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Autore: Uptrand    07/03/2016    5 recensioni
Un vecchio nemico si fa avanti minacciando nuovamente la galassia, intanto su Noveria, sotto il ghiacciaio di Barbin i lavori procedono. Olivia Williams Shepard sarà ancora chiamata in azione per cercare di risolvere la situazione.
Sono presenti descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Avventura, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Ashley Williams, Comandante Shepard Uomo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mass Effect Legacy'
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Tutti gli alti ufficiali della Jotnar erano riuniti nella sala conferenza, a presiedere la seduta Drentel.
« Vi presenterò quanto scoperto da quello che la missione comandante dal tenente Shepard ha recuperato dall’assalto alla base dei Grigi. Inizierò con la descrizione della nuova unità nemica, le abbiamo dato il nome di mutaforma. »
« Posso dire che è opera di una tecnologia avanzatissima. Al nostro attuale stadio non siamo in grado di creare qualcosa di simile. Vi illustrerò la sua anatomia.»
Su uno schermo apparve l’immagine olografica di quello che sembrava un organismo unicellulare. « Quella che avete davanti a voi è una cellula interamente tecnologica, metallo al posto dei componenti organici. Nessuna reazione chimica ad alimentarne la vita ma un nucleo di eezo della grandezza di qualche micron. Sono in grado di unirsi e cooperare tra loro, scambiandosi energia e muovendosi assieme. Su questo fronte lo studio è ancora in corso, l’impressione però è che queste abilità siano paragonabili a quelle delle loro controparti organiche.»
« Dalla squadra d’infiltrazione sappiamo che i grigi usano esseri di forma umanoide composti interamente da queste cellule, difficile dire quali siano le loro facoltà è il grado d’intelligenza. Osservando qualche milione di queste cellule metalliche collaborare in laboratorio, si è visto che la loro attitudine di rispondere a uno stimolo aumentava con il loro numero. Abbiamo preso due gruppi: uno con diecimiliardi di cellule e l’altro con la metà e messi a contatto con una fiamma viva. Il primo ha assunto una forma sferica per limitare la superficie di contatto con il calore. Il secondo ha reagito allo steso modo, impiegando il doppio del tempo. L’idea è che, simile a quando i geth furono creati, la loro intelligenza aumenti con il numero.
Non crediamo che le forme umanoidi abbaiamo un cervello o un qualsiasi organo. Colpirli in testa o altrove è indifferente, probabilmente non avvertono il dolore. Riteniamo che in uno scontro a fuoco possano rimanere operative fino a subire il 70% dei danni. Le singole cellule hanno anche dimostrato la tendenza a muoversi l’una verso l’altra, sempre verso l’ammasso di loro numericamente più grande. Anche amputando una singola parte questa si muoverà versò il corpo principale per ricomporsi. Non so dire se da separata può rappresentare una minaccia, sono convinto che un mutaforma sia in grado di rigenerare quasi istantaneamente l’arto perso utilizzando le altre cellule a sua disposizione. Muovendole da una zona del corpo al fine di rimpiazzare quelle distrutte o separate. Dal punto di vista dell’armamento riteniamo dispongano di un arsenale di lame da taglio infinito, è probabile che possano tramutare ogni parte di se in una lama o oggetto contundente e….»
Un turian con i gradi della fanteria alzò la mano per porre una domanda. «  Essendo dotati di nuclei di eezo dobbiamo aspettarci attacchi biotici o energetici di qualche forma? »
«Lo escludo, uno di questi esseri al completo avrò quasi dieci miliardi di micronuclei al suo interno. Sono numerosi ma poco potenti, inoltre l’energia dell’eezo è ciò che li tiene attivi.  Se la usassero in attacchi biotici posso ipotizzare una loro disattivazione o almeno un calo energetico. tale  da comprometterne le capacità. » Drentel bevve un sorso d’acqua da un bicchiere sistemato lì vicino e riprese.
«Il punto fondamentale è come distruggerli, le analisi suggeriscono che il nostro armamento sia inadeguato…» Queste parole sollevarono un mormorio.
Vide il comandate Vega rimanere calmo, si erano incontrati ore prima e avevano discusso. L’ufficiale al comando preferiva sapere in anticipo cosa sarebbe stato detto.
Ritornando a osservare i partecipanti, gli fu impossibile non soffermarsi su Olivia W Shepard. La sua capigliatura rosso fuoco la segnalava, pareva calma. Gli sarebbe piaciuto capire se per via dell’addestramento o per ciò che le era capitato di recente.
Lui tossì per richiamare l’attenzione « Le nostre attuali armi sono in grado di danneggiarli ma non in forma apprezzabile. L’armamento a eezo 19 fornito dalla Noveria Corps funziona bene sulle unità che conoscevamo,  ma un proiettile sparato su un mutaforma avrà l’effetto di eliminare solo qualche centinaio di cellule. Le loro membrane sono di semplici metalli non materia oscura, non risentono quindi delle radiazioni e potrebbero essere una valida difesa per il nucleo a eezo che invece ne sarebbe colpito. »
Qualcun altro alzo una mano a chiedere, un incursore asari «  Perché non è stata usata la materia oscura? »
« È solo un ipotesi: ma vista la sua durezza, anche se il nemico ha dimostrato di saperla lavorare, è probabile che utilizzandola la cellula avrebbe perso elasticità. Come vedete la sua membrana è in grado di contrarsi e stendersi, consentendole il movimento. Con la materia oscura non sarebbe stato possibile. »
« Possiamo ottenere armi efficaci? » chiese un salarian del genio guastatori.
«  Ci stiamo lavorando, riciclando alcune parti di armi abbiamo assemblato un prototipo di  quello…che…penso si possa definire un cannone elettrico a eezo19. L’idea base è di colpire, in contemporanea, tutte le cellule di un mutaforma con un singolo colpo attraverso una scarica elettrica generata usando un nucleo a eezo 19. »
La mezz’ora successiva fu un susseguirsi di domande, ad alcune delle quali il drell ammise di non saper rispondere.
« Vi è tuttavia un secondo aspetto più preoccuppante. Abbiamo messo a contatto cellule metalliche e organiche, le prime aderivano sulle seconde uccidendole e copiandole nelle strutture cominciando a svolgerne le attività. A contatto con cellule di polmoni krogan, diventavano una perfetta copia sintetica dalle identiche capacità. Incuriositi da questo abbiamo iniettato un campione di loro in un pyajack vivo. Abbiamo osservato che hanno ignorato ogni organo tranne il sistema nervoso a cui si sono ancorate. L’animale nel contempo aveva perso i sensi, in un paio d’ore è deceduto. Quando è accaduto le cellule iniettate sono spontaneamente fuoriuscite da lui dalla bocca e hanno formato questo…»  apparve il filmato di un pyjack argentato di metallo alto neanche un centimetro che si muoveva su un tavolo imitando a perfezione i movimenti di uno vero.
« Vi è la concreta possibilità che un numero sufficiente di queste cellule possa copiare individui delle specie qui riuniti. »
Si scatenò un fremito nella sala sempre più forte, alla fine Vega dovette intervenire per imporre silenzio. Quella scoperta aveva lasciato tutti stupiti.
« Preciso che le cellule metalliche in nostro possesso sono solo qualche migliaio, insufficienti a copiare un membro qualsiasi di questa nave. Penso che per clonare un individuo servano cellule nell’ordine di qualche centinaio di miliardi.. »  disse Drentel facendo intendere di aver concluso.
Vega si alzò in piedi e affiancò il drell « Questo conclude la prima parte della riunione, passiamo alla seconda. Questa riguarda quanto registrato dalla squadra del tenente Shepard durante l’infiltrazione nella base nemica. Quello che vedrete è un filmato della telecamera del casco del Tenente, quando i mutaforma li scoprirono e uno di loro parlò. »
Il filmato iniziò, si vide il corridoio e i mutaforma sopraggiungere, uno di loro farsi avanti e dire –  Ho sistemato la Weaver, tu non sarai un problema. – il filmato terminava con Olivia che lanciava le granate.
Vega lo spense e disse «  Questo fa pensare che sia successo qualcosa a “casa”, più precisamente che il nemico sia riuscito a colpire Dasha Weaver. Forse a copiarla tramite un mutaforma.»
« Perché la Weaver? Non era meglio un leader politico o un militare? » Domandò un umano.
« L’intero successo di questa guerra si basa sul possesso di eezo 19, quando siamo partiti l’unico impianto attivo era quello di Noveria. A quest’ora gli altri dovrebbero essere in funzione, anche così la Noveria Corps è la maggior fornitrice di armi. Colpire la Weaver è un modo per compromettere le nostre forniture per continuare la guerra. Olivia, tra i presenti sei quella che conosce Dasha Weaver meglio di tutti, che ne pensi? »
« Quando siamo partiti Isabella era in coma. Per chi non fosse informato lei è un phantom, non uno di quelli normali che avete studiato nei libri di storia o che magari avete affrontato durante la guerra, a secondo di quale sia la vostra età. È un autentico prodigio. » - quelle parole provocarono numerosi mormorii che Vega zittì con un gesto della mano - «  Normalmente avvicinarsi alla Weaver è impossibile, Isabella vigila quasi costantemente e se questi mutaforma possono duplicare una persona, non significa ingannare le altre. Isabella ha degli istinti da animale, per questo una copia per quanto precisa non dovrebbe riuscire a ingannarla. »
« Ma avete detto che questo phantom è in coma? »
« Lo era e forse lo è ancora, senza Isabella vi è davvero la possibilità che qualcuno sia riuscito ad avvicinarsi a Dasha. Preciso che lei è una donna che sa cavarsela, anche senza il suo phantom da guardia non è da sottovalutare. »
Olivia si rivolse a Drentel è chiese « Quale sarebbe il risultato se Isabella affrontasse un mutaforma? »
« Io...non ho le informazioni complete su Isabella, so quello che in un'occasione ho avuto modo di vedere di persona e di recente mi è giunta voce che dentro di se ospiti eezo 19. Sebbene usi delle spade il risultato non sarebbe differente dall'usare una pistola, la lama penetrerebbe affondo senza trovare un punto vitale da colpire, anche se infusa di energia biotica da eezo 19 questa si limiterebbe a uccidere solo le cellule più vicine. »
« Pensa non possa vincere contro un simile nemico? »
« Non ho detto questo…con la giusta strategia…dovrebbe tagliare il nemico nel maggior numero di parti possibile e mentre fa questo altri dovrebbero occuparsi di distruggere le parti separate più deboli. Non è uno scontro che a mio avviso si possa vincere uno contro uno allo stato attuale. Consiglierei ai membri di questa nave la medesima tattica.»
Vega riprese la parola « Questo è tutto, sto valutando se interrompere il silenzio radio e avvisare il Consiglio di quello che sappiamo. Vi informerò quando avrò preso una decisioni. Signori andate. »
Tutti i presenti cominciarono ad alzarsi « Tenente Shepard lei rimanga. »


*****


L’Atlantic Codex attraccò al molo sotterraneo, con Naomi alla guida e aiutata da Zaeed aveva impiegato dieci ore. I motori della nave avrebbero potuto far di meglio, ma l’ex N7 necessitava ancora di riposo per le sue ferite, le protesi artificiali erano un'ulteriore fonte di dolore. Per questo aveva ceduto più volte la guida a Zaeed lasciandolo solo in cabina.
« Potrebbe esserci qualche problema. » annunciò lei, scrutando fuori dalla cabina.
« Di che parli? Questo non avrebbe dovuto essere un posto di sicuro. » chiese Zaeed.
« Le luci erano già accese prima che attraccassimo.» lei si alzò, andando ad armarsi.
Zoppicando scese dalla passerella a viso scoperto, aveva una mezza idea e sparava di non sbagliarsi. Soprattutto si augurava che la sua faccia, in parte rovinata dal fuoco, sarebbe stata riconosciuta.
Avanzò verso un terminale, tenendo le mani ben lontane dai fianchi e in vista.
Davanti al pannello alzò lo sguardo verso l’alto, sopra di lei sapeva esserci una cabina di controllo di cui vedeva solo la vetrata che dava sull’attracco. Si aspettava di vederci qualcuno, niente.
Trasse una chiave elettronica, la passò nel terminale ed immise un codice che non utilizzava da anni, l’ultima volta era stato quando avevano lasciato quel luogo alla nascita della Noveria Corps.
Forte e chiaro udì dietro di se un “click” metallico, non si mosse, conosceva bene il rumore di una pistola che caricava il colpo. « Tenus... »  disse, non ricevette risposta.
Aveva l’impressione fosse dietro di lei, rimase ferma. « Il mio aspetto è leggermente diverso, anche la voce. Se non mi fai saltare la testa potrei anche spiegare. Non sono un impostore e non ho tradito. La prova migliore è che se ti giri quella “peste” di Diana dovrebbe essere alle tue spalle, se per una volta mi ha dato retta. »
« Per il culo squamoso di Kalaira! » sbottò l’assassino drell.
« Ciao! » salutò Diana tranquillamente, finalmente Naomi si fidò girandosi.
« Una delle ragazze! » - esclamò Tenus stupito - «  beh…non so cosa hai in mente ma …oh. »  disse sottotono vedendola in viso.
« Lo so, non ho più il bel visino di una volta, vorrà dire che non te lo farò più drizzare come prima. »
Lui diede l’impressione di essere in imbarazzo e al comunicatore disse « Generale? »
« Tutti alla sala centrale. » la voce di Tetrius risuonò forte e chiara dagli altoparlanti.
Il capo della sicurezza di Dasha aspettava in piedi, indosso una divisa turian senza insegne. Aveva un'aria spoglia e rancorosa. Si stirò le spalle, non l’avrebbe mai ammesso ma schiena e bacino facevano sempre più male. Le sue creste nucali, dal raggiungimento dell’età adulta si erano accorciate di ben cinque centimetri.
I turian più vanitosi nascondevano quel segno della vecchiaia con qualche intervento chirurgico, li trovava ridicoli. Un segno della mollezza in cui era caduta la gerarchia turian.
« Tetrius sembri di cattivo umore. » dichiarò Trish entrando allegramente in sala, scorrazzò in giro e infine cinse il turian ad un braccio.
Lui la scrutò senza condividere minimamente la sua allegria « Che significa? » chiese.
« Salve Tetrius, hai il solito sorrido contagioso.» lo salutò Naomi entrando in sala, con lei Tenus, Kelly, Chawkas e le altre due ragazze. Si sedettero al tavolo.
« Difficile che una di loro si muova sola, quindi abbiamo anche Trish e Alexya. » commentò il generale scrutandole e rivoltò alla prima «Lasciami! »
La ragazza fece una boccaccia, Tetrius era insolitamente maleducato con lei. Sospetto, ansia. Non capiva bene il perché ma il vecchio turian era agitato, la lettura del corpo funzionava anche con gli alieni se si sapeva cosa osservare. Conosceva il Generale da anni, per quel tempo l’aveva osservato imparando il comportamento della sua razza.
Arrivò Mores, il krogan non disse niente, sedendosi pesantemente esaminando i presenti. Per ultimo Multan che salutò amichevolmente Naomi e le ragazze. Gli avevano portato la sua astronave, il pilota batarian era felice di rimettersi alla guida dell’Atlantic Codex e infine cogliendo l’atmosfera della sala chiese « Che succede? »
« Non lo so » -Rispose Naomi « Che succede? » domandò scrutando gli altri.
« Dimmelo tu, sapevo che eri morta. » ribatté Tetrius.
« La vera domanda è perché loro sono qui? Portano guai. » borbottò Mores inserendosi nella discussione, indicando le ragazze e chi li aveva accompagnati.
A Trish non piaceva quello che l’istinto le suggeriva, piccoli gesti di tutti le dicevano che erano pronti a estrarre le armi. Non voleva, non aveva affrontato tutto quel viaggio solo per vederli litigare. Non desiderava che litigassero. Vide Alexya pronta a reagire al commento Mores.
« Fermi!» Gridò, tutti la fissarono «Non si litiga in famiglia. »
Ognuno la guardò con vivo stupore. «Famiglia? » commentò Alexya incerta.
Lei annuì « Certo! Dasha è il papa, Isabella la mamma, Tetrius il nonno, Naomi la zia e Tenus il suo eterno fidanzato, Mores e Sunt i cugini che litigano sempre e Multan l’amico di famiglia scemo che combina guai. »
Tutti la guardarono senza sapere cosa dire, il pilota batarian pareva essersi raggelato dopo aver saputo il suo ruolo.
« Sorella! Ti fai dei film mentali da paura. » commentò Diana.
« Non è vero! Siamo una famiglia!»  disse imbronciata Trish, vicina ad arrabbiarsi.
Poche cose la urtavano come mettere in dubbio la sua visione di famiglia. «LO SIAMO!» Dal nervoso le a scappò un'onda biotica omnidirezzionale che buttò tutti al suolo.
Fortunatamente non era eccessivamente potente, essendo solo uno sfogo dal nervoso.
Kelly rimestassi in piedi si avvicinò a lei, s’inginocchio e traendo di tasca un fazzoletto le asciugo le prime lacrime. «Cosa volete fare? Uccidetevi pure fra di voi, però dopo che avrò portato via le ragazze. Hanno già sofferto abbastanza, almeno voglio risparmiare a loro questo spettacolo. Sono delusa, pensavo che Dasha avesse come suoi più stretti collaboratori qualcuno capace di riconoscere un nemico comune. »
Rabbioso il turian le rispose « Quale nemico? Anche ci fosse perché combatterlo? Dasha è morta! Non abbiamo interessi ad affrontarlo. Abbiamo ottenuto molto lavorando nella Noveria Corps. »
La psicologa gli rivolse uno sguardo profondamente critico « Per questo vi nascondete in una vecchia base di Cerberus dimenticata? Non la conosco Tetrius, sarà come dice lei e magari avete i mezzi per fare la “bella” vita, però non mi sembrate felici. In verità lei mi pare profondamente insoddisfatto. »
Il turian la guardò con odio. Un colpo secco e metallico, Naomi aveva sbattuto la pistola sul pavimento e con una spinta l’allontanò.
« Basta giocare “Generale” » - disse risoluta - « Non sono sua nemica, non sono venuta qui per questo. Siamo solo alla ricerca di un posto sicuro e... nessuno di noi è soddisfatto. »
Le mandibole di Tetrius si mossero nervose. Felice? Sapeva bene di non esserlo.
Una mano verde si porse verso Naomi che alzò lo sguardo, Tenus. Lei accettò l’aiuto offerto dal suo ex compagno di squadra che aggiunse «  Ha ragione, siamo giunti qua separatamente e ci siamo arenati. Ciondoliamo qua dentro senza uno scopo. Che facciamo? »
« Cosa vorresti fare drell?..mmm…» - borbottò Mores - « Hai un piano? Forse l’hanno queste ragazzine che giocano? Vorresti seguirle? E dove? Non sono Dasha, lei ci pagava, ci intimidiva, sapeva cosa fare e aveva piani e strategie. Queste tre … » scosse la testa.
In un lampo biotico Diana gli comparve davanti spada in mano, prendendola alla sprovvista il krogan le diede una testata che la gettò a terra anche se il gesto fece penetrare la spada nella spalla.
Diana cadde a terra con un grosso livido in fronte, mentre Mores si estrasse la lama senza problemi gettandola via.
Alexya bloccò Trish trattenendola per un braccio, l’esperienza dell’incidente con Kelly e quelle successive le avevano fatto capire che era meglio riflettere, prima di uccidere soprattutto adesso che era libera di farlo.
« Mores che significa? Sei nostro nemico? »
Lui la fissò perplesso « Né amico, né nemico almeno finché non saprò quella scelta mi conviene. Questo posto dovrebbe essere sicuro e non ho fretta di muovermi. Mi ritirerò nel mio laboratorio, non sarà come quello che avevo su Noveria ma ha una spessa porta blindata e io avrò un fucile in mano per chiunque venga a farmi visita. » Detto questo si incamminò all’indietro fino a scomparire dietro una porta.
« Mores…» mormorò Trish abbattuta.
« Non ti preoccupare è solo confuso per la scomparsa di Dasha, ha solo bisogno di riflettere » affermò Alexya. Ma anche lei aveva qualche dubbio, stava scoprendo che senza Dasha loro non contavano più di tanto. Alla notizia che avevano trovato Tetrius e gli altri era stata felicissima, subito immaginò che si sarebbero uniti per aiutarle ora scopriva che non era così.
Loro erano la squadra di Dasha, lei li aveva messi insieme e guidati fino a fondare la Noveria Corps. In quell’istante si rese conto di non aver mai concluso niente. Erano solo delle ragazzine vissute sempre sotto l’ombra protettiva di due donne. Sapevano uccidere bene, ma anche loro e non sarebbe stato quello a impressionarli né delle minacce.
Diana intanto si stava riprendendo aiutata dalla Chawkas, stava bene ma scacciò via nervosamente la dottoressa avvicinandosi alle sorelle. Era inquieta, per una volta aveva gli occhi lucidi.
« Quello stupido Krogan mi ha sorpreso! Volevo intimorirlo, non pensavo davvero potesse reagire. Non l’aveva mai fatto. »
« Immagino che in tal caso avrebbe dovuto dare spiegazioni, forse ci siamo un po’ sopravalutate » commentò Alexya leggermente turbata anche lei.
« Io sono solo il pilota.»  disse Multan « Non mi interessa molto il resto, ma vado dove va l’Atlantic Codex. Una buona nave è tutto quello che chiedo. » dichiarò il batarian.
« Bene, una riunione commovente. Adesso che si fa? » chiese Zaeed.
Fu il silenzio poi Tenus disse « Abbiamo bisogno di riposo, ragazze forse desiderate vedere le vecchie stanze di Isabella e Dasha. Questo posto è dove tutto ha avuto inizio. »
Gli altri si sistemarono, mentre loro trovarono le camere indicate. Prima entrarono in quella di Isabella, era spoglia. Sui muri supporti per una spada e Trish trovò in un angolo un teschio asari con segni di morso. Spadino doveva averci giocato.
Quando furono davanti a quella di Dasha la porta non si aprì, Alexya si ricordò della chiave elettronica ricevuta. Riuscì a sbloccare la serratura.
Appena furono dentro la porta si chiuse e una voce sintetica disse “ Avvio filmato olografico Dasha Weaver”
Un suo ologramma apparve al centro della stanza «  Alexya, Diana,Trish…»  disse, risentire la sua voce le fece commuovere « se siete qui vuol dire che il mio testamento è stato aperto e io sono morta. Sapevo che poteva succedere, voglio che prendiate l’eredità che vi lascio e vi troviate un angolo in questa galassia dove vivere felici e al sicuro. Non cercate di vendicarmi, soprattutto in nessun caso seguite Isabella se fosse ancora in vita. Lei cercherà di vendicarmi, qualsiasi sia il nemico e sarà impossibile fermarla. Il rischio per voi è troppo alto. Questa vecchia base di Cerberus in cui vi trovate è sicura, gli unici a parte voi a conoscerne le coordinate sono i miei più stretti collaboratori: Tetrius, Naomi, Tenus, Sunt, Mores, Multan. Se necessario uccideteli, loro erano fedeli a me e non pensate che lo siano a priori con voi. »  Quell'ultima affermazione le fece sussultare, anche se non le sorprese del tutto.
« Dovete sapere che a vostra insaputa ho ordinato a Galba una lieve modifica al programma phantom delle vostre menti. È stato inserito un codice a doppia codifica, cifrato inizialmente usando il programma phantom e facendo in modo che si mostri come una normale onda cerebrale nascondendosi fra queste. Semmai dovreste tornare a Caninea questo dovrebbe darvi dei vantaggi. La registrazione si è avviata perché questo codice è stato rilevato, dopo che la chiave elettronica che deve esservi stata consegnata col mio testamento è stata usata. Queste le cose fondamentale. Ho realizzato una seconda registrazione, questa di natura personale. Se volete proseguire date un semplice ordine vocale. »
Alla richiesta di sentirla tutte approvarono, anche solo per continuare a sentire la sua voce
«Quando Isabella vi liberò dalla vostra creatrice e vi prese con se di voi non mi importava niente. Era convinta che vi avesse salvate per divertirsi a uccidervi in qualche sadico modo. Solo dopo capii che non era così. Un ricordo indelebile che ho di voi risale a una notte, eravate a Caninea da poco più di quattro mesi e vi fu una feroce tempesta di neve. Isabella era assente e quando mi svegliai nel corso della notte, scoprì che vi eravate infilate nel mio letto, fortuna che dormo in un matrimoniale e quella volta non avevo compagnia. Trish e Alexya dormivano abbracciate mentre Diana mi stringeva la mano. Osservandovi dormire, incominciai ad affezionarmi a queste ragazzine che non avevano passato e con un addestramento da soldato esperto che avevano paura di una tempesta. Infine, egoisticamente, senza chiedervi niente decisi di adottarvi… vedere il vostro nome affianco al cognome Weaver mi emozionò…ebbi la sensazione che avessimo un legame »  la Dasha dell’immagine ebbe un attimo di esitazione e con loro sorpresa si asciugò una lacrima « Io…Alexya Weaver, Diana Weaver, Trish Waever vi ho voluto bene. »  l’immagine scomparve mentre le ragazze venivano travolte dall'emozione.
Alexya si odiò, quando Kelly avevano parlato dell’adozione tutte loro avevano ignorato quel fatto. Non avevano compreso il significato di quel gesto. Loro erano cloni, la loro creatrice non aveva dato a loro niente, neanche un nome. Dopo averla sconfitta Isabella le prese con se. Per la prima volta qualcuno le trattava da individui, le riconosceva come persone. Ora, con quel gesto d’affetto Dasha le rendeva sue figlie, facendo di loro una famiglia. Incapace di trattenere le lacrime Alexya si voltò vero Trish « Aveva ragione sorella, siamo una famiglia.» disse singhiozzando.
Diana tirò Trish a se, fronte contro fronte, appoggiandosi l’una all’altra « Scusa Trish, la stupida sono io. Tu l’avevi capito prima di tutte noi. »
“ Si desidera visionare la registrazione di Isabella?” Chiese la voce sintetica.
Loro si guardarono, che messaggio avrebbe mai potuto lasciare Isabella?. La sua psiche non poteva non averne risentito.
« Si!» risposero all’unisono, Isabella era solo in coma ma erano curiose.
Come prima comparve l’immagine olografica « Diana, Trish, Alexya…»  chiuse gli occhi un istante «  Dasha deve davvero credere che questo sia importante per dirmi di andare in “rosso” per lasciare questo testamento virtuale. Pare che dovrei sfruttare quest’occasione per dirvi qualcosa. »  Lei ci rifletté.
« Visto lo scopo di tutto questo vi dirò perché decisi di prendervi con me. Ma prima vi parlerò di come tutto ha avuto inizio. Io sono un mostro,  così mi hanno creato. Per anni ho vissuto rinchiusa in una cella, sostenitori di Cerberus mi prelevarono ogni giorno per anni per fare test o educarmi picchiandomi, così dicevano. Un giorno mi misero davanti a un'altra persona, era come me. Per la prima incontravo qualcuno che non era un “guardiano”, fino a quel momento credetti che il mondo si dividesse tra me da un lato e tutti gli altri dall’altro. L’affrontai e vinsi ferendola a una gamba, non la uccisi, non lo permisero. Ne combattei altre, forse per anni, infine una nemesis. Poche ore prima fui sottoposta alla prima seduta d’indottrinamento, al momento di combattere crollai per il malessere che sentivo in corpo. Un aguzzino si chinò per picchiarmi e spingermi ad ubbidire, la sua testa esplose. Se mi concentro riesco ancora a rammentare i dettagli, il calore del suo sangue sul mio viso è quello più forte. Provai gioia e stupore, non avevo mai pensato che un guardiano potesse essere ucciso. Poi una voce dagli altoparlanti disse « Dasha, la solita ribelle. »  Venni trascinata via, mentre lo facevano non staccai gli occhi da quella nemesi. La vidi buttare via il fucile e venire circondata da altri guardiani. Io non smisi di ripetere il suo nome nella mia testa, sentivo il bisogno di inciderlo in me. Intervenne poi il destino. Fummo salvate dall’Alleanza, quasi un centinaio tra ragazzi e ragazze furono liberati. Io andai in una struttura ospedaliera, lì ritrovai quella nemesis, in qualche modo il mio programma da phantom mi permetteva di riconoscere quello degli altri e viceversa, ma questo lo sapete anche voi. L’aiuto finale venne da un infermiere che a gran voce gridò « Dasha ». Da quel momento non la persi di vista. Approfittando di una pecca nella sicurezza lei fuggì di notte passando dalla cucina, io le andai dietro raccogliendo un coltello da cucina come arma. Tenerlo in mano mi dava un senso di sicurezza e rendeva più sopportabile la pressione sulla mia mente, dal programma che mi spingeva ad essere armata.
Si accorse di me quando fummo all'esterno, in una stradina deserta. Mi vide e cercò di mandarmi via con un gesto della mano, la seguii lo stesso. Prese una pietra e per poco non mi colpì con un lancio, era una nemesis in fondo. Con un salto biotico molto goffo le fui addosso, puntandole il coltello alla gola. Tutto quello che dissi fu «Isabella, phantom, uccidere. »  con quello si esaurì tutto il mio sapere. Mi ricordavo di chiamarmi Isabella, sapevo di essere un phantom e l’unica cosa che sapevo fare era uccidere. Se il programma phantom non avesse compreso nozioni di grammatica e anatomia, non avrei neanche saputo leggere o dove affondare una lama. Avevo paura, da poco mi era stato mostrato che il mondo era molto più vasto di una cella e di qualsiasi struttura. Non lo comprendevo e temevo di rimanere di nuovo sola in una stanza chiusa. Ma sentivo che quella nemesis avrebbe trovato un modo di farsi strada, me l’avrebbe mostrata e in cambio io gliela avrei spianata, così ebbe inizio la nostra collaborazione e avventura nel mondo del crimine. Io feci di Dasha un mio punto di riferimento, quando ebbi la mia prima vera spada questa e sviluppare la tecnica migliore di scherma divennero il secondo. Finalmente nella mia vita avvertivo un minimo di stabilità. Però mi rimase la paura della solitudine. Morire non è un problema, anche essere un'assassina pazza non mi da preoccupazioni, ma scoprire di essere sola sento che mi farebbe perdere quello che di umano mi è rimasto. Questo è parte del motivo per cui vi salvai, pensai che sarebbe stato bello significare qualcosa per più di una persona. L’altro è che vidi in voi una possibilità di riscatto, tre giovani me che avrebbero potuto avere quella vita che mi era stata negata. Decisi che vi avrei allevato da perfette phantom cercando nel frattempo di farvi diventare delle vere persone. Ignoravo come fare. » Isabella olografica sorrise « Ammetto che l’idea di andare alla Grissom vi ha fatto bene…e anche a me. »
« Dasha mi ha suggerito di darvi qualche consiglio utile, io penso che nessuno vedrà mai questo filmato. Le vostre abilità sono migliore delle mie quando avevo la vostra età. Vi manca il tocco finale. Ascoltatemi con attenzione: i poteri biotici sono una manifestazione del nostro animo, mezze misure o compromessi sono veleno per noi. Tanto più sarete decise e sicure maggiore sarà la loro manifestazione, per noi che abbiamo eezo 19 questa verità è ancora più evidente. La mia modalità “rosso” è l’assenza di ogni inibizioni, so che vi faccio paura quando la uso e avete ragione. Potrei davvero uccidervi, per questo non la uso se voi e Dasha siete nei paraggi. Non tentate però di raggiungere queste livello da sole. Ha degli effetti collaterali non trascurabili. »  Isabella olografica tacque, sembrava pensierosa «  Se mi sbagliassi e voi doveste vedere questo filmato, sappiate che al momento ho un solo rimpianto… non vedervi diventare dei phantom completi per donarvi una spada degna di voi. Adesso basta, il "rosso" mi permette di parlare e pensare normalmente stimolando aree del cervello che l’indottrinamento sopprime ma è davvero troppo faticoso. »
La registrazione terminò. Le ragazze erano stupefatte, Isabella non aveva mai parlato tanto. Ne aveva mai raccontato qualcosa del suo passato, altrettanto aveva fatto Dasha.
Loro si sentirono svuotate di ogni energia, si sdraiarono a terra spossate da tutte quelle emozioni. Nella semi oscurità della stanza cominciarono a ricordare narrandoli eventi passati belli e brutti, dispiacendosi ora di non aver più modo di chiedere a Dasha questa o quell’altra cosa.
Domandandosi se Isabella stava bene o se avevano fatto bene a lasciarla sulla Terra, ma Naomi aveva detto che Cristina Balestrieri avrebbe provveduto.
Trish vedendo la sagoma di un computer su un tavolo si allungò trascinandolo giù sul pavimento, le mancava la voglia di alzarsi. « Abbiamo extranet. » mormorò.
« Bene » rispose Alexya, Diana rimase indifferente. La bestemmia di Trish ebbe tutta la loro attenzione.
Voltò il computer verso di loro, sulla schermo la notizia che Isabella Noveria avrebbe sposato Meng Durand.
« Naomi! » gridò Alexya come fosse una bestemmia, si alzò di scatto diretta alla porta. Diana più veloce di lei, l’afferro per le gambe facendola cadere.
« Diana! Cazzo fai? » chiese furibonda.
« Evito a quella stupida di mia sorella, che si è messa in testa che per uccidere servano delle ragioni, di fare qualcosa di stupido.»
« Come uccidere Naomi? Hai letto? Isabella è sveglia, ha bisogno di noi. Quella nella foto è lei, dovete averla riconosciuta. Anche se ignoro il perché porti una parrucca bionda. »
« Io l’ho letta, ma dubito che tu l’abbia fatto. » rispose Diana allo stesso tono furioso « Leggila bene…Isabella che sta con colui che quasi certamente è la causa della morte di Dasha? No sorelle, questo è impossibile, è lei non ci sono dubbi ma il motivo può essere solo uno. Uno soltanto! » - affermò Diana puntandole contro l’indice. - « Per quanto impossibile sia,  solo una cosa può trattenere Isabella da fare un massacro, dal permettere a quell’uomo di toccarla e abbracciarla in foto. Conoscete bene quanto me quale può essere quel motivo. »
Quando Diana vide lo sguardo di stupore di lei « Vedo che hai capito.» disse sorridendo.
« Dasha è viva » dichiarò Trish facendole voltare. Esplosero in un grido di gioia tutte e tre.
« Torniamo sulla Terra e liberiamole.» drido lei.
« No.» disse Diana.
« Perché?» chiese stupefatta Alexya.
« Non possiamo farcela, il nostro nemico ha tutti vantaggi. Per controllare Isabella deve aver minacciato la vita di Dasha. Questo vuol dire che può ucciderla quando vuole. Se minacciasse noi allo stesso modo cosa faremmo? »
Alexya e Trish non sapevano cosa rispondere.
« Cosa facciamo quindi? » chiese Trish, il suo tono sembrava ancora più triste di prima
« Io…» Diana non sapeva rispondere.
« Ci prendiamo qualcosa che il nemico vuole e proponiamo uno scambio o troviamo alleati che ci aiutino.» spiegò Alexya.
« Dove vorresti trovare una di queste cose? » domandò Diana.
« Su Noveria. »
Diana e Trish si guardarono fra loro prima di rispondere « Non penso siamo più le benvenute.» ammise Trish.
« Non voglio andarci per essere accolta, ma per conquistarlo. Abbiamo il denaro che Dasha ci ha lasciato, una nave in grado di occultarsi e qui c’è la squadra migliore per questa missione. » spiegò Alexya.
« Vuoi conquistare un pianeta con una decina di persone? » chiese Diana.
« Si perché Divisione N sarà anche stata sciolta ma i suoi membri ci sono ancora, dovremmo solo riassumerle. Quegli uomini come altri della Noveria Coprs idolatravano Dasha e non per finta. Lo sapete anche voi, l’avete letto nei loro gesti. Faranno lo stesso con noi quando ci presenteremo come sue legittime eredi. Siamo delle Weaver in fondo. »
Tutte e tre sorrisero a quell'affermazione «  Sicura di poterli convincere? »  Domandò Trish.
« Ricordate cosa diceva Dasha “Pagate qualcuno e vi sarà fedele solo finché gli conviene. Realizzate il suo sogno, dategli quello che veramente desidera e per quanto sia criminale quello che gli chiederete lo farà. Perché nessuno ha il coraggio di separarsi dal suo sogno una volta che l’ha ottenuto.” Noi prometteremo la stessa cosa.  Per prima cosa andiamo a parlare con Mores.»  e si voltò sicura verso l’uscita seguita da Trish.
«  Ok, conquistiamo un pianeta… sentivo il bisogno di qualche eccitazione. » - disse Diana - « Però non dite più che sono io quella agitata del trio. » e le raggiunse.
 
« Sicura di riuscirci Trish? » chiese Alexya.
« Hai sentito Isabella nel filmato? Tutto o niente. Non sapevo cosa stesse accadendo ai miei poteri, mi sentivo un po’ spaventata e avevo vergogna a parlarvene. Adesso che so che probabilmente è tutto dovuto al fatto che i nostri poteri sono maturi mi sento meglio. Mi dispiace non avervene parlato. »
Trish tirò indietro il braccio destro più che poté, fece un profondo respiro e concentrandosi per accumulare potere. Le sue sorelle fecero un passo indietro, sottovoce Alexya chiese a Diana «  Anche tu ti senti più potente?»
« No, ma...»  Diana non terminò la risposta. Sentiva i peli sul corpo drizzarsi per via dell’energia statica.
Trish fece scattare con forza il braccio in avanti colpendo l’aria in direzione della porta corazzata del laboratorio di Mores. Non successe niente, neanche la classica onda d’urto. Lei non capiva dove avesse sbagliato, era certa di aver accumulato e liberato tanta energia biotica.
Poi dal punto in cui il suo pugno aveva idealmente colpito lo spazio, si originarono delle linee. A chi le guardava sembrava che l’aria si fosse crepata, come se li ci fosse uno specchio frantumato.
« Che roba sono? » chiese Alexya.
« Ah, non lo so » ribatté Diana.
« Non chiedetelo a me. » rispose Trish.
L’energia fu liberata all’improvviso, il corridoio divenne come la canna di un fucile. Questa corse a velocità folle in avanti ma con un rinculo tale da sbalzare le ragazze all’indietro di mezzo metro.
 
Mores aspettava possibili visitatori col fucile in mano, seduto vicino alla porta. L’unico possibile ingresso. Il suo fattore di guarigione aveva già cicatrizzato la ferita alla spalla.
Il fragoroso boato lo fece cadere all’indietro, si alzò esterrefatto, non aveva pensato a un assalto con un lancia missili. Da esperto di armi non riusciva però a capire di quale modello si trattasse, la porta era in piedi ma la serratura elettronica era saltata. Non avrebbe fermato più nessuno.
Lanciò un urlo e si fece avanti, aprì la porta con la sola forza di un braccio. Puntò l’arma nel corridoio, vi era solo Trish.
Una spada gli trapassò il fucile rendendolo inservibile e facendoglielo perdere, era Alexya che si era nascosta appena dietro la porta. Fiduciosa che il krogan avrebbe caricato in avanti, senza guardare gli angoli ciechi.
Diana gli cade addosso dall’alto, tirandogli un calcio in faccia. L’agile sorella si era attaccata alla parte superiore dell’arco della porta.
Mores ricadde nel laboratorio. Prima che potesse tentare una reazione, tre lame alla gola lo fermarono.
« Ciao Mores »  lo salutò Alexya.
« Alexya, Trish, Diana » rispose Mores, un saluto più educato di quello del loro primo incontro.
« Abbiamo bisogno dei tuoi servizi, il tuo premio per questo sarà quattro volte il normale stipendio da capo della sezione sviluppo armamenti, riavrai il tuo vecchio lavoro alla Noveria Corps. Penso ti manchi il tuo laboratorio a Caninea. »
«Ridicolo, non esiste la Noveria Corps senza la Weaver. »
«Allora sei fortunato, hai tre Weaver qui davanti a te. Inoltre Dasha è viva. Noi ci riprenderemo Noveria, libereremo Dasha e infine ci ricorderemo di chi ci è stato nemico e amico. »
« Quello che dici è assurdo, ma non penso di poter scegliere. »
Lasciarono il krogan « Molto bene, tutti alla sala centrale. Col baccano che abbiamo fatto devono essere tutti li. » disse Alexya. La sua previsione si dimostrò esatta.
Una volta che tutti ebbero preso posizione solo loro tre rimasero in piedi « Amici »  esordì Alexya sorprendendo tutti «  noi col vostro aiuto ci riprenderemo Noveria. Potete aiutarci o morire qui e adesso. »
« Riprenderla in che modo ? » chiese Tenus. La minaccia non aveva impressionato nessuno della squadra di Dasha. Lei ci rimase un po’ male, era convinta di averla imitata bene.
« Non lo so, non sarò io a elaborare un piano. Generale? » disse rivolgendosi a Tetrius.
« Siete serie? » chiese il turian.
« Mortalmente. »
« Pensate di riuscire in questa impresa con solo l’aiuto delle persone qui presenti? »
« Generale dimentica il fattore psicologico, cosa crede succederà quando ci presenteremo su Noveria e lei sarà al nostro fianco come comandante di Divisone N? Secondo lei chi deciderà di seguire chi abita sul pianeta? »
« Divisione N è stata sciolta. »
« La ripristineremo. »
« Ne sarò nuovamente a capo? »
« Si. »
« Serviranno fondi. »
« Abbiamo l’eredità che ci ha lasciato Dasha. »
Tetrius concesse il raro piacere di vederlo sorridere. Alexya si rilasciò a sua volta. Era come aveva detto Dasha una volta, il sogno di quel turian era avere un esercito e una guerra. Loro glielo stavano dando.
« Ci stiamo pensando veramente? » domandò Kelly, a lei sembrava una pazzia.
« Ho tenuto un occhio su Noveria » - ammise Tetrius - « È vicina a una ribellione. La nuova gestione non è molto gradita. Se otteniamo l’appoggio locale, forse possiamo farcela. »
« Bene »  rispose Alexya.br /> « Eccellente Generale. » aggiunse Trish, che vide il turian farsi meno teso. All’orecchio di Alexya disse «Ama che la gente lo chiami col suo grado, Dasha faceva così. »
« Cose volete fare degli amici che vi siete portati dietro. La signora Kelly può essere di qualche utilità, la dottoressa Chawkas sarà senz’altro utile visto che siamo senza medico. Zaeed Massani è solo un vecchio. »
« Razza di bastardo di uno scheletro ammuffito.» Lo insultò Zaeed che dalla sua sedia fu quasi pronto a balzare sul tavolo, per mettere la mani addosso a Tetrius.
«Verrà con noi » - sentenzio Diana - «Ha talento e sono sicuro che potrà aiutarla ad elaborare un piano. »  e disse più piano alle sorelle « Sarà una forza vederli far squadra. »
« Bene signori. » - riprese Alexya « Se tutto va bene ci riprenderemo Noveria. Inoltre noi tre abbiamo motivo di credere che Dasha sia ancora viva. » spiegarono la loro intuizione alla fine della quale tutti erano mezzi convinti.
Ma Alexya non aveva ancora finito « Ho due domande. La prima: perché Sunt non è qui? La seconda per Naomi: perché non ci hai lasciato portare via Isabella? Più ci penso, più il fatto che fosse pericoloso e difficile da trasportare perché ferita non mi convince. Un modo potevamo trovarlo. Poi c’è il fatto di Zaeed, è arrivato alla fondazione Lawson proprio al momento giusto. Troppo comodo. »
Naomi applaudì con l’aiuto della mano artificiale, il suono fu fastidioso. «  Hai ragione, fa tutto parte di un piano. »
« Lavori per Durand? » le gridò addosso Diana.
Tutti la fissarono, senti Tenus seduto accanto a lei muoversi. Una mossa falsa e probabilmente avrebbe avuto l’osso del collo rotto senza rendersene conto.
« No signorine »  disse sorridente « Tutto questo piano è opera di Cristina Balestrieri. Sarò lieta di spiegarlo, ma prima vi è una domanda più urgente se interpreto bene le facce dei presenti.»
Diceva la verità, le ragazze ne erano sicure. Il linguaggio del suo corpo, anche se con protesi artificiali non lasciava dubbi. « Bene. Di quale domanda di tratta? »
« Che diavolo vi è successo? Non avete mai parlato così tanto. » domandò Multan sorpreso, quasi urlando per questo. La sua faccia sorpresa fu uno spasso irresistibile per le ragazze che non trattennero le risate. Furono loro a dare spiegazioni.
« Immagino che adesso tocchi a me. »  - aggiunse Naomi - « Come ho detto è un piano elaborato dal direttore Balestrieri. È successo quando Alexya è entrata nel sistema nella Noveria Corps con il suo codice identificativo…»
« Ah! » disse la ragazza non era troppo sorpresa. Aveva pensato che l’aggressione subita alla fondazione Lawson fosse a causa di quello.
« Erano giorni che ero collegata al sistema, il mio codice ha una funzione “fantasma” che mi permette di essere collegata senza farlo sapere ad altri. Quando ho visto il codice di Alexya non sapevo se esultare o bestemmiare. Grazie a quello sapevo che eri viva e dove ti trovavi, ma potevano scoprirlo anche i nostri nemici. Come una volta mi aveva mostrato Sunt, sono andata nelle funzioni avanzate del mio codice, avrebbe dovuto esserci un qualche comando che mi avrebbe dovuto permettermi di nasconderti, ma ho fatto un casino e il mio codice è andato in crash. In quel momento Cristina deve aver visto entrambi i segnali.
Neanche un minuto dopo ero in video conferenza con lei, ero sospettosa ma alla fine ho deciso di rischiare. Ho detto quello che sapevo, lei ha fatto altrettanto. Abbiamo concordato che lei avrebbe dato a Durand la vostra posizione, io che vi avrei portato in un luogo sicuro.. »
« Perché? » chiese Diana.
« Cristina aveva bisogno di avere la sua fiducia per guadagnare tempo e Durand avrebbe avuto qualcos’altro su cui concentrarsi. Io nel frattempo vi avrei portato in un luogo sicuro, lui è alla ricerca di un modo per accadere al sistema centrale di Caninea. Se Dasha è viva e se voi foste state catturate forse otterrebbe quello che vuole. »
« Se hai ragione può lo stesso ricattare Dasha usando Isabella? »
« Pensate che la nostra signora di Noveria sia così fragile? Se Durand è davvero intenzionato a entrare nel sistema centrale, ha bisogno di Dasha e lei sa benissimo che se parla è morta. Se dovessero fare qualcosa di stupido come uccidere Isabella, lei non parlerebbe mai. »
« Se le torturassero? »
« Togli pure il se e ricordate di chi parlate. Non è facile farle cedere. »  Le ragazze annuirono fra loro ricordando il racconto di Isabella.
« Con tutta la pubblicità che i media stanno facendo a questo matrimonio, non può permettersi di far male alla sposa. Ne con l’imminente riunione del direttorato. Adesso ha bisogno di esporre Isabella davanti a tutti. Se sarà in pericolo, sarà dopo la riunione e il matrimonio. »
« Ma perché noi saremo così importanti? »  Chiese Trish
Naomi si porse verso di lei « Perché se vi dovessero prendere neanche Dasha potrebbe resistere all'idea di vedervi torturate. Credimi tesoro se ti dico che ci sono un infinità di modi in cui delle ragazzine carine come voi potrebbero essere fatte soffrire.” Sesso di gruppo” e “Stupro” dovrebbero darvi qualche idea adesso che i vostri cervelli funzionano bene. »
Trish impallidì leggermente, non si era mai interessato al sesso. Sapeva solo quello inerente alla riproduzione
« Vedo che hai capito. » disse Naomi cogliendone l’espressione «…e anche le altre due. »
« Ma…»  disse tornando al tono di prima « … c’è dell’altro. Pare che vi cerchi anche in virtù del fatto che i vostri poteri sono originati dall’eezo 19. »
« Questo cosa c’entra? » domandò Alexya.
« Non lo so , neanche Cristina.»
Kelly alzò una mano « La Balestrieri non è più direttore. Potrà lo stesso esserci utile?. »
Naomi si schiarì la gola « Ecco…non la sottovaluterai lo stesso, ignoro in cosa  consisteva il suo piano. Ha solo detto che Makarov avrebbe provveduto.»
« Chi? »
« Il suo capo della sicurezza, lo ha reclutato lei personalmente. Prima di lavorare per noi era una promessa sportiva della nazionale russa di pugilato. 213 cm di altezza per 204 Kg di peso, tutto muscoli. Poi un incidente gli ha stroncato ogni possibilità. »
« È capace? »
« Abbastanza da spingermi a conoscere a memoria il suo fascicolo, nel caso un giorno dovessi ucciderlo. »
Kelly la fissò un istante « Immagino che a modo suo questo possa essere un complimento. »
« Riguardo a Sunt…attualmente è anche lui detenuto da Durand. Cristina mi ha chiesto un modo per catturarlo. Ha detto che un esperto informatico gli sarebbe stato utile. Gli ho dato qualche dritta. »
Tetrius intervenne e chiese «  Capisco… i tentativi di cattura o eliminazione nei nostri confronti, anche quelli erano opera della Balestrieri? Sono il motivo per cui tutti ci siamo ritrovati qui. »
« Non penso. Immagino non sia sorprendete se Durand ha mandato qualcuno a eliminarci. » rispose Naomi.
« Molto bene. » - disse Multan alzandosi in piedi, il batarian era entusiasta - « Vado a preparare l’Atlantic Codex. »
« Sarà meglio che ci prepariamo tutti. » ammise Tetrius concludendo la riunione.
« Mores. » il krogan si voltò allarmato sentendosi chiamare da Alexya. Le ragazze erano schierate davanti a lui e gli porgevano le spade dalla parte dell’elsa.
« Vogliamo che ci prepari delle nuove else, queste non ci servono più. »
« Non capisco, mi pare funzionino bene. Problemi di trasferimento dell’energia biotica alla lama? »
« No, semplicemente non abbiamo più bisogno di un nome inciso su di esse che ci definisca. »
Il krogan annui, non comprendendo a fondo quelle parole. Diana però si fece avanti e chiese « Prima nel tuo laboratorio mi è parso  di vedere delle armature da phantom. Ho ragione? »
« Oh quelle… sono le prime che realizzai per Isabella, adesso sono superate e inutili. Non reggerebbero alla quantità di energia biotica che libera. »  Mores le fissò un attimo « Potrei riadattarle con le vostre attuali tutte. » Spiegò la sua idea, loro ne furono entusiaste.  Talmente tanto che corsero al laboratorio, lasciando indietro il krogan che però vide Trish tornare sui suoi passi e lasciandolo sgomento gli diede un bacio sulla guancia dicendo « Grazie del tuo aiuto. » e corse dalle sorelle.

*****


James Vega si lasciò sprofondare sulla poltrona del suo ufficio, seduta davanti a lui Olivia. Tra loro un tavolino con sopra due bicchieri da riempire e un bottiglia di resky batarian, un liquore denso ricavato dal fegato fermentato di animali.
« Non ho ancora deciso se devo complimentarmi con te o no. » disse.
« Mi dispiace, signore. So che la situazione è pessima per rimanere incinta.»
Lui sospirò «  In tempi di guerra un comandate ha il potere di imporre l’interruzione di una gravidanza. » Lei trattenne il fiato in ansia « Non che abbia intenzione di farlo, ma se dovessi ritenere la tua vita in pericolo sappi che agirò in quel senso, sappilo. »  il tono era serio e ufficiale.
« Sissignore.» rispose Olivia.
« So che hai iniziato una terapia medica sperimentale che ti dovrebbe aiutare a portarla termine. Sono rimasto sorpreso che Jessie abbia mostrato tutto questo buon cuore. Jacob e Brynn erano orgogliosi di lei. Anche quel Drentel sta dimostrando una certa utilità. »
« Vero signore, Jessie non è mai stata cattiva anche se deve aver pensato che dovevo essere una cavia interessante per un esperimento. » dichiarò a mo di battuta. Quando si era saputo cos'aveva fatto Ilary e Asiria erano corse dall'amica, per scusarsi nell'averla giudicata male quando aveva mostrato poche interesse nel voler aiutare Olivia.
« Detto questo hai mancato di presentarti a rapporto dopo un ordine diretto. Sei multata di due settimane di stipendio. » la ammonì Vega.
« Sissignore, mi scuso signore. »
« Veniamo ad altro e lascia perdere “il signore” adesso. » disse lui con tono molto più allegro. « Ti ricordi quel piccolo torneo che hai indetto a bordo? Abbiamo un vincitore. »
« Qualcuno della mia squadra è stato battuto? »
« Mordin, in una prova di forza. »
« oh,oh…allora è un krogan. »
« Non è un krogan. » quelle parole lasciarono perplessa Olivia. Nessuna delle specie presenti sulla nave poteva battere un krogan a una prova di forza. James si rifiutò di aggiungere altro.
 
Olivia era sul quadrato del ring, dopo svariati controlli medici aveva ottenuto il permesso da Horace. Si voltò indietro, verso le corde e sporgendosi da esse gridò a tutta la propria squadra riunita « Mi state prendendo in giro?! Non posso batterlo! È una violazione delle regole? »
Arturus fece spalline « A dire il vero hai fatto tu le regole, non hai messo niente che lo vietasse. »
« Puoi farcela Olivia! » la incitò Ilary.
« Un calcio alla parti basse!» propose Asiria, attirando lo sguardo di tutti.
« È un nucleo geth! Non ha parti basse! » sbottò Olivia.
Il suo avversario prese posizione sul ring, chiamata dalla folla Olivia fece lo stesso. Stava per suonare il segnale d’inizio quando lei gridò « Aspetta Macwin. »
« Problemi Tenente? » chiese il geth, con la sua voce sintetica.
« Dovresti sapere delle mie condizioni, non mi sento bene oggi. Ti propongo una soluzione diversa. »
« Quest’unità è a conoscenza che siete in fase di riproduzione… siamo disposti ad accettare un'alternativa o la resa a tavolino. »
« Non così in fretta Macwin. » disse lei. Nel frattempo tra la folla era sceso il silenzio. Tutti erano curiosi di sentire.
Con un gesto teatrale lei gli puntò un dito contro e « Ti sfidò a morra cinese, tre su cinque » gridò.
Chi assisteva rimase interdetto.
« Quest’unità accetta. » rispose il geth. Lasciando la folla ancora più esterrefatta.
 
Il rumore dei loro passi pesanti era assordante, come la musica che fuoriusciva dai loro petti. Una decina di nuclei stava portando in trionfo Macwin che era uscito vittorioso per tre a due. Nessuno aveva mai visto dei geth fare baldoria. Seduta a un tavolo del bar, dove l’equipaggio aveva deciso di festeggiare il vincitore chiunque fosse, Olivia guardava sconsolata le dite che l’avevano tradita.
« Ti dispiace? » chiese Asiria
« No a pensarci bene, lo spettacolo di vedere dei geth esultanti vale questa sconfitta. »
« Vero, a sentire i racconti dei nostri genitori nessuno avrebbe pensato che potessero sviluppare una piattaforma nucleo da festa. »
« Però le luci stroboscopie da quei fari che hanno in testa, non saranno un tantino eccessive? » chiese Olivia.
I geth attivarono i fumogeni, mentre chi era in sala danzava sempre più forte al ritmo rimbombante della loro musica. Olivia e Asiria scoppiarono a ridere. Un nucleo aveva posizionato un fumogeno dove un organico avrebbe avuto il sedere. L’impressione che dava era impagabile.
Il riso di Olivia si spense molto prima e divenne pensierosa «  Steve? »  chiese Asiria, cercando d’intuirne i pensieri.
«  Steve, Chrome…Pars. Tanti pensieri e nessuna risposta. Stiamo continuando ad esplorare lo spazio oscuro ma non abbiamo trovato ancora niente. Abbiamo messo assieme i reparti migliori della galassia. Ma fino a quando le pattuglie di caccia non trovano qualcosa, siamo solo dei tizi che vagano in giro per lo spazio.»
« So che stiamo ancora analizzando le informazioni rinvenute in Chrome, hanno paura che qualsiasi cosa sia accaduta a lui possa colpire i computer della nave. Stanno andando cauti. »
« Forse anche troppo. » - rispose Olivia alzandosi - «  Scusa, voglio stare un po’ sola. »  e abbandonò il locale della festa.
Raggiunse l’osservatorio di babordo, in silenzio e a luci spente osservava il nero totale dello spazio. Con l’omnitool richiamò una foto che ritraeva cinque persone. “ Mi sembra un'altra vita” pensò.
Era stata fatta quando lei e Steve erano cadetti a La Guardia per sostenere l’esame da Primo Tenente, mentalmente si mise a fare il conto di quanti anni erano passati.
Per questo non si accorse di qualcuno che entrava finche non si sentì domandare « Che ci fai qui? »
Voltandosi vide Pars. « Io…niente. » sostenne con un certo disagio alzandosi per andare via, prima che potesse farlo la quarian le sedette accanto.
Per un lungo istante fissò il vuoto dello spazio « Sono venuta qua una volta al giorno, terminato il lavoro. Non c’è mai nessuno…ehi…Olivia… qual è il rimedio per smettere di  pensare ai compagni caduti? Quanto tempo ci vuole.? » Domandò
« Non lo fai mai, solo impari a conviverci. » rispose fissando ancora la foto. Solo lei e Steve erano ancora in vita
« Vuoi raccontarmi di chi hai perso ? » chiese Pars.
Le scappò un sorriso «Ci avevano soprannominati i “Conigli”  e….»  impiegò un'ora a raccontare tutto.
Pars sgranò gli occhi a ogni parola: l’attacco dei divoratori, la SR3 rubata, l’assalto di Dasha all’Afterlife su Omega.
Non potendo resistere alla tentazione di farlo domandò « Non capisco il tuo rapporto con Dasha. Lei ha aiutato chi ha progettato il furto della SR3, di chi è stato causa della morte di due tuoi amici? »
«Mi pongo questa domanda ancora adesso: ficcare un proiettile nel cervello di Dasha mi farebbe sentire meglio? La prima volta che l’ho incontrata faccia a faccia avevamo bisogno di Isabella, quindi di lei. Ma questo lo sai, eri già parte del mio equipaggio a quel tempo. Poi venne la Noveria Corps, la guerra di Omega: il conflitto che non c’è mai stato e comparvero Alexya, Diana e Trish. Se privasse quelle ragazze di Dasha per loro sarei la peggiore delle criminali, Isabella impazzirebbe è farebbe un massacro, qualche migliaio di persone rimarrebbe senza lavoro. Tutto perché io mi sarei vendicata. Quando regolerò i conti con Dasha farò in modo che siamo lei e io, nessun altro ci rimetterà. » - voltandosi verso Pars chiese - «  Raccontami di Chrome, vuoi? Di quando ti è stato assegnato. »
La quarian fu per un attimo incerta poi avviò la riproduzione di alcuni video tramite omnitool. Rimasero a palare di Chrome per tutto il turno di otto ore.
Solo il segnale di fine turno e di inizio di quello nuovo le interruppe. Olivia si alzò dicendo « Mi spiace non aver partecipato al suo funerale. »
Pars la guadò dubbiosa «  Non vi è stato nessun funerale, quando il quarian giunge alla fine della sua vita il geth fonde il suo programma con il Consenso smettendo di esistere come unità separata anche se i suoi ricordi sopravvivono e sono a disposizione di tutti i discenti del quarian. Tutta la cerimonia avviene in forma molto privata, sarei stata sola, così ho deciso di non fare niente fino al ritorno su Rannoch. » sospirò tristemente « Non è rimasto niente da dare al Consenso. Sara come se Chrome non fosse mai esistito, questo forse è anche peggio. »
Pars si trovò gli occhi di Olivia piantati nei suoi «Organizzeremo un funerale per Chrome. »
« Cosa? »
« Potresti non far ritorno a Rannoch, potremmo morire domani e non ne avresti più l’occasione. Ammetto che voglio farlo anche per me, per cercare di alleviare il senso di colpa che prova. Chrome era il tuo geth, ma era nostro amico. »
La quarian accettò. Si presentarono tutti in alta divisa, una bara vuota venne usata per omaggiare il defunto essendo il suo corpo metallico stato abbandonato e distrutto nell’attacco alla base nemica. Ognuno lesse una preghiera dei rispettivi popoli e religioni. Terminata la parte ufficiale della cerimonia  raccontarono tutti gli aneddoti che ricordavano aver avuto il defunto come protagonista. Si diffuse anche la voce che si pensava di nominare le cellule sintetiche Chrome, in onore al geth che ne aveva recuperato il campione. 
« Stai meglio? » chiese Arturus affiancando Olivia.
« Si, preparati Vakarian. Quello che è successo a Chrome mi ha dato un idea.»
« Pronta a muoverti? »
« Lo sarò presto. »
« Nella scala Shepard delle cose folli da fare dove collochi questo piano? »  
« Nove su dieci. »
« Bene, se fosse stato semplice ci sarei stato male. Ti seguiremo Olivia, tutti noi. Sai chi mi ricordi adesso? Tua nonna Hannah Shepard. »
Olivia sorrise « Lo considero un complimento. »
«  Lo è. » rispose.
   
 
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