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Autore: John Spangler    08/03/2016    2 recensioni
Dopo aver lasciato la piccola città di Cocoyashi, Nami Watanabe e sua madre si trasferiscono nella metropoli di Loguetown, una delle perle della California meridionale, per iniziare una nuova vita. Tra amori, drammi e problemi vari, le loro vicende si intrecceranno con quelle degli altri abitanti di Loguetown, mentre intanto il boss mafioso Crocodile conduce nell'ombra i suoi loschi affari, con la collaborazione del Joker. Come andrà a finire? Lo scoprirete solo leggendo questa storia.
Genere: Angst, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'A Thousand Pieces'
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Capitolo 4: Alte sfere

 

24 Novembre 2015

Sacramento, California, USA

Governor's Mansion

 

Costruita nel 1877, la Governor's Mansion è una elegante villa composta da trenta stanze divise su tre piani. Dal 1903 al 1967 è stata la residenza del Governatore della California, ed è tornata ad esserlo nel 2012, quando l'appena eletto Edward Newgate decise di farla restaurare e di riutilizzarla come residenza ufficiale. In un'intervista alla CNN, Newgate aveva dichiarato che sarebbe stato stupido costruire una nuova residenza quando ce n'era una già pronta, e che la dignità del suo ufficio richiedeva un luogo adeguato. Così, dopo una serie di adeguati restauri, il Governatore aveva trasferito la sua immensa mole nella villa.

 

Attualmente, Newgate si trovava nel suo ufficio assieme a Benn Beckman, suo caro amico e adjutant general della Guardia Nazionale californiana (Cioè il comandante generale de facto delle forze armate di quello Stato, mentre il Governatore era il comandante in capo). Erano entrambi un pò avanti con gli anni: Newgate aveva 78 anni, Beckman 69. Ciò nonostante, non erano certo due vecchi decrepiti. Erano infatti miracolosamente riusciti a conservare buona parte del loro vigore, tanto che spesso riuscivano a dare del filo da torcere ai più giovani, soprattutto Newgate. Alto più di due metri, con una muscolatura da far invidia a un culturista, aveva una forza che gli permetteva di piegare sbarre di ferro a mani nude. E come spesso accade con gli uomini con questo tipo di corporatura, aveva un carattere gioviale e un cuore d'oro. Era stato proprio questo a farlo amare dagli abitanti della California, che lo consideravano una sorta di nonno e lo avevano soprannominato affettuosamente "Barbabianca", per via appunto della sua lunga barba (Anche se di recente l'aveva tagliata, lasciando solo due lunghi baffi acconciati in modo da formare una mezzaluna).

 

Benn Beckman era un pò più basso (Era alto un metro e novanta) e meno muscoloso del Governatore, oltre che più giovane, ma era altrettanto forte. E, a differenza dell'altro, era quasi sempre di pessimo umore (Un tempo era stato un pò più allegro, ma la morte di sua moglie venti anni prima lo aveva cambiato), oltre ad essere uno stacanovista impressionante.

 

I due si erano conosciuti nel 1952, quando Newgate, all'epoca già un mastodonte, aveva impedito ad alcuni bulli di pestare il piccolo Benn. Dopo quell'episodio erano diventati grandi amici, nonostante la differenza di età, ed erano rimasti in contatto negli anni. Ne avevano passate di cotte e di crude, e si erano sempre aiutati quando potevano.

 

In quel momento, i due, seduti ai lati opposti della grossa scrivania del Governatore (Fatta apposta per la sua stazza, così come la poltrona), stavano discutendo di un problema che riguardava l'intera California.

 

- Quanti morti hai detto che ci sono stati?- chiese il Governatore.

 

- 13, e una cinquantina di feriti. Ma sarebbe anche potuta andare peggio. Per fortuna, i miei ragazzi sono riusciti a reagire in tempo. E abbiamo anche avuto un grosso aiuto da quelli della Cipher Pol.- rispose il Generale.

 

- Bene. E i responsabili?-

 

- Se la sono data a gambe subito dopo, quei figli di puttana. Non siamo riusciti a catturarne nessuno, purtroppo.-

 

- Quanti ce ne sono stati questo mese, incluso questo qui?-

 

- Tre.-

 

- Merda. Proprio un bel modo per cominciare il mio secondo mandato, eh? Tre attentati nel giro di un mese.-

 

Poche settimane prima, c'erano state le elezioni per scegliere il nuovo Governatore della California, e Newgate aveva vinto di nuovo. Il suo secondo (e ultimo) mandato sarebbe iniziato il 4 Gennaio 2016. Alcuni suoi colleghi del Partito Democratico, vista l'età, gli avevano suggerito di non ricandidarsi, ma lui li aveva sonoramente mandati al diavolo. Si sentiva ancora forte come un leone, e aveva tutte le intenzioni di rimanere in sella finchè la legge glielo avesse permesso.

 

Purtroppo, negli ultimi tempi il suo lavoro era diventato molto più difficile a causa di una simpatica organizzazione terroristica nota come Baroque Works, i quali, dopo anni di silenzio, avevano deciso di tornare a farsi sentire. E nonostante tutti i suoi sforzi, il Governatore non era ancora riuscito ad assicurarli alla giustizia. La cosa stava anche iniziando a minare la sua popolarità. Non in maniera particolarmente seria, ma era comunque una cosa di cui doveva tenere conto. Il suo unico interesse era proteggere i cittadini, e per farlo aveva bisogno del loro sostegno.

 

- Mi dispiace, Edward.-

 

- Non cominciare, Benn. Non dipende da te. Quei bastardi sono imprevedibili. E poi, non ci siete solo voi della Guardia Nazionale a dargli la caccia. Polizia, FBI, NSA...tutti collaborano.-

 

- Già, ma senza arrivare a dei risultati. Quanti terroristi sono stati arrestati, da quando la Baroque Works si è rifatta viva? Manco uno. E' come se...non so, a volte ho come l'impressione che ci sia qualche pezzo grosso che li copre.-

 

Newgate annuì.- E' un'ipotesi plausibile.-

 

- Sì, ma chi potrebbe essere? Qualche tuo avversario deciso a screditarti? L'industria delle armi? O magari una potenza straniera?-

 

- Adesso non esageriamo, Benn, o comincerai a vedere complotti ovunque.-

 

- Sai, Edward, certe volte sembra proprio che non ti importi molto.-

 

- Mi importa, eccome. Ma cerco lo stesso di rimanere calmo e di procedere seguendo metodi razionali. A differenza di una certa persona di mia conoscenza.-

 

- Vorrei vedere te, se quei pezzi di merda avessero ammazzato tua moglie.- disse Benn con una smorfia.

 

Il Governatore sospirò e scosse la testa.- Benn, non dovresti fare così. Capisco la tua rabbia, ma a lungo andare non ti farà altro che male.-

 

- E secondo te cosa dovrei fare?-

 

- Darti una calmata, tanto per cominciare. Magari cercare di riposarti.-

 

- Riposarmi? RIPOSARMI?! Edward, stai scherzando o cosa?-

 

- Sto dicendo sul serio. Sei sempre stato uno che lavora sodo, ma quando si tratta della Baroque Works diventi praticamente irriconoscibile. Ti trasformi in una macchina, come uno di quei Pacifista dell'Esercito. Vai avanti senza sosta, pensi solo al tuo nemico e ti dimentichi persino di dormire! Guarda un pò che razza di borse che hai sotto gli occhi!-

 

- Stai dicendo che dovrei smetterla?-

 

- No, ti sto solo suggerendo di prenderti una pausa. Ecco, dopodomani è il Ringraziamento. Perchè non vai a Loguetown da Shanks? E' da tanto che non vai a trovarlo.-

 

- Edward, ho un lavoro da svolgere...-

 

- Ti sostituirà il Colonnello Hawkins.-

 

- No, Edward, io...-

 

A quel punto, Barbabianca perse la pazienza. Battè uno dei suoi colossali pugni sulla scrivania, provocando un piccolo terremoto, e si erse in tutta la sua statura, fissando minacciosamente il suo amico Benn negli occhi.

 

- GENERALE BENJAMIN BECKMAN! TI ORDINO DI PRENDERTI UN PERIODO DI RIPOSO!- E sottolineò la frase con un altro pugno sulla scrivania, formando così un cratere in miniatura.

 

Benn era rimasto in silenzio, gli occhi sgranati. Non aveva mai visto il suo amico comportarsi in quel modo.

 

Il colossale Governatore si calmò e assunse un tono più amichevole.- Benn, è per il tuo bene. Juls non vorrebbe vederti consumarti in questo modo.-

 

Sentire il nome della moglie defunta fece scattare qualcosa nel Generale Beckman, perchè a quel punto sospirò e annuì rassegnato.- Va bene, andrò da Shanks.-

 

Newgate sorrise.- Ottimo. Portagli i miei saluti, e ricorda non voglio vederti prima di almeno una decina di giorni.-

 

- Non è un pò troppo?-

 

- Benn...-

 

- Va bene, va bene. Partirò stasera stessa.-

 

Il Governatore annuì soddisfatto e tornò a sedersi.

 

***

 

Contemporaneamente

Loguetown, California, USA

Municipio

 

Il municipio di Loguetown non era antico e sontuoso tanto quanto la Governor's Mansion, ma possedeva una sua certa eleganza. Costruito nel 1906, era un edificio di due piani sormontato da una torre con un grande orologio. Era stato ristrutturato più volte negli anni, la prima delle quali nel 1955, quando un fulmine aveva colpito la torre dell'orologio, quasi distruggendola. Fortunatamente, eventi così disastrosi non si erano più verificati, e i successivi interventi si erano occupati solo della manutenzione ordinaria.

 

Al suo interno, decine di persone andavano e venivano dai vari uffici. E in uno di questi, il sindaco della città era impegnato in una conversazione col suo vice.

 

Il nome del sindaco era Jonas Petricelli, ed era un uomo di 53 anni, alto e robusto, vestito in maniera molto elegante, coi capelli neri e una cicatrice che gli attraversava il volto, frutto di un incidente di caccia avvenuto quando aveva 18 anni (E in cui tra l'altro aveva anche perso la mano destra, ora sostituita da un uncino, visto che si era sempre rifiutato di farsi mettere una protesi). Il vice-sindaco, invece, aveva 65 anni e i capelli grigi, e si chiamava Rayleigh Silvers. Vestiva in maniera un pò più umile rispetto all'altro, e gli occhiali rotondi che portava contribuivano a dargli un'aria da maestro di scuola. I due si conoscevano da diversi anni, ma non erano proprio amici. Semmai, li si sarebbe potuti definire "semplici conoscenti" o anche "avversari con un certo rispetto reciproco", visto che appartenevano a due schieramenti opposti (Petricelli era Repubblicano, Rayleigh Democratico. Erano rimasti tutti di stucco quando il primo aveva scelto il secondo come vice, e Petricelli aveva spiegato la sua scelta con la necessità di avere una persona saggia in grado di aiutarlo ad amministrare la città).

 

Al momento, i due si stavano occupando di organizzare la festa per il centenario di Loguetown, che si sarebbe tenuta il 10 Febbraio 2016.

 

- Hai pensato a qualcuno per il concerto?- chiese il sindaco.

 

- Sì, ho in mente diverse persone, ma non riesco a decidere. Tu chi sceglieresti?- rispose il vice.

 

- Mah. Vediamo...Springsteen?-

 

- Buona idea. Ma sei sicuro che possiamo permettercelo?-

 

- Possiamo, fidati. E poi, il Boss non è particolarmente esoso.-

 

- Bene, e Springsteen sia. Ah, e se dovesse dire di no, che facciamo?-

 

- Potremmo sempre ripiegare su qualcun altro, magari...-

 

La frase del sindaco fu interrotta all'improvviso quando la porta dell'ufficio si spalancò di botto.

 

- Zio Jonas, ti ho portato quel pacco che avevi ordinato!-

 

A parlare era stato un personaggio a dir poco bizzarro. Un ragazzo poco più che ventenne, con i capelli tinti di verde che formavano una grossa cresta, e vestito in una maniera che ricordava certi gruppi punk inglesi degli anni 70. Il suo nome era Bartolomeo Rogers, ed era il nipote del sindaco. Oltre all'abbigliamento, la sua caratteristica principale era la devozione quasi fanatica che nutriva per lo zio, e che più di una volta aveva dato vita ad episodi imbarazzanti (Tanto che Petricelli cercava di pubblicizzare il meno possibile il regalo di parentela col ragazzo).

 

- Ah...grazie, Bartolomeo. Dammi pure.- Il ragazzo si avvicinò alla scrivania e consegnò il pacco allo zio.- Ora, potresti andare a prendermi un caffè, per favore?-

 

- Certo, zio. Signor Silvers, ne vuole uno anche lei?-

 

- No, grazie.-

 

- Va bene, torno subito!- Il ragazzo corse fuori dalla stanza con la rapidità di un proiettile.

 

- Sai, a volte mi chiedo davvero come fai a sopportarlo.- disse Rayleigh aggiustandosi gli occhiali.

 

- Non me ne parlare. Se non fosse il figlio della mia defunta sorella, me ne sarei già liberato.- disse Petricelli, mettendo il pacco in uno dei cassetti della scrivania.- Di che stavamo parlando?-

 

- Di chi potremmo chiamare se Springsteen dovesse dire di no.-

 

- Uhm...Bob Dylan?-

 

- No, è in tour all'estero e sa Dio quando tornerà.-

 

- E chi, allora?-

 

- Senti, facciamo così: decidiamo domani. Tanto non c'è fretta, no? Ci siamo già occupati dei dettagli importanti.-

 

- Come vuoi, Jonas.- Rayleigh diede un'occhiata all'orologio che aveva al polso.- Senti, ti spiace se me ne vado un pò prima?-

 

- No, fai pure.-

 

- Grazie, Jonas. Ci vediamo domani, allora.-

 

- A domani, Rayleigh.-

 

Jonas Petricelli aspettò che il suo vice fosse uscito dalla stanza, poi prese dal cassetto il pacco che gli aveva portato Bartolomeo, lo aprì ed esaminò il contenuto.

 

Se mi vedesse qualcuno, pensò sorridendo, potrei beccarmi una bella multa. O magari mi arresterebbero. Però, fanculo, ne varrebbe la pena per questi sigari.

 

Nel pacco c'erano dieci sigari cubani autentici, che Petricelli aveva ottenuto grazie ad un uomo di fiducia. A causa dell'embargo, l'importazione di quei sigari e di altri prodotti cubani era illegale, ma a lui non importava. E poi, il senso del proibito dava ancora più gusto alla cosa.

 

Prese un accendino da una tasca della giacca, scelse un sigaro, se lo mise tra i denti e lo accese. Chiuse gli occhi, prese una bella boccata e poi esalò una nuvola di fumo. Soddisfatto, si rilassò contro lo schienale della poltrona.

 

Non potrei chiedere di più, pensò. Un buon sigaro e un pò di quiete.

 

Purtroppo per lui, la quiete non durò molto, perchè dopo nemmeno un minuto, la porta si aprì e una certa persona rientrò nella stanza.

 

- Ecco il caffè, zio Jonas!-

 

E che cazzo!

 

***

 

Per le strade della città

 

-...e alla fine mi sono rovesciata addosso tutta l'acqua del catino.- Bibi concluse il suo racconto sorridendo imbarazzata.

 

Nami rovesciò la testa all'indietro e rise di gusto.- Cavolo, avrei voluto esserci!-

 

Le due ragazze erano sedute sul sedile posteriore dell'auto che il padre di Bibi aveva affittato per lei, una Audi A3 nera. Igaram, seduto al posto di guida, continuava a muoversi nel traffico senza prestare attenzione a ciò che si dicevano Nami e Bibi. Stava accompagnando la rossa al suo appartamento, dopo che lei e l'egiziana avevano passato una serata in giro per Loguetown.

 

Nella settimana che era passata dal loro primo incontro, era diventato una sorta di appuntamento fisso: Igaram e Bibi andavano a prendere Nami all'Emporio di Ivankov, l'uomo portava le due ragazze da qualche parte, e poi, a una certa ora, le riaccompagnava a casa. In quel breve lasso di tempo, le due erano diventate subito amiche.

 

- La cosa peggiore era che indossavo un vestito leggero, quindi mi si vedeva tutto...- aggiunse l'egiziana.

 

- Immagino che i tuoi amici maschi saranno stati contenti.-

 

- Oh sì, un paio di loro sono anche svenuti con dei gran sorrisi.- Si scostò una ciocca di capelli dal viso.- Papà era un pò meno contento, però.-

 

- A proposito, hai avuto altre notizie da lui?-

 

- Niente di nuovo. Mi ha solo confermato quello che aveva detto qualche giorno fa. Finchè la crisi non sarà finita, io dovrò restare qui.-

 

Due giorni dopo la sua partenza, Cobra Nefertari aveva contattato sua figlia via Skype, informandola dello scoppio di una grave crisi politica in Egitto. Diverse fazioni estremiste avevano iniziato a contestare le azioni del governo nella politica estera, e avevano dato il via ad una serie di tumulti culminati in uno scontro a fuoco con la polizia, in cui erano morte parecchie persone. La situazione rischiava di degenerare in una guerra civile, perciò Cobra aveva ordinato a Bibi di rimanere momentaneamente in America. Alla ragazza la cosa non dispiaceva, visto che così avrebbe potuto passare più tempo con la sua nuova amica.

 

- Bene, vorrà dire che avrai modo di apprezzare ancora di più la famosa ospitalità americana.-

 

In quel momento, l'auto si fermò accanto a un marciapiede.- Signorina Watanabe, siamo arrivati.- disse Igaram guardandola nello specchietto retrovisore.

 

- Grazie, Igaram. Ma ti ho già detto che puoi anche chiamarmi Nami.-

 

- Non sarebbe appropriato, signorina.-

 

- Lascia perdere, Nami. Igaram tiene molto all'etichetta, anche più di mio padre.-

 

- Va bene. Comunque, grazie per avermi accompagnata.-

 

- Dovere, signorina.-

 

La rossa fece per aprire la portiera e poi si fermò.- Ah, quasi dimenticavo, Bibi.-

 

- Che cosa?-

 

- Hai dei programmi per dopodomani?-

 

- Dopodomani? No, perchè?-

 

- E' il Ringraziamento. Mi chiedevo se per caso a te e Igaram andava di passarlo con me e la mia famiglia al Red Force.-

 

- Volentieri. Igaram, tu cosa ne pensi?-

 

- Mi sembra una buona idea, signorina Nefertari.-

 

- Allora è deciso. Dirò a mio zio di aggiungere due posti a tavola.-

 

La rossa salutò i due egiziani, uscì dalla macchina e rientrò in casa.

 

***

 

Tratto da Wikipedia

 

BAROQUE WORKS (Ultimo aggiornamento risalente al 13/2/2015): Organizzazione terroristica presente in Nord America. Dichiaratamente ispirata ad un'ideologia razzista, la Baroque Works è responsabile di numerosi attentati in tutto il territorio degli Stati Uniti d'America, in particolare in California. Di essa si sa poco, e quel poco è avvolto dall'incertezza. Attualmente è guidata da un misterioso e astuto individuo chiamato (O che si fa chiamare) Hody Jones. Sebbene le forze dell'ordine di tutti i livelli si stiano sforzando da anni, ancora nessuno è riuscito ad arrestare o anche solo a localizzare il leader dei terroristi, tanto che molti ipotizzano che non esista neanche. Dopo qualche anno di inattività, la Baroque Works è tornata in azione all'inizio del 2015 con un attentato nella zona nord di Los Angeles, in cui hanno perso la vita 87 persone.

 

CIPHER POL AIGIS (Ultimo aggiornamento risalente al 10/12/2014): Agenzia di sicurezza privata creata nel 2009 dal politico e imprenditore californiano Jonas Petricelli. La sua sede è a Loguetown, città di cui tra l'altro Petricelli è attualmente sindaco, ma di recente sono state aperte delle filiali in altre città degli Stati Uniti. La Cipher Pol Aigis utilizza armi ed equipaggiamenti ultramoderni, e opera non solo su richiesta di privati cittadini, ma a volte anche di enti pubblici. Attualmente è diretta da Petricelli e da Frank Blueno, ex Berretto Verde e veterano della Guerra del Vietnam.

 

PACIFISTA (Ultimo aggiornamento risalente al 4/11/2015): Robot da combattimento creato dallo scienziato americano Emmett Brown Vegapunk nel 2014. Caratterizzato da un aspetto antropomorfo, un'intelligenza rudimentale e un armamentario impressionante, il Pacifista rappresenta un'autentica rivoluzione nel campo degli armamenti. Sebbene non confermato dal dottor Vegapunk, è opinione diffusa che egli abbia chiamato in quel modo la sua creazione con intenti ironici. Attualmente sono in circolazione circa un migliaio di esemplari, perlopiù in dotazione all'Esercito. Il primo impiego dei Pacifista in un'azione bellica vera e propria è avvenuto all'inizio del 2015 in Siria, contro le forze dell'Isis.

 

 

NOTA DELL’AUTORE: Nel caso ve lo stiate chiedendo, no: Jonas Petricelli non è l’OC a cui avevo accennato tempo fa. E’ uno dei personaggi più amati/odiati di One Piece. Se non avete capito chi è in realtà, aspettate e lo scoprirete. Se invece lo avete capito, non fidatevi troppo delle vostre intuizioni. Gli indizi che vi ho dato potrebbero essere anche solo dei trucchi per depistarvi. In ogni caso, un po’ di pazienza e scoprirete tutto (e tra un paio di capitoli scoprirete anche chi è la Juls menzionata nella prima scena).

 

Inoltre, in questo capitolo ho infilato anche un paio di riferimenti al film “Ritorno al futuro”. Vi sfido a trovarli.

 

E per oggi è tutto. Ci rivediamo tra due settimane, cari lettori! (E se avete voglia, lasciatemi un commento)

  
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