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Autore: International_Love    11/03/2016    0 recensioni
Selena, una ragazza di 25 anni, che dopo la fine della sua relazione con l'uomo sbagliato, vede la sua vita sconvolgersi da una notizia inaspettata: è incinta. Nonostante ancora non si sia ripresa, amerà quel bambino con tutta se stessa, trovando una ragione per cui rialzarsi e tornare a vivere.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate
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Ritornò a casa verso le due del pomeriggio, con l'unico pensiero di riabbracciare sua figlia. Ma appena parcheggiò la macchina nel vialetto, il cellulare squillò, facendo sbuffare Selena per quella intrusione.

-Pronto.- rispose atona verso l'interlocutore, senza prima guardare chi la stesse chiamando..

-Ehi, disturbo?-

-Ciao Marco. Scusa, sono appena rientrata a casa e vorrei solo buttarmi a letto. Qualcosa non va?- Selena era sinceramente dispiaciuta per il tono che aveva usato per rispondere, e sperò che il suo amico e collega non se la prendesse. Si maledì mentalmente per non aver visto prima il nome di chi la chiamava, ma in cuor suo sperava che quella conversazione finisse al più presto per andarsene veramente a letto, o rilassarsi un po', anche se le piaceva parlare con lui.

-Tranquilla. Brutta mattinata?- chiese l'uomo, preoccupato.

-Stressante, più che brutta.-

-Mi spiace. Non pensavo di metterci così tanto.-

-Non ti preoccupare.- rispose lei, prendendo la borsa e la cartella nel sedile accanto e scendendo dalla macchina.

-Ho bisogno del dossier di Martina. Secondo me c'è qualcosa che ci è sfuggito e vorrei studiarlo prima del processo, solo che non riesco a trovarlo.-

-Oh cavolo... ce l'ho io.- rispose velocemente Selena.

Si fermò davanti alla porta, portando la mano già impegnata da borsa e cartelle alla testa, mentre vedeva la speranza di riposarsi con sua figlia andare via. Al telefono intanto regnava il silenzio, e Selena stava cercando un modo per dare il dossier al collega e non sciuparsi l'intero pomeriggio di riposo. Era stanca, mentalmente. Voleva staccare per almeno un ora, e dedicarsi a qualcosa di più leggero, e stare con Margherita, ma più ci sperava più quella idea si allontanava da lei come un treno in corsa.

-Se non ti scoccia posso passare io... più tardi.- tentò di dire l'uomo, come se avesse letto nella sua mente. Non voleva far disturbare così il suo collega, sapendo che casa sua distava almeno mezz'ora dalla città, ma nemmeno l'idea di rimettersi in macchina e andare fino a Bologna l'allettava così tanto. La stanchezza la sopraggiunse di nuovo e sentendosi in colpa, ringraziò Marco e si dettero appuntamento nel tardo pomeriggio, con la promessa di ricambiarlo con una bella vaschetta di gelato. Non era molto con cui ricambiare un viaggio in macchina, ma era l'unica cosa dolce che aveva in casa e sapeva quanto Marco andasse matto per il gelato.

Con il telefono ancora in mano, recuperò le chiavi e tirò un sospiro di sollievo quando cominciò a sentire il dolce profumo di casa sua.

-Mamma?- chiamò Selena, posando la borsa e tutto il resto sulla sedia della scrivania, sorridendo appena quando vide che tutta la casa splendeva come uno specchio tirato a lucido. Dalla cucina sentì sua madre che rideva e la risata di sua figlia. Si avvicinò alla porta e si appoggiò allo stipite, catturata dal viso di sua figlia, impiastrato del suo pranzo. La bambina, sentendo l'odore della madre si voltò verso di lei, allungando le piccole braccia paffutelle per farsi prendere. Sorrideva come un angelo e Selena pensò che non aveva mai visto bambina più bella.

-Oh ciao mamma!- scherzò Maria, mettendosi a parte per far avvicinare sua figlia alla bambina.

-Ciao. Ciao amore! Come sei tutta sporca!- scherzò Selena, prendendo in braccio Margherita e pulendola con il bavaglio legato al collo. Dopo che la ebbe quasi pulita, le diede un leggero bacio sulle guance e si sedette al tavolo, mentre Maria le avvicinò il piattino con il pranzo e con il cucchiaino riprese a farla mangiare.

-Sei arrivata prima oggi.-

-Non c'erano altri impegni. E' lunedì e di solito oggi non c'è poi molto da fare.- rispose Selena, finalmente rilassata tra le mura di casa sua. C'era stato un periodo in cui non voleva uscire. Stare in casa, protetta dal mondo esterno la faceva sentire invincibile e mettere da parte quella sensazione non era tra i suoi obiettivi principali. Quando pioveva e fuori c'era la tempesta, il salotto di casa sua la faceva sentire come un piccolo animale nella sua tana, e i plaid con cui si ricopriva erano le foglie con cui essi realizzavano il loro comodo letto. E quando c'era il sole, il giardino dietro casa era il rifugio perfetto in cui mangiare una macedonia fresca e leggere un libro godendosi i raggi solari e il clima caldo. Poi la scoperta di aspettare Margherita, e tutto era cambiato. Le passeggiate mattutine e pomeridiane erano diventate una frequente routine, e il nuovo lavoro l'aveva presa fin da subito, portandola a provare una sensazione nuova, diversa dalla solitudine e l'abbandono.

-Tesoro, oggi vuoi venire con noi?-

-Come? Scusa mamma, non ti stavo seguendo...- Selena era persa nei ricordi e non si accorse che sua madre gli aveva chiesto se voleva andare con loro al mercato, quel pomeriggio.

-Ti ho chiesto se vuoi venire al mercato.-

-Mi dispiace, ma passerà Marco più tardi.- rispose in fretta la ragazza, allungando la bambina verso la donna per poter pulire il tavolo e lavare il piatto.

-Oh, è un po' che non si fa vivo, in effetti.-

-Viene solo per prendere dei documenti. Non avevo voglia di tornare in città e... penso che lo abbia capito.-

-Certo. E vuoi farmi credere che quello viene solo per i documenti?- chiese curiosa sua madre, alzando un sopracciglio e facendo ridere la bambina.

-Che cosa stai insinuano?- chiese stanca Selena, sapendo dove sua madre volesse andare a parare. Da quando Maria aveva conosciuto il suo collega non smise un secondo di dire quanto fosse carino e gentile nei suoi confronti. Vane erano state le discussioni, nemmeno quando Marco si fidanzò e le sue visite a lei e alla bambina avevano smesso.

-Che, tesoro mio, io mi cambierei la maglietta e mi sistemerei quei capelli.- rispose smaliziata Maria, portando sua nipote in salotto.

Selena strabuzzò gli occhi davanti all'insistenza di sua madre e si portò le mani sui fianchi, affacciandosi dove la donna era giunta, pronta a dare battaglia. Ma si calmò subito dopo, convinta che quella fosse una causa persa e che non aveva senso discutere. Tornò al lavabo in cucina ed asciugò il piattino appena lavato di sua figlia. Il suo stomaco iniziò a brontolare, facendole ricordare che dalla colazione non aveva toccato cibo. Aprì il frigorifero e ne tirò fuori prosciutto e formaggio, pronta per farsi un bel sandwich. Si versò anche un bicchiere d'acqua e si sedette al piccolo tavolo tondo, godendosi quel micro pranzo.

-Ah a proposito.- Maria si affacciò alla porta, attirando l'attenzione di sua figlia, che biascicò qualcosa d'incomprensibile mentre addentava il suo panino.

-Ha chiamato Fausto e mi ha chiesto un piccolo favore.- continuò rilassata, mentre i suoi occhi erano ancora sulla bambina che stava giocando sul tappeto.

-Fausto chi?- domandò Selena, pulendosi la bocca con un tovagliolo dalle briciole che scendevano ad ogni morso che dava.

-Fausto Belli. Ti ricordi?-

-Ah si. Non pensavo foste in contatto. Papà deve preoccuparsi?- chiese ironica Selena, immaginandosi già la reazione esagerata di suo padre. Geloso com'era, dubitava che non avrebbe avuto nulla da ridire su un uomo che chiamava sua madre dopo anni in cui avevano perso i rapporti.

-A dire la verità ha chiamato tuo padre, non me.- rispose tranquilla Maria, facendo mordere la lingua a sua figlia per l'insolenza per ciò che aveva detto poco prima.

-Va bene. Che vuole?- tagliò corto lei, per niente curiosa per quella strana conversazione.

-Ha chiesto se abbiamo posto per ospitare suo figlio, Stefano. Verrà qui per cercare lavoro e inizialmente avrebbe bisogno di un appoggio.-

-Ah quindi il grande Stefano ha abbandonato i desideri di gloria?- chiese pungente Selena, ricevendo uno sguardo d'astio da parte di sua madre.

-Credere in qualcosa e cercare di ottenerlo è una virtù. Tu dovresti saperne qualcosa.-

-Ok, chiedo venia. Solo che poteva rendersene conto anche prima! Comunque, prima che tu mi uccida, che vuoi da me?-

Maria sorrise verso sua figlia, facendole intuire senza profilar parola quello che da lì a poco le avrebbe chiesto e questa, per tutta risposta si alzò di scatto dalla sedia, capendo perché sua madre gliene stesse parlando.

-Scordatelo! Non metto uno sconosciuto in casa mia. Mi chiedo cosa ti passa per la mente!-7

-Oh dai tesoro! Non è uno sconosciuto! Siete cresciuti insieme!- provò a giustificarsi Maria, cercando di placare l'ira di sua figlia.

-Ma se non lo vedo da quasi...... Dieci? Undici anni? E poi ho Margherita! Non pensi a mia figlia?- Selena era furibonda. Non riusciva a credere come sua madre potesse chiederle di mettersi in casa un uomo che non vedeva da quasi una vita. Sentì sua figlia agitarsi, e corse da lei, prendendola in braccio e cullandola dolcemente.

-Tesoro, ti prego. Non ha più niente. La fidanzata lo ha lasciato da quando ha messo da parte i suoi sogni per qualcosa di più concreto, vuole ricostruirsi una vita e lo vuole fare lontano da casa sua. Non è molto diverso dal lavoro che fai.-

-Stai scherzando?- sussurrò Selena, adirata con sua madre per aver paragonato il suo lavoro all'anima perduta di un uomo che ancora non sapeva cosa voleva dalla vita. -Non puoi chiedermi questo! Lavoro con donne che vengono picchiate e violentate, non con casi persi!-

-Una volta era tuo amico.-

-Appunto... era!-

Maria si mise a sedere sulla poltrona, non sapendo più come convincere la figlia a fare quel favore. Guardò l'orologio alla parete e accortasi dell'ora si alzò e si preparò per andare a casa. Selena non le rivolse più la parola, nemmeno quando Maria si avvicinò a lei e alla bambina per salutarle con un leggero bacio.

Selena intanto cullava Margherita, che si era messa a piangere dopo che aveva sentito le urla dalla cucina. Era una bambina sensibile, e non le piaceva quando le persone discutevano.

-Ti prego di pensarci almeno.- disse Maria, prima di uscire dalla porta per andare a casa sua.

Il silenzio era ritornato e anche Margherita si era calmata. Selena le diede un bacio sulla testa e la rimise in terra, vedendola gattonare fino al suo gioco preferito. Non si calmò quando la calma era tornata a vivere in quella casa, e non la calmò nemmeno il comodo divano su cui si era completamente sdraiata. Il sonno le era completamente passato, e l'unico desiderio che aveva era di stare in quella posizione e guardare sua figlia mentre si divertiva ed esplorava il mondo. Comunque non poteva addormentarsi con sua figlia sveglia e libera di girare per casa, così si alzò dal divano, e si diresse alla scrivania, mettendo a posto la borsa e preparando i documenti che da lì a qualche ora avrebbe dovuto dare al suo collega. Solo dopo si ricordò che aveva promesso a Marco del gelato e, presa dal panico, corse al frigorifero, aprendo il primo scomparto. Appena vide il barattolo si rassicurò e meccanicamente si versò una bella tazza di caffè, chiedendo aiuto al chicco nero di non farla cadere per terra per dormire.

Ritornò in salotto e prese un libro dalla libreria, iniziando a leggerlo mentre sua figlia giocava liberamente sul tappeto. Doveva aspettare che Margherita si addormentasse, per potersi fare una bella doccia calda e prepararsi all'arrivo del suo amico. Le parole di sua madre le tornarono in testa e una vocina interiore le sussurrò che aveva ragione, che doveva cambiarsi e mettersi qualcosa di più carino. Non sapeva come mai, adesso, dava retta a quella oca di sua madre, né tanto meno si diede una risposta per le sue idee malsane.

-Per educazione. Non è carino presentarsi sporca se si attende un ospite.- disse ad alta voce, attirando lo sguardo curioso di Margherita, stranita che la madre parlasse da sola.

Ecco la risposta. Quella più logica e sensata.

 

Verso le quattro del pomeriggio, Margherita dormiva beata nella sua culla e Selena poté rilassarsi sotto il getto caldo della doccia. Era la seconda che si faceva quel giorno e mai ne aveva sentito un bisogno così necessario. Si sentiva sporca, soprattutto dentro di sé e non bastavano gli energici passaggi della spugna insaponata sul suo corpo per toglierne le sensazione. Durante la sua lettura non era riuscita a concentrarsi sulle parole del libro, ma su quelle di sua madre. Quella richiesta tanto inattesa l'aveva scombussolata e, dolce com'era, si era trovata a disagio a dirle di no e nemmeno a risponderle quando era andata via. La testa le diceva di lasciar perdere, che non avrebbe mai accettato una simile proposta, ma il cuore era di tutt'altro avviso. Aiutare il prossimo ne aveva fatto un grido di battaglia, ma non poteva aiutare tutti, se ne rendeva conto.

Uscì dalla doccia provando freddo, nonostante le alte temperature a cui aveva sottomesso il suo corpo. Con un asciugamano a dosso si affacciò in salotto per controllare la bambina, la quale dormiva beata nel suo lettino, e con la porta aperta si diresse in camera. Tirò fuori dall'armadio una blusa verde e dei pantaloni neri, indossandoli quasi subito per togliere al più presto quei brividi di freddo che l'avevano colta appena uscita dall'acqua. Si frizionò i capelli con il telo e ritornò in bagno. Aprì la finestra per far uscire tutto il vapore, e azionò il phon. Avrebbe voluto lasciarli asciugare al sole, così che sarebbero diventati dei bellissimi boccoli dopo, ma la temperatura di ottobre si stava facendo sentire e non voleva prendersi qualche malanno.

Le guance rosate le coloravano il viso e dallo specchio del bagno vedeva due occhi marroni che scintillavano più del solito. Non avrebbe avuto senso truccarsi. Non voleva rovinare la figura di se stessa dopo un bel bagno caldo. Si piaceva così, e se gli altri non erano d'accordo lei non poteva farci nulla.

Proprio in quel momento il campanello di casa squillò, e Selena, sapendo già chi fosse, corse in camera a mettersi un paio di pantofole e andò ad aprire a Marco.

-Ehi!- la salutò lui, calorosamente, dandole un leggero bacio sulla guancia.

-Ciao! Margherita dorme...- sussurrò piano, cercando di non svegliare la sua bambina che non aveva sentito, per fortuna, il suono.

-Oh... Scusa..-

-Tranquillo, andiamo in cucina.-

 

 

   
 
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