Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Persefone3    05/03/2016    4 recensioni
4 Giorni d'Arte
4 giorni tra musica, libri, dipinti e poesie, tutto targato CaptainSwan.
Non c'è un limite di tempo, l'unica clausola è quella di scrivere 4 racconti, in cui i nostri Emma e Hook siano i protagonisti.
Si può scegliere il titolo, che sarà il vostro prompt, di una poesia, un libro, un quadro e una canzone e da questo componete la vostra flash fic o one shot.
Liberiamo la fantasia!
Ideata da CSgroup. (Alexies, Alexandra_Potter, Clothy, CSLover, Lely_1324, Manu’spirate , Pandina e Persefone3)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Day Two. Film: Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban

“Sapete, la felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi.
Se solo uno si ricorda di accendere la luce.”
(Albus Silente)
 

C’era vento quel tardo pomeriggio. Hook tira su il colletto della sua giacca di pelle mentre attraversa la bianca staccionata che circonda la sua casa. Certo, se avesse avuto il suo fidato pastrano sarebbe stata tutta un’altra storia. Per fortuna però solo pochi passi lo separano dal tepore che da lì a pochissimo avrebbe avvertito rincasando. Non appena apre la porta, sono le risate di Emma ed Henry a dargli il benvenuto, anche se loro non se ne sono minimamente accorti. Non importa. Il pirata si avvicina al soggiorno senza fare rumore e li vede tutti e due seduti sul divano.
A dir la verità su quel divano sono in tre: c’è Henry appoggiato ad un bracciolo, c’è Emma sdraiata di fronte a lui e infine c’è la nuova vita che dentro alla pancia di Emma sta crescendo sana e forte, almeno a sentire i medici.
 
Subito dopo essere riuscita a tirarlo fuori dagli Inferi, entrambi hanno sentito chiara l’esigenza di onorare la vita ed esorcizzare definitivamente la morte: quale modo migliore per celebrare l'amore se non attraverso gli occhi dolci di un bambino? Quella creatura l’hanno fortemente cercata e voluta con tutta l’anima.
Quando Emma gli aveva confermato la gravidanza, aveva provato una gioia immensa.
 
- È sicuro? – aveva detto stringendola forte a sé
- Sicuro
- Oddio! Non devo stringerti così! Scusa amore mio – aveva detto accarezzando la pancia di Emma – papà promette di non essere più così impetuoso
 
Emma gli aveva sorriso dolcemente e lo aveva incoraggiato a continuare con le sue premure.
 
- Henry? – aveva poi chiesto lui come se fosse tornato in sé.
- Lo sa già ed è molto contento. Lo so, avremmo dovuto farlo insieme ma sai come è fatto: quando vuole sapere una cosa non riesce nessuno a tenerlo. Ora però lo dobbiamo dire ai miei. Li ho invitati a cena stasera.
 
Era stata la cena più lunga cui Killian avesse mai preso parte. In più di un’occasione aveva stretto la mano di Emma sotto il tavolo per placare la tensione e viceversa. Ma era stato David ad offrire il fianco per quell’annuncio senza neanche saperlo.
 
- Propongo un brindisi – aveva detto versando da bere per tutti – con la birra, tanto è uguale: al ritorno tra noi di Hook e perché un lungo periodo di pace possa regnare in città.
 
Quando era arrivato al bicchiere di Emma, sua figlia lo aveva coperto con la mano affinché non lo riempisse.
 
- Niente birra tesoro?
- No, papà, stasera no.
- Come mai? Non ti senti bene?
- Per quale motivo secondo te, una donna non beve alcolici?
 
Mentre David continuava a guardarla perplesso, Snow, invece, aveva capito immediatamente l’allusione di Emma. Si era precipitata verso sua figlia e verso Killian per congratularsi con loro.
 
- Continuo a non capire
- Andiamo David! Possibile che dopo due figli non ci arrivi da solo? Emma aspetta un bambino!
 
La principesca mandibola di David sarebbe rotolata per terra se sua moglie non lo avesse trascinato a festeggiare con i neo genitori.

Erano passati sei mesi da quella fatidica serata.
 
- Killian! – la voce di Emma lo fa tornare subito in sé – cosa fai impalato sulla porta? Non vieni a salutarci?
 
Il pirata entra in salotto sfoderando il suo miglior sorriso e dopo aver salutato Henry e baciato Emma, ne accarezza la pancia.
 
- Hai la mano congelata. Che ne dici di una buona tazza di tè caldo?
- Mi farebbe davvero piacere.
- Molto bene. Tu ne vuoi ancora Henry?
- Si mamma, grazie
- Torno subito allora
 
Emma prende le tazze sul tavolinetto e si dirige in cucina per un secondo giro di tè per tutti. Come i due maschietti sono soli, Henry si rivolge al pirata sottovoce.
 
- Sono stato bravo, Killian. Sono riuscito a convincerla a rimanere a casa a riposarsi un po’.
- Straordinario. Sapevo di poter contare su di te, tenente.
 
I due maschietti di casa Swan si sorridono felici e, proprio con quella gioia stampata sul voto, Emma li ritrova tornando con un vassoio in mano e tre tazze.
 
- Cosa state tramando voi due alle mie spalle?
- Niente – risponde Killian – ma perché non mi hai chiamato? Ti avrei aiutata con il vassoio
- Ora non esageriamo con le premure per favore. Sono incinta, mica malata!
 
Emma posa il vassoio sul tavolinetto e inizia a distribuire le tazze. Da quando sta con Killian Jones, il rhum non è l’unica bevanda cui l’ha iniziata. C’è anche il tè in profusione con le foglie. Da mesi in casa non gira nemmeno una bustina di tè industriale.
 
- Vediamo cosa fanno in tv! – dice Henry afferrando il telecomando.
 
Il ragazzo inizia a fare zapping finché un noto motivo lo fa fermare su uno dei canali nazionali.
 
- Fanno Harry Potter, mamma!
- Li abbiamo visti tutti un milione di volte, ragazzino.
- Appunto! Una volta in più che fa? E poi Killian non ne ha visto neanche uno!
- Non so chi sia questo Harry Potter, non credo di averlo mai sentito nominare.
 
È quando compaiono i titoli di testa che l’eccitazione di Henry diventa incontenibile.
 
- È il prigioniero di Azkaban! Lo sai che è il mio preferito in assoluto! Vediamolo tutti insieme!
- Ma Killian … - cerca di replicare Emma
- Se il tuo ragazzo mi fa un rapido riassunto, credo di potere stare dietro a questo Harry.
 
E così Henry inizia a spiegare la trama ad un perplesso Killian. Per cercare di fargli comprendere bene i personaggi, li paragona agli abitanti di Storybrooke.
 
- Mi vuoi dire che Voldemort è una sorta di Oscuro dei maghi?
- Esatto
- Spero davvero che riescano a sconfiggerlo almeno loro!
 
I tre erano ipnotizzati dal film quando Silente stava facendo il suo discorso di benvenuto alle matricole del primo anno.
 
“Sapete la felicità la si può trovare anche negli attimi tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce.”

A quella battuta, Emma vede una strana ombra oscurare il viso del suo uomo. Hook era poi rimasto in silenzio e pensieroso per tutto il resto della serata.

Da quando la pancia di Emma aveva iniziato a farsi sempre più evidente, le loro notti si erano tinte di bianco. Prima di riuscire a trovare una posizione comoda per lei e la bambina (perché aspettavano una bambina), Emma era in grado di girarsi per ore intere, chiedendo a Killian di farle compagnia.
Dopo un mese passato così e quando le occhiaie del capitano erano diventate fin troppo profonde per poter passare inosservate, in David era scattata una sorta di solidarietà maschile. In fondo lui c’era già passato e per giunta per ben due volte.
 
- Ti tiene sveglio tutta la notte eh?
 
Aveva esordito da Granny un pomeriggio mentre aspettavano che madre e figlia tornassero dalle compere.
 
- Scusa se te lo dico David, ma tua figlia è un vero vulcano! Si rigira senza sosta nel letto per ore
- E pretende che tu le faccia compagnia. Lo so, ha ripreso dalla madre. Comunque puoi provare a prenderle uno di quei lunghi cuscini pre-maman. È grazie a quelli che mi sono salvato durante la seconda gravidanza di Snow.
 
Dopo essere stati raggiunti dalle loro donne, i due avevano trovato una scusa per allontanarsi e sgattaiolare in farmacia. Ovviamente era stato David a parlare con la commessa sotto gli scettici occhi del pirata.

E così Emma aveva iniziato a stringersi a quel cuscino invece che a lui. Ogni sera prima di addormentarsi se lo faceva passare dietro la schiena per poi sistemarlo a fianco a lei in modo da poggiarvi anche il pancione. Il primo mesetto era stato una vera manna, ma dopo aver recuperato il sonno perduto, a Killian mancava il contatto con lei. Aveva provato ad avvicinarsi, ma come il cuscino veniva spostato, Emma tornava a girarsi senza sosta. Aveva quindi preso l’abitudine di poggiare la testa vicino al pancione per cercare di sentire i movimenti della sua creatura senza disturbarne la madre.
 
- La tua mamma dorme, tesoro, sei anche tu sveglia come me? Papà è davvero curioso di saperlo e ovviamente non vede l’ora di conoscerti.
 
Hook accarezza lievemente la pancia. La sua bambina è diventata molto reattiva al suo tocco che riconosce ormai in maniera inconfondibile. La sente muoversi molto e dopo la sua coccola sembra calmarsi un poco.
 
- Brava, lasciamo che la mamma dorma
 
Sta per sistemarsi dal suo lato, quando Emma gli accarezza la testa.
 
- Ti ho svegliata? Mi spiace, sono un disastro
- Non dormivo a dir la verità. Tua figlia è piuttosto irrequieta stanotte nonostante il cuscino salva sonno.
- L’ho sentita muoversi molto infatti
- Io credo sia preoccupata per il suo papà. Non sa spiegarsi come mai ad un certo punto della serata si sia chiuso in se stesso.
 
Killian la guarda sbalordito: allora aveva colto la sua incertezza nonostante i suoi sforzi per mascherarla.
 
- Ma no Emma, era una sciocchezza veramente.
- Sai che puoi dirmi tutto. Non voglio forzarti se non te la senti, sappi solo che sono sempre vicino a te.
 
L’uomo prende la mano della salvatrice e la stringe nella sua. Quella donna sa essere incredibile sempre e comunque. E se c’è una persona che possa capirlo fino in fondo in quel momento, è proprio lei. Per metterlo ulteriormente a suo agio, Emma allarga il cuscino e gli fa cenno di avvicinarsi di più.
 
- Wow, riesco a superare anche il magico cuscino!
- Non fare lo scemo!
 
Hook sta per avvicinarsi e il viso di Emma è così pieno di fiducia in lui che per un attimo sente la terra mancargli sotto i piedi. L’unica cosa che riesce a fare, invece, è rimanere seduto sul letto con un filo di tristezza negli occhi.
 
- Killian – dice Emma sedendosi sul letto preoccupata per lui – che succede? Mi fai preoccupare così
- Il fatto è che mentre guardavano quel film mi è tornata in mente una cosa che mi ha detto mio padre. Sai qual è la cosa paradossale? Il più bel ricordo che ho di lui è allo stesso tempo anche il più doloroso.
 
Emma gli accarezza la mano mentre l’uomo inizia a parlare come un fiume in piena.
 
- Per farla breve non ho potuto fare a meno di chiedermi che razza di padre sarò. La verità è che ho paura di commettere i suoi stessi errori, di farla e farvi soffrire come lui ha fatto con me.
- Non sei come lui e lo hai dimostrato.
- A dir la verità mi porto dentro questa cosa dal momento in cui mi hai detto della bambina. Ho sentito dentro una gioia incontenibile e subito dopo ho provato una paura indescrivibile.
- Perché te la sei tenuta dentro?
- Perché pensavo passasse da sé ignorandola. E invece è rimasta dentro di me a sedimentare senza che me ne accorgessi. Con questo non sto dicendo che sono pentito assolutamente! Ma siete davvero la cosa più importante che ho e nella mia vita ho sempre fatto un gran casino con le persone cui tengo di più.
- Ascoltami attentamente Killian Jones: so quanto hai sofferto per l’abbandono di tuo padre e quanto ti abbia ferito.
- Sai anche cosa gli ho fatto quando l’ho ritrovato.
- Non sei più quella persona. L’oscurità che allora ti portavi dentro si è nutrita del dolore per quel rifiuto che credevi di aver subito. Chiamando il suo terzo figlio Liam, credevi volesse escluderti dalla tua vita. Ma il Killian Jones che con me ha concepito questa bambina è un uomo diverso: ha sacrificato la sua vita per chi ama, ha espiato le sue colpe con un gesto nobile in uno dei momenti più bui della sua esistenza.
- Sei molto dolce, ma sappiamo entrambi come sono andate le cose.
- Sto dicendo la verità – risponde Emma seria – e so anche un’altra cosa: proprio perché sai come ci si sente ad essere abbandonati so che non lo farai mai con noi.
- Di solito sono io quello che cancella i dubbi e le incertezze … la quasi paternità mi sta davvero facendo rimbambire
- Siamo in due anche per questo motivo – risponde Emma stringendosi a lui.
- Si muove ancora la bambina?
- Come se fosse sulle montagne russe.
- Posso fare una cosa?
- D’accordo
 
Killian invita Emma a sdraiarsi nuovamente mentre lui si sistema all’altezza del pancione.
 
- Sai tesoro – dice il pirata rivolgendosi alla sua creatura – in tutto il male che mi ha fatto, mio padre una cosa buona me l’ha insegnata ed io ora la racconto a te.
 
“Una volta eravamo a bordo di una nave. Non sapevo che quella sarebbe stata l’ultima volta che lo avrei visto. Liam ed io eravamo piccoli e stavamo dormendo in una delle cuccette. La notte era tempestosa e il mare era molto mosso. A seguito di una forte oscillazione dell’imbarcazione, la candela che papà aveva lasciato accesa per tenermi compagnia si spense all’improvviso.
 
- Padre! padre! – chiamai disperato.
 
Lui entrò immediatamente e dopo aver riacceso la candela si avvicinò alla mia cuccetta per calmarmi.
 
- Va tutto bene, figliolo – mi disse – ci sono io qui. Non c’è niente di cui aver paura. Ricorda: quando hai paura non devi fare altro che guardarti dentro. Siamo più coraggiosi di quanto pensiamo. Basta guardare in fondo a noi stessi. Prima che tu te ne accorga, sarai un uomo, quindi sto cercando di prepararti. Perché prima o poi dovrai rispondere al più grande interrogativo della vita: che tipo di uomo vuoi essere?
- Voglio essere come te! – risposi senza esitare
- Ottima risposta, figliolo. Ora chiudi gli occhi e trova quel coraggio nel profondo del tuo cuore e non preoccuparti di nulla: il tuo papà terrà la luce accesa. Ora dormi Killian, dormi”.
 
Per tutta la durata del racconto Emma rimane in silenzio accarezzando la testa del suo uomo. Capisce i suoi timori, perché quello che Killian non sa è che quando entrambe le linee del test di gravidanza sono diventate rosa, per un secondo, lei ha provato la stessa paura. È stata la sicurezza e la gioia che ha visto sul suo volto a darle il coraggio di scacciare i suoi demoni e lei ora sta facendo lo stesso con lui.
 
- Ti prometto – riprende Killian dopo un momento di pausa – che sarò sempre pronto a tenere accesa per te quella luce. Mio padre e il mago di quel film hanno perfettamente ragione. Sì, mio padre mi ha abbandonato, ma io non lo farò con te, con voi. Perché ho scelto che tipo di uomo voglio essere e niente mi farà tornare sui miei passi, mai.
- Accidenti capitano, me la devo ricordare questa tua dote di cantastorie, la piccola si è acquietata immediatamente.
- Davvero?
- Sì, credo si sia addormentata.
- Direi che allora è il caso di approfittarne anche noi!
 
Killian si tira su e abbraccia Emma. Per avere luce nella sua vita non ha bisogno di candele accese: solo delle persone che ora dormono tranquille in quella casa. Emma, Henry e la sua piccolina. 


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Dunque so che sono stata nauseantemente sdolcinata in questa shot ma mi mancava scrivere un quadretto familaire di questi qui. Calcolando che sono convinta che per noi l'angst sia ben lungi dall'essere esaurito, anzi, mi sono detta ... quale modo migliore di avventurarci in questa 5b se non con una carica di dolcezza? Spero di aver spiegato bene il collegamento tra la battuta del film e il ricordo di Killian. Era già da un po' che mi stuzzicava l'idea di usare questo ricordo e spero davvero di essere riuscita a tirare fuori qualcosa che non sia completamente da buttare via. Che dire ... da domani ricominciamo con il disagio potente, amplificato dal fatto che ce lo porteremo dientro ancora per un altro anno!
Lunedì se la puntata non mi ammazza ci vediamo per il nuovo capitolo della long!
Un bacione e grazie come sempre per le vostre letture!
Persefone
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Persefone3