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Autore: ARed    08/03/2016    1 recensioni
"Illusione" è stata scritta interamente dal punto di vista di Bella, ma Edward come si è sentito, cosa ha provato nel stare lontano dalla sua amata? È ora di scoprirlo! Buona lettura..
"Io sarei stato il mostro che avrebbe spento il suo sorriso"
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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SOLO

Erano tre giorni che non uscivo di casa, Jane, la domestica, passava una volta al giorno per portarmi da magiare e sistemare casa. Così come Luke, la Warner voleva parlarmi ma non avevo il coraggio di presentarmi da loro, non parlavo con nessuno e non volevo vedere nessuno.
Passavo le giornate a bere birre sul divano e a vedere film alla televisione, ma mi bastava sbagliare canale per ritrovarmi tra gli argomenti più discussi, parlavano sempre di me, di lei e dell’altra. Facevano le ipotesi più assurde, furono anche pubblicate le foto di Bella che lasciava casa nostra. Quelle immagini furono il colpo di grazia, cominciai a piangere e a sfogarmi per la prima volta da quando lei se ne era andata. 
Piansi per non so quanto tempo, per ore forse. Fu un pianto liberatorio per me, non potevo rimanere in casa senza fare nulla, così non l’avrei ma i più riconquistata.
Presi tutte le bottiglie di birra e le portai in cucina, mi feci una doccia e la barba.
Le avevo promesso di non cercarla, ma non di cercare le sua amiche, fu così che quella domenica mattina chiamai Rose, per chiederle di Bella.
<< Edward hai rotto!>>
<< Ciao anche a te>>
<< Cosa vuoi?>>, chiese seccata.
<< Come sta?>>
<< Male, è da tre giorni che resta sempre chiusa in camera sua>>
Non doveva stare così, non per colpa mia, tutta l’euforia di poco prima era svanita sentendo che stava male.
<< Rose io ti giuro mi farò perdonare, io la amo, smetterà di soffrire a causa mia>>
<< Sbrigati Edward>>
Avevo Rose dalla mia parte, neanche lei mi aveva perdonato lo sapevo, ma lei, come me, voleva vedere Bella felice.
<< Luke?>>
<< Qualcuno ha riacquistato il dono della parola>>, disse sarcastico.
<< Ti ricordi le famose dichiarazioni che non dovevo fare?>>
<< Si..>>, era confuso.
<< Quale rivista esce domani?>>
<< People, perché?>>, People era famosissima andava benissimo.
<< Ora io ti mando un messaggio e tu devi fare in modo che questa mia dichiarazione domani venga pubblicata>>
<< Edward confermerai tutto così, non è prudente per la tua carriera..>>, non lo feci finire.
<< Ci sono già le foto a confermare tutto, e della mia carriera sinceramente non me ne frega nulla. Posso anche vivere di rendita se ne ho voglia>>, lo sentì sbuffare.
<< Romeo, mandami quel messaggio, sono le undici del mattino forse siamo ancora in tempo>>, così mi piaceva.
<< A dopo>>.
Misi giù e cominciai a scrivere, sapevo già quello che le volevo dire. Potevo scriverglielo in privato, ma l’avevo tradita pubblicamente e pubblicamente le dovevo chiedere scusa. Visto che, comunque non mi voleva parlare.
Mandai il messaggio a Luke, sperando che riuscisse a mandarlo in tempo per la stampa della rivista. Il mio tradimento era la notizia del momento, quasi sicuramente non si sarebbero fatti scappare una dichiarazione del genere. Essere famosi aveva anche i suoi vantaggi.
Dopo minuti che mi sembravano eterni Luke richiamò:
<< Dimmi che non ti pago per nulla>>, risposi incrociando le dita.
<< Dovresti aumentarmi lo stipendio, invece!>>, un sorriso raggiunse il mio volto.
La mattina dopo Luke mi portò People, dove lessi la mia dichiarazione.
“Mi scuso profondamente per il dolore causato alla persona che più amo al mondo.
Amo Bella, la amo. Mi dispiace”
Era stato difficile per me pubblicare quella dichiarazione, come lei odiavo vendere la mia vita privata ai giornali, ma se questo serviva a farmi perdonare, l’avrei fatto altre mille volte.
Sapevo benissimo che con quelle parole avevo confermato il mio tradimento, che fino ad allora era rimasto presunto.
<< Pronto, Rose>>
<< Edward..>>, era fredda ancora, ma almeno mi rispondeva, dandomi notizie su Bella.
<< Come va?>>
<< Come al solito>>, Bella ancora non era uscita da camera sua.
<< Come state tu ed Alice?>>, chiesi per educazione.
<< Come vuoi che stiamo? Soffriamo nel vedere Bella così Edward..>>
<< Mi dispiace..>>, potevano liberamente darmi la medaglia come persona che faceva soffrire più persone contemporaneamente. 
<< Sai le sto preparando la pasta al pomodoro>>, era il suo piatto preferito, semplice e buona proprio come lei. Ricordo ancora il giorno in cui mi insegnò a farla, combinai un disastro e la faccenda si concluse con le che mi diceva che l’unica cosa che sapevamo fare noi inglesi era il tè. 
<< Sta mangiando, vero?>>, silenzio, Rose non rispose.
<< Rose?!>>, chiesi alzando la voce.
<< Dice di non avere fame.. >>, si trascurava per colpa mia, lei che amava mangiare non lo faceva perché le avevo tolto anche l’appetito, oltre che la fiducia in me.
<< Per favore..>>
<< Io ed Alice ci proviamo..>>
<< Per favore chiedi ad Alice o a qualcuno di andare a comprare People>>, lei doveva leggere le mie scuse, doveva sapere che l’amavo.
<< Cosa c’entra People?>>
<< Tu fallo per favore, e fa in modo che anche Bella legga>>
<< Ricevuto, a domani>>, riattaccò, aveva detto “a domani” ciò significava che potevo richiamala per sapere come stava il mio amore.
Pranzai anche io con la pasta al pomodoro, o una specie, ma sapere che mangiavamo la stessa cosa, nonostante fossimo lontani, mi faceva sentire vicino a lei.
Ero davvero messo male se mi riducevo a quei pensieri.
Mentre lavavo i piatti, squillò il telefono, sperai con tutto me stesso che fosse Bella ma appena alzai la cornetta la voce squillante di mia madre perforò il mio povero timpano.
<< Vedo che l’unico neurone rimasto a mio figlio si è messo in funzione!>>
Dov’era la madre incazzata di qualche giorno prima? Forse aveva letto le mie scuse.
<< Tesoro sei sulla buona strada>>
<< Grazie mamma, mi sei mancata>>, confessai.
<< Riportala a casa ti prego, mi fa male sapervi lontano>>, non immaginava quanto male faceva a me, la mia famiglia la adorava, i miei la consideravano come una figlia, le mie sorelle come una sorella, era difficile non essere conquistati da lei e dal suo sorriso. 
<< Te lo prometto mamma>>, e lo promisi anche a me stesso.
Continuai a parlare con mia madre su Skype per tutto il pomeriggio, Rose non mi aveva chiamato ed io avevo paura di richiamarla, paura di sapere che Bella aveva preso male le mie parole.
Quella stessa sera mi chiamò anche Emmet, da New York, che dopo avermi fatto il muso e il cazziatone per aver ferito la sua sorellina, promise di aiutarmi a riconquistarla.
Era una settimana che Bella se nera andata, a me invece sembrava fosse passata un eternità. Chiamai Rose, ma a sorpresa rispose Alice:
<< Dire che sei uno schifoso-bastardo- fedifrago non renderebbe l’idea che ho attualmente di te!>>, anche la dolce Alice era sparita. A questo punto potevano consegnarmi l’Oscar al miglior coglione, avrei vinto senza dubbi.    
<< Credimi non saprei descrivermi meglio>>, affermai.
<< Cosa diavolo vuoi?>>
<< Bella vorrei, vorrei che fosse qui da me >>, la sentì fare una risata sarcastica dall’altra parte del telefono.
<< È colpa tua se è qui, e sappi che ho risposto solo perché non riconoscevo il numero>>
<< Si, si, certo>>, dissi prendendola in giro, Rose aveva il mio numero registrato, << Come sta?>>.
<< È da ieri che non fa entrare nessuno in camera sua, Edward fa qualcosa ti prego>>
<< Non so che fare, te lo giuro. Le ho promesso di non cercarla, io..>>
<< Forse questa separazione vi farà bene, capirete così entrambi quanto contate l’uno per l’altro>>, io sapevo quanto lei contasse per me.
<< Trovi sempre un lato positivo vero?>>
<< Mi hanno insegnato a vedere il bicchiere mezzo pieno, sempre>>
<< Il mio bicchiere è nero, invece>>, anzi ambrato e pieno di birra.
<< Edward ti devo lasciare credo stia uscendo dalla sua camera>>
<< Abbracciala per me>>
<< Va bene, anche se non te lo meriti>>, era vero io non mi meritavo un angelo come Bella, però volevo essere egoista, volevo che lei tornasse ad essere mia.
<< Grazie>>, dissi prima che Alice mettesse giù.

Eccoci con il quarto capitolo, come vi sembra?
Nel prossimo si rincontreranno a giovedì un bacio.

Buon 8 marzo a tutte!
   
 
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