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Autore: Semmai    04/03/2016    1 recensioni
" Era stato suo padre a fargliela scoprire, una volta, mentre erano in macchina e discutevano su una sorpresa da fare ad Anne, sua madre. Lui diceva che ogni donna ha la sua canzone, basta solo scoprirla ed invitarla a ballare. Secondo la mente contorta di suo padre, se la canzone e la ragazza fossero state quelle giuste, allora quel ballo non sarebbe più terminato. Gli sarebbe sembrato come volare e non ci sarebbe stato imprevisto che li avrebbe separati. "
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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III
 
“Suddenly my eyes are open,
Everything comes into focus, oh,
We are all illuminated,
Lights are shining on our faces, blinding”
 
 
La ricciolina non faceva altro che aggiustarsi le pieghe del vestito scarlatto.
Stasera sarò ad un concerto. Riconoscimi e vuol dire che sarà tutto vero.
Come le era saltato in mente di dire una frase simile? Chi voleva sfidare? O, meglio, chi voleva infastidire con quella frase? Era palese che non ci fosse nulla di sensato in quei sogni. Non era una cosa normale sognare un tipo che neanche si conosce, figurarsi incontrarlo, poi.
Scosse la testa e si voltò verso l’interno della camera: i vestiti della più piccola erano sparsi per la stanza senza un ordine preciso ed era ancora intenta a controllare l’entusiasmo per il concerto di quella sera.
Le adolescenti e i loro idoli hanno un rapporto di fedeltà invidiabile nettamente alle coppie: non importa cosa questi facciano, coloro che li amano saranno sempre lì a supportarli pur ammettendone i difetti.
In amore, in quello reale, fatto di scontri tra cuori e lotte tra teste, non era così. C’era chi voleva dominare sull’altro oppure chi ad un certo punto decideva di andare via. Semplicemente.
Guardò l’orologio sulla parete, segnava quasi le tre del pomeriggio.
«Credo sia meglio andare. Che ne dici, Hells?», chiese distrattamente all’amica.
La rossa annuì, mentre cercava di ravvivare i capelli color del fuoco. Se c’era una cosa che Hells sapeva fare era proprio quella di apparire sempre bella. Sembrava una fenice in tutto ciò che faceva. « Ila, dobbiamo andare se ci tieni che i tuoi idoli ti portino via», urlò scoppiando a ridere.
La biondina uscì di corsa dal luogo in cui si era rintanata, sembrava quasi ci fosse un incendio nella stanza. Prese la sua roba e spinse le due zie – che tanto vecchie non sembravano – al di fuori della stanza.
Un sospiro.
Un ultimo sospiro.
E’ l’ora della verità, Joe.
 
Quando arrivarono all’ingresso del San Siro non avevano mai visto una fila così lunga con sei ore di anticipo. Era strabiliante quanto le ragazze della prima fila si fossero impegnate per avere la possibilità di poter vedere i loro idoli da vicino. I sacchi a pelo coprivano le transenne posizionate per coprire l’entrata dello stadio, mentre termos pieni di caffè circolavano come se all’interno ci fosse acqua.
«dovranno essere stanchissime», ammise la rossa accanto a lei.
Joe annuì, continuando a fissarle. « secondo me stanchissime è dire poco».
Del resto anche loro avevano affrontato un viaggio non poco lungo per arrivare in tempo, ma avevano avuto il buonsenso di prendere una camera per rinfrescarsi un po’.
Guardò sua nipote posizionarsi seduta proprio sotto di lei e iniziò a contare.
La guardò incuriosita. « Peste, cosa stai architettando?» borbottò, beccandosi un’occhiataccia dalla nipote. Non era una novità se la biondina stesse rimuginando su come conquistare i posti migliori.
Il tempo era sereno e neanche una nuvola copriva quel sole che tanto speravano di non lasciare a Roma. 
Le ragazze cominciarono a canticchiare le canzoni dei ragazzi che avrebbero visto da lì a poco e riempivano tutto quel passare del tempo. Infatti, si fecero le sei del pomeriggio e lei non si accorse di nulla. Non si accorse quando, precisamente, sua Ilaria avesse deciso di andare a trovare Morfeo, come non si rese conto che la sua migliore amica aveva già adocchiato qualcuno nelle prime file.
La vedeva intenta a sporgersi dalle transenne e a sorridere in modo malizioso. Joe si alzò sulle punte cercando, dalla sua bassezza, di intercettare chi avesse attirato l’attenzione della sua amica, non riuscendoci.
Sbuffò e la strattonò per i vestiti. « ma si può sapere perché mieti vittime ovunque?», le disse, cercando di non ridere.
Alla fine era sempre così, come la pub l’altra sera. Hells scrollò le spalle ed alzò gli occhi al cielo col fare innocente. « di certo non è colpa mia se i ragazzi preferiscono le rosse», concluse.
Scoppiarono a ridere entrambe, mentre la fila avanzava ed Ilaria si godeva poche ore di sonno.
 
«Zia, muoviti che stiamo entrando!», urlò la più piccola, strattonando la mora per il braccio.
Se c’era una cosa che odiava fortemente, era proprio quell’ansia prima di qualsiasi concerto e l’attesa che non faceva altro che rendere tutti più nervosi.  
Arrivarono all’ingresso e mostrarono i biglietti e poi non capì più nulla.
Corsero, corsero tanto e veloce, cercando di accaparrarsi se non i primi, almeno la terza o la quarta fila. La loro statura permetteva anche di infilarsi negli spazzi vuoti o piccoli, facendo attenzione a restare sempre vicine.
«Ila, non ti allontanare», ricordò la riccia.
Vide la bimba, che non era più classificabile in tal modo, scuotere leggermente la testa, mentre la rossa si posizionava dall’altro lato.
La cosa più importante era non perdere di vista Ilaria.
Sembrò passare poco tempo all’inizio del concerto, perché ad un certo punto tutte le luci si abbassarono e delle notte riempirono tutto lo spazio circostante; era una bella sensazione quella. Le ricordava molto i sogni che faceva spesso, ma era decisamente più reale.
Le bastò gettare le iridi castane leggermente più in basso, dove vedeva sua nipote sorridere con gioia, la gioia di chi ha realizzato uno dei propri sogni; spostò lo sguardo verso la sua migliore amica che aveva le mani conserte e lo sguardo divertito. Non l’avrebbe mai ammesso, ma si sarebbe divertita.
Le ragazze iniziarono ad urlare.
Gli applausi riempirono ogni timpano.
Alzò lo sguardo e qualcuno la strattonò facendola ritrovare in prima fila, schiacciata contro la transenna.  Non era più con Ilaria ed Helly e non sapeva come fosse stato possibile giungere fin lì dalla quarta fila.
Non era comodissima la posizione, con le gambe incastrate tra il metallo grigio e il pavimento, mentre il suo sguardo era proprio verso il centro del palco.
Sarebbero usciti da là.
Le urla aumentarono sempre di più, colpa di un biondino;
gli applausi si erano triplicati, un ragazzo dalle iridi azzurre aveva fatto il suo ingresso;
quello che era un semplice canticchiare si trasformò in un cantare a squarciagola al segnale di un moretto;
e poi, all’improvviso, quasi non le venne un infarto alla ultima uscita: un ricciolino tutto pepe, dalle iridi chiare aveva fatto il suo ingresso.
Aveva un’aria familiare e questo Joe lo sapeva bene.
Forse la sua voce?
Forse quei capelli?
Gli occhi?
Aveva qualcosa in più del semplice fatto di essere un membro dalla band più in voga di quegli anni. Lui era di più.
 
« but if you like causing trouble up in hotels room
And if you like having secret
Little rendezvous
If you like to do the things you
Know that we shoulnd’t do
Baby I’m perfect
Baby, I’m perfect for you»
 
L’entusiasmo con cui abitavano il palco si trasmetteva tutt’intorno. Nessuno era immune al loro fascino.
La bassina non riusciva a scollare i suoi occhi dal ricciolino che sembrava essere interessato ad altro presente nella sala. Cantava, si entusiasmava, ma il suo sguardo era altrove; nelle ultime file, al centro, di lato ed, infine, in prima fila.
Prima fila, transenna, una ragazza con un vestito rosso aveva attirato la sua attenzione.
Si guardarono.
Mare e Terra insieme.
 
«tu»
Il ragazzo la indicò con l’indice e lei toccò il proprio petto con la mano, deglutendo appena.
Joe a quel concerto non ci voleva neanche andare.
 


 Angolo Autrice: 

Ed eccomi tornata a scrivere dopo un pò di tempo. Questo capitolo non è dei migliori e mi dispiace veramente tanto! 
Ora starete pensando:" cavolo, questa non aggiorna da un sacco ed ha scritto anche un capitolo orrendo!" e vi do assolutamente ragione.
C'è sempre, in tutte le storie, quel capitolo un pò noioso prima quello più interessante.

Finalmente la nostra Joe è andata al concerto ed ha messo questo vestito rosso. Coincidenze? Magari si e magari saranno proprio queste a far incontrare i due amanti che si sognano quasi ogni notte. 
E cosa c'entra Harry? Perché la indica? E siamo sicuri che sta indicando proprio lei?
Lo scopriremo tra pochissimi giorni, perché non ho più intenzione di abbandonare :D 
Intanto mi scuso per aver aggiornato così tardi e ringrazio chi ha avuto il coraggio di leggerla. Semmai <3

 
 
 
  
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