Capitolo 5
-Dipartimento Auror! Non muovi un
muscolo se non vuole
trovarsi schiantato!
Come erano arrivati a quel punto?
Draco aveva puntato la
bacchetta contro ad Harry nel tentativo di intimidirlo, non di fargli
davvero
male. Ma era evidente che “gli altri” non la
pensassero allo stesso modo.
-C-cosa? Non è come
pensate! Io non stavo facendo niente a
questo---
Ma Draco non ebbe il tempo di finire
la frase che due
braccia forti e resistenti lo bloccarono con forza.
Gli
Auror non gli diedero il tempo di finire che lo trasportarono di peso
fuori
dalla camera d’albergo. Il tutto con la proprietaria del
locale che guardava
scandalizzata e urlava parole senza senso in Italiano.
-Che sta facendo?! Mi lasci andare,
subito! Potter! Stupido,
Potter! Diglielo che non ho fatto niente!
In tutto questo Harry era
completamente pietrificato e con
lo sguardo perso alla porta dove aveva visto gli Auror trasportare via
Draco.
“Gli Auror hanno preso
Draco…”. Cazzo!
Il moro andò spedito verso
i suoi compagni di lavoro e cercò
in tutti i modi di parlare, ma invano. I suoi colleghi lo informarono
che
qualsiasi denuncia sarà stata fatta al Ministero della
magia, una volta che si
fossero smaterializzati li. Quindi Harry non ebbe il tempo di finire la
frase che
si ritrovò catapultato in aria e in poco tempo
all’interno del Ministero.
Svelto e ancora un po’ scosso andò a spingere i
vari Auror, nel tentativo di
spiegare l’equivoco. Shacklebolt era già li che li
attendeva.
-Signore! Signore—Mi scusi!
Signore!
-Oh, Signor Potter. Mi dispiace per
questo inconveniente. Ma
avevamo bisogno di lei e i tuoi colleghi sono venuti personalmente ad
avvisarla.
-Come mi ha trovato?
-Non è stato difficile!
Avevi di nuovo la tua bacchetta e ti
abbiamo rintracciato con facilità. Solo che non sapevano che
il Signor Malfoy
stava tramando contro di voi ed è stata una vera fortuna
che—
-Signore! Dev’esserci un
equivoco!-, lo fermò Harry, prima
che il suo capo potesse finire il discorso.
Shacklebolt infatti lo
guardò con curiosità ed Harry sentì
le guance diventare rosse a quella strana idea che gli venne in mente.
Ma in
quel momento non trovava nulla di migliore per far scampare la cosa a
Draco.
-Vede signore…
Malf—Draco non ha tentato di uccidermi o
altro. Noi eravamo li per un…uhm…vacanza.
Gli Auror attorno a lui continuarono
a fissarlo un po’
sconcertati e anche Draco non smetteva di fissarlo, cercando di capire
che cosa
gli passasse per la mente. L’interessato in questione si
grattò la testa con
nervosismo e guardò il pavimento sotto di se. Le guance che
si infiammavano
sempre più.
-Lui è il mio
ehm…ragazzo…
-COSA?!--OH, Ehm…Harry
caro, perdonami, ma non lo sapevo
proprio. Non avrei mai fatto prendere quei provvedimenti se avessi
saputo
che…Il Signor Malfoy fosse il suo---ragazzo -, si
scusò Shacklebolt, con le
guance un po’ rosse dalla vergogna e dallo stupore.
-Sì, è successo
da poco e non pensavo di voler rendere le
cose, diciamo, ufficiali…
Draco in tutto quel contesto era
rimasto a bocca aperta,
sconvolto ed imbarazzato. Mai si sarebbe aspettato quelle parole dette
dal “salvatore
del mondo magico” e si scansò dalle braccia
potenti degli Auror che ancora lo
tenevano imprigionato. –Avete sentito?! Non
c’è bisogno di tenermi ancora come
un prigioniero!-, Si avvicinò ad Harry e gli avvolse un
braccio attorno alle
spalle.
–Esatto,
io sono…il…
ragazzo di Harry Potter.-, lo disse più per se stesso che
per gli altri. Aveva
le vertigini…
Il moro si portò una mano
al volto per nascondere l’evidente
imbarazzo e avrebbe tanto strozzato Draco in quel momento, che invece
di stare
zitto complicava sempre tutto.
-Miseriaccia! Harry!?
-RON!-, Harry per poco non si
strozzò con la saliva quando
vide il suo migliore amico che lo fissava, altrettanto sconvolto anche
lui. –Che---Che
cosa ci fai tu qui?
-Si dia il caso che ci lavori, Harry
e poi avevo saputo di
quello stronzo di Malfoy e—e---Ho sentito tutto e
–mi dispiace, non lo sapevo.
Ma Harry, potevi dirmelo che avevi altri gusti…Certo
è Malfoy ma—
-Sì, lo so…Ti
chiedo scusa, Ron, ma vedi—è successo tutto in
questi giorni e—
-SORRIDETE!
Draco ed Harry sussultarono allo
scatto improvviso di una
macchina fotografica e il giornalista, una volta ottenuto
ciò che voleva, sgattaiolò
via da li come se avesse i cani alla calcagna.
-Potter…. Quello non era
un giornalista e non ci hanno
appena fotografato mentre siamo stretti l’uno
all’altro, no?...
°°°
-Dov’è il mio
giornale? Qualcuno sa dirmi dov’è il mio
giornale?! Cissy!
Narcisa si avvicinò
tremolante al marito, un po’ pallida in
viso e gli sorrise lievemente. –Purtroppo… oggi
non c’è nessun giornale. Tutti
finiti.
-E’ impossibile, cara. Non
possono essere tutti finiti, non
è mai successo! Brardo! Brardo!
L’elfo domestico apparve in
pochissimo tempo, piegato un po’
sulla schiena a causa del lavoro a cui doveva sottostare ogni singolo
giorno. –
Mi avete fatto chiamare, Padrone?
-Sì, Brardo. Voglio il
giornale del mattino e non mi importa
che sia finito, trovamene uno.
-Ma signore, la signora ha
espressamente richiesto di non---
Lucius sfoderò la
bacchetta dal suo bastone da passeggio e
Brardo si prosperò ai suoi piedi. –Mio signore,
sarà fatto… Le porterò un
giornale in men che non si dica!
-Lucius… non era il caso
di—
-Cissy. Un po’ di
silenzio… è ancora mattina…-,
sorseggiando
il suo té con fare regale e un po’ tremolante per
l’agitazione di prima. La
donna annui e gli si sedette accanto, sapendo cosa sarebbe successo da
li a
poco. Con un “Click” l’elfo domestico
riapparve davanti a loro con un giornale
del mattino e si avvicinò al suo padrone con agitazione.
-Ecco a voi, Mio Padrone.
-Splendido.
Lucius prese il giornale con un
sorriso stampato in volto,
sorriso che si spense una volta aver letto i titoli iniziali.
-Oh, questa mi mancava. Potter in
prima pagina. Come se non
lo fosse---mai…
Narcisa si mosse sul posto,
avvertendo la tensione salire ed
incominciò a tremare quando vide il volto del marito
tramutarsi di un rosso
acceso, che faceva contrasto a quei capelli quasi bianchi.
-Narcisa. A-Avvicinati….-,
cercando di mantenere il
controllo nella voce. La donna gli si avvicinò e
sussultò di nuovo alla vista
della foto di suo figlio con il salvatore del mondo magico.
-Quello non
è…D-Draco, mmh? …Non sta abbracciando
davvero
Potter, no? ..Io…Io lo disconosco! Come figlio e come tutto!
Lucius si alzò dalla sedia
con fare minaccioso e scaraventò
tutta la colazione a terra.
-L-Lucius
-Hai visto?! Ha visto?!
E’….un lurido spreco della natura!
Il mio unico figlio ed è inutile! Lo voglio fuori da casa
mia! Fuori dalla mia
vita! Fuori da tutto! Non è più niente per me!-,
urlando come un forsennato.
-Non dire così…
E’ nostro figlio! Il nostro ragazzo!
-Non è più
nulla a mio parere. Diglielo appena lo vedrai.
Perché io non ho più un figlio…
E’ come se fosse morto.
°°°
Il giorno seguente, Harry era nel suo
appartamento nella
Londra babbana, finalmente. Gli era mancato avere i suoi spazzi
personali e
senza gli occhi di una Serpe puntati addosso. Anche se ammetteva che un
po’ non
gli dispiaceva affatto avere gli occhi di Draco puntati addosso. A quel
pensiero un brivido gli percorse il corpo e andò a farsi una
doccia veloce.
Aveva lasciato il ragazzo davanti ad
un edificio e aveva
guardato tutto il tempo la sua schiena, quando questi si era girato per
andarsene via. Allora non aveva pensato a quello che stesse accadendo,
ma era
più che convinto che il ragazzo non si sarebbe
più fatto vedere o sentire. Era
finita. Addio alle provocazioni ed ai suoi baci. Addio ai suoi occhi e
alle sue
carezze. Addio alle sue sgridate. Semplicemente, addio a tutto: era
stato bello
finché è durato. Draco aveva avuto ciò
che voleva, ovvero divertirsi a
prenderlo in giro un’altra volta. Era stato come a scuola:
una competizione. Ed
Harry aveva perso.
Uscì dalla doccia e si
avvolse contro un’asciuga mano, mentre
i pensieri erano ancora sull’altro ragazzo.
Non voleva arrendersi e nemmeno
l’avrebbe fatto. Sarebbe
andato da lui per parlare e avrebbe sistemato la situazione.
La porta bussò ed Harry si
incuriosì. Solitamente Hermione e
Ron usavano la Metropolvere per fargli qualche visita e poi non
aspettava
nessuno. Quindi svelto andò a mettersi un paio di jeans e
una maglietta, un po’
attillata a causa dell’acqua. Un asciugamano ai capelli e
scalzo. Tutto sommato
poteva anche andare ad aprire. Alla porta bussarono ancora, un
po’ più
violentemente di prima e svelto andò ad aprire.
-Sì sì.
Eccomi---Malfoy?!
-In carne ed ossa. Fammi spazio,
Potter.
Draco entrò in casa quasi
con irruenza e la sua espressione
fece capire all’altro ragazzo che era successo qualcosa.
-Davvero—Non sono stupito
dal tuo arredamento. E’ proprio
una topaia…
-Malfoy, che diavolo ci fai qui?
Il biondo rise e posò a
terra la valigia che aveva in mano.
–Proprio non ci arrivi con quella mente bacata che ti
ritrovi? A causa Tua, e
sottolineo tua, sono stato cacciato via di casa. No, perché
tu non potevi dire
che fossimo amici o altro, dovevi per forza puntualizzare che stessimo
insieme!
-Credevo –Insomma, volevo
fare la cosa giusta! E ti ho
salvato il culo, Malfoy.
-Cosa ti è passato per
quella mente idiota?!-, non
ascoltandolo di una sola parola. -Siamo in prima pagina! Mia madre e
mio padre
non ne vogliono sapere di me e mi hanno disiderato fino
all’osso! Il mio
appartamento confiscato! Ora. Tu. Mi fai restare qui. E questa non
è una
proposta. E’ una scelta che ti impongo. E’ colpa
tua e adesso risolvi tutto tu!
-Guarda chi sta parlando! Quello che
mi ha trafugato un
vestito da donna e si è inventato che fossi un
gigolò ricercatissimo! Sei
serio, Malfoy? No perché sto cominciando a dubitare della
tua intelligenza-, lo
canzonò Harry, che mentre sentì la rabbia
salirgli a quelle parole.
-Chi cazzo credi di essere per
potermi parlare così?! Devo
ricordarti chi è stato al giochetto alla fine? No
perché—Oh, ho capito… Sai non
sei proprio bravo a nascondere i tuoi desideri repressi, Potter.
-Di che diavolo stai parlando?
-Ti piacerebbe proprio che io fossi
il tuo ragazzo.
Dopotutto tu mi vuoi, l’hai detto-, ghignando infine.
Harry si portò una mano
tra i capelli ed inghiottì a vuoto.
–Non è divertente.
-Oh sì, invece.
Ora… tu andrai a casa dei miei e li
convincerai che tutta questa storia è solo una futile e
sciocca messa in scena
per salvarmi il culo.
-Dai tuoi?! No. Assolutamente no.
-Tu andrai invece! A meno che non mi
vuoi per sempre nel tuo
appartamento. No perché---
-Non sarebbe male. Infondo abito da
solo.
Draco fulminò
l’altro ragazzo con lo sguardo. –Tu. Andrai
dai miei e risolverai la cosa. Chiuso.
-E come, di grazia, potrei riuscire a
convincerli? Come
spieghiamo la cosa della vacanza?-, portando una mano davanti alla
faccia.
-A quello non dobbiamo pensare!
Pensiamo solo a convincerli
che io non sto con Harry San Potter!
-Non chiamarmi in quel modo!- lo
rimproverò.
Il silenzio calò su di
loro e Draco si portò una mano alle
tempie come sull’orlo di una crisi.
-Okay, quindi…dobbiamo
andare dai tuoi…
-Esatto.
-E… ci sarà
anche tuo padre quindi…
Draco sbuffò.
–Che problemi ti fai?
-E’ lui il problema-, gli
rispose in fretta Harry.
-Andiamo, Potter. Hai sconfitto Tu
sai chi e ti spaventi del
padre del tuo “Finto fidanzato”? E’ da
vigliacchi..-, ridacchiando.
-Zitto, Malfoy! Prima andiamo e prima
risolviamo tutto!
- Per una volta nella vita ti do
ragione.
-Bene. Andiamo quindi.
-Cosa volete dimostrare venendo qui,
Draco?
-Madre… Tutta questa
storia è un equivoco. Io e … Potter-,
squadrando male l’altro ragazzo. – Non stiamo
insieme.
-Nella foto non sembrava il
contrario… Eravate abbracciati.
-Era per…
Madre, non
stiamo insieme e basta. Credimi, ti scongiuro! Davvero potrei stare con
questo
idiota?!
-Ehi!
Harry era stato in silenzio ad
ascoltare madre e figlio che
discutevano in un modo del tutto indifferente. Specialmente la donna,
pensò. Draco
invece sembrava sul punto di inginocchiarsi ai piedi della donna: era
ridicolo!
-Cos’hai da dire tu?-,
stavolta Narcisa si rivolse
direttamente ad Harry, che nel frattempo stava cambiando colore di
pelle. –E’
vero che non c’è stato proprio niente? Davvero
niente?
-Io ehm…-, non era molto
bravo a mentire, specialmente dopo
il quinto anno con quella sprovveduta della Umbridge. Ma nemmeno voleva
mettersi in quella situazione, anche se Draco gli piaceva davvero. Era
sciocco
mentire ormai a se stessi e se lui avesse negato ogni cosa, allora
avrebbe
dovuto dire addio per sempre al ragazzo. –Non
dico…che non è successo niente,
ma nulla di troppo impegnativo e grave.
Draco si pietrificò sul
posto e afferrò le spalle della
madre. –Madre davvero vuoi ascoltare questo idiota?... Non
penserai davvero che
io e Potter… Dimmi che non lo pensi!
-Potrebbe esserci stato. Purtroppo
ricordo ancora, che nel
periodo scolastico mi mandavi lettere chilometriche parlando di Harry
Potter.
Draco arrossì e si morse
il labbro. –Non parlavo bene di
lui. Lo odiavo. Lo odio ancora!
-Potter?-, si rivolse Narcisa.
-Beh… sinceramente non so
che dire. Non posso negare cose
vere.
Sapeva di essersi scavato la tomba da
solo prima ancora di
vedere il volto furente dell’altro ragazzo.
-Tu. Ti conviene scappare.
-Vedo che la discussione possa finire
qui. -, la donna si
staccò dalla presa del figlio e questi gli si
aggrappò addosso.
-Ti prego! Dove vado?! Madre!
Non…puoi farmi questo…
-Ti troverai un lavoro e ti
guadagnerai da vivere da solo e
poi potrai stare dal tuo-- Lasciami.
-No. Non me ne andrò da
qui.
Narcisa uscì la bacchetta
e la puntò contro i due. Harry
sussultò e afferrò la spalla dell’altro
ragazzo.
-Non mi toccare, Sfregiato! Appena
avrò finito questa
faccenda tu sarai un uomo morto!-, sbraitò Draco, mentre
cercava di dimenarsi e
un lampo rosso gli arrivò vicino.
-Andatevene! Ora! Crucio!-,
urlò la donna e prima che
potesse colpirli Harry si era già smaterializzato via dal
Malfoy manor insieme
a Draco.
Harry capì di essersi
smaterializzato a casa quando si
ritrovò ad annaspare per lo spintone violento che ricevette
dall’altro ragazzo,
che nel frattempo era accasciato a terra, respirando affannosamente.
Poi Draco
si era alzato, guardandosi intorno con aria afflitta e spaventosamente
furiosa,
constatò Harry.
-Draco---
Prima che potesse finire di parlare,
quest’ultimo gli mollò
un pugno in pieno viso che lo fece cadere a terra e Draco ne
approfittò per
mettersi a cavalcioni su di lui e sbatterlo contro il pavimento.
-Tu! Tu! Hai rovinato tutto! Tutto!
Ti odio! Devi morire!
-D-Draco—Fermo!-, Harry gli
sbloccò i polsi e Draco si
strattonò con facilità, sferrandosi un altro
pugno. Solo allora Harry gli diede
una gomitata allo stomaco che fece annaspare l’altro ragazzo
e approfittò del
suo smarrimento per metterglisi di sopra e bloccarlo con il proprio
peso.
-Lasciami! Lasciami! Brutto idiota!
Giuro che ti schianto!
-Smettila di fare il bambino
viziato!-, gli urlò Harry prima
di gemere di dolore per un altro pugno ricevuto.
-Zitto!
Perché…Perché l’hai fatto?!
Volevi vendicarti?!
Umiliarmi?! Bhe… ci sei riuscito! Harry Potter ha sconfitto
un altro mago
oscuro! Complimenti!
-Draco stai dicendo un mucchio di
fesserie! Come credi che
mi sia sentito io?!
-Al diavolo! Sai che me ne fotte!-
concluse Draco ed Harry
gli si levò da sopra.
-Certo, era ovvio che non te ne
fregasse un accidenti di me.
Draco lo guardò per un
attimo negli occhi e poi si portò le
mani davanti al viso sconfortato e dolorante. –Ti rendi
contro che ho perso
tutto? La mia famiglia. La mia casa. Tutto! E per cosa?
Perché ti devi
comportante sempre da idiota da Grifondoro quale sei!
-Ti ho saltavo il culo! Stavi per
finire in prigione!
-Potevi dire che ero tuo amico!-, gli
urlò Draco, mordendosi
il labbro quasi a volerselo spaccare, per quando era nervoso.
-Gli amici non si baciano e non si
strofinano-, concluse
infine Harry e l’altro ragazzo arrossì
vistosamente.
-Non—
-Cosa?! Cosa c’è
ancora?! Urlerai che non è vero? Che me lo
sono inventato?! Che era tutta una finzione?! Smettila e cresci per una
volta,
Malfoy. Sono stufo di essere preso in giro da uno come te!-, gli
gridò contro
il moro e l’altro ragazzo rimase a fissarlo, sta volta poco
più calmo rispetto
a prima.
-No, non hai capito niente. Stavo
appunto dicendo che noi
due non siamo amici, Potter. -, puntualizzò Draco,
osservando Harry con
curiosità snervante.
L’altro annuì
poco convinto e si strofinò una mano davanti
agli occhi, sentendoli quasi bruciare. –Hai perfettamente
ragione. Noi due non
siamo niente.
-Niente.-, calcò, Draco.
-Completamente-, concluse e poi con
passo svelto andò
davanti al ragazzo e lo fissò attentamente. –Stai
piangendo?
-No! Non potrei mai piangere per uno
come te, Malfoy. Non
sei così importante.
-Oh. Buono a sapersi.
I due ragazzi si fissarono ancora,
uno di fronte all’altro e
poi, come un tuono quando si abbatte sulla terra, andarono incontro
l’un
l’altro, baciandosi come non avevano mai fatto. Ci fu un
momento in cui quello
scontro di bocche sembrò violento, con la voglia di ferirsi
e farsi male. Ma
poi qualcosa cambiò e il tutto si trasformò in un
bacio più profondo e passionale.
Fatto di lingue che si cercavano e che si desideravano, bocche che
succhiavano
e lambivano la pelle dell’altro, denti che si graffiavano con
leggerezza e
voglia. C’era tremendamente voglia nell’aria.
Voglia di rendere tutto ancora
più profondo e ..e … Harry spinse Draco contro il
muro e lo fece, lo baciò
ancora e ancora e lo toccò con desiderio. Troppo a lungo
aveva atteso quel
momento e adesso che lo aveva in quel modo la mente era come svuotata
da ogni
pensiero. C’era Draco e lo voleva. Era questo quello che
contava per adesso.
D’altro canto l’altro ragazzo non riusciva a
fermarlo. Quella irruenza e quella
voglia che sentiva su di lui la sentiva anche su di se e lo desiderava.
Desiderava essere suo e desiderava che Harry fosse suo. Stava
completamente
impazzendo, il sapore dell’altro ragazzo era così
dolce e pungente da
desiderare di averlo per sempre contro la lingua e contro la pelle e
Draco gli
afferrò i capelli con violenza, ribaltando la posizione e
spingendolo con
voglia contro il muro.
-Draco---
-Shhh non parlare.
Non---parlare…-, e lo baciò ancora,
strappandogli di dosso la maglietta e osservando il suo petto, che
molte volte
aveva potuto ammirare ma mai toccare. Gli sfiorò gli
addominali leggermente
scolpiti e alzò la mano ai pettorali, sfiorando un suo
capezzolo roseo con le
dita. Lo sentì sospirare e si lasciò sfuggire un
respiro caldo contro il suo
viso. Con la bocca andò a sostituire le dita e
addentò quel piccolo pezzo di
carne, che diventò subito turgido.
Harry incominciò ad
ansimare e posò le mani tra i capelli di
Draco mentre spingeva la sua testa ad invogliarlo a continuare, ad
avere di più
e l’altro ragazzo lo accontentò: baciando e
succhiando ogni lembo della sua
pelle del petto ed Harry non smetteva di fissarlo. Sentiva le vertigini
e gli
stremarono le gambe. Ma non voleva fare la parte del deficiente e
accasciarsi
davanti a Draco solo per dei baci sul petto e gli afferrò le
spalle.
–A-andiamo…ehm…a letto o
dove—dove..
-Sì….-,
soffiò Draco contro il suo ombelico e si alzò,
prendendo
Harry per i fianchi e alzandolo di peso, facendosi circondare i fianchi
dalle
sue gambe.
Si baciarono ancora mentre andarono
verso la camera da
letto, e Draco sbagliò due volte la stanza, ma non smisero
ugualmente di
baciarsi e toccarsi, e quando finalmente trovarono la camera, Harry si
ritrovò
disteso tra i cuscini del letto, con Draco sopra che lo baciava ancora
e che lo
accarezzava con irruenza e voglia. Ma le sue mani non erano
né vili e né
frettolose. Invece sembrava che volessero memorizzare ogni punto della
sua
pelle e questo lo fece elettrizzare. Poi le mani di Harry andarono a
levare la
camicia dell’altro e finalmente poté toccare
quella pelle che aveva tanto
desiderato. Draco presentava dei muscoli asciutti e delicati, ma aveva
degli
addominali decisamente scolpiti. “Era semplicemente
perfetto” pensò Harry. In
quel momento tutto andava bene. Le mani di
Draco non lo spaventavano e nemmeno la sua voglia. Tutto gli sembrava
così
pulito e perfetto.
Ci fu un momento in cui entrambi
ansimarono con la stessa voglia
quando i bacini si scontrarono e Draco affondò i fianchi
più in basso, verso
quelli di Harry che aveva ansimato ancora più forte e non
aveva smesso fino a
quando non sentì i pantaloni farsi più stretti, e
divenne quasi una tortura.
Allora si spogliò dei pantaloni, sotto gli occhi lucidi e
pieni di desiderio
dell’altro ragazzo, che fece lo stesso. Liberando
così entrambe le erezioni
dolorose.
Draco afferrò la mano
dell’altro e la spinse in basso contro
il suo ventre e ansimò al tocco leggero della mano
affusolata di Harry.
Harry d’altro canto stava
decisamente morendo dall’imbarazzo
e dal desiderio. Constatò che era una sensazione abbastanza
strana toccare
qualcun altro in un modo così intimo. E con qualcun altro
intendeva un ragazzo
come lui. Ma non era brutto. Per niente. Gli piaceva sentire quel
potere.
Sentire che stava facendo provare voglia a Draco, e
incominciò a muovere la
mano. L’altro ragazzo si fece scappare un singhiozzo
disperato e lo baciò
ancora, sempre con più voglia ed Harry se lo stringe contro.
// Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se è così lasciate un piccolo commento! Mi farebbe molto felice ^-^
Alla prossima!