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Autore: Tinucha    12/03/2016    1 recensioni
Isabella era ancora una bambina, eppure aveva bisogno di essere salvata.
Lui le avrebbe donato un po' della sua eccessiva luce.
Lei l'infinità della sua oscurità.
Un bacio e finalmente fu per sempre.
L'incastro perfetto di due corpi e fu straziante.
Uno sguardo e beh, lì fu amore.
Isabella si fingeva forte agli occhi del mondo quando in realtà la notte si rannicchiava nel suo letto con la paura che lei tornasse.
Edward aveva paura, paura di farle del male, eppure nonostante fosse la persona più pericolosa al suo fianco era l'unico che sapeva ridarle i sorrisi. L'unico capace di proteggerla.
“Completami, Edward”
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Sfreccio sull'asfalto parcheggiando la mia splendente Audi nel cortile della scuola mentre Alice e Jasper si affrettano a scendere. << Tu sei un pazzo >> sbotta la piccoletta di casa prendendo ad aggiustarsi i capelli Facendomi prontamente roteare gli occhi. << Abbiamo rischiato di morire >> a quel suo commento ci guardiamo tutti e 5 in viso per poi scoppiare in una fragorosa risata. << Che c'è da ridere? >> sorride l'angelo che mi ha tormentato stanotte, (entrando nei miei pensieri) posando un braccio attorno le spalle di Alice e guardandoci tutti per poi assumere un colore scarlatto. << Ehm, io sono Isabella Swan ma.. >> << Ciao Bella >> le sorrido capendo quello che sta per dire e porgendole la mano << Abbiamo cominciato con il piede sbagliato, che ne dici di rimediare? >> le sorrido innocuamente mentre la vedo perdersi per un attimo. << Ah, ciao Cullen >> mi fa un cenno con la testa girandosi e portandosi via le mie sorelle mentre io come un Coglione rimango con la mano sospesa a mezz'aria e il sorriso che lentamente muore sulle mie labbra. << Io già l'adoro >> commenta divertito Jasper ottenendo un cinque dall'orso di casa. << State zitti, bastardi >> sussurro furioso ammirandola da lontano. << Prima o poi mi pregherà di stare nel suo letto >> << Io non ci giurerei, fratello >>. Senza più ascoltarli mi dirigo in classe pronto all'ennesima noiosa lezione.




Per tutta la lezione riguardante 'Romeo e Giuletta' non posso fare altro che pensare a quella ragazzina. "Dannazione, come ha potuto trattarmi come un idiota?" << Cullen perché non ci ripeti le ultime battute dei nostri protagonisti? >> sorride sghembo il professore, incrociando le braccia al petto con fare superiore e provocatorio. "Finalmente metterò a tacere questo insulso ragazzino". Cerco di trattenere un sorriso al suo sguardo deluso nel preciso istante in cui recito perfettamente le ultime battute. << Ehm.. Riprendiamo >> sbotta sbloccando il film e facendolo ripartire. << Pss >> sento una voce chiamarmi e mi volto con sguardo inquisitorio verso la diretta interessata. << Mh? >> la guardo in modo accigliato mentre si passa la lingua sulle labbra con fare malizioso. << Cos'hai da fare a ricreazione? >> aggrotto la fronte << Mangiare al tavolo con i miei fratelli? >> << Oppure farti aprire le porte del paradiso >> sussurra rauca facendo nascere in me un senso di soddisfazione. << Dove? >> << Nel bagno >> annuisco e torno a 'seguire' la lezione.



<< Dove eri finito? >> mi bagno le labbra rivolgendo lo sguardo alla bellissima creatura seduta di fianco a Rosalie. Scrollo le spalle alla bionda fingendomi indifferente e sedendole di fronte. << A scopare dove volevi che fosse >> ribatte acida e stizzita la nana mentre il mio sguardo ricade ancora su Bella che al commento della mia sorellina avvampa di colpo, bevendo dell'acqua. << Stai bene? >> << Aha >> << Sicura? >> << Certamente >> sorride mostrandosi tranquilla, anche se mi accorgo che non è così. La campanella suona allontanandomi da lei troppo in fretta. 
Il resto delle lezioni scorre lentamente e i miei pensieri non penso siano mai stati occupati in questo modo ossessivo da una ragazza. Quando il suono dell'ultima campanella ci fa sapere che l'ennesima giornata di scuola è finita raccolgo i miei libri, dirigendomi a passo svelto verso la mia auto. Ripongo lo zaino nella macchina e sistemando la mia chioma ramata nello specchio retrovisore, scendo ed è lì che la vedo. Bella come non ho mai visto nessuna. Sorride, ma non un sorriso spento, piuttosto qualcosa di dolce e genuino che accompagna i suoi occhi. È tra una folla di ragazze e spicca per la sua semplicità e bellezza. Alice continua a parlarle facendola ridere e di qui riesco ad avvertire i suoi pensieri. "Pensa che è solo l'inizio Edward, sarà sempre peggio. Sarai sempre più impaziente e insoddisfatto. La nostra Bella nell'arte della seduzione ci saprà fare, eccome" ringhio in un sussurro notando che con la coda dell'occhio mi guarda. << Allora a domani, Bella >> << A domani Alice >> la saluta muovendo le sue gracili dita. << Cullen >> il suo sguardo si posa in modo accusatorio e freddo su di me. << Isabella >> sorrido sghembo notando che è infastidita, non mi importa che non le piaccia essere chiamata così, da oggi avrà da me soltanto filo da torcere. << Bella >> ringhia per metà incazzata Facendomi sghignazzare. Senza aggiungere altro si affretta a voltarsi e a raggiungere quella specie di automobile che guida. Alice mi rivolge un'occhiataccia. << Che c'è? >> << Non è così che la conquisterai >> << Ma io non voglio conquistarla, voglio solo tormentarla >> a quella mia affermazione da perfetto bastardo mi arriva uno scappellotto. Jasper seguito da Emmet e Rosalie ci raggiunge roteando gli occhi. << Non posso farcela ragazzi >> << Non puoi farcela a fare cosa? >> << A passare l'intera giornata scolastica con questi due che stanno sempre appiccicati, dannazione! >> li indica schierandosi dalla parte mia e di Alice. << Jasper, se Alice non te la dà non prendertela con noi >> inutile dire che stavolta lo scappellotto se lo beccano anche Jasper ed Emmet. << Ed io cosa ho fatto? >> sbotta il biondo massaggiandosi la parte lesa << Hai raccontato la nostra vita privata >> << Amore siamo dei vampiri, tu sei capace di avere visioni ed Edward legge nel pensiero, pensi davvero che potremmo avere della privacy? >> la mora sospira accoccolandosi al suo petto. << Torniamo a casa, voglio stare un po' con Carlise ed Esme >> tutti e cinque ci infiliamo in auto, raggiungendo la nostra meta. Sorrido quando rientrando a casa scorgo mia madre seduta sulle gambe di mio padre che le scosta dolcemente una ciocca di capelli dal viso. << Sei bellissima, tesoro >> lo sento sussurrare per poi vederlo avvicinarsi piano alle sue labbra. << Ehilà >> ovviamente il loro momento magico e romantico viene interrotto da quel Coglione di Emmet. Entrambi arrossiscono fino alla punta dei capelli ed Esme si affretta ad alzarsi. << Aw ciao ragazzi >> 





Quella stessa notte in camera mia sono agitato. Cammino nervosamente avanti e dietro e sento la porta sbattere. << Allora, hai deciso? >> aggrotto la fronte guardando confuso la figura davanti a me. << Di che cazzo parli Alice? >> sorride << Andrai da Bella, stanotte? >> avvampo di colpo << Senti, devi smetterla con le tue visioni, è imbarazzante non poter fare quello che voglio senza che tu lo sappia prima >> scoppia a ridere di cuore alla mia espressione contrariata per poi farsi seria << Ho visioni orrende Edward, ma non posso farci niente >> scrolla le spalle. << Non mi piace l'idea che mio fratello si rotoli nelle lenzuola ogni notte con una ragazza diversa, odio quell'immagine eppure la rivivo ogni notte >> lancio un respiro profondo per poi sganciare la bomba. << Vado da lei >> e senza aggiungere altro mi affretto a correre per la foresta fino a raggiungere la sua finestra aperta. Dannazione, so quanto è sbagliato quello che sto facendo ma ho bisogno di vedere quella minuscola ragazzina che inciampa ovunque e che sembra fuori dal mondo. La vedo, lì, di fronte a me. Sul letto. Ha gli occhi chiusi e le labbra curvate in un sorriso, e cazzo darei tutto l'oro del mondo per essere il perché di quella curva. Avanzo cautamente fino a ritrovarmi ad un palmo dalle sue labbra. Continuo a guardarla, lì, stesa inerme su quel letto e dannazione la prenderei seduta stante. Il modo in cui sospira non fa che aumentare il mio scomodo desiderio e decido saggiamente di alzarmi per andare via da questa camera che a me sembra solo una gabbia in questo momento. Solo ora mi rendo conto di essere un mostro. Un vampiro che vorrebbe affondare i denti nella splendida e morbida carne del suo collo. Le sue guance prendono colore e il mio desiderio sessuale riesce a sovrastare quello vampiresco. Sarebbe fantastico affondare in lei e vedere le sue guance colorarsi in quel modo tanto genuino ed innocente. Mi alzo pronto ad andarmene << NO >> grida Facendomi voltare mezzo spaventato. Ha gli occhi serrati, la mascella contratta ed i pugni piantati violentemente contro il materasso. Quasi non faccio caso al suo 'abbigliamento' per la notte che lascia poco all'immaginazione. Scovo una poltroncina all'angolo della stanza e mi ci nascondo dietro, dopo aver avvertito i pensieri di Swan Senior. Il suo viso si tramuta in una smorfia ed i suoi occhi si aprono fulminei rivelando solo terrore. << NON VOGLIO, NON VOGLIO >> grida tremando terrorizzata. Vorrei uscire allo scoperto carezzarle le ciocche di capelli (che fuoriescono dalla sua coda fatta a casaccio), per poi scostarle dal suo viso, ma temo che così non farò che spaventarla maggiormente. La porta si apre di scatto, posso intravedere l'ispettore Swan con il fiato corto correre verso sua figlia per stringerla a se. << NON TOCCARMI, NON TOCCARMI TI HO DETTO CHE NON VOGLIO. >> grida ancora fuori di se, gli occhi spaventati puntati sulle forti e sicure braccia di Charlie. << Bella sono papà >> le sussurra dolcemente scostandole delle ciocche dal viso. "Quello che avrei voluto fare io" penso sconsolato. Sobbalzo intravedendo delle lacrime rigare il suo viso, illuminate dalla fioca luce dell'abat-jour posta sul suo comodino. << Non voglio andarmene papà, diglielo tu. Voglio restare qui, con te >> << Non te ne andrai bambina mia, non lo permetterò mai più >> << Mai più? >> << Mai più. >> e quando le fragili braccia di quella splendida creatura si stringono attorno al suo giovane papà capisco che pensare che la mia vita faccia schifo perché sono un vampiro è da egoisti. Perché, guardando i suoi occhi ho capito che lei sa meglio di me quanto la vita sia ingiusta. E perché adesso sta tremando come una foglia, lasciando andare lacrime di dolore che si disperdono. Le sue labbra tremano rendendola ancora più giovane e bambina di quanto già non sembri. Non fiata e nemmeno Charlie ci prova. Solo ora capisco. Quella ragazzina sa cos'è la sofferenza. Quella ragazza ha conosciuto la vita troppo in fretta, ha dovuto imparare ad abbandonare quando non voleva. Quell'insulsa e fragile brunetta è spaventata e ferita. Sorrido amareggiato scuotendo il capo. "Dolce ed ingenua Isabella crescere così in fretta è la cosa più brutta che si possa sperimentare sulla pelle. La cosa più brutta che possa capitare nella propria vita. E tu, tu ne sai troppo della vita"
   
 
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