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Autore: Bluemoon97    13/03/2016    4 recensioni
Draco si accorse che vicino ai suoi piedi, un uomo era rivolto verso terra, con il viso nascosto contro il freddo e sudicio asfalto. Costui aveva i capelli insanguinati e i vestiti sporchi di fuliggine e sporcizia. Solo dando un'occhiata migliore, Draco capì che era vestito da Auror.
Spalancò gli occhi e con la punta della propria scarpa spostò il corpo inerme, quasi disgustato. Lo girò e alla fine si piegò su quell'uomo. Un senso di terrore lo assalì e con la mano spostò le ciocche ribelli dalla fronte di quel, ormai evidente, ragazzo. A quel punto dovette lottare contro se stesso per non cacciare un urlo quando scoprì una cicatrice a forma di saetta sulla fronte del ragazzo svenuto: era Harry Potter!
Genere: Comico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 5

 

-Dipartimento Auror! Non muovi un muscolo se non vuole trovarsi schiantato!

Come erano arrivati a quel punto? Draco aveva puntato la bacchetta contro ad Harry nel tentativo di intimidirlo, non di fargli davvero male. Ma era evidente che “gli altri” non la pensassero allo stesso modo.

-C-cosa? Non è come pensate! Io non stavo facendo niente a questo---

Ma Draco non ebbe il tempo di finire la frase che due braccia forti e resistenti lo bloccarono con forza.                                       Gli Auror non gli diedero il tempo di finire che lo trasportarono di peso fuori dalla camera d’albergo. Il tutto con la proprietaria del locale che guardava scandalizzata e urlava parole senza senso in Italiano.

-Che sta facendo?! Mi lasci andare, subito! Potter! Stupido, Potter! Diglielo che non ho fatto niente!

In tutto questo Harry era completamente pietrificato e con lo sguardo perso alla porta dove aveva visto gli Auror trasportare via Draco.

“Gli Auror hanno preso Draco…”. Cazzo!

Il moro andò spedito verso i suoi compagni di lavoro e cercò in tutti i modi di parlare, ma invano. I suoi colleghi lo informarono che qualsiasi denuncia sarà stata fatta al Ministero della magia, una volta che si fossero smaterializzati li. Quindi Harry non ebbe il tempo di finire la frase che si ritrovò catapultato in aria e in poco tempo all’interno del Ministero. Svelto e ancora un po’ scosso andò a spingere i vari Auror, nel tentativo di spiegare l’equivoco. Shacklebolt era già li che li attendeva.

-Signore! Signore—Mi scusi! Signore!

-Oh, Signor Potter. Mi dispiace per questo inconveniente. Ma avevamo bisogno di lei e i tuoi colleghi sono venuti personalmente ad avvisarla.

-Come mi ha trovato?

-Non è stato difficile! Avevi di nuovo la tua bacchetta e ti abbiamo rintracciato con facilità. Solo che non sapevano che il Signor Malfoy stava tramando contro di voi ed è stata una vera fortuna che—

-Signore! Dev’esserci un equivoco!-, lo fermò Harry, prima che il suo capo potesse finire il discorso.

Shacklebolt infatti lo guardò con curiosità ed Harry sentì le guance diventare rosse a quella strana idea che gli venne in mente. Ma in quel momento non trovava nulla di migliore per far scampare la cosa a Draco.

-Vede signore… Malf—Draco non ha tentato di uccidermi o altro. Noi eravamo li per un…uhm…vacanza.

Gli Auror attorno a lui continuarono a fissarlo un po’ sconcertati e anche Draco non smetteva di fissarlo, cercando di capire che cosa gli passasse per la mente. L’interessato in questione si grattò la testa con nervosismo e guardò il pavimento sotto di se. Le guance che si infiammavano sempre più.

-Lui è il mio ehm…ragazzo…

-COSA?!--OH, Ehm…Harry caro, perdonami, ma non lo sapevo proprio. Non avrei mai fatto prendere quei provvedimenti se avessi saputo che…Il Signor Malfoy fosse il suo---ragazzo -, si scusò Shacklebolt, con le guance un po’ rosse dalla vergogna e dallo stupore.

-Sì, è successo da poco e non pensavo di voler rendere le cose, diciamo, ufficiali…

Draco in tutto quel contesto era rimasto a bocca aperta, sconvolto ed imbarazzato. Mai si sarebbe aspettato quelle parole dette dal “salvatore del mondo magico” e si scansò dalle braccia potenti degli Auror che ancora lo tenevano imprigionato. –Avete sentito?! Non c’è bisogno di tenermi ancora come un prigioniero!-, Si avvicinò ad Harry e gli avvolse un braccio attorno alle spalle.

 –Esatto, io sono…il… ragazzo di Harry Potter.-, lo disse più per se stesso che per gli altri. Aveva le vertigini…

Il moro si portò una mano al volto per nascondere l’evidente imbarazzo e avrebbe tanto strozzato Draco in quel momento, che invece di stare zitto complicava sempre tutto.  

-Miseriaccia! Harry!?

-RON!-, Harry per poco non si strozzò con la saliva quando vide il suo migliore amico che lo fissava, altrettanto sconvolto anche lui. –Che---Che cosa ci fai tu qui?

-Si dia il caso che ci lavori, Harry e poi avevo saputo di quello stronzo di Malfoy e—e---Ho sentito tutto e –mi dispiace, non lo sapevo. Ma Harry, potevi dirmelo che avevi altri gusti…Certo è Malfoy ma—

-Sì, lo so…Ti chiedo scusa, Ron, ma vedi—è successo tutto in questi giorni e—

-SORRIDETE!

Draco ed Harry sussultarono allo scatto improvviso di una macchina fotografica e il giornalista, una volta ottenuto ciò che voleva, sgattaiolò via da li come se avesse i cani alla calcagna.

-Potter…. Quello non era un giornalista e non ci hanno appena fotografato mentre siamo stretti l’uno all’altro, no?...

 

°°°

 

-Dov’è il mio giornale? Qualcuno sa dirmi dov’è il mio giornale?! Cissy!

Narcisa si avvicinò tremolante al marito, un po’ pallida in viso e gli sorrise lievemente. –Purtroppo… oggi non c’è nessun giornale. Tutti finiti.

-E’ impossibile, cara. Non possono essere tutti finiti, non è mai successo! Brardo! Brardo!

L’elfo domestico apparve in pochissimo tempo, piegato un po’ sulla schiena a causa del lavoro a cui doveva sottostare ogni singolo giorno. – Mi avete fatto chiamare, Padrone?

-Sì, Brardo. Voglio il giornale del mattino e non mi importa che sia finito, trovamene uno.

-Ma signore, la signora ha espressamente richiesto di non---

Lucius sfoderò la bacchetta dal suo bastone da passeggio e Brardo si prosperò ai suoi piedi. –Mio signore, sarà fatto… Le porterò un giornale in men che non si dica!

-Lucius… non era il caso di—

-Cissy. Un po’ di silenzio… è ancora mattina…-, sorseggiando il suo té con fare regale e un po’ tremolante per l’agitazione di prima. La donna annui e gli si sedette accanto, sapendo cosa sarebbe successo da li a poco. Con un “Click” l’elfo domestico riapparve davanti a loro con un giornale del mattino e si avvicinò al suo padrone con agitazione.

-Ecco a voi, Mio Padrone.

-Splendido.

Lucius prese il giornale con un sorriso stampato in volto, sorriso che si spense una volta aver letto i titoli iniziali.

-Oh, questa mi mancava. Potter in prima pagina. Come se non lo fosse---mai…

Narcisa si mosse sul posto, avvertendo la tensione salire ed incominciò a tremare quando vide il volto del marito tramutarsi di un rosso acceso, che faceva contrasto a quei capelli quasi bianchi.

-Narcisa. A-Avvicinati….-, cercando di mantenere il controllo nella voce. La donna gli si avvicinò e sussultò di nuovo alla vista della foto di suo figlio con il salvatore del mondo magico.

-Quello non è…D-Draco, mmh? …Non sta abbracciando davvero Potter, no? ..Io…Io lo disconosco! Come figlio e come tutto!

Lucius si alzò dalla sedia con fare minaccioso e scaraventò tutta la colazione a terra.

-L-Lucius

-Hai visto?! Ha visto?! E’….un lurido spreco della natura! Il mio unico figlio ed è inutile! Lo voglio fuori da casa mia! Fuori dalla mia vita! Fuori da tutto! Non è più niente per me!-, urlando come un forsennato.

-Non dire così… E’ nostro figlio! Il nostro ragazzo!

-Non è più nulla a mio parere. Diglielo appena lo vedrai. Perché io non ho più un figlio… E’ come se fosse morto.

°°°

 

Il giorno seguente, Harry era nel suo appartamento nella Londra babbana, finalmente. Gli era mancato avere i suoi spazzi personali e senza gli occhi di una Serpe puntati addosso. Anche se ammetteva che un po’ non gli dispiaceva affatto avere gli occhi di Draco puntati addosso. A quel pensiero un brivido gli percorse il corpo e andò a farsi una doccia veloce.

Aveva lasciato il ragazzo davanti ad un edificio e aveva guardato tutto il tempo la sua schiena, quando questi si era girato per andarsene via. Allora non aveva pensato a quello che stesse accadendo, ma era più che convinto che il ragazzo non si sarebbe più fatto vedere o sentire. Era finita. Addio alle provocazioni ed ai suoi baci. Addio ai suoi occhi e alle sue carezze. Addio alle sue sgridate. Semplicemente, addio a tutto: era stato bello finché è durato. Draco aveva avuto ciò che voleva, ovvero divertirsi a prenderlo in giro un’altra volta. Era stato come a scuola: una competizione. Ed Harry aveva perso.

Uscì dalla doccia e si avvolse contro un’asciuga mano, mentre i pensieri erano ancora sull’altro ragazzo.

Non voleva arrendersi e nemmeno l’avrebbe fatto. Sarebbe andato da lui per parlare e avrebbe sistemato la situazione.

La porta bussò ed Harry si incuriosì. Solitamente Hermione e Ron usavano la Metropolvere per fargli qualche visita e poi non aspettava nessuno. Quindi svelto andò a mettersi un paio di jeans e una maglietta, un po’ attillata a causa dell’acqua. Un asciugamano ai capelli e scalzo. Tutto sommato poteva anche andare ad aprire. Alla porta bussarono ancora, un po’ più violentemente di prima e svelto andò ad aprire.

-Sì sì. Eccomi---Malfoy?!

-In carne ed ossa. Fammi spazio, Potter.

Draco entrò in casa quasi con irruenza e la sua espressione fece capire all’altro ragazzo che era successo qualcosa.

-Davvero—Non sono stupito dal tuo arredamento. E’ proprio una topaia…

-Malfoy, che diavolo ci fai qui?

Il biondo rise e posò a terra la valigia che aveva in mano. –Proprio non ci arrivi con quella mente bacata che ti ritrovi? A causa Tua, e sottolineo tua, sono stato cacciato via di casa. No, perché tu non potevi dire che fossimo amici o altro, dovevi per forza puntualizzare che stessimo insieme!

-Credevo –Insomma, volevo fare la cosa giusta! E ti ho salvato il culo, Malfoy.

-Cosa ti è passato per quella mente idiota?!-, non ascoltandolo di una sola parola. -Siamo in prima pagina! Mia madre e mio padre non ne vogliono sapere di me e mi hanno disiderato fino all’osso! Il mio appartamento confiscato! Ora. Tu. Mi fai restare qui. E questa non è una proposta. E’ una scelta che ti impongo. E’ colpa tua e adesso risolvi tutto tu!

-Guarda chi sta parlando! Quello che mi ha trafugato un vestito da donna e si è inventato che fossi un gigolò ricercatissimo! Sei serio, Malfoy? No perché sto cominciando a dubitare della tua intelligenza-, lo canzonò Harry, che mentre sentì la rabbia salirgli a quelle parole.

-Chi cazzo credi di essere per potermi parlare così?! Devo ricordarti chi è stato al giochetto alla fine? No perché—Oh, ho capito… Sai non sei proprio bravo a nascondere i tuoi desideri repressi, Potter.

-Di che diavolo stai parlando?

-Ti piacerebbe proprio che io fossi il tuo ragazzo. Dopotutto tu mi vuoi, l’hai detto-, ghignando infine.

Harry si portò una mano tra i capelli ed inghiottì a vuoto. –Non è divertente.

-Oh sì, invece. Ora… tu andrai a casa dei miei e li convincerai che tutta questa storia è solo una futile e sciocca messa in scena per salvarmi il culo.

-Dai tuoi?! No. Assolutamente no.

-Tu andrai invece! A meno che non mi vuoi per sempre nel tuo appartamento. No perché---

-Non sarebbe male. Infondo abito da solo.

Draco fulminò l’altro ragazzo con lo sguardo. –Tu. Andrai dai miei e risolverai la cosa. Chiuso.

-E come, di grazia, potrei riuscire a convincerli? Come spieghiamo la cosa della vacanza?-, portando una mano davanti alla faccia.

-A quello non dobbiamo pensare! Pensiamo solo a convincerli che io non sto con Harry San Potter!

-Non chiamarmi in quel modo!- lo rimproverò.

Il silenzio calò su di loro e Draco si portò una mano alle tempie come sull’orlo di una crisi.

-Okay, quindi…dobbiamo andare dai tuoi…

-Esatto.

-E… ci sarà anche tuo padre quindi…

Draco sbuffò. –Che problemi ti fai?

-E’ lui il problema-, gli rispose in fretta Harry.

-Andiamo, Potter. Hai sconfitto Tu sai chi e ti spaventi del padre del tuo “Finto fidanzato”? E’ da vigliacchi..-, ridacchiando.

-Zitto, Malfoy! Prima andiamo e prima risolviamo tutto!

- Per una volta nella vita ti do ragione.

-Bene. Andiamo quindi.

 

 

-Cosa volete dimostrare venendo qui, Draco?

-Madre… Tutta questa storia è un equivoco. Io e … Potter-, squadrando male l’altro ragazzo. – Non stiamo insieme.

-Nella foto non sembrava il contrario… Eravate abbracciati.

-Era per…  Madre, non stiamo insieme e basta. Credimi, ti scongiuro! Davvero potrei stare con questo idiota?!

-Ehi!

Harry era stato in silenzio ad ascoltare madre e figlio che discutevano in un modo del tutto indifferente. Specialmente la donna, pensò. Draco invece sembrava sul punto di inginocchiarsi ai piedi della donna: era ridicolo!

-Cos’hai da dire tu?-, stavolta Narcisa si rivolse direttamente ad Harry, che nel frattempo stava cambiando colore di pelle. –E’ vero che non c’è stato proprio niente? Davvero niente?

-Io ehm…-, non era molto bravo a mentire, specialmente dopo il quinto anno con quella sprovveduta della Umbridge. Ma nemmeno voleva mettersi in quella situazione, anche se Draco gli piaceva davvero. Era sciocco mentire ormai a se stessi e se lui avesse negato ogni cosa, allora avrebbe dovuto dire addio per sempre al ragazzo. –Non dico…che non è successo niente, ma nulla di troppo impegnativo e grave.

Draco si pietrificò sul posto e afferrò le spalle della madre. –Madre davvero vuoi ascoltare questo idiota?... Non penserai davvero che io e Potter… Dimmi che non lo pensi!

-Potrebbe esserci stato. Purtroppo ricordo ancora, che nel periodo scolastico mi mandavi lettere chilometriche parlando di Harry Potter.

Draco arrossì e si morse il labbro. –Non parlavo bene di lui. Lo odiavo. Lo odio ancora!

-Potter?-, si rivolse Narcisa.

-Beh… sinceramente non so che dire. Non posso negare cose vere.

Sapeva di essersi scavato la tomba da solo prima ancora di vedere il volto furente dell’altro ragazzo.

-Tu. Ti conviene scappare.

-Vedo che la discussione possa finire qui. -, la donna si staccò dalla presa del figlio e questi gli si aggrappò addosso.

-Ti prego! Dove vado?! Madre! Non…puoi farmi questo…

-Ti troverai un lavoro e ti guadagnerai da vivere da solo e poi potrai stare dal tuo-- Lasciami.

-No. Non me ne andrò da qui.  

Narcisa uscì la bacchetta e la puntò contro i due. Harry sussultò e afferrò la spalla dell’altro ragazzo.

-Non mi toccare, Sfregiato! Appena avrò finito questa faccenda tu sarai un uomo morto!-, sbraitò Draco, mentre cercava di dimenarsi e un lampo rosso gli arrivò vicino.

-Andatevene! Ora! Crucio!-, urlò la donna e prima che potesse colpirli Harry si era già smaterializzato via dal Malfoy manor insieme a Draco.

 

Harry capì di essersi smaterializzato a casa quando si ritrovò ad annaspare per lo spintone violento che ricevette dall’altro ragazzo, che nel frattempo era accasciato a terra, respirando affannosamente. Poi Draco si era alzato, guardandosi intorno con aria afflitta e spaventosamente furiosa, constatò Harry.

 -Draco---

Prima che potesse finire di parlare, quest’ultimo gli mollò un pugno in pieno viso che lo fece cadere a terra e Draco ne approfittò per mettersi a cavalcioni su di lui e sbatterlo contro il pavimento.

-Tu! Tu! Hai rovinato tutto! Tutto! Ti odio! Devi morire!

-D-Draco—Fermo!-, Harry gli sbloccò i polsi e Draco si strattonò con facilità, sferrandosi un altro pugno. Solo allora Harry gli diede una gomitata allo stomaco che fece annaspare l’altro ragazzo e approfittò del suo smarrimento per metterglisi di sopra e bloccarlo con il proprio peso.

-Lasciami! Lasciami! Brutto idiota! Giuro che ti schianto!

-Smettila di fare il bambino viziato!-, gli urlò Harry prima di gemere di dolore per un altro pugno ricevuto.

-Zitto! Perché…Perché l’hai fatto?! Volevi vendicarti?! Umiliarmi?! Bhe… ci sei riuscito! Harry Potter ha sconfitto un altro mago oscuro! Complimenti!

-Draco stai dicendo un mucchio di fesserie! Come credi che mi sia sentito io?!

-Al diavolo! Sai che me ne fotte!- concluse Draco ed Harry gli si levò da sopra.

-Certo, era ovvio che non te ne fregasse un accidenti di me.

Draco lo guardò per un attimo negli occhi e poi si portò le mani davanti al viso sconfortato e dolorante. –Ti rendi contro che ho perso tutto? La mia famiglia. La mia casa. Tutto! E per cosa? Perché ti devi comportante sempre da idiota da Grifondoro quale sei!

-Ti ho saltavo il culo! Stavi per finire in prigione!

-Potevi dire che ero tuo amico!-, gli urlò Draco, mordendosi il labbro quasi a volerselo spaccare, per quando era nervoso.

-Gli amici non si baciano e non si strofinano-, concluse infine Harry e l’altro ragazzo arrossì vistosamente.

-Non—

-Cosa?! Cosa c’è ancora?! Urlerai che non è vero? Che me lo sono inventato?! Che era tutta una finzione?! Smettila e cresci per una volta, Malfoy. Sono stufo di essere preso in giro da uno come te!-, gli gridò contro il moro e l’altro ragazzo rimase a fissarlo, sta volta poco più calmo rispetto a prima.

-No, non hai capito niente. Stavo appunto dicendo che noi due non siamo amici, Potter. -, puntualizzò Draco, osservando Harry con curiosità snervante.

L’altro annuì poco convinto e si strofinò una mano davanti agli occhi, sentendoli quasi bruciare. –Hai perfettamente ragione. Noi due non siamo niente.

-Niente.-, calcò, Draco. 

-Completamente-, concluse e poi con passo svelto andò davanti al ragazzo e lo fissò attentamente. –Stai piangendo?

-No! Non potrei mai piangere per uno come te, Malfoy. Non sei così importante.

-Oh. Buono a sapersi.

I due ragazzi si fissarono ancora, uno di fronte all’altro e poi, come un tuono quando si abbatte sulla terra, andarono incontro l’un l’altro, baciandosi come non avevano mai fatto. Ci fu un momento in cui quello scontro di bocche sembrò violento, con la voglia di ferirsi e farsi male. Ma poi qualcosa cambiò e il tutto si trasformò in un bacio più profondo e passionale. Fatto di lingue che si cercavano e che si desideravano, bocche che succhiavano e lambivano la pelle dell’altro, denti che si graffiavano con leggerezza e voglia. C’era tremendamente voglia nell’aria. Voglia di rendere tutto ancora più profondo e ..e … Harry spinse Draco contro il muro e lo fece, lo baciò ancora e ancora e lo toccò con desiderio. Troppo a lungo aveva atteso quel momento e adesso che lo aveva in quel modo la mente era come svuotata da ogni pensiero. C’era Draco e lo voleva. Era questo quello che contava per adesso. D’altro canto l’altro ragazzo non riusciva a fermarlo. Quella irruenza e quella voglia che sentiva su di lui la sentiva anche su di se e lo desiderava. Desiderava essere suo e desiderava che Harry fosse suo. Stava completamente impazzendo, il sapore dell’altro ragazzo era così dolce e pungente da desiderare di averlo per sempre contro la lingua e contro la pelle e Draco gli afferrò i capelli con violenza, ribaltando la posizione e spingendolo con voglia contro il muro.

-Draco---

-Shhh non parlare. Non---parlare…-, e lo baciò ancora, strappandogli di dosso la maglietta e osservando il suo petto, che molte volte aveva potuto ammirare ma mai toccare. Gli sfiorò gli addominali leggermente scolpiti e alzò la mano ai pettorali, sfiorando un suo capezzolo roseo con le dita. Lo sentì sospirare e si lasciò sfuggire un respiro caldo contro il suo viso. Con la bocca andò a sostituire le dita e addentò quel piccolo pezzo di carne, che diventò subito turgido.

Harry incominciò ad ansimare e posò le mani tra i capelli di Draco mentre spingeva la sua testa ad invogliarlo a continuare, ad avere di più e l’altro ragazzo lo accontentò: baciando e succhiando ogni lembo della sua pelle del petto ed Harry non smetteva di fissarlo. Sentiva le vertigini e gli stremarono le gambe. Ma non voleva fare la parte del deficiente e accasciarsi davanti a Draco solo per dei baci sul petto e gli afferrò le spalle. –A-andiamo…ehm…a letto o dove—dove..

-Sì….-, soffiò Draco contro il suo ombelico e si alzò, prendendo Harry per i fianchi e alzandolo di peso, facendosi circondare i fianchi dalle sue gambe.

Si baciarono ancora mentre andarono verso la camera da letto, e Draco sbagliò due volte la stanza, ma non smisero ugualmente di baciarsi e toccarsi, e quando finalmente trovarono la camera, Harry si ritrovò disteso tra i cuscini del letto, con Draco sopra che lo baciava ancora e che lo accarezzava con irruenza e voglia. Ma le sue mani non erano né vili e né frettolose. Invece sembrava che volessero memorizzare ogni punto della sua pelle e questo lo fece elettrizzare. Poi le mani di Harry andarono a levare la camicia dell’altro e finalmente poté toccare quella pelle che aveva tanto desiderato. Draco presentava dei muscoli asciutti e delicati, ma aveva degli addominali decisamente scolpiti. “Era semplicemente perfetto” pensò Harry.  In quel momento tutto andava bene. Le mani di Draco non lo spaventavano e nemmeno la sua voglia. Tutto gli sembrava così pulito e perfetto.

Ci fu un momento in cui entrambi ansimarono con la stessa voglia quando i bacini si scontrarono e Draco affondò i fianchi più in basso, verso quelli di Harry che aveva ansimato ancora più forte e non aveva smesso fino a quando non sentì i pantaloni farsi più stretti, e divenne quasi una tortura. Allora si spogliò dei pantaloni, sotto gli occhi lucidi e pieni di desiderio dell’altro ragazzo, che fece lo stesso. Liberando così entrambe le erezioni dolorose.

Draco afferrò la mano dell’altro e la spinse in basso contro il suo ventre e ansimò al tocco leggero della mano affusolata di Harry.

Harry d’altro canto stava decisamente morendo dall’imbarazzo e dal desiderio. Constatò che era una sensazione abbastanza strana toccare qualcun altro in un modo così intimo. E con qualcun altro intendeva un ragazzo come lui. Ma non era brutto. Per niente. Gli piaceva sentire quel potere. Sentire che stava facendo provare voglia a Draco, e incominciò a muovere la mano. L’altro ragazzo si fece scappare un singhiozzo disperato e lo baciò ancora, sempre con più voglia ed Harry se lo stringe contro.



// Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se è così lasciate un piccolo commento! Mi farebbe molto felice ^-^
Alla prossima!
  
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