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Autore: marta_cr_cullen92    07/03/2016    1 recensioni
"Hermione ha sempre avuto la testa sulle spalle e la situazione sotto controllo. leggeva e studiava per avere sempre nuove situazioni sotto controllo ma ci sono cose che non si possono "imparare". l'amore è una di queste"
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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...azzurra.

Blu.



“Posso riaccompagnarti alla torre, Hermione?”

Hermione aveva scoperto un Draco alquanto strano. Molto del suo carattere c'era ancora, non era una persona facile con cui stare.

Lungo la strada avevano chiacchierato ed Hermione aveva seminato qua e là aneddoti dell'anno appena passato, della loro tenda, gli aveva raccontato di quando Harry le aveva incantato il boccino d'oro subito dopo la guerra. Draco era invece più restio a parlare. Non nominava quasi mai casa sua, meno ancora i genitori.

“Fino a giugno ho deciso di non andare più a trovare i ragazzi all'Accademia” stava dicendo Hermione mentre prendeva un altro corridoio che non li portava sulla via più veloce per i dormitori di grifondoro.

“Come mai?”

“Li cedo a Ginny. Vero che ha già tutto organizzato da più di un anno però la lascio stare con Harry adesso poi che è incinta. È ancora assurdo pensarci…”

“Non darglieli tutti, magari possiamo andare da qualche parte, noi due, insieme...”

“Ok, va bene. Quanti te ne restano a te?”

“Un po' ” argomento chiuso.

Hermione stava diventando un asso nel capire quando un argomento era appena stato chiuso.

“La tua aquila è guarita immagino...”

“Sì.”

“È un'aquila davvero? Sapevo che era un rapace ma ammetto di aver tirato ad indovinare”

Draco sgranò gli occhi “È sconvolgente! Hai tirato ad indovinare? Ti prego, non sentirti in colpa...” Hermione camminava ad un metro da terra sentendolo parlare così, leggero, frivolo, sorridente.

Era stranissimo e bellissimo il ragazzo che le camminava vicino, e lei era felice.

“E comunque è un'aquila, un cucciolo ancora. Si chiama Eòs… è greco, significa aurora

“Anche il mio nome è greco, fa appello al nome del dio messaggero degli dei, Hermes. Il tuo invece è latino”

“Sì, il mio nome è carino vero? È, una tradizione… ma il tuo ha svolto il suo compito, no? Con l'invito...” Hermione era arrossita…

“Bhè, sì. Sono stata io, assieme a Ginny a trovare Eòs. L'abbiamo portato, portata da Hagrid e mentre le dava un'occhiata ha visto il bigliettino ripiegato. Per fortuna l'ho trovato. Cosa avresti pensato non vedendo una mia risposta?”

Bella domanda… “Non saprei… Hermione. Forse avrei accettato qualunque tipo di risposta.”

Hermione non era convinta. “Non ci credo! Un Malfoy che si arrende così?” voleva rivederlo sorridere ma non funzionò.

“È più complicato di così. Tu sembri molto a tuo agio, qui, adesso. Credo di sapere che però non è così...” “No.”

“Cosa no?” erano quasi arrivati al ritratto della Signora Grassa, mancavano un paio di quadri.

“Draco, è stata una bella serata, è tardi e questo discorso che stai per fare ha bisogno che il mio cervello sia perfettamente sveglio e connesso”

“Non dirmi che due calici di spumante ti mettono KO. Granger?”

“Buona notte Draco, grazie per avermi invitato e… ci vediamo – gli sorrise. Poi si rivolse al ritratto – Corno di Unicorno” e sparì nella torre di grifondoro.

Draco era tornato nei sotterranei, nella sua stanza, senza un pensiero particolare in testa. Cercava solo di non lasciar andare la sensazione che aveva dentro.

Si mise a letto e si svegliò nella stessa posizione come fosse passato un solo momento invece che molte ore.

Hermione aveva rivissuto tutta la serata quasi parola per parola fino a che la troppa stanchezza e l'agitazione l'avevano fatta sprofondare in un sonno pesantissimo. Si era svegliata con un cerchio alla testa neanche si fosse inzuccata contro uno spigolo.

Si era buttata sotto la doccia senza guardare l'ora e quando era uscita il suo stomaco aveva brontolato per la fame.

“Porca miseria!”

“Hermione tutto bene?” Ginny.

“Ginny?” si stava mettendo la crema di fretta e tirandosi su le calze con la pelle umida le aveva rotte “Portami un paio di collant per favore”

“Tutto bene tesoro?” Ginny portava una maglione beige lungo fino a metà coscia con l'immancabile W ricamata sul petto. Hermione posò l'occhio sulla pancia ovviamente ancora piatta. Ginny se ne accorse “Non si vede ancora... però vomito alla grande sai… ho scritto a mia madre e lei mi ha detto che ha mangiato carciofini sottolio ed ha vomitato con tutti noi! Bella storia, non trovi?”

Finalmente vestita e con i capelli asciutti, Hermione si fece accompagnare da Ginny verso le cucine. Aveva scoperto che erano quasi le undici.

“Sto morendo di fame. Il mal di testa forse è dovuto a quello! Tu come stai?”

“Mamma mi ha mandato una pozioncina carinissima e l'ho portata in infermeria per farmene fare uno scatolone! Tu non hai una bella cera! Come è andata la serata?” Ginny aveva cominciato delicatamente a ficcanasare.

“Bene, sono solo stanca e affamata. La tua?”

“Harry è fantastico! Ma parliamo di te… o meglio, parliamo di Malfoy!”

“Malfoy… Malfoy… -Hermione aveva fatto finta di pensarci solo per vedere l'amica trattenere il fiato- abbiamo passato una bella serata! Hai visto come gli stava bene il colore del completo?”

“Sì, sì, certo! Ma torniamo al punto davvero cruciale: Malfoy? Draco Malfoy? Lui? Stai bene? Sei sicura?” Hermione adorava Ginny. Era appena stata il giusto mix tra stupore e preoccupazione e una puntina di pregiudizio.

“Ginny, quanti Draco Malfoy conosciamo? Non credo che abbia fratelli gemelli o simili… e sinceramente sì, sono sicura. È strano. A volte inquietante. Siamo agli inizi di una possibile amicizia quindi niente castelli in aria, ok?” si era girata a fissare l'amica prima di solleticare la pera del quadro.

“Mh, ok...” aveva mugugnato Ginevra mordendo la prima brioches del tavolo e passandone una ad Hermione.

“Dico davvero, grazie, e poi ti assicuro che è complicato. Ho sempre paura di dire qualcosa di stupido e di offenderlo” Ginny aveva giustamente sollevato le sopracciglia “Già, roba da matti! E ogni tanto lui spara una risposta secca da una, massimo due parole e ti fa capire che è un argomento chiuso. Me lo ha detto lui per primo, a cena, che le abitudini sono dure a morire eccetera ma ha anche detto che gli piace parlare con me” era arrossita e Ginny l'aveva guardata con dolcezza.

“Cosa pensi di fare adesso?”

“In che senso?”

“Vuoi diventare sua amica. Pensi ti basterà essere solo sua amica?” Hermione era saltata su!

“No, no, Ginny. Niente film avevo detto!”

“Dirlo non basta. Non con quei begli occhioni luccicanti...”

“Dai, sono ancora assonnata. Abbiamo passeggiato e parlato molto ieri sera. E poi sono solo contenta, non innamorata come pensi tu!”

“Convinta tu. Però hai ragione, gli stava bene la camicia azzurra”

“Blu.”

“Infatti… dai andiamo.” e sorridendo Ginny aveva preso Hermione per mano.

Note:

Per l'origine del nome di Hermione ho guardato su Wikipedia come per Eòs.

La storia dei carciofini è vera… su otto mesi di gravidanza, ne ho passati 6 sbavando anche solo sentendo la parola!

   
 
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