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Autore: clif    08/03/2016    5 recensioni
Il quarto volume delle avventure ci ha lasciato con il fiato sospeso: Lord Voldemort è tornato.
Che cosa succederà ora che l’Oscuro signore è di nuovo in possesso dei suoi terrificanti poteri?
Quanta morte e distruzione seminerà nel tentativo di riprendere il dominio del mondo?
Sono le stesse domande che si pongono Harry ed Heather Potter,
segregati nella casa dei loro zii babbani, lontani dal mondo magico che appartiene loro
ma ormai qualcosa è cambiato anche il loro.
Troviamo Harry divorato dalla frustrazione, dalla rabbia e dall’ansia di ribellione.
Si aggiunge inoltre una certa Serpeverde, che riesce a destabilizzarlo come nessun altro
E verrà fuori un anno pieno di sorprese per il gemello Potter.
Anche Heather dovrà fare i conti con dei sentimenti mai provati prima,
e con la persona che, fino a poco tempo prima, meno si aspettava.
Tra nuovi e forti sentimenti, nemici da ogni parte, e esami scolastici in avvicinamento
I gemelli Potter dovranno prepararsi ad affrontare un lord Voldemort sempre più potente.
Sequel della storia “Harry e Heather Potter_ il calice di fuoco”
Ambientazione: 2004-2005
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Heather Potter'
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Harry passò una notte d’inferno. Non riusciva a chiudere occhio. Non faceva altro che pensare a chi avesse fatto la spia con la Umbrige. Da un lato non voleva arrendersi, ma dall’altro sperava di non arrivare mai alla verità.

Appena il sole sorse, il ragazzo si alzò, fortunatamente quel giorno era Domenica, e, dopo essersi lavato, si diresse in sala grande. Voleva assolutamente parlare con lei.  Ci aveva pensato a lungo ed era arrivato alla conclusione che solo lei poteva aver detto tutto alla Umbrige dove si radunavano per gli esercizi di difesa contro le arti oscure.

Scese in sala grande e puntò gli occhi alla tavola verde – argento: chissà se si era già alzata. Scrutò attentamente tutti gli studenti, finchè il suo sguardo non cadde sulle due ragazze più in fondo. Heather stava parlando tranquillamente con Caroline. Aveva notato che, negli ultimi tempi, quelle due si comportavano stranamente.

Nel più assoluto silenzio si incamminò verso la gemella. Harry non potè fare a meno di rievocare nella sua mente la conversazione che avevano avuto alla fine del loro secondo anno di scuola, in seguito alla faccenda della camera dei segreti.

Arrivò così il momento di salutarsi. I ragazzi iniziarono a salire sull’espresso che li avrebbe riportati alla stazione King Cross. Finalmente Harry si decise a parlare con la sorella. Aspettò che la Greengass si allontanasse, era l’unica compagna rimasta accanto a lei, e si avvicinò a lei. Heather sembrò averlo visto, infatti non si muoveva. Il ragazzo sopravvissuto rimase un attimo in silenzio, voleva trovare le parole più giuste, ma ancora una volta fu l’altro interlocutore a prendere parola.

-So già quello che mi devi dire. E dato che sei l’unico parente che rimane (i Dursley non li conto neanche), sei… diciamo… perdonato. Ma sappi una cosa…- A quel punto si voltò verso di lui e lo guardò negli occhi. lo strato di ghiaccio che solitamente ricopriva superficialmente gli occhi della ragazza era scomparso, sciolto da un intenso calore. Adesso i suoi occhi sembravano incendiati. Harry istintivamente fece un passo indietro.

-… Se dovessi avere altri sospetti e piuttosto che venirmene a parlare preferirai dare ascolto a qualcun altro, ricordati questo: io non concedo facilmente seconde occasioni… sono stata chiara?- Sibilò infine. Harry deglutì terrorizzato, ma fu abbastanza intelligente da annuire. Almeno aveva avuto il suo perdono, per riavere la sua fiducia gli ci sarebbe voluto ancora qualche mese.

In quell’occasione l’aveva perdonata, ma era improbabile che lo avrebbe fatto una seconda volta. Non riusciva neanche a pensarci, ma doveva parlarle. Come le aveva promesso, se avesse avuto dei dubbi simili, si sarebbe dovuto confrontare con lei. Per quanto faticasse ad accettarlo, era l’unica che poteva dirlo alla Umbrige.

Hermione era stata con lui per tutto il tempo, inoltre aveva rischiato di essere scoperta anche lei. Astoria invece era al corrente del gruppo illegale di difesa, ma non le aveva mai rivelato dove si incontrassero. Perciò l’unica rimasta era Heather: in fondo, era stata proprio lei a suggerirle la camera delle necessità.

-Ti posso parlare un secondo, Heather?- Le domandò il ragazzo, appena giunto davanti a lei. la Potter si voltò a guardarlo e, dopo aver fatto un cenno a Caroline, lo seguì fuori dalla sala grande. Harry, mentre si incamminavano verso un corridoio vuoto, pensava al modo migliore di imbastire il discorso. Ci pensò Heather a farlo per lui.

-So quello che stai per chiedermi: la risposta è si, sono stata io a dirlo alla vecchia rospa- Disse la Serpeverde, con lo stesso tono di voce di qualcuno che parlava del tempo. Harry era senza parole: come aveva potuto farlo? lo aveva tradito e ne parlava come se niente fosse.

-Tu ci hai traditi! Mi hai tradito e me lo dici così, come se niente fosse!- Esclamò il ragazzo. Heather sbuffò e, dopo aver fatto un incantesimo di silenzio intorno a loro (in modo da non essere ascoltati), rispose alle accuse del fratello

-Nessuno di voi ha corso dei rischi: ho ordinato a Pansy di portarmi la lista dei membri del gruppo e, prima che la Umbrige lo leggesse, ho cancellato tutti i vostri nomi- Spiegò semplicemente lei. Pensava che questo potesse risolvere la situazione?

-Per colpa tua, Silente è stato accusato di tutto: adesso avremo la Umbrige come preside. Per quale maledetto motivo lo hai fatto?- Sembrava un pazzo. Era combattuto tra il volerle urlare addosso tutta la sua rabbia e trattenersi.

-Il motivo è semplice: l’ho fatto per proteggerti- Rispose lei, ancora nessun barlume di emozione traspariva ne dal suo sguardo ne dal suo tono. A quel punto Harry non ci vide più dalla rabbia. Non riusciva più a vedere quell’espressione neutra: voleva smuoverla in qualche modo. Non era umanamente possibile che non provasse nulla.

-Proteggermi?! Tu vorresti veramente proteggermi? Quando mai lo hai fatto! Non solo hai persino rifiutato di aiutarmi in questa faccenda, ma mi hai quasi fatto espellere. Credo che il tuo concetto di “protezione” sia diverso dal mio, serpe!- Disse con voce cattiva. Già mentre lo stava dicendo, si era reso conto che le sue parole erano parzialmente ingiuste, ma la rabbia lo aveva totalmente dominato.

Per un secondo credette quasi di essere stato nuovamente ignorato. Ma capì di aver passato il segno, quando il volto della sorella si deformò in un espressione di rabbia. Per la prima volta, di fronte a suo fratello, la sua maschera di calma e freddezza era caduta: lasciando posto ad una furia.

-Mio padre è morto- Disse semplicemente, la ragazza. Senza aspettare una domanda o altro, l’aveva detto tutto d’un botto. Senza aggiungere altre spiegazioni a riguardo, come doveva dire quelle parole il più in fretta possibile, prima che la lacerassero dall’interno. Senza aspettare una risposta, la ragazza si gettò tra le braccia dell’altra.

La Potter non disse nulla. Non vi era nessuna parola che potesse in qualche modo consolarla. L’unica cosa che fece fu ricambiare l’abbraccio. Escludendo Harry, non aveva mai abbracciato nessuno nella sua vita: fu quello a farle comprendere totalmente quanto fosse importante per lei Caroline.

-È stato assassinato. Il ministro se ne lava le mani, ma io e mia madre abbiamo capito che ci sono di mezzo i Mangiamorte. Questa guerra, come quella precedente, non risparmierà nessuno: le persone a noi care sono tutte in pericolo- Aggiunse la Prince, singhiozzando sulla spalla dell’altra.

-Io non so qual è il significato della parole proteggere?! Ma se non ho fatto altro da quando sono nata: durante la nostra infanzia ho evitato che Dudley ti massacrasse di otte e gli zii ti punissero troppo, durante il nostro primo anno qui ad Hogwarts ti ho salvato da Raptor, durante il secondo anno ho impedito che finissi divorato da un’acromantula e da un basilisco, e l’anno scorso ti ho parato il culo durante le prove del torneo tre maghi…- Disse con occhi gelidi.

Aveva afferrato Harry per la collottola e lo aveva sbattuto al muro. Era la prima volta che la vedeva così, ora capiva Ron quando diceva che la sorella gli metteva paura. per la prima volta si rese conto che Heather era una perfetta Serpeverde.

-Io sono il significato della parola proteggere, forse sei tu a non avere l’istinto di autoconservazione. Forse non te ne sei ancora reso conto, ma stiamo per entrare in guerra, una guerra che non risparmia
nessuno, e tu ti metti a giocare al maestro di difesa: vi farete ammazzare tutti. Non vuoi che mi metta in mezzo? Benissimo. Ma ti avviso, Harry. Se per colpa di qualche tua idea, una delle persone a me care dovesse succederle qualcosa… non ti perdonerò-


Detto questo lo spinse via e, senza aggiungere altro, e recuperando (anche se a fatica) la sua maschera di freddezza, si diresse nuovamente verso la sala grande. Lasciando dietro di se un attonito Harry.
  
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