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Autore: Biohazard    01/03/2016    1 recensioni
Uno scintillio poco lontano catturò la sua attenzione. Tenendo i sensi all’erta, si diresse verso quel luccichio dorato, domandandosi di cosa potesse trattarsi. Mano a mano che si avvicinava, la curiosità lasciò lo spazio allo stupore: si trattava di un albero, un albero d’oro. Harry era totalmente rapito da quell’immagine, allungò le dita per poterlo toccare, ma in quel momento una voce risuonò direttamente dentro la sua testa.
“Aiutami.”
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il Castello di Cristallo
Parte 2
 
 
 
 
 
“Io no, Voldemort lo era.”
I tre Serpeverde  rabbrividirono e Malfoy si afferrò d’istinto l’avambraccio. Dopo la caduta di Voldemort, il marchio nero era sbiadito dalla pelle dei Mangiamorte, anche se Harry sapeva esistevano cicatrici che andavano oltre ad un semplice marchio. Lui, Ron e Hermione l’avevano sperimentato in prima persona con la perdita di persone a loro care.
“Cosa stai dicendo Potter?”
Gli occhi di Malfoy si erano improvvisamente spalancati. Harry esitò, cercando con lo sguardo i suoi due amici: in pochi conoscevano tutta la verità sul suo legame con Voldemort. Tante cose erano state taciute durante i processi e all’intero Wizengamot. Kingsley era l’unico al Ministero a sapere ogni cosa e questo ad Harry bastava. Il fatto che fosse stato lui l’ultimo Horcrux, poi era un dettaglio di cui solo Ron e Hermione erano a conoscenza, per non parlare della Profezia.
“Allora Potter?” lo incalzò Zabini.
Harry non voleva parlarne ancora. Voleva lasciarsi tutto alle spalle e non rivangare quei ricordi e quei momenti così dolorosi.
“Come Malfoy saprà, anche se non nei minimi dettagli, avevo una connessione con Voldemort, anzi diciamo che secondo le testuali parole di Silente, siamo stati legati più di quanto due maghi lo siano mai stati nella storia. Probabilmente quel legame, benché definitivamente spezzato, continua ad interferire su alcuni eventi, sia passati che futuri.”
“Okay, mettiamo che Potter sia legato allo stregone, ma Draco? Lui cosa avrebbe a che fare con tutta questa storia?”
“Beh Parkinson, seguendo un semplice sillogismo logico, se Harry è collegato a Merlino, Malfoy deve essere per forza collegato alla strega Morgana o a questa Viviana.” Spiegò Hermione, con una punta di acidità nella voce.
“Sai tesoro, dovresti cercare di essere un pochino più accondiscendente.” la redarguì Ron.
Pansy e Malfoy assunsero la loro migliore espressione schifata alla parola “tesoro”.
“Per favore Weasley, risparmia le tue effusioni per la Granger ad altre situazioni, prima che ci venga il diabete.”
“Stai un po’ zitto Malfoy!”
“Non darmi ordini in casa mia!”
“Su ora calmatevi!” sbottò Blaise, riportando la calma.
“Continuo a pensare che dovremmo sistemare la faccenda da soli, senza l’aiuto di questi qui! Harry perché non ce ne andiamo?” Ron attese una risposta, che però non arrivò “Harry?”
Tutti si girarono verso il Grifondoro, intento nella lettura di alcune pagine e li aveva ignorati tutti fino a quel momento.
“Io avrei un tesi sul perché non ci sono riferimenti su Viviana da nessuna parte.”
“Aspetta che mi segno l’ora in cui è avvenuto un lampo di genio nella testa di Potter!”
“Malfoy smettila di blaterare e ascolta!” lo rimbeccò Harry, mentre Malfoy alzava il suo profilo appuntito con sdegno a quelle parole.
“Credo sia stata Morgana a cancellare tutto ciò che riguardava la figura di quella donna.”
“Come fai a dirlo?”
“Morgana era la rivale di Merlino, giusto? Desiderava conoscere i suoi segreti e deve aver considerato Viviana una minaccia. Così ha cancellato ogni traccia della giovane strega. Forse era gelosa, del resto è risaputo in quali cupi meandri potete sprofondare voi donne per amor di vendetta.”
Ron era totalmente d’accordo, mentre ripensava ai canarini che Hermione gli aveva scagliato contro il sesto anno.
“Inoltre, dopo la scomparsa di Merlino, Morgana era senza ombra di dubbio la strega oscura più potente del suo tempo e, senza rivale che potessero opporvisi, ha finalmente potuto scatenare la caccia ai babbani. Forse è per questo che maghi e streghe sono stati condannati al rogo a partire dal Medioevo.”
“Non male come teoria Potter, chissà se troverà mai fondamento.”
“Ho idea che lo scopriremo molto presto, se andiamo avanti con questa avventura.”
“Avventura? Vorrai dire seccatura! Ti posso garantire che l’unico motivo per cui sono qui è la mia sanità mentale, Potter. Non me ne importa un accidenti né di Merlino né di tutte queste storie, mi basta che esca dalla mia testa!” Malfoy sembrava sull’orlo di una crisi isterica.
“Credo che l’unico modo sia tirarlo fuori da…beh, sì insomma, da dove è stato rinchiuso.”
“Grazie genio, c’ero arrivato anch’io. L’unica domanda che mi sorge spontanea è: come facciamo? Se è intrappolato in questo luogo che per altro non sappiamo dove sia, né come si faccia a raggiungere, mi spieghi come lo liberiamo?”
Harry cominciò a spremersi le meningi, ma sembrava proprio che il criceto che faceva girare gli ingranaggi del suo cervello fosse andato in letargo, almeno fino a che l’occhio non gli cadde nuovamente sull’immagine del Castello di Comper. In quel momento nella sua testa prese forma una tipica idea senza senso Grifondoro.
“Vado al lago.” Sentenziò.
“Come?” domandò Hermione colta alla sprovvista.
“Sì, do un’occhiata e torno, non ci metterò molto.” Si era già alzato in piedi.
“Potter tu e le tue stupide idee, dove credi di…” ma Malfoy non terminò la frase, risucchiato insieme a Harry nell’incantesimo di smaterializzazione.
Ron, Hermione, Pansy e Blaise si guardarono senza parlare. Alla fine fu Zabini a rompere quella situazione imbarazzante.
“The?”
 
 
*****
 
 
Harry atterrò su qualcosa di morbido. Qualcosa di morbido che emise un gemito strozzato. Ci mise qualche secondo a capire che quel qualcosa che rantolava, altri non era che Draco Malfoy, schiacciato tra l’erba alta da tutto il suo peso. Non fece in tempo ad alzarsi che fu scaraventato a terra da una pedata in pieno stomaco finendo sdraiato sull’erba umida con il respiro mozzato.
“Sei un coglione, Potter! Un emerito coglione Grifondoro!”
“Che ci fai tu qui?” Harry si massaggiò lo stomaco.
“Stavo stupidamente cercando di farti ragionare prima di agire e sono stato risucchiato dalla tua smaterializzazione. È un miracolo che non mi sia spaccato!”
Malfoy si alzò in piedi, sistemandosi alla bene e meglio i capelli e spazzolandosi gli abiti.
“Guarda qui, ho il maglione completamente zuppo a causa dell’umidità!”
Harry non lo stava assolutamente ascoltando, si alzò non curante, asciugandosi le mani umide sui jeans.
“Guarda qui, mi si rovineranno le scarpe!”
“Per la miseria Malfoy, la vuoi piantare di lagnarti per un secondo? Scommetto che a casa avrai almeno quindici paia di scarpe.”
Malfoy emise un ringhio sommesso, ma non aggiunse altro. D’altro canto tutta l’attenzione di Harry si era spostata al lago illuminato dal chiaro di luna. Il castello era molto diverso da come se l’era aspettato, associandolo immediatamente all’immagine che aveva del Castello di Hogwarts. Quello di Comper aveva un’architettura completamente diversa e anche le sue dimensioni erano piuttosto esigue. Harry non era un esperto di storia medievale, ma l’edificio non dava l’idea di essere stato costruito ai tempi di Merlino. Assomigliava quasi ad una grande casa vittoriana a livello strutturale.
“Deluso, Potter?”
“Ad essere sincero, sì. Mi ero aspettato qualcosa di decisamente diverso.”
“Non posso darti torto. Anche a me sembra eccessivo definirlo castello. Ho quasi l’impressione che Malfoy Manor sia più grande.”
Harry scosse la testa, mentre un brivido gli scendeva lungo la schiena. Era stato talmente entusiasta da smaterializzarsi senza neanche prendere la giacca. In fin dei conti era pur sempre Ottobre ed era ormai notte inoltrata. Lanciò uno sguardo di sottecchi a Malfoy, che non sembrava particolarmente disturbato da quel gelido venticello. Harry si strinse le braccia attorno al busto, sfregandole energicamente.
“Credo sia meglio rientrare.” Asserì, osservando il paesaggio. Malfoy non rispose.
“Ehi, cosa ne pensi?” Il Grifondoro si voltò verso l’ex compagno di scuola, il cui sguardo sembrava totalmente catturato dall’immagine del lago.
“Cosa…?”
Malfoy indicò la superficie cristallina ed Harry pensò di avere le traveggole: riflesso nel lago c’era un castello bianco, da sembrare quasi abbagliante ed era gigantesco.
“Lo vedi anche tu?” soffiò Draco  tra le labbra.
“Sì…” Harry si avvicinò alla riva, prese un sasso e lo lanciò, trattenendo il fiato. Non accadde nulla.
“Illuminante, Potter.”
“Beh, almeno ci ho provato.”
Malfoy estrasse la bacchetta, cominciando a recitare alcuni incantesimi e l’acqua del lago cominciò a ribollire.
“Credo che dovremmo provare a saltare.”
“Cosa? Sei impazzito?” urlò il Serpeverde “Seriamente Potter, ci sei o ci fai? Mi chiedo come tu sia potuto sopravvivere al Signore Oscuro.”
“Non vedi?” aggiunse Harry, indicando la superficie agitata. “Ha reagito ai tuoi incantesimi. Forse possiamo, che ne so, attraversarlo.”
“Attraversare cosa, di grazia?” Lo specchio? E poi dove andremo a finire? Ti faccio notare abbiamo solo le nostre bacchette, senza uno straccio di provvista e di equipaggiamento!”
Harry non rispose. Sapeva che Malfoy aveva ragione – anche se non lo avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura – anzi, probabilmente Hermione avrebbe mosso le stesse argomentazioni e si sentì incredibilmente stupido, eppure, sul momento gli era sembrata un’idea geniale.
“Torniamo a casa.”
“È la prima cosa sensata che ti sento dire, Potter.” Disse Malfoy, avvicinandosi al Grifondoro ancora intento a fissare il castello riflesso nel lago. “Forza, metti la mano sulla mia spalla.”
Harry girò su se stesso, ma in quel piccolo  lasso di tempo molti eventi si susseguirono a catena: il Grifondoro non aveva tenuto conto del terreno limaccioso e nel girarsi l’equilibrio era venuto a mancare. Aveva cercato un appiglio e l’unica cosa che aveva trovato era la spalla di Malfoy, che colto alla sprovvista, era stato trascinato dal suo peso. Con un grido, Draco ed Harry sparirono sotto la superficie del lago.
 
 
*****
 
 
“Secondo voi, cosa staranno facendo?” domandò Ron.
“Probabilmente Draco starà tentando di strangolare Potter, questo è poco ma sicuro.” Rispose Blaise sorseggiando la sua tazza di the.
“Spero solo che non si siano cacciati nei guai.” Hermione continuava a sfogliare nervosamente il libro di alfabeto runico che teneva sulle ginocchia, nonostante avessero già decifrato l’incisione sull’arco della chiesa di Tréhorenteuc.
“Non credo, Draco non è uno stupido Grifondoro senza cervello.” Disse Pansy.
“Ehi!” Ron pareva decisamente offeso.
“Ronald, per favore. Non ricominciare, cerchiamo di capire l’indizio invece!” sospirò Hermione, massaggiandosi le tempie. Ron e Pansy non avevano fatto altro che battibeccare tutta la sera e cominciava ad avere il mal di testa.
“Ci abbiamo già ragionato, ma non mi viene in mente nulla!”
“Ho capito, ma dobbiamo sforzarci lo stesso e…”
Hermione fu interrotta dal suono di un’imprecazione e pochi attimi dopo Draco Malfoy fece il suo ingresso in sala, completamente fradicio, seguito da Harry, che versava nelle stesse condizioni.
“Cos’è successo?” domandò immediatamente la ragazza.
“Succede, Granger, che Potter è un’idiota e credo di averlo già rimarcato almeno una ventina di volte nel corso di questa lunga serata.”
Harry aveva un’espressione  mortificata, quindi, dedusse Hermione, era effettivamente colpa sua se lui e Malfoy erano ridotti in quello stato. Estrasse la bacchetta e recitò un incantesimo riscaldante, in pochi secondo Harry e Malfoy erano di nuovo asciutti.
“Grazie Herm…” pigolò il Grifondoro, mentre da Malfoy ricevette solo un’unica occhiata penetrante.
“Allora possiamo sapere cos’è successo?” domandò Blaise.
“Siamo andati al castello e c’era davvero, l’abbiamo visto riflesso nel lago. Uno spettacolo incredibile. Il castello di Viviana è immenso.” Spiegò Harry.
“Già,” s’intromise Malfoy “e il vostro amico, stupido-Grifondoro-Potter, ha avuto la geniale idea di trascinarmi nel lago, convinto che l’avremmo attraversato, come una specie di portale.”
“Harry!” esclamò Hermione “Cosa ti è saltato in testa? Poteva essere pericoloso!”
L’espressione di Harry divenne ancora più colpevole, mentre gli tornava in mente la notte in cui aveva recuperato la spada di Grifondoro: si era tuffato nel lago dopo aver seguito la via indicatogli dalla cerva di Piton e si era ritrovato in trappola. Se non fosse intervenuto Ron, sarebbe annegato. Aveva ripetuto due volte lo stesso errore, anche se in questo caso non era stato intenzionale.
“È la stessa cosa che mi sono premurato di dirgli ed ero convinto di averlo persuaso. Ci stavano per smaterializzare quando, sempre il suddetto idiota, ha perso misteriosamente l’equilibrio e siamo caduti in acqua. Ringrazio il cielo che non è successo nulla.”
“Non l’ho fatto apposta Malfoy, quante volte te lo devo ripetere?”
“Bla. Bla. Bla.” Lo scimmiottò il Serpeverde “Tutte scuse!”
“Non accusare Harry!” intervenne Ron.
“Weasley, metti in dubbio le parole di Draco?”
“Precisamente, Parkinson!”
I quattro intavolarono un’accesa discussione. Hermione e Blaise si lanciarono occhiata sconfitta e rassegnata. Sospirando, Zabini alzò la bacchetta.
Silencio!”
L’espressione di Hermione si rilassò immediatamente al quietarsi di quella caciara. Malfoy e la Parkinson fulminarono istantaneamente il compagno, mentre le loro bocche si muovevano freneticamente senza che ne uscisse alcun suono. Harry non aveva dubbi sulla natura degli epiteti, ma Zabini continuava a mantenere un’aura di impassibilità. Aspettò che si calmassero e poi prese la parola.
“Dunque, ora che la situazione è di nuovo sotto controllo, possiamo aggiornarvi su quello che abbiamo scoperto durante la vostra assenza.”
Harry smise immediatamente di fissare in cagnesco Malfoy, rivolgendo tutta la sua attenzione a Zabini.
“Impresse sull’arco della chiesa, c’erano delle incisioni in alfabeto runico. Un alfabeto runico molto antico. Traducendo l’iscrizione è saltata fuori questa frase, i re della foresta apriranno la strada agli eredi. Avete idee in proposito? Vox.”
Nessuno dei due parlò, presi dal ragionamento sull’enigma. Harry aprì e chiuse la bocca un paio di volte senza emettere un suono.
I re della foresta apriranno al strada agli eredi.
Chi o cosa erano i re della foresta? Harry non ne aveva idea, poteva trattarsi di qualche creatura magica oppure di una semplice metafora. Inoltre quell’incisione toglieva ogni dubbio sul fatto che l’entrata, ovunque essa portasse, si trovava nell’abbazia di Tréhorenteuc. Forse il lago aveva reagito alla magia di Malfoy perché era uno dei due eredi, tuttavia, se le cosa stavano veramente così, stava cominciando a dubitare che Hermione e Ron potessero realmente vedere il riflesso del castello di Viviana. Inoltre l’iscrizione diceva che la strada sarebbe stata aperta agli eredi. I suoi amici avrebbero potuto seguirlo o si sarebbe ritrovato a contare solo su Malfoy? Nel caso sarebbe stato meglio suicidarsi istantaneamente e farla finita lì. Le sue cellule cerebrali – o forse le sue palle – non avrebbero retto ad una simile eventualità.
“I re della foresta… di che cosa miseriaccia potrà mai trattarsi. Se seguiamo un ragionamento piuttosto stupido, così come il re della savana è il leone, per la foresta dovrebbe trattarsi di un cervo, no? Peccato che la soluzione sarebbe troppo semplice.”
Hermione spalancò gli occhi e lanciò un urletto eccitato.
“Ronald Weasley sei un genio!”
Ron guardò istintivamente Harry con aria incredula e stranita.
“Sta parlando di me?” domandò confuso, indicandosi interrogativamente.
“Se continui ad avere stampata sulla faccia quell’espressione da beota , forse la Granger cambierà idea a breve.”
“Come abbiamo fatto a non pensarci, è così logico! Harry il tuo patronus! La risposta è talmente semplice, che forse proprio in questo sta la sua difficoltà. Quante volte non ci rendiamo conto di errori o indizi pur avendoli davanti agli occhi? Perché in alcuni casi sembra quasi che la risposta più ovvia non sia anche quella corretta? A volte per nascondere qualcosa basta metterlo in bella vista, no?” spiegò la ragazza raggiante.
“Quindi tu credi che il mio patronus ci indicherà la strada?”
“Ne sono sicura!”
“Ma l’incisone parla di due…” Harry lasciò la frase in sospeso, alzando gli occhi verso Malfoy: stringeva forte la bacchetta tra le dita e aveva la mascella irrigidita. Blaise e Pansy gli si erano parati davanti, quasi a volerlo proteggere. Il Grifondoro non ci stava capendo più nulla.
“Draco…va tutto bene.” Pansy si era girata verso l’amico, poggiandogli una mano sulla spalle. Il Serpeverde si scambiò un’occhiata con Zabini, che annuì. Malfoy sospirò.
“Expecto Patronum!”
Un lampo argentato esplose dalla bacchetta di Draco. Il cuore di Harry perse un colpo quando un’elegante cerva d’argento, prese posto affianco al Serpeverde.
“Come…?” sussurrò appena.
“Severus.” Fu l’unica parola che uscì dalla bocca di Draco, prima che il patronus svanisse in uno sbuffo argentato.

 
 
 
 
 
 
NdA:// Buonasera care pulzelle - e pulzelli? (Si potrà dire?) Beh è proprio vero che chi non muore si rivede! Mi dispiace per queste lunghe attese, ma praticamente ultimamente ritaglio il mio tempo per la scrittura durante la pausa pranzo al lavoro. Certe di capirmi! Non mi sono dimenticata della fic e nemmeno di voi! Ci penso costantemente e mi sento una cacca perché non riesco a fare meglio ç___ç. Me tapina! Ringrazio tanto Clody93 e Jichan per le recensioni dello scorso capitolo! Grazie mille <3 Scusate se la risposta arriva solo ora! Beh, spero che il capitolo vi sia piaciuto e beh, siamo in partenza!
P.s. La soluzione all’enigma vi è sembrata stupida? No perché io mi ci sono arrovellata un mucchio il cervello. È difficilissimo far sì che i personaggi interagiscano con un enigma di cui l’autore conosce già la risposta? Non vi pare? È stato troppo scontato? L’ho risolta troppo semplicisticamente? Attendo il vostro giudizio divino! Un bacio!
P.p.s: Angolino pubblicità! Ho pubblicato una fiction nel fandom di Z Nation, se passaste per dare un'occhiatina, mi farebbe molto piacere, considerando che introduco anche un personaggio tutto mio! Ok, finito angolino pubblicità ^__^

 
 
 
 
 
  
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