stesse cose che diciamo sempre… e poi perché andarsene così, Roxanne mica la conosceva così bene, in fondo…-

Sirius lancia un’occhiata prima a Peter poi a James, che sta riflettendo tenendosi il mento con una mano. Per un attimo il ragazzo sembra annuire e concordare, poi scuote la testa e un sorriso tirato gli compare sul volto.

-Nah, sarà stato solo stanco. L’hai sentito, Coda, ha detto che ci vediamo a Natale. E allora ci vediamo a Natale!- esclama, alzandosi per vedere se ci sono altre decorazioni che può aggiungere all’albero per vedere di renderlo meno deprimente.

Sirius e Peter rimangono in salotto e, soprattutto il primo, non appare del tutto convinto.

 

 

 

La sera sta già cominciando a scendere ed Edgar non è ancora tornato. Mary asciuga nervosamente i bicchieri rimasti sul lavabo da pranzo e intanto sbircia fuori dalla finestra. Oltre lo steccato della fattoria è tutto tranquillo e gli incantesimi di protezione si sarebbero attivati se qualche ospite non gradito fosse riuscito ad entrare…

La ragazza scuote la testa e si dà della paranoica. Ha già vissuto col fiato sul collo, quando era poco più che una ragazzina e scappava con suo padre dai Mangiamorte, all’epoca quasi sperava che ogni giorno potesse davvero essere l’ultimo, così da smettere quella fuga… ma ora ha finalmente qualcosa per cui vivere e non ci rinuncerà tanto facilmente.

Un leggero bussare alla porta della cucina la fa voltare e vede Lily sulla soglia, con Erin in braccio. La piccola ha già più di un anno e cammina che è una meraviglia ma, essendo una pigrona quanto la madre, quando qualcuno la prende in braccio è più che felice.

-Ehi- la chiama Lily, togliendo delicatamente una ciocca dei suoi capelli dalla bocca di Erin. –Tutto bene? Di là ti stiamo aspettando…-

Mary si asciuga le mani e le sorride stanca. Nell’ultimo periodo ha stranamente messo su peso ed è sempre più esausta, ma si dice che è colpa della guerra.

-Sì, scusami, arrivo.-

-Alice voleva cominciare ad aprire i regali, sono venuta a chiamarti per quello. Sicura che sia tutto a posto?- insiste poi.

-C’erano dei bicchieri che… volevo vedere se Eddie fosse stato di ritorno. Niente- ammette alla fine Mary, allungando le braccia per prendere la figlia. Ora che è più grandicella si vede che ha preso i suoi occhi chiari e i capelli ribelli del padre, che le si arricciano sulla testolina e fanno impazzire Mary quelle rare volte che tenta di pettinarla.

-Era di turno fino a questa notte, no? Sono a malapena le cinque… sta bene, Mare, vedrai- la consola Lily, mettendole un braccio attorno alle spalle. –E ora vieni, torniamo di là o ci perderemo questa bellissima festa per il delfino dei Paciock!-

 

 

 

Alice è seduta al centro del divano, accanto a lei Dorcas le sta passando il primo regalo, impacchettato di verde e con un enorme fiocco sopra. Marlene, poco distante, sta finendo ricontrollando la sua confezione e si illumina quando, alzando lo sguardo, vede le altre due ragazze rientrare in sala.

-Eccole qua!- esclama anche Casey. –Ora puoi cominciare ad aprirlo, no? Forza, forza!- batte poi le mani.

Mary si siede e continua a tenere Erin in braccio. Lily le resta affianco.

Alice, dal divano, scarta con delicatezza la carta e poi si porta una mano al petto, commossa. Tira fuori una tutina da neonato bianca, con un orsacchiotto disegnato sopra.

-Oh, Casey, non dovevi! Guardate, non è bellissima?-

E la tutina comincia a passare di mano in mano, di ragazza in ragazza, fino a quando non torna in quelle della futura mamma.

-Questo è mio e di Doc- dice Marlene, passandole un pacchetto giallo.

-Ah, mi ero dimenticata- interviene Dorcas. –Il mio era anche di Gid…- comunica, arrossendo.

-Come se ci fosse stato bisogno di specificarlo- la prende in giro Mary, ma non ha la sua solita vena ironica. C’è qualcosa che la turba, lo notano tutte. E allora i regali passano per un attimo in secondo piano e gli sguardi delle quattro ragazze si posano su di lei. Persino la piccola Erin si volta e comincia a giocare con i lunghi capelli castani della madre.

-Lasciatemi perdere… sono solo preoccupata, davvero. Lasciatemi perdere- mormora lei, tornando ad alzarsi e dirigendosi di nuovo verso la cucina. Fa cenno a Lily di andare con lei, se può, e la ragazza la segue immediatamente.

Mary si siede sul tavolo e lascia Erin accanto a sé. Almeno è una bambina tranquilla.

-Che è successo?- le chiede di nuovo l’amica. –Perché non può trattarsi solo di Bones…-

-Io… ultimamente mi sento strana- ammette Mary, accarezzando la testa della figlia. –Lily, io credo… anzi, ho proprio paura di essere di nuovo incinta. Proprio adesso che Erin stava crescendo e mi sarei potuta unire più attivamente all’Ordine anziché stare a casa a fare la calza e preoccuparmi come una vecchia casalinga… Oddio, ma siamo matti? Un altro figlio? Adesso?-

Ma Lily soffoca i suoi dubbi con un abbraccio e Mary si abbandona contro l’amica, cominciando a piangere e a sfogare l’ansia e la preoccupazione. Lily le asciuga le lacrime e le sorride.

-Ricordi quanto eri preoccupata la prima volta e alla fine è andato tutto bene?-

Mary mugugna qualcosa in risposta, mentre dalla sala si sente la voce di Alice commentare deliziata il regalo di Marlene.

-Penserete che sono solo una macchina sforna-figli, una inutile… ma io non volevo essere così, Lily. Io volevo combattere davvero, essere con Ed in missione e non a casa a mangiarmi le unghie per l’ansia, la maglia sporca perché ho perso del latte… perché fa schifo come cosa- aggiunge, abbandonando il tono lamentoso per qualche istante. –E comunque adesso ho rovinato anche il momento di Alice…-

-Chi ha rovinato cosa?- chiede la ragazza, comparendo in cucina con le altre due alle spalle. –Scusate, non volevamo disturbarvi, ma non vi vedevamo tornare…-

-Sono incinta, molto probabilmente- dice lugubre Mary. –E non vi azzardate a farmi gli auguri- aggiunse. –Se fossi un pelo furba darei in affidamento entrambi, Erin e il nascituro, e mi unirei seriamente alla lotta. Io…-

-Ehi- si fa avanti Alice, prendendole una mano e chinandosi all’altezza dei suoi occhi. Pur essendo Mary seduta sul tavolo, Alice riesce comunque ad essere più alta di lei. –Lo so che la tua migliore amica non sono io, però lasciati dire qualcosa da qualcuno che la guerra la conosce bene. Anche prima di entrare nell’Ordine, con Frank abbiamo combattuto molto. Anche noi abbiamo affrontato Voldemort. E Mary, tutto questo fa schifo, quindi ritieniti fortunata se sei comunque riuscita a farti una famiglia nonostante tutto. Bones ti adora ed Erin è una bambina meravigliosa, ora ce n’è un altro in arrivo… tu sei tutto quello per cui stiamo combattendo, dico davvero. È come se tu fossi l’incarnazione della vita che tutte noi vorremmo. Una famiglia normale, dei figli e poterli veder crescere…-

-E poi, vedi il lato positivo- aggiunge Marlene. –Se questa volta nasce maschio puoi comunque avere William McDonald Bones.-

E a questo punto finalmente tutte riescono a ridere e a dimenticare le tensioni.

 

 

 

Remus sta preparando per l’ennesima volta la valigia. Gli sembra di non aver fatto altro nel corso degli ultimi anni… anche se onestamente le missioni si sono fatte più frequenti nell’ultimo periodo, da quando è riuscito quasi a farsi accettare da un branco che vive in Galles. Inizialmente erano diffidenti, lo vedevano come qualcuno che rifiutasse il suo vero essere, ma ora, dopo qualche tempo, ora Remus è quasi uno di loro.

È uno dei branchi più grandi in cui abbia mai provato ad infiltrarsi e anche uno dei più vicini a Greyback. Se solo riuscisse anche ad avere la sua vendetta su di lui…

Gli è dispiaciuto lasciare così all’improvviso gli altri, ma un qualsiasi saluto di altro tipo sarebbe stato imbarazzante e poi avrebbero potuto fargli delle domande. E Moody e Silente, ma soprattutto il primo, sono stati categorici: nessuno deve sapere cosa fa lui durante i suoi periodi di assenza. La possibilità che nell’Ordine ci sia una spia non piace a nessuno, a Remus meno di tutti, ma bisogna essere oggettivi: è più che probabile. Quell’anno appena passato è stato uno schifo per loro, anche se deve ammettere che essere riusciti a tirare via Peter da quel covo di Mangiamorte è stato un parziale successo. Corrono meno rischi e anche Peter stesso gli è sembrato leggermente più rilassato.

-Vai da qualche parte?-

Una voce lo fa trasalire e fa per recuperare la bacchetta, quando si rende conto che si tratta solamente di Sirius. Come sia riuscito a trovarlo in quella bettola dove alloggia per la notte, questo è tutto un altro discorso. È vicina alla stazione e sarà comoda per domani mattina, dato che non ha alcuna intenzione di Smaterializzarsi fino a Cardiff, ma per il resto i lati positivi finiscono lì. Non è il primo posto dove lui cercherebbe qualcuno dei suoi migliori amici, se dovesse.

-Te l’ho detto prima, Sirius. Missione- bofonchia, mettendo via la bacchetta e riprendendo a fare i bagagli. Prima di andare via di casa, dopo l’ennesima discussione con suo padre, ha preso giusto qualche vestito alla rinfusa che ha sparso per la stanza la sera prima. Ora li deve infilare nella sua piccola valigia e la cosa non sta andando bene come vorrebbe. Anche perché il suo Incantesimo di Estensione Irriconoscibile fa pena ed è già la quarta volta che i maglioni gli vengono vomitati sul letto.

-Peccato te ne sia andato così in fretta- butta lì Sirius. –Il vecchio Pete è preoccupato.-

-E chi non lo è?- ribatte Remus. –Potresti levarti dai miei jeans, ora? Sono stanco e vorrei andare a letto…-

Sirius, che si era lasciato cadere a caso sul letto, gli passa i pantaloni e inarca un sopracciglio.

-Come mai così intrattabile?-

-Lo sai perché, Felpato.-

-Giusto… quand’è la luna piena?-

-Domani. Ma cos’è questo, un interrogatorio?- sbotta Remus, sedendosi sulla valigia e riuscendo finalmente a chiuderla.

-Potrebbe- risponde unicamente l’altro, guardandosi le unghie con nonchalance. –Dov’eri quando Roxanne Miller è stata uccisa, Remus?-

L’altro lo guarda stralunato. È serio? Gli sta davvero chiedendo una cosa del genere?

-Abbiamo organizzato una serata al pub con gli altri per festeggiare Frank e il nano in arrivo… perché non sei venuto?-

-Avevo… avevo da fare. Solite cose. E poi ero stanco- borbotta Remus e lui stesso sa di suonare poco convincente. Ma Sirius non può essere davvero convinto di quello che gli sta chiedendo, non può davvero credere che sia lui la spia… in uno scatto d’ira si solleva le maniche e gli mostra gli avambracci candidi. –Nessun Marchio Nero- gli dice. –E ora preferirei che te ne andassi. Deficiente- aggiunge sotto voce.

Ma Sirius sembra non intenzionato a muoversi dal letto. Si è semplicemente tirato a sedere e rivolge a Remus uno sguardo sottile e di ghiaccio.

-Il fatto che tu non abbia il Marchio non significa nulla. Dove vai per queste “missioni”?- gli chiede, virgolettando la parola in aria, il tono di qualcuno che chiede spiegazioni ma non crederà a nessuna parola che gli verrà detta.

-Senti, Sirius- ricomincia Remus, la voce che gli ribolle di rabbia. –Te lo dico un’altra volta: sono stanco, domani mi devo alzare presto, puoi andartene? Sono stati mesi difficili gli scorsi per te, va bene, lo capisco, ma non per questo…-

-Di che accidenti blateri?- lo interrompe l’altro.

-I due anniversari, cretino- perde la pazienza Remus. –E non fare l’uomo di ghiaccio, perché ci stiamo ancora male noi per Deirdre, non oso pensare cosa tu…- ma non fa in tempo a finire la frase che Sirius gli è saltato letteralmente al collo. Ora che gli è vicino, può sentire il suo alito puzzare di birra e capisce tutta la baldanza e la rabbia repressa da dove derivino… ma non per questo non reagisce. È stufo marcio di essere guardato con sospetto da quelli che dovrebbero essere i suoi migliori amici, solo perché Moody e Silente gli hanno imposto la massima segretezza. Ogni mese lui rischia la vita e ora si deve sentire dire che è lui la spia?

I due finiscono sul pavimento, le bacchette abbandonate chissà dove e le mani e gli insulti che si fanno sempre più pesanti. Riesce a immobilizzargli le braccia, tenendolo per i polsi, ma Sirius si dibatte e con un morso e un calcio si libera. Poi lo carica quasi di peso e lo manda a sbattere contro l’armadio già sbilenco di suo, la cui anta sceglie proprio quel momento per staccarsi e finirgli in testa. Quando fa per caricarlo una seconda volta, con un colpo di reni, Remus riesce a rialzarsi e scartare di lato, saltandogli poi sulle spalle e immobilizzandolo una volta per tutte. Gli prende le braccia e le tira dietro la schiena e gli si siede sopra, pur facendo attenzione a non rompergli nulla. Ha il fiatone e si asciuga il sudore con la manica del maglione.

-Ma sei scemo?- chiede ansimando. –Ti ha dato di volta il cervello?-

Sirius, sotto di lui, si divincola, ma Remus non lo lascia andare.

-Oh certo, ti faccio alzare… come se non avessi già abbastanza cicatrici in viso… quel maledetto armadio mi ha fatto un male… Ora mi dici qual è il tuo problema? E dico seriamente…-

-Non… non puoi essere tu… non puoi essere tu la spia- riesce ad articolare alla fine Sirius.

-Ma è certo che non sono io, pazzo di un cane. Le pulci ti hanno dato definitivamente di volta il cervello?-

-Anche James lo dice…-

-James dice anche che dovresti pensare di rimanere cane permanentemente. Non seguirei i suoi consigli. Ora, se mi sposto e ti faccio alzare, ti comporti come una persona normale o devo aspettarmi un’altra anta in testa?-

Sirius, per quanto malamente, riesce ad annuire. Remus scivola dalla sua schiena e lo aiuta a tirarsi in piedi, cercando gli occhi dell’altro con i suoi.

-Si può sapere cosa ti è passato per la testa?-

-Ho semplicemente pensato che… ma forse mi sono sbagliato…-

-Forse?- inarca un sopracciglio Remus. –Sirius, non sono io la spia. Non potrei mai fare una cosa del genere a James, Lily, Peter, te e a tutti gli altri nostri amici… hai preso un granchio e uno anche bello grosso… mi hai capito?- insiste, quando gli sembra che Sirius non sia convinto, mettendogli le mani sulle spalle e obbligandolo a guardarlo negli occhi.

-Sì…- mormora l’altro. –Ho bevuto troppo e pensato poco. Solo che quello che aveva detto… mi era sembrato sensato…-

-Chi ti ha detto cosa?-

Passa qualche istante di silenzio, poi il viso di Sirius si distende in un sorriso. Non troppo sincero, ma a Remus sembra bastare.

-Niente. Nessuno. Fa lo stesso… allora buon viaggio, eh, e stai attento agli armadi. Soprattutto a quelli sbilenchi con ante storte.-

E veloce com’è arrivato, se ne va.

Lasciando solo Remus a chiedersi cosa non vada più nei suoi amici, se basta una voce di corridoio per provocare tutto quello.











Inathia's nook:

Ed eccomi qua. Scusate il ritardo, belle personcine. Però il capitolo è bello intenso, no? Mi perdonate, almeno parzialmente? *faccia angelica che non convince nessuno*
Comunque, tre momenti belli importanti qui, andiamo con calma.
1) Peter che comincia a fare il bastardello semina-zizzania etc. Ve lo aspettavate, immagino. D'altronde siamo vicini alla fine del 1979 (oh come vola il tempo quando ci si diverte!) e sappiamo tutte quanto il 1980 sia un anno cruciale per la storia. Reagisce così per "coprirsi" per la morte di Rox, quando di fatto nessuno potrebbe sospettare di lui. La parte finale di questa prima parte di capitolo si collega ovviamente con il finale, la parte 3). Ma di quella parlerò meglio dopo.
2) Un piccolo momento per le ragazze. Neville deve nascere, prima o poi, e quindi prima o poi dovevo annunciare la gravidanza, no? Mi dispiace di averlo fatto così in sordina, ma di fatto in questa storia Alice e Frank non sono personaggi così centrali, c'è già un nutrito gruppo di personaggi principali... mi sembrerebbe di mettere troppa carne sul fuoco. Ma ditemi voi. Se vi interessano particolarmente, farò in modo inserirli maggiormente. 
Poi abbiamo l'annuncio della gravidanza di Mary (in fondo, anche Susan Bones deve nascere, no?). Spero che non pensiate male di Mary. E' solo una ragazza spaventata, Bones saprà calmarla ;) e anche le ragazze un po' ci sono riuscite. E spero anche che il discorso di Alice abbia un suo senso: Mary è come se fosse diventata per loro il simbolo della resistenza: è stata la prima ad avere davvero una famiglia (complice anche il fatto che avesse una backstory orribile e volevo regalarle un po' di felicità) e la difenderà con le unghie e con i denti. Tremo già all'idea di dover pensare a una sua fine... 
3) fine del capitolo. Eh, mi ha uccisa. Povero Remus, povero Sirius... e povero il mio cuoricino. Ma era inevitabile. Sappiamo che è canon che i due sospettassero l'uno dell'altro (e io do la colpa a Peter di questo, come immagino chiunque) e quindi mi sembrava il momento giusto per cominciare a inserire la frattura nel gruppo. Presto i Potter dovranno andare a nascondersi, il gruppo andrà davvero in frantumi... ah, e per quanto riguarda i Potter ed Harry in particolare, non disperate. Lo so che Lily dovrebbe essere già incinta (nascendo Harry a luglio), ma la "rivelazione" della gravidanza di Lily avrà il suo momento più avanti... 
Bene, direi che questo è quanto. 
Inutile dire che vi voglio un mondo di bene e che vi aspetto numerose tra i commenti!
I.L.

  
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