Durante il giorno successivo, era come se mi trovassi
in una dimensione parallela, della quale solo io facevo parte.
Beh non proprio soltanto io…
Più volte durante la giornata Harry e Ron
dovettero richiamare la mia attenzione perché io li ascoltassi
ed anche così riuscii a capire meno della metà di ciò che mi dissero.
Non so perché, probabilmente per intuito, avevo capito
che non avrei dovuto far parola della notte precedente.
Tutto, al di fuori di me e – spero – di lui, rimase normale.
Lo incontrai tre volte, durante il giorno.
La prima davanti all’aula di Pozioni,
un brivido di fuoco mi percorse quando incrociai il suo sguardo.
La seconda volta in Sala Grande, a pranzo.
Lui non mi vide, perciò passai quasi tutto il tempo ad osservarlo.
Lo guardavo e ricordavo il suo corpo, il suo sguardo.
Stavo come fluttuando tra i ricordi che mi facevano avvampare.
Fortunatamente nessuno lo notò.
La terza volta, ci incrociammo in un corridoio.
Mi venne a sbattere contro, talmente forte che quasi caddi a terra.
A tenermi in equilibrio fu un suo gesto
tanto tempestivo, quanto invisibile agli altri:
mi trattenne stringendomi per una frazione di secondo a sé.
Con l’altra mano sfiorò la mia e lasciò nel palmo un nuovo biglietto.
«Stupida mezzosangue!» urlò con sguardo disgustato allontanandosi da me.
Doveva pur salvare le apparenze.
Trattenni a stento un sorriso, quando lo vidi farmi l’occhiolino,
o almeno così mi sembrò.
Il biglietto conteneva il luogo in cui ci saremmo visti quella sera.
Sorrisi quando lo lessi: era la conferma che non avevo sognato tutto.
Note: Mi spiace dirvelo, ma forse il prossimo sarà l'ultimo capitolo o forse il penultimo. ^^