Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: fefi97    04/03/2016    5 recensioni
[Sterek; Grey's Anatomy AU; Stiles/ Meredith e Derek/ Derek]
"-Forse sarebbe opportuno fare le presentazioni. -
Stiles lo guardò intensamente, fino quasi a metterlo a disagio, poi si risolse in un piccolo sorriso e in una scrollata di spalle.
-Non é importante. - dichiarò convinto.
L'uomo inarcò un sopracciglio.
- Non é importante che io sappia almeno chi sei? -
Stiles sorrise sghembo, alzandosi in piedi e porgendo una mano al bel sconosciuto, che lo fissava scettico ma in qualche modo interessato, come se fosse curioso di vedere dove diavolo sarebbe andato a parare.
-Sono solo un ragazzo. Un ragazzo in un bar. -
L'uomo sorrise e Stiles ebbe la netta impressione che la sua risposta gli fosse piaciuta.
-E io sono un uomo. Un uomo in un bar. - mormorò afferrando la mano di Stiles e alzandosi in piedi. "
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Theo Raeken, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Capitolo secondo

Dottor Sourwolf

 


-Guarda come mangia quella carota... - sospirò Kira con aria sognante, ignorando l'occhiata indignata di Scott.
-Altro che guardarlo, la mangerei io la sua carota. - replicò Lydia, passandosi la lingua sulle labbra e ridendo poi maliziosa.
-Possiamo parlare d'altro, per favore?! - sbottò Stiles, che non aveva aperto bocca dall'inizio del pranzo, passato a trucidare con lo sguardo il suo tramezzino.
-Eh, non sarebbe male! - si accodò Scott, che stava ancora guardando male la sua ragazza.
Kira e Lydia distolsero di malavoglia lo sguardo da Derek Hale, storcendo gli occhi e voltandosi di malavoglia verso Scott e Stiles.
-Non sarai geloso? - ridacchiò Kira, sporgendosi lungo il tavolo per baciare la guancia di un oltremodo imbronciato Scott.
Anche Lydia rise, guardando allegra Stiles che invece era insolitamente silenzioso e con l'umore visibilmente sotto le scarpe.
-Oppure sei tu ad essere geloso, Stiles? Non ci avrai mica mentito quando  hai detto che alla fine ieri notte non ci hai fatto niente, eh? -
-No! - mentì immediatamente Stiles, precipitoso, alzando gli occhi su Lydia – No, non é successo niente davvero! Solo quello stupido bacetto a stampo che avete visto anche voi nel bar, poi ognuno é andato per la sua strada!-
Lydia sembrava scettica, ma per fortuna per Stiles Scott la interruppe, guardando l'amico con occhi enormi di sollievo.
-Menomale amico, sennò sai che casino se ci finivi a letto? -
Stiles produsse un sorriso tiratissimo.
-Eh già.-
-Certo che il mondo é proprio piccolo. - osservò Kira in tono pensieroso, lanciando un'occhiata al tavolo della mensa a cui Derek Hale stava mangiando con altri strutturati – Voglio dire, ieri sera era solo un bel sconosciuto triste per noi, oggi è il nostro capo! Buffo, no? -
-Buffissimo. - mormorò Stiles lugubre, prendendo un sorso d'acqua.
-Come mai non é andata in porto con il bel dottore? -indagò ancora Lydia, lanciando a Stiles uno sguardo penetrante.
Stiles si strinse nelle spalle, pregando che si passasse presto a un altro argomento di conversazione.
Da quando infatti i suoi amici avevano visto Derek nei corridoi e  si erano resi conto che  era lo stesso uomo del bar, avevano assalito Stiles di domande e anche quando il ragazzo aveva cercato di svincolare dicendo che tra loro alla fine non era successo un bel niente, Kira e Lydia avevano preso a sbavare sul bel dottore e non avevano smesso neanche durante la pausa pranzo.
Stiles voleva ucciderle.
O uccidersi, non sapeva quale delle due fosse meglio come opzione.
-Ehi Stiles – Scott gli aveva dato di gomito mentre Kira e Lydia avevano preso a bisbigliare e ridacchiare per conto loro – Hai visto che fa quello stronzo di Raken? -
-Eh? - fece Stiles, riscuotendosi dai suoi pensieri e guardando l'amico come se fosse appena cascato dalle nubi.
Scott alzò gli occhi al cielo.
-Raken, l'altro specializzando. Hai visto che se ne sta tutto solo a un altro tavolo? Come se fosse troppo importante per abbassarsi al livello degli altri specializzandi! -
Stiles lo guardò perplesso un istante, poi voltò la testa prendendo a cercare Theo Raken con gli occhi. Lo individuò seduto solo a un tavolo laterale, intento a sbocconcellare un panino mentre leggeva una cartella clinica.
Stiles tornò a guardare Scott, con le sopracciglia inarcate.
-E allora? Non mi pare stia uccidendo nessuno. - disse con voce incolore.
Sinceramente, in quel momento Theo Raken e la sua apparente asocialità era l'ultimo dei suoi problemi.
Scott lo fissò scioccato, come se Stiles lo avesse niente poco di meno che pugnalato alle spalle.
-Ma si può sapere che hai oggi?! Arrivi in ritardo al tuo primo giorno di lavoro, il lavoro dei tuoi sogni per inciso, e ora sei tutto strano e taciturno!  E' successo qualcosa? -
-No Scott, io... - cominciò Stiles, impacciato, ma si interruppe captando la conversazione tra Kira e Lydia.
-... dottor Bollore? - stava proponendo Kira in tono assorto, il mento tra le mani e lo sguardo indugiante sull'altro lato della mensa, dove sedeva Derek.
-Mh, no. - fece Lydia storcendo il naso – Dottor Focoso? -
Kira rise.
-Oh mio Dio,no! -
Scott aggrottò la fronte.
-Che state facendo?-
Lydia gli sorrise furba.
-Io e Kira vogliamo trovare un soprannome per il dottor Hale. Finstock é il Nazista, ma per il dottor Hale ne vogliamo trovare uno che esalti le sue... mh, come dire... qualità, ecco. -
Kira rise di nuovo, Stiles si sentiva lo stomaco attorcigliato e aveva un insana voglia di vomitare.
Scott roteò gli occhi.
-Oh andiamo! Non é poi questo granché! -
Kira e Lydia si limitarono a rivolgergli un brevissimo sguardo di pietosa sufficienza, poi ripresero a parlottare tra loro.
Stiles, gli occhi fissi sul suo tramezzino intonso e le mani strette a pugno accanto al suo vassoio, mormorò qualcosa, muovendo appena le labbra.
-Che dici, Stiles? - domandò Lydia, voltandosi a guardarlo.
-Dottor Sourwolf. - sussurrò Stiles in tono appena più udibile, sperando con tutte le sue forze di non essere arrossito e senza guardare in faccia nessuno – Dovrebbe essere Dottor Sourwolf il suo soprannome. Quando abbiamo... quando ci siamo conosciuti in quel bar, lui ha fatto un po' il lupo scontroso, anche se credo che in realtà sia più gentile di quello che vuol far credere.-
Gli amici lo fissarono stupiti un istante, poi Lydia assunse un'aria meditabonda, portandosi la mano sotto il mento.
-Mh, non é male come nomignolo in effetti. -
-E' perfetto! - sorrise Kira entusiasta.
Stiles si sforzò di sorridere, poi si alzò in piedi. Scott lo guardò stupito.
-Dove vai? Non hai nemmeno toccato il tuo panino! -
-Devo andare da Katie, il dottor Finstock mi ha detto di non perderla di vista.- disse e non era una bugia.
Lui doveva davvero andare da Katie.
Erano ordini, gli ordini non si discutono.
Era per questo che voleva allontanarsi il più velocemente possibile da quell'enorme sala che eppure sembrava così piccola e soffocante, dato che c'era anche lui.
Perché doveva controllare Katie, tutto qui.
Semplice, lineare e chiaro: doveva andarsene da lì perché doveva andare da Katie.
Gli occhi di Lydia si illuminarono.
-Oh, la ragazzina che ha avuto le convulsioni? Ho sentito dire che Finstock ha chiesto un consulto al dottor Hale! - fece un sospiro carico di invidia – Quanto sei fortunato Stiles! Tu si che hai un caso interessante, a me e Kira é capitato un vecchietto con la tosse! -
-Fortunatissimo – borbottò Stiles sarcastico, poi esclamò a tono più alto: - Beh, ci si vede dopo! Ciao! -
E prima che uno dei tre potesse dirgli anche solo una parola, sfrecciò a tutta velocità verso l'uscita. Quando passò vicino al tavolo di Theo Raken, il ragazzo alzò lo sguardo da ciò che stava leggendo, perforandolo con i suoi occhi azzurri e profondi.
Stiles ricambiò, diffidente. Scott gli aveva fatto un resoconto dettagliato su quanto Theo Raken fosse uno stronzo, per cui rimase a bocca aperta quando il suddetto stronzo gli rivolse un gran sorriso, tutto fossette. E non c'era niente di stronzo o subdolo il quel sorriso. Era solo un sorriso, un bel sorriso, anche. Stiles sbatté un paio di volte le palpebre, poi ricambiò con un sorriso timido e adorabile, stiracchiando appena le labbra rosse e carnose.
Uscì poi a passo rapido dalla mensa, ignaro di un paio di occhi verdi fissi sulla nuca.

 


Stiles trovò Katie intubata, pallida e spaventata a morte, ma fu comunque contento di riscontrare che i suoi parametri vitali erano stabili.
-Dottore... - lo chiamò Katie con voce debole mentre Stiles si avvicinava al suo letto, gli occhi azzurri pieni di lacrime – Dottore, sto morendo, non é vero? -
Stiles spalancò gli occhi, nella sua miglior espressione scioccata.
-Che cosa sentono le mie orecchie?! Innanzitutto, chiamami Stiles, conserva il termine dottore per il dottor Finstock. E poi, Katie, davvero hai così poca fiducia in me che credi lascerei morire la futura campionessa olimpionica di ginnastica ritmica?! -
Katie rise roca, mentre Stiles si sedeva sul bordo del suo letto, sorridendole.
-Come va, campionessa? -
-Mi sento uno schifo. - mormorò Katie, gli occhi di nuovo lucidi – Stiles, mia madre ha detto che mi farete visitare da un neurochirurgo. Ho qualcosa che non va nel cervello? Sono m-matta? - domandò e l'ultima parola le uscì sotto forma di singhiozzo.
Stiles la guardò allarmato, afferrandole una mano.
Ehi, ehi, Katie, non fare così, non pensarle nemmeno queste cose. Non hai niente che non vada in quel senso. Il tuo corpo ha qualche problema che al momento non riusciamo a capire, ma ti prometto che strai bene molto presto, mi credi? -
Katie esitò un attimo, poi annuì piano.
-Se me lo dici tu si.-
Stiles sorrise, accarezzandole la mano.
-Ora smettila di piangere, non ce ne é ragione. -
Katie però continuava a piangere silenziosamente e Stiles rimase a fissarla pensieroso, prima di esplodere in un sorriso trionfante.
-Okay, qui urge un rimedio contro la tristezza. Sai cosa mi faceva fare sempre mia madre quando da bambino ero triste? -
Katie scosse la testa e Stiles le sorrise.
-Mi faceva cantare a squarciagola, e lei cantava con me. Eravamo entrambi stonatissimi, ma poi stavo sempre meglio. -
Katie spalancò gli occhi, aprendosi in un sorriso incredulo e sconvolto.
-Stiles, é un ospedale, non possiamo... -
-I was beat incomplete – cominciò Stiles, chiudendo gli occhi e dondolando la testa a ritmo con la canzone, più o meno. Katie scoppiò a ridere fortissimo, tanto che le vennero di nuove le lacrime agli occhi.
Stiles sorrise, poi riprese a cantare a voce assolutamente poco moderata e, decisamente, poco intonata.
-I'd been had, I was sad and blue, but you made me feel...-
-Yeah,you made me feel shiny and new... - si unì Katie sorridendo, cantando con voce delicata e piuttosto piacevole.
Stiles le rivolse uno sguardo raggiante, stringendole la mano.
-Like a virgin! -
Stiles si era alzato di scatto in piedi e aveva dimenato le braccia in aria come una ragazzina al concerto del suo cantante preferito e Katie lo fissava ridendo a crepapelle. Rideva talmente tanto che riusciva a malapena a cantare.
-Eh! Touched for the very first time! Like a virgin! Oooh, oooh...-
-Like a vir... - Katie si interruppe improvvisamente, sbarrando gli occhi e fissandoli su qualcosa alle spalle di Stiles, ma lo specializzando era troppo preso per farci caso.
-Like a virgin! Touched for the very first time... -
-Stiles! - provò a chiamarlo Katie, ma il dottore si limitò a scuotere la testa con un gran sorriso.
-Canta Katie, ti sentirai meglio! - urlò mentre si dimenava e improvvisava una piroetta su se stesso, le braccia in aria – Like a virgin! Touch... -
Stiles sbarrò gli occhi, inorridito, ghiacciandosi sul posto. Nella stanza di Katie calò un opprimente silenzio.
Sulla porta, Derek Hale aveva le sopracciglia inarcate e un'aria vagamente divertita, Bobby Finstock era semplicemente il ritratto dello shock, con la bocca spalancata e la mano ancora sulla maniglia della porta.
Stiles abbassò lentamente le braccia, dando in un vago colpo di tosse.
Finstock parve riprendersi. Chiuse la bocca e si voltò a guardare Derek. C'era un certa disperazione nei suoi occhi.
-Specializzando, primo giorno. - disse solo, afflitto.

 

 

-Per la decima volta, stavo cercando solo di farla stare meglio! -
-Cantando like a virgin, like a virgin!, in un ospedale pieno di malati?! - sbraitò Finstock rosso di rabbia, sputacchiando nella foga addosso a Stiles, che cercò di mostrarsi imperturbabile.
-Mi aveva detto di tranquillizzarla, non mi aveva detto come fare! -
Finstock lo trucidò con lo sguardo.
-Gran bella figura che mi hai fatto fare con il dottor Hale, Stilinski. Penserà che Beacon Hills sia una gabbia di matti. - sibilò, cercando di non farsi sentire da Derek che, a qualche metro di distanza da loro, stava visitando Katie.
Stiles si morse il labbro, per non replicare che fosse stato per lui non avrebbe avuto nessun problema al fatto che Derek tornasse a New York.
Magari così avrebbe smesso di sentirsi maledettamente a disagio ogni volta che erano nella stessa stanza.
Finstock lo guardò male ancora un istante, poi sospirò.
-Resta con il dottor Hale e fai esattamente quello che ti dice di fare. E non mettermi ancora in imbarazzo, possibilmente. -
Stiles gli rivolse uno sguardo puramente sconvolto.
Resta con il dottor Hale?!
-Perché, lei dove va? - domandò, terrorizzato.
Finstock gli rivolse uno sguardo tra il sorpreso e l'esasperato.
-Sono un dottore, Stilinski. Ciò implica che oltre a Katie io abbia altri pazienti, pazienti da visitare  e possibilmente guarire. -
Fece per uscire dalla stanza di Katie, ma Stiles lo afferrò per un braccio, di impulso.
-La prego non mi lasci da solo con il dottor Hale! - pregò piano, in un sussurro urgente e precipitoso.
Finstock spalancò gli occhi, poi sbuffò, sottraendosi bruscamente dalla presa di Stiles.
-Non essere sciocco Stilinski! Il dottor Hale é un po' burbero ma non ti mangia mica! E poi...-  Bobby roteò gli occhi come a sottolineare l'assurdità di ciò che stava per dire – Penso ti trovi piuttosto simpatico, Dio solo sa perché! -
Stiles fece appena in tempo a spalancare la bocca, sconvolto, che Bobby era già sparito, imprecando sottovoce contro dottori bellocci e specializzandi stupidi.

 

-Guarda qui Katie, per favore... - mormorò Derek, agitando una piccola torcia davanti agli occhi di Katie.
Stiles era premuto contro il muro accanto al letto di Katie, in silenzio, giocando al dottore invisibile.
-Non credo che tu possa imparare qualcosa se stai laggiù Stilinski. Avvicinati. - mormorò Derek, senza guardarlo e continuando la sua visita.
-Mh, grazie sto bene qui. - biascicò Stiles, allargandosi il colletto del camice con due dita.
Soffocante... é soffocante una stanza con lui dentro.
-Stiles... -
Stiles si odiò per la fitta al basso ventre che la voce bassa e vagamente autoritaria di Derek gli aveva procurato. Comunque, seppur riluttante, dovette avvicinarsi di qualche passo al letto, con la brutta sensazione di essere più rosso di Finstock quando si incazzava.
Katie gli rivolse uno sguardo a sopracciglia inarcate, come a dire “che ti prende ora?”. Stiles la ignorò, fingendo di essere moltissimo interessato a ciò che Derek stava blaterando. Cercava di ascoltare, davvero, ma era troppo distratto a seguire la linea dura della sua mascella con lo sguardo e a chiedersi cose stupide come di che esatta sfumatura di verde fossero i suoi occhi o perché avesse dei capelli tanto perfetti.
Il succo del suo discorso, comunque, era che Katie non presentava a una prima visita nessun sintomo che avrebbe potuto provocare un attacco epilettico.
-Dovremo fare una risonanza.- stava dicendo Derek sollevandosi dal letto di Katie, mentre Stiles annuiva distrattamente, il naso immerso nella cartella clinica di Katie, la fronte aggrottata.
Come era possibile che Derek non avesse rivelato niente di anonimo? Doveva esserci una causa alle convulsioni di una ragazzina che fino a quel giorno era sempre stata perfettamente in salute. Forse poteva essere...
-Cosa fa stasera il ragazzo del bar, dottor Stilinski? -
Stiles si lasciò cadere la cartella dalle mani con un tonfo, mentre Katie spalancava gli occhi e si metteva seduta dritta, improvvisamente molto interessata.
Derek dava le spalle ad entrambi, stava controllando i parametri vitali di Katie dal monitor, ma indubbiamente non poteva essere stato che lui a porre quella domanda.
Stiles provò anche ad auto convincersi che era stata solo la sua immaginazione a parlare, ma poi Derek gli gettò un rapido sguardo da sopra la spalla e, no, non se l'era immaginato.
-Ehm, non saprei dottor Hale. - rispose Stiles, cercando di mostrarsi distaccato e di ignorare Katie che cercava di catturare il suo sguardo, marcia di curiosità.
-E se, mettiamo il caso, un uomo, l'uomo del bar, gli chiedesse di tornare in quel bar per, non so, una birra? - buttò lì Derek in tono apparentemente noncurante,  sempre senza guardarlo.
Okay, Stiles cominciava ad avere caldo. E le smorfie e gli sguardi scioccati che Katie gli lanciava non erano d'aiuto, affatto.
-Credo che accetterebbe, se l'uomo del bar fosse, che so, un salumiere e non, boh, il suo capo, tanto per dirne una. - fece Stiles nervoso, cercando di mantenersi sul vago e non riuscendoci molto, a giudicare da come gli occhi di Katie si spalancarono.
-Ma l'uomo del bar é solo un uomo in un bar. -
-Si, ma l'uomo resta l'uomo del bar finché é nel bar, poi diventa qualcun altro. -
-E il ragazzo del bar? -
-Anche lui non é più il ragazzo del bar, fuori dal bar. Lo é stato per una sera, ma poi ha iniziato un lavoro di responsabilità, ricordi? -
Gli occhi di Katie erano ormai palline da ping pong, vagavano impazziti da Stiles a Derek e ritorno.
Derek si voltò di scatto verso Stiles e il ragazzo rimase destabilizzato dal vederlo, se non proprio arrabbiato, decisamente infastidito.
Perché é così dannatamente Sourwolf e volubile? E' più volubile di Katie e Katie ha quindici anni, cazzo!
-Quindi il ragazzo del bar uscirebbe con l'uomo del bar ma non può perché l'uomo del bar é anche suo collega? -
-Esatto. - fece Stiles, che cominciava a sentirsi leggermente confuso.
-Eppure l'uomo del bar é sicuro di aver visto il ragazzo del bar guardare  un suo collega scemo oggi, ed era tutto un scodinzolare e sorrisi dolci. - disse Derek, a denti stretti.
Stiles aggrottò le sopracciglia, vagamente infastidito.
-Il ragazzo del bar non ha la minima idea a cosa l'uomo del bar si riferisca, ma comunque ci tiene a fargli sapere che lui non scodinzola e non fa sorrisi dolci a nessuno.-
Derek inarcò le sopracciglia.
-L'uomo del bar si riferisce a quel pivello con gli occhi azzurri e il latte alla bocca, e crede anche che il ragazzo del bar sappia benissimo di cosa stia parlando.-
Stiles guardò stupito Derek per un attimo, mentre il flash di Theo che gli sorrideva in mensa gli invadeva la mente.
-Dottor Hale, questa conversazione é ridicola! - esclamò poi, esasperato e anche vagamente, enormemente, lusingato.
C'è, Derek era geloso di lui? Sul serio?!
Cioè, non che gli importasse, ovviamente.
Derek lo guardò male.
-Certo che é ridicola Stilinski, ma forse saremmo riusciti ad avere una conversazione normale se tu non mi avessi evitato tutto il santo giorno!- sbottò brusco.
Stiles fece un passo indietro, terrorizzato.
-Ehi, stavamo parlando dell'uomo e del ragazzo del bar, non mettermi in mezzo! -
Derek gli rivolse uno sguardo chiaramente incredulo, come se si stesse chiedendo se davvero era così idiota o se faceva solo finta. La sua mascella si irrigidì e fece per dire qualcosa, ma poi incrociò lo sguardo di Katie, la cui bocca era talmente aperta che ci sarebbero potute entrare le mosche.
Guardò Stiles, che invece faceva di tutto per non guardarlo in faccia.
Soffocante, sei soffocante Derek. Il tuo sguardo, il tuo sguardo su di me é soffocante. Smettila di fissarmi così o mi metto ad urlare.
Derek lo fissò per interminabili istanti, istanti che Stiles impiegò per rievocare tutti i momenti che avevano passato la notte prima. Davvero, a volte si odiava.
-Monitora Katie e preparala per la risonanza. Per ogni cosa chiama immediatamente me o Finstock. - mormorò alla fine Derek, muovendosi per uscire dalla stanza.
Stiles rilasciò un sospiro di sollievo non appena sentì la porta chiudersi dietro l'uomo.
Con estrema riluttanza, alzò gli occhi verso Katie.
La ragazzina era semplicemente scioccata. Per un attimo Stiles temette che gli occhi potessero cascarle dalle orbite da quanto erano spalancati, ma poi Katie scoppiò in un sorriso enorme.
-Oh mio Dio! E' lui il sesso migliore della tua vita?! Il tuo capo?! -
Stiles si passò una mano sul volto, affranto.
Perchè, perché diavolo aveva deciso di fare il medico?!

 


-E' una storia così passionale! -
-Katie, piantala.- sospirò Stiles, cercando di controllarle la caviglia, cosa difficile dato che la ragazzina non stava ferma un attimo, troppo eccitata per quello che Stiles, volente o nolente, ha dovuto raccontargli.
-Cioè quindi tu te la fai con il tuo capo?! -
Stiles la guardò male, lasciando definitivamente perdere la caviglia.
-Io non me la faccio con il mio capo! E' successo solo una dannatissima volta e non avevo idea di chi fosse! -
Katie ridacchiò.
-Si, ma lui vuole uscire ancora con te! -
-Ma no, non é così.-  borbottò Stiles, tutto rosso, rifiutandosi di guardarla. Da quando poi fosse diventato il migliore amico di una ragazzina di quindici anni, era una cosa che assolutamente non voleva chiedersi.
Katie rise di nuovo.
-Invece si! E sai una cosa penso che... -
Katie si interruppe e Stiles roteò gli occhi.
-Pensi cosa, mocciosa? - domandò voltandosi verso di lei.
Katie era riversa sul letto, in preda alle stesse convulsioni che aveva avuto quella mattina e il suo monitor era impazzito.
Stiles si precipitò da lei, gli occhi fuori dalle orbite.
-Katie, Katie! Cazzo é in arresto! Ho bisogno d'aiuto qui! -
Due infermieri, un maschio e una femmina, entrarono di corsa, mentre Stiles faceva un iniezione a Katie, nel tentativo di bloccare le convulsioni.
-Non funzione, cazzo!- sbottò Stiles, fissando con occhi terrorizzati lo schermo che diceva che il battito del cuore di Katie era sempre più debole.
-Chiamate Hale o Finstock! - urlò Stiles ai due infermieri, completamente in panico.
-Lo abbiamo già fatto, non rispondono. -
Stiles chiuse un istante gli occhi, cercando di ordinare le idee e calmarsi. Guardò il volto di Katie, quel volto poco prima allegro e sorridente, ora incosciente, con gli occhi rivoltati.
Non poteva lasciarla morire. E non poteva lasciarla morire non solo perché era la sua prima paziente, ma perché era Katie.
Non poteva lasciare morire Katie.
-Va bene, portatemi un carrello! - ordinò Stiles, gli occhi puntati sul monitor. Era sempre più debole...
La ragazza spalancò gli occhi, mentre il maschio parve esitare.
-Dottore, dovremmo aspettare il dottor Hale... -
-Il dottor Hale non sta arrivando e intanto Katie sta morendo! Datemi un carrello, subito! - urlò Stiles, quasi fuori di sé. I due infermieri si scambiarono un'occhiata, poi si affrettarono ad obbedire.
Stiles scoprì velocemente il petto di Katie, poi afferrò le piastre che la ragazza gli porgeva.
-Carica a 200! -
-Carico a 200. -
-Libera! -
Il corpo di Katie si sollevò dal letto stimolato dall'impulso elettrico, ma il cuore era ancora in arresto.
-Maledizione... carica a 260! -
La ragazza questa volta parve esitare quando ripeté : - Carico a 260. -
Stiles usò un'altra volta il defibrillatore su Katie, sperando in un miracolo.
-Nessun segno di attività cardiaca. - mormorò l'infermiere, voltando la testa verso il monitor.
-Andiamo Katie... - ringhiò Stiles guardando furioso il volto incosciente della ragazza – Non puoi fare così, non puoi morire. Se muori Katie, se muori ti ammazzo! - si voltò verso l'infermiera – Carica a 300! - latrò poi.
La ragazza lo guardò incerta.
-Dottore, il dottor Hale ha detto che per qualsiasi cosa... -
-So cosa ha detto! - ruggì Stiles, nervoso come non lo era mai stato – Ma ora il dottore sono io e ti sto dicendo, ti sto ordinando di caricare a 300! -
La ragazza guardò l'infermiere maschio, che le fece un piccolo cenno col capo.
-Carico a 300! - esclamò la ragazza.
Stiles diede la scossa al petto di Katie, seguendo con lo sguardo l'andamento del monitor.
E poi, il miracolo accadde.
-C'è ritmo sinusale! - esclamò l'infermiere, mentre l'infermiera scoppiava a ridere di gioia. Stiles non aveva la forza di ridere o di fare qualsiasi altra cosa. Era totalmente prosciugato e fissava il ritmo cardiaco di Katie come ipnotizzato.
-Cosa succede?! -
Stiles si voltò di scatto. Derek Hale era appena entrato nella stanza, trafelato e inequivocabilmente incazzato.
-Era... era in arresto e ho dovuto... - cominciò Stiles, pallidissimo in volto, ma Derek lo interruppe con uno sguardo furioso, avvicinandosi a grandi passi e controllando i valori di Katie.
-Ti avevo detto di chiamarmi se succedeva qualcosa! - latrò poi, voltandosi verso Stiles.
Il ragazzo strinse i pugni, una lenta rabbia che si impadroniva di lui.
-Io ti ho chiamato! - urlò, rauco – Io ti ho chiamato e tu non rispondevi e Katie stava crepando! - gridò, sconvolto. Era tutto un tremito ed era talmente pallido che Derek temette che potesse svenirgli davanti agli occhi. Improvvisamente la rabbia di Derek cominciò a scemare.
-Potete andare. - mormorò rivolgendo un'occhiata ai due infermieri, che si affrettarono ad obbedirgli. Una volta soli si voltò di nuovo verso Stiles, facendo un passo nella sua direzione.
-Stiles... -
-No! - urlò Stiles e Derek sbarrò gli occhi quando si rese conto che Stiles stava piangendo, ma non in modo normale, in modo isterico, con forti singhiozzi che gli sconquassavano il petto e gli impedivano quasi di respirare – Tu ce l'hai con me perché ho agito da solo, ma io ho dovuto farlo! Io avevo bisogno di te e tu non rispondevi, Derek! E Katie, Katie stava morendo! Stava morendo davanti ai miei occhi! Dovevo fare qualcosa! -
-Stiles, calmati, stai avendo un attacco di panico. - intervenne Derek con voce pacata, anche se il suo sguardo era preoccupato.
Ma Stiles non lo ascoltava, continuava  a piangere e tremare, abbracciandosi il busto con le braccia.
-Io avevo bisogno di te  e tu non c'eri, e io non avevo mai rianimato qualcuno in tutta la mia vita! Io avevo bisogno di te e tu non c'eri! -
-Lo so, lo so, scusa. - mormorò Derek, facendosi avanti e abbracciandolo stretto. Stiles si divincolò, isterico.
-Non... non voglio che mi abbracci! - esclamò ma Derek sentiva già il corpo del ragazzo farsi più rilassato tra le sue braccia.
Derek alzò discretamente gli occhi al cielo.
-Non ti sto abbracciando, idiota. E' scientificamente provato che comprimere gli organi interni con un abbraccio rilassa il sistema nervoso. -
-Beh, non mi interessa, non voglio che comprimi un bel niente. - tirò su con il naso Stiles, ma intanto le sue braccia erano andate ad aggrapparsi con forza al camice di Derek, come un bambino piccolo che si attacca al maglione della mamma il primo giorno di asilo.
Derek gli avvolgeva la vita con un braccio, mentre l'altro era intorno alle sue spalle, la mano immersa nei capelli scombinati di Stiles.
Derek sbirciò Stiles, che aveva nascosto il viso contro il suo petto e che stava respirando più lentamente. Sembrava più calmo e Derek tirò un intimo sospiro di sollievo.
-Mi dispiace, non dovevo urlarti contro, dovevo capire che potessi essere sotto shock. So che ti sei affezionato a Katie. - mormorò Derek con tono sorprendentemente gentile, accarezzando i capelli di Stiles in lenti movimenti tranquillizzanti.
Stiles emise una risata priva di allegria, stringendo ancora di più la presa sul camice dell'altro.
-Che disastro di dottore che sono, eh? Non solo mi faccio venire un attacco di panico non appena la paziente va in arresto, ma stringo anche amicizia con i pazienti. -
-E invece sei stato bravissimo. - decretò Derek con fermezza, lo sguardo fisso in un punto imprecisato sopra la testa di Stiles – Katie é viva grazie a te, Stiles. -
Stiles non rispose niente, ma affondò maggiormente il viso contro il petto di Derek, che lo strinse più forte, facendogli da ancora di salvataggio umana.
In sottofondo c'era il battito cardiaco di Katie, perfettamente regolare.
-Dobbiamo guarire Katie. - mugugnò Stiles, con il viso ancora nascosto – Dobbiamo proprio farlo, perché non potrei sopportare che morisse.-
Derek annuì seccamente, lo sguardo deciso e determinato puntato sulla ragazzina che dormiva pacificamente nel letto.
-Lo faremo, te lo prometto. -
E Stiles gli credette.

 


ANGOLINO

Ciao!
Ecco qui il secondo capitolo! ^^
Come al solito, grazie a tutti coloro che si interessano alla storia, recensendo o anche solo leggendo!
Spero che il capitola vi piaccia, a me scriverlo é piaciuto molto!
Chiedo scusa se c'è qualche castroneria sul fronte medicina, ma io sono totalmente ignorante in materia e mi faccio guidare dalla fantasia e dalle vecchie puntate di Grey's Anatomy ^^”
Fatemi sapere cosa ne pensate finora della storia se vi va!
Un bacione e a presto,
Fede <3

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: fefi97