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Autore: Panenutella    03/03/2016    1 recensioni
Dal primo capitolo.
"Uno spiraglio fra loro e lo vedo: rimango sbalordita.
Alto, due spalle larghe così, capelli scuri, ricci e lunghi, occhiali da sole, maglietta grigia a maniche corte, tatuaggi lungo tutto un braccio.
Mannaggia la miseria.
È Harry Styles."
Basta capitare nel posto e nel momento voluti dal destino, e l'impatto dell'incontro tra una non-fan italiana dei 1D e Harry Styles cambierà per sempre le vite di entrambi.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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23 – Harry

 ***
Harry

 La mattina dopo mi sveglio a causa di un leggero tremolio del materasso. Alzo la testa, accorgendomi che il mio collo ha deciso questa notte di andare definitivamente in pensione, e vedo che Annie sta seduta sul letto ed è scossa da leggeri singhiozzi.
- Ehi, che cosa c’è? – Chiedo, una tiepida speranza fa capolino fra i miei sentimenti.
- Non c’è niente – risponde, la voce triste.  La mia speranza alza il medio, ride diabolicamente e se ne va. – Speravo che al mio risveglio sarebbe stato di nuovo tutto a posto, e invece non c’è niente!
- Ehi, sta’ calma – Alzo un braccio e le scosto le mani dagli occhi con un dito.  – Vedrai che si sistemerà tutto.
- Che ore sono? – Chiede tirando su col naso.
- Non lo so – rispondo guardandomi in giro – Niall dovrebbe arrivare alle otto e mezza…
- Chi?
- Un tizio biondo.
- E che c’entra con me?
- È un amico.
- Ah.
- Beh… per il resto come stai?
Fa spallucce. – Non ricordare niente stanca.
- Ci credo, ma almeno hai una buona scusa per le brutte figure.
Riesco a farla ridere.
- Amico! – Louis si affaccia. Avendo dormito per terra e indossando gli stessi vestiti di ieri sembra uno che è appena passato sotto un camion, e l’espressione eccitata sul suo viso stona con la situazione in cui attualmente ci troviamo. – È arrivato Niall. Devi goderti lo spettacolo!
Corriamo entrambi fuori dalla stanza e approdiamo nel corridoio, dove Niall sta arrancando con tre borsoni pieni zeppi e una chitarra appesi alle spalle e trascinandosi dietro una carretta piena zeppa di libri.
- Allora! – Ansima vedendoci tutti lì a guardarlo. Molla la carretta, raddrizza la schiena, lascia cadere i borsoni a terra e comincia a riempirci di tomi. – Ho fatto un salto nella libreria dell’aeroporto e ho comprato tutti i saggi sul recupero della memoria che sono riuscito a trovare. Ho chiesto a un ingegnere informatico sotto giuramento di privacy di mettere su cd tutte le foto che abbiamo radunato sul gruppo di whatsapp e trovarmi un lettore dvd che però non sono riuscito a far uscire intero dall’aeroporto, e sono sveglio da più di un giorno!
- Come fai a essere così attivo? – Sbadiglia Liam.
- Ho quindici litri di caffeina in corpo! – Strilla Niall entrando nella camera di Annie.

 ***
Niall

 - Ehilà! Come stai, bionda?
Poso la chitarra per terra e tiro il cd masterizzato fuori dalla tasca.
- Ehm… bene? – Risponde. Ha una benda intorno alla testa e sta cercando di legarsi i capelli, ma mi guarda comunque come se fossi pazzo.
- Vediamo di sistemare questa situazione del cazzo, ti va? Adesso prendo il computer e ti mostro la prova inconfutabile del fatto che ti conosciamo e siamo tuoi amici. Puoi alzarti? Muoverti? O sei costretta a letto?
- No, in realtà ho una gran voglia di alzarmi!
- Perfetto allora! Alzati!
Lei scosta le coperte, ma indugia.
- Ho un problema.
- Quale? – Sto armeggiando col caricabatteria del computer, seduto per terra.
- Mi passi i pantaloni?
Alzo gli occhi e arrossisco. I miei amici, affacciati sulla porta, se ne stanno impalati a osservare la scena. Mi volto verso Harry come per dire “è la tua ragazza, pensaci tu” ma cambio idea a metà strada. Mi alzo, apro l’armadietto, afferro i suoi vestiti e glieli lancio. Lei si riveste in fretta, schiva.
- Fatto.
- Ho fatto anch’io! – Collego il tutto alla presa, il pc si accende, apro lo scomparto del cd. Mi rivolgo ai ragazzi e faccio loro un cenno di entrare, ma loro non si muovono. Forse non vogliono far sentire Annie troppo oppressa, e avrebbero anche ragione.
Mi siedo sul letto accanto a lei.
- Quando vuoi, schiaccia play.
Mi lancia uno sguardo agitato, poi preme la barra spaziatrice. Istantaneamente partono le prime note di una canzone che ritenevo fosse adatta per l’occasione. Annie ascolta attentamente, poi chiede perplessa:
- “Pictures of you”?
- Un tocco di classe. Concentrati sulle foto, ora.
Annie obbedisce e di fronte alla lunga serie di selfie e foto che la ritraggono insieme a noi nelle più svariate situazioni la sua espressione si intenerisce. Sfiora lo schermo del mio Mac con la punta delle dita.
- Dunque è vero – sussurra. – Sono una di voi.
Annuisco. 
- Del resto, gli indizi puntavano tutti in una direzione. Ah! – Si afferra la testa fra le mani. – Una direzione… - Emette un gemito e si ripiega su se stessa.
- Ehi, tutto bene?
- …Sì. Pensavo stesse succedendo qualcosa ma in realtà non ho ricordato nulla di importante. – Solleva la testa e mi guarda triste, per poi palleggiare lo sguardo fra tutti noi. – Ragazzi, andate a riposare. Qui con me sprecate soltanto il vostro tempo.
Si alza silenziosa e si avvicina alla finestra, stringendosi nelle spalle.
Mi alzo anche io e guardo gli altri, che ricambiano interdetti quanto me. Solo ora noto che il viso di Harry è una stanca maschera di dolore, quasi come quello di Annie.
- Che facciamo? – Mimo con le labbra.
Harry si fa coraggio ed entra. – Io non ho nessuna intenzione di andare a casa. Se vuoi stare da sola ci stai, ma io resto qui.
Annie non si volta e non risponde. Harry mi posa una mano sulla spalla. – Vai a riposare, mate. La tua idea è stata geniale e il tuo impegno fondamentale.
- Nemmeno io ho voglia di andarmene. Mi farei volentieri una dormita, comunque. Annie? Ti dispiace se uso il tuo letto?
- Come ti pare, Niall. – Risponde un’altra volta senza voltarsi, la voce distaccata. Io drizzo le orecchie sentendo il mio nome, ma Harry scuote la testa.
- Gliel’ho detto prima, non credo se lo sia ricordato – sussurra.
- Io allora vado da Briana. – Louis entra e si avvicina ad Annie per salutarla. – Riprenditi, piccola, eh.
Lei gli rivolge un mesto sorriso. – Ci vediamo.
Mi rivolgo a Liam, che ricambia il mio sguardo e poi si congeda prendendo in mano il cellulare: - Io… Cheryl mi ha chiamato prima, andrò a vedere che cosa voleva. – E si allontana.
Io e Harry ci guardiamo, poi io auguro la buonanotte e mi sistemo sotto le coperte.
E crollo.

 ***
Harry

 Mi avvicino a lei e mi appoggio alla finestra, un po’ distante dal suo piccolo corpo, e seguo il suo sguardo fuori.
- Mi dici che ti succede? – Mormoro.
- Non è vero che Carlo è in Giordania. – Risponde, evitando il mio sguardo. – Carlo è morto.
Sospiro. – Mi spiace che in sei anni di cose che puoi ricordare la prima che ti viene in mente è la morte di Carlo. Non volevo farti soffrire inutilmente. Ne hai già sofferto abbastanza, per questo ti ho mentito.
- Una bugia a fin di bene, lo posso capire. Grazie per le speranza.
- Figurati.
Niall, alle nostre spalle, comincia a russare.
- Immagina l’infermiera che verrà a controllarmi a letto…
Sorrido.
- Andiamo a fare due passi, ti va? – Mi propone. – Evadiamo.

 - C’è una cosa che non mi spiego: se mi ami tanto come cerchi di dimostrare perché hai baciato un’altra?
Ce ne stiamo seduti su una panchina nel cortile interno dell’ospedale: non diresti mai che a Londra c’è un ospedale con un giardino, ma è così. Siamo entrambi a occhi chiusi con il viso rivolto al sole, a riscaldarci come lucertole. La domanda è arrivata all’improvviso e giuro che non me l’aspettavo.
- Perché sono un coglione, sostanzialmente.
- Voglio dire, dovevi baciarla per forza per pubblicità? Non potevi far finta, far credere ai paparazzi di averlo fatto e avere la coscienza pulita?
Oh, Cristo. Non ci avevo mai pensato. Cretino!
- Senti, Annie… i ragazzi non ragionano con la testa quando ci sono di mezzo le ragazze e i soldi, lo fanno con tutt’altra parte del corpo. Capisci che intendo, no?
- Sì – ridacchia.
- Ti chiedo scusa, per l’ennesima volta.
- Ho capito che sei pentito, basta con queste scuse continue! – Taglia corto. – Senti, ho un’ultima domanda: se non ci fosse stato nessuno a obbligarti a baciare un’altra, tu l’avresti fatto di spontanea volontà? L’avresti baciata?
- Non ti avrei mai tradita, Annie. Mai nella vita. Specialmente con Kendall. Pensavo che un bacio senza sentimenti non volesse tradire, ma mi sbagliavo.
- Ok, allora. Sei perdonato.
Mi tolgo gli occhiali da sole e la guardo: lei è rivolta verso di me con un sorriso quasi imbarazzato. Il sollievo mi riempie il cuore ma, al tempo stesso, so benissimo che il suo perdono non conta perché lei non si ricorda chi io sia e non mi ama. Per questo non vale.
Ma l’amore può tornare in un colpo? Puoi innamorarti di nuovo dopo che il tuo cuore è stato spezzato e hai dimenticato gli ultimi sei anni della tua vita? Che cosa succederà nel momento in cui si ricorderà, se si ricorderà?
- Sei un po’ verde in faccia – nota. – Forse è meglio se rientriamo.

 Tornando verso la sua camera passiamo davanti a Briana, avvolta in un pesante vestito scuro, accerchiata da tutta la sua chiassosa famiglia. Ci sono anche Louis e Liam. Non do la colpa a Briana, figuriamoci, ma una parte di me la accusa di essere la causa della perdita della memoria di Annie. Se non ci fosse stata lei, Annie non l’avrebbe difesa e non si sarebbe scontrata con quel tizio.
Ma si sarebbe trovata da sola in mezzo a una rapina, che è molto peggio.
Non appena ci vedono arrivare la madre di Briana si illumina e chiama a manate tutti gli altri che ci corrono incontro. Solo Louis, Liam e Briana rimangono dove sono.
La famiglia Jungwirth ci ha accerchiati e bacia Annie da tutte le parti ringraziandola per quello che ha fatto da Harrods. Lei balbetta cose confuse, cercando di trovare scuse plausibili. Capisco che non voglia dire loro che non ha la minima idea di cosa stiano parlando.
- Scusatemi, scusatemi signori – li interrompo, attirando la loro attenzione su di me e facendo un cenno ad Annie di scappare. Lei coglie al volo l’occasione e corre verso gli altri. – Avete voglia di un bel caffè, giù al bar? Offro io!
- Ottima idea! – Il padre di Briana mi tira una pacca talmente forte sulla spalla che a momenti me la sloga. – Facci strada, figliolo!
Mi afferrano per le braccia, le gambe, la maglietta, a momenti anche i pantaloni, e mi trascinano via. L’ultima cosa che vedo girandomi prima di sparire dietro l’angolo è Annie in piedi di fronte a Briana, accanto a Louis e a Liam. Tiene in mano qualcosa, ma sono troppo lontano per vedere.

 ***
Louis

 - Questo è il mio Ipod? – Domanda Annie stranita, stringendo tra le mani il piccolo affarino verde della Apple collegato alle casse portatili di Briana, che proprio poco fa ha avuto un’idea a dir poco geniale.
- Lo stavi ascoltando ieri quando ci siamo incontrate – spiega Briana. – Non capisco il titolo della metà delle canzoni al suo interno, ma secondo me c’è qualcosa che ti potrebbe interessare. Ho già sistemato tutto, quindi ti basta premere play.
Non glielo dici che l’hai impostato sulle nostre canzoni, eh?
Annie si fida e preme un pulsantino laterale. Dalle piccole casse, con sonoro gracchiante solo al principio, si liberano le prime note di “Where do broken hearts go” e le voci di Zayn e Harry. Lei ascolta molto attentamente le parole, facendo danzare gli occhi sul pavimento con espressione concentrata, come se stesse cercando il punto esatto in cui scavare per trovare il tesoro dei pirati.
Sembra pensare freneticamente, poi sospira.
- Dove vanno i cuori infranti, Harry?
Una cappa di stupore cade su di noi e Annie alza lo sguardo, fissando il vuoto. Si copre gli occhi strizzati con una mano, poi la posa sulla tempia.
Ho l’adrenalina che mi esce dalle orecchie.
- Oh, mio Dio! – Grida. – Che male!
- Che c’è? – Liam sembra stare per avere un coccolone.
- Mi sta… sto… oddio…
- Cosa? – Le posa una mano sulla spalla. Annie comincia a piangere copiosamente, tanto che anche Briana si alza dallo spavento e le strappa l’Ipod dalle mani.
- Lo spengo questo stupido coso – scatta irata.
- No! Lascialo suonare! – Grida Annie.
- Annie, cosa c’è? – Cerco di farmi guardare negli occhi. – Cerca di spiegarci perché noi non ci stiamo capendo nulla!
- Harry – risponde. – Io… ricordo tutto! Ricordo… ogni cosa. Oh Dio, ragazzi! Vi voglio bene! Louis, Liam… Briana, stai bene? Come sta il bambino? Io... Mio Dio, me lo ricordo! È tutto qui, davanti ai miei occhi!
Si apre in un sorriso, il primo da due giorni. O forse da due settimane, questo lo sa solo Liam.
- Ti ricordi. Ricordi chi siamo? Ricordi perché siamo qui? – Chiedo scacciando le lacrime dai miei occhi.
- Certo, ora me lo ricordo. Oh, Louis! – Ci abbracciamo. – Liam! – Abbraccia anche lui e gli stampa una serie di baci sulle guance. – Grazie, Liam, per tutto quello che hai fatto per me.
- Prego – risponde stringendola. Abbraccio Briana e le bacio i capelli.
- Sei stata bravissima – mormoro.
- Spero che sia femmina – risponde.
La canzone finisce e parte “Little Things”.
- Arriva Harry! – Ci avverte Briana, ma è troppo tardi: lui vede tutta la scena.
- Che sta succedendo? – Esclama Harry bloccandosi a metà corridoio. Annie sente la sua voce e si scioglie dall’abbraccio di Liam, voltandosi verso di lui col viso rigato di lacrimoni. Muove qualche passo verso di lui.
- Harry! Io…
Non riesce a completare la frase che Harry ha già coperto la distanza che li separa e l’ha presa fra le braccia, avvolgendosi attorno a lei. Cadono entrambi in ginocchio mentre Annie singhiozza di felicità e lui la riempie di baci.
- Ti amo, Harry! Mi ricordo tutto!
- Sei tornata, love! Ti amo! Sei tornata! – Harry la avvolge di nuovo come una coperta, anche le sue spalle scosse da gran singhiozzi. Sono talmente felici in questo momento che ci sentiamo tutti in obbligo di lasciar loro intimità, anche se siamo nel bel mezzo del corridoio di un ospedale.
Ci voltiamo tutti e tre dall’altra parte e ci stringiamo in un abbraccio.
Questo incubo è finalmente finito.

 Scusate, è corto e brutto, ma abbiate pietà!
Vi amo.
Nut

   
 
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