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Autore: Rcbs    09/03/2016    4 recensioni
Shouyou è strano. Non solo per come si comporta, ma anche per le cose che gli capitano.
Nasconde qualcosa e Tobio ha bisogno di scoprire di che si tratta. Bisogno e non dovere perché infondo prova qualcosa di più della semplice amicizia per il compagno.
-Dal Cap. 3-
Procedeva lentamente lungo la strada sterrata, disseminata di pozze scure.
Solo il cigolare della bici che portava a mano si faceva sentire, talvolta più piano, nelle parti più lisce, talvolta più forte, laddove il terreno era più irregolare.
Non pioveva più, anche se il cielo non si era completamente rischiarato.
Camminava lentamente, sguardo perso nel vuoto. Era tranquillo.
Ci avrebbe messo più di mezz'ora procedendo a quella velocità, ma non gli importava. Non gli interessava nemmeno il fatto che ormai fosse tardi.
Sulla sua testa udì un leggero sfrigolio. Si arrestò e alzò lo sguardo osservando il lampione accedersi.
Era tardi. Sorrise.
Non si mosse.
Non era solo.
Voltò un poco il capo, osservando la figura alta e scura in avvicinamento.
[KageHina e KuroKen principalmente, con accenni a KuroHina e altre coppie classiche]
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Shouyou Hinata, Tetsurou Kuroo, Tobio Kageyama, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 5: I dubbi fanno così paura?



Il pullman dondolava pendendo pericolosamente a destra ad ogni curva di quella maledetta salita che precedeva la sua fermata. Le persone chiacchieravano forte, coprendo la radio accesa nell'abitacolo e causando solo rumore alle orecchie di chi è distratto dalla attuale situazione, come lui.
Con la mano salda al palo centrale di quel vecchio catorcio che ha sicuramente visto tempi migliori, era come se Tobio cercasse di tenersi a terra più che in piedi.

Nella sua testa riviveva a ripetizione quel bacio. 
Gli sembrava di sentire ancora quel sapore sulle labbra. 

Si sentiva come se stesse per prendere il volo. 

Maledì per l'ennesima volta la campanella suonata subito dopo, quella che li ha costretti a correre in classe senza più potersi rivolgere la parola. Senza potersi chiarite.

C'erano stati gli allenamenti dopo, certo. 
Ma li, non c'era tempo di parlare. Sopratutto c'era troppa gente.

Aveva provato ad affrontarlo dopo, quando si erano trovati al negozio del coach a mangiare qualcosa, come sempre. 

Sfortunatamente, mentre stava cercando di raggiungerlo lo aveva visto arrestarsi davanti ad un vecchio bidone dei rifiuti arrugginito e aveva sentito strani versi, come se stesse rimettendo.

Era rimasto incantato, o meglio perplesso.
Non sembrava stare male... 

Prima che potesse riprendersi, Shouyou era già ripartito.

Troppo veloce e presto troppo lontano per poterlo richiamare.


Si impose di intercettarlo al mattino, per parlarci prima della lezione. 

Con questa convinzione aveva poi corso alla propria fermata, resosi finalmente conto che aveva quasi perso il bus. 


E ora, durante il viaggio, per fortuna i suoi unici pensieri erano stati più che piacevoli.







"Hey Sho-Chan"
Hinata allargò gli occhi sorpreso, poi irritato. 
Il piccolo schiacciatore si limitò ad arrestarsi, senza voltarsi verso la voce che lo aveva chiamato. Si era fermato poco dopo la luce di lampione, in un piccolo stralcio buio della strada. I suoi capelli rossi risplendevano comunque nell'oscurità e i suoi occhi, fissati verso il nulla, erano affilati e inquietanti, al contrario di come erano di giorno. 
"Che ci fai tu qui?"
"Non posso venire a trovarti?"
"No"
"Nervosetto?"

Kuroo non lo avrebbe mai e poi mai ammesso di essere intimorito dal nanetto. Ma quando si ritrovò all'improvviso premuto a terra con il ragazzo a cavalcioni su di lui che lo guardava come se lo volesse sgozzare non potè fare a meno di ingoiare la poca saliva che aveva ancora in bocca.

Stesi a terra, nella terra fredda e umida, ruvida e sconnessa a causa dei sassi, continuarono a fissarsi negli occhi per diversi minuti.

Il capitano della Nekomata decise che preferiva vivere che litigare e senza tante cerimonie si sollevò con un colpo di reni e fece scontrare le proprie labbra con quelle del più piccolo.

Morsi così forti da farli sanguinare, gemiti bassi e soffocati dalle lingue che prepotenti a turno si infilavano in una e poi nell'altra bocca.

Fu Hinata a porvi fine.

"Devo andare." Disse in tono fermo e deciso, poco prima di alzarsi e riprendere la bici che aveva abbandonato nell'angolo buio in cui si era arrestato poco prima.

"Come sarebbe? Vuoi lasciarmi così?" L'irritazione non era neanche lontanamente nascosta nella voce.

Il rosso si voltò piano, piantò gli occhi marroni, che con la mancanza di luce sembravano quasi neri, e rispose ghignando: "Si."

Montò in sella senza voltarsi indietro e procedette velocemente per la sua strada.

Tetsuro, seduto ancora a terra basito, guardò l'altro andarsene senza provare a richiamarlo.

Appena lo vide sparire dietro la prima curva tirò un pugno al terreno.

"Dannazione!" Si ritrovò a urlare sottovoce, stringendo i denti per non lasciare trasparire troppo rumore. Non era la prima volta che Hinata si comportava così, ma era raro che lo facesse mentre si davano da fare. Era una cosa che capitava solo quando succedevano situazioni particolari e Kuroo sperava che i problemi di Shouyou non finissero, come al solito, per coinvolgerlo. 

Si alzò da terra con calma e si diede una ripulita. 
Non gli andava di tornare a casa... Doveva trovare un altro posto per passare la notte.








"Tobio sei sicuro di non volere niente?"
"Sì certo, non ho fame mamma!"
"Guarda che non ti fa bene! Sopratutto dopo che ti sei allenato!"
"Non ti preoccupare, ho mangiato qualcosa con loro, davvero"

Finalmente Kageyama riuscì a chiudersi in camera. Non aveva per niente fame, sentiva lo stomaco sotto sopra... Farfalle? Ora capiva il modo di dire di quando si è innamorati certo, ma sinceramente ne avrebbe fatto volentieri a meno.

Si stese nel letto osservando il soffitto. 

Avrebbe tanto voluto chiarire subito con Hinata, ma si rifiutava a farlo per messaggio.

Sentì una forte stretta allo stomaco ricordandosi le parole del compagno riguardo al capitano della Nekomata... La loro futura vittoria contro di loro sarà ancora più dolce per Tobio. Era diventata una cosa personale!
E quello era il motivo principale per cui dovevano chiarire... Shouyou era suo. Doveva essere solo suo! 

Il fastidio gli peggiorò al pensiero che Hinata non avrebbe voluto niente da lui. Che non avrebbe voluto lui. 
Era una possibilità da tenere in conto anche se il ragazzo aveva risposto al bacio... Ma come l'avrebbe presa lui se davvero fosse stato così?
Il moro non aveva davvero una risposta.


"Accidenti, mi sembrava che la tua finestra fosse più vicina all'albero, se saltavo qualche centimetro in meno mi rompevo l'osso del collo"


Il salto che fece Tobio per lo spavento fu tale da farlo sbattere violentemente contro la parete a lato del letto, facendogli raggiungere la mensola che, dopo essersi scontrata con la sua testa, cedette e rovesciò tutti i libri posti sopra di essa sulla sua testa già dolorante per la botta.

Mentre malediva tutti i Kami* esistenti e non, una risata sguaiata ricopriva qualunque bestemmia stesse lasciando le sue labbra. 

"Smettila di ridere Baka!" 
Kageyama cercava di riprendersi dall'intomtimento causato dalla botta massaggiandomi la testa e cercando di fare mente locale.
Gli ci vollero diversi minuti per rendersi finalmente conto della situazione.

"CHE DIAVOLO CI FAI TU QUI?"

Hinata, che ancora non era riuscito a smettere di ridere ed era arrivato al punto di avere gli occhi pieni di lacrime, cercò (inutilmente) di darsi una calmata. 

L'alzatore si incantò un attimo ad osservarlo.
Il ragazzo era appollaiato sul davanzale, una gamba a penzoloni, mentre l'altra piegata sotto di lui. Teneva una mano davanti alla bocca cercando di far silenzio, mentre l'altra era abbandonata sul ginocchio della gamba distesa. Il corpo tremava a ritmo delle risate che ancora lo scuotevano e i suoi occhi erano liquidi, mentre qualche lacrima gli rigava le guance. Vendendo la stessa scena senza suono si sarebbe potuto pensare che il ragazza si stesse disperando (anche perché la sua bocca era coperta).
Le scarpe e il bordo dei suoi pantaloni erano sporchi di terra, tra i capelli, scompigliati anche più del solito, spuntava una foglia, sicuramente dell'albero del suo giardino.
I vestiti erano parecchio stropicciati, come se glieli avessero affrettarti e strattonati, ma probabilmente erano così per una caduta. Anche perché si intravedevano delle macchie scure, sicuramente di fango. 






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*Riemerge dal letargo*

Eh em... *Si schiarisce la gola* Come dire... MI DISPIACEEEEE! So che ho detto che avrei aggiornato un po' prima e invece ci ho messo tipo il triplo del tempo massimo che ci metto di solito! Mi perdonate??

*Grilli cantano in sottofondo*

Okay, okay, evitiamo promesse che non si possono mantenere, ma a discapito del tempo che ci vorrà amo questa storia e giuro che non l'abbandono!!
Alla prossima! Un bacio :*

Ps: Grazie a tutte! A chi segue, chi ha messo tra le preferite, chi tra le ricordate e chi legge e basta. Ma sopratutto a chi recensisce!!









*Kami = Dei
**Baka = Idiota
   
 
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