04/03/2016
1 recensioniDue limousine nere erano ferme poco distanti dalla casa, lui e l'Alpha che doveva essere il vice salirono sulla prima, mentre gli altri due entrarono nella seconda auto.
“Non sarà un lungo viaggio, ma puoi metterti comodo e se hai fame o sete basta che chiedi, c'è un frigobar accanto al sedile.” La voce profonda dell'Alpha colse di sorpresa il ragazzo che sobbalzò appena prima di annuire distrattamente.
“Sugawara Koushi...” Fu un sussurro a fior di labbra eppure l'omega sentì il corpo tendersi nel sentire il suo nome pronunciato da quella voce. “Io sono Azumane Asahi, è un piacere poter parlare finalmente con te.”
Gli occhi dorati di Koushi si soffermarono sul viso di Asahi, si impresse nella mente ogni singolo particolare e subito un pensiero gli balenò in testa 'è bellissimo'
“E' un piacere Azumane-san...” Cercò di essere più rispettoso possibile, era pur sempre di fronte ad un Alpha e come Omega sapeva bene qual'era il suo posto.
“Asahi... Puoi chiamarmi Asahi e poi avremmo la stessa età quindi puoi anche togliere quel '-san', altrimenti mi sentirò come un vecchio decrepito.” Aggiunse l'Alpha ridacchiando.
Lo sguardo dorato dell'omega si spalancò, si strinse nelle spalle “Va bene... Asahi...” Sentì le guance farsi sempre più calde proprio come il suo corpo, solo in quel momento riusciva a capire tutto quello che gli avevano insegnato, gli Alpha hanno una presenza così forte che anche solo lo stargli vicino metteva in soggezione chiunque.
“Quando arriveremo a casa potrai conoscere Daichi, il nostro capo; la sua famiglia, i Sawamura, sono una generazione di Alpha che ha radici antiche e lui è il primo della sua famiglia a diventare il capo di un gruppo di Alpha.” Le parole di Asahi erano piene di sentimento, Koushi vedeva la venerazione nei suoi profondi occhi castani. “Poi nella famiglia ci sono anche altri Alpha, due li hai visti poco fa, Ryunosuke Tanaka è il tipo con lo sguardo intimidatorio, ma credimi è tutto fumo e niente arrosto quindi non farti intimorire; l'altro Alpha invece è Chikara Ennoshita il tipo più calmo.” Subito il tono dell'Alpha si abbassò “ Quei due non vogliono ammetterlo ma hanno una sottospecie di relazione, quindi ti pregherei di mantenere il riserbo nel caso tu notassi qualcosa.” Koushi annuì velocemente, ricordava di aver sentito qualcosa a riguardo: le relazioni fra Alpha e Omega erano accettate, come anche quelle fra Alpha e Beta o Beta e Omega, eppure le relazioni fra Alpha e Alpha erano qualcosa di quasi proibito.
Un pensiero fisso però non lasciava andare Koushi: perchè quell'Alpha sembrava così gentile con lui? Erano poche le storie in cui gli Alpha trattavano gli Omega quasi come loro pari, in cuor suo Koushi sperava che quello fosse il suo caso.
“Takeda-san, Koushi si troverà bene? Non voglio dubitare delle vostre scelte ma temo per lui, gli Alpha posso essere crudeli a volte e Koushi proprio non se lo merita.”
“Lo so Keiji, ho visto crescere Koushi e ho paura anch'io per il suo destino, ma ormai dovresti saperlo, gli Alpha sono una lama a doppio taglio: possono essere premurosi e pazienti, ma possono anche essere egoisti e crudeli, nessuno sa quale sarà la sorte di Koushi.” Bastò quella risposta a far sospirare Keiji e a farlo uscire dalla stanza di Takeda.
Akaashi Keiji erano nato nel Kanto, diversamente da tutti gli altri abitanti di quella casa che invece erano originari del Tohoku; era un tipo calmo eppure dentro di se nascondeva qualcosa che, per un Omega, era come una maledizione: odiava gli Alpha.
Aveva sentito troppe storie, troppi Omega erano costretti contro la loro volontà a servire un Alpha e troppi venivano trattati alla stregua di un misero incubatore pronti a dare loro un erede per mandare avanti una qualsiasi famiglia di nobili origini. Keiji non capiva cosa spingesse gli Omega a non reagire, lui sapeva che la classe a cui apparteneva era ai piedi della loro piramide gerarchica, sapeva che un Omega aveva il potere di una formica di fronte ad un Alpha, eppure non si capacitava di quella situazione.
Se ne tornò in camera e si sdraiò sul letto, il suo pensiero andò a Koushi, all'amico che lo aveva aiutato a crescere in quella società così strana e così sbagliata – ai suoi occhi – sperò che l'altro avesse trovato un Alpha buono, ma in cuor suo sapeva che si stava solo raccontando una bugia.
Il viaggio durò circa un'ora, Koushi aveva visto il paesaggio cambiare: le casette che facevano da sfondo alla sua vita fino a quel momento erano state sostituite da ville ed enormi palazzi, adesso la sua vita sarebbe ricominciata in quel posto.
Scese dalla limousine e si guardò attorno, alle sue spalle vi era un grosso cancello scuro mentre di fronte a se si ergevano quattro grandi ville.
“Benvenuto nella tua nuova casa, Daichi ti sta aspettando nella casa centrale, le altre appartengono a me e a Tanaka il tipo inquietante che hai visto poco fa.” La voce di Asahi era giocosa, forse voleva solo far rilassare Koushi, oppure si stava solo divertendo a giocare con una preda innocente; l'omega lo guardò quasi scettico, aveva davvero chiamato 'casa' quella villa immensa?
Koushi fu sul punto di chiedere ad Asahi come fosse il loro capo quando la porta della villa si aprì e Koushi restò fermo a fissare il giovane Alpha che si avvicinava, tutto il corpo del giovano omega fu invaso da uno strano calore e subito sentì una morsa attanagliargli la gola; Asahi era bello e su quello l'omega non aveva dubbi, ma l'Alpha che gli si stava avvicinando era qualcosa che andava oltre ogni umana comprensione.
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Salve, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, lo so che è un po' corto ma prometto che nel prossimo ci saranno un sacco di sorprese (?)
Alla prossima!