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Autore: Angel TR    13/03/2016    2 recensioni
She saw my silver spurs and said let's pass some time
And I will give to you summer wine

Lana del Rey - Summer Wine.
{Avvertimenti e note all'interno | Raccolta disomogenea | LilixAsuka}
{Storie partecipanti alla "Le situazioni di lei&lei" indetta da starhunter Challenge indetta su EFP}
{Partecipa alla challenge "Just stop for a minute and smile" indetta da Sou_Shine su EFP}
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Emily Rochefort
Note: Lime, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Bondage, Gender Bender
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Belle Époque'
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50. Disney! Verse
Nickname: Angel Texas Ranger
Rating: Verde
Note: AU
Titolo: La Bella Addormentata Nel Bosco ed Asulan
Genere: Comico, azione, sovrannaturale



C'era una volta, in un regno molto molto lontano, una principessa dai lunghiiiissimi capelli biondi che viveva rinchiusa in un castello incantato.
A guardia di questo castello c'erano due mostriciattoloni orribili che avevano come nome, rispettivamente, Ogre e Azazel.
Mostro Ogre aveva due brutte alucce da pipistrello mal sviluppato che spuntavano dal torso bitorzoluto. Inoltre aveva le zampone offese con cui cercava di nutrirsi — impresa impossibile. Ma il dettaglio assolutamente più spaventoso dell'essere erano i due occhi rossi da ratto in preda alla rabbica.
Mostro Ogre entrava spesso in conflitto con Mostro Azazel. Costui era l'espressione di un qualcosa di indefinito che non starò qui a spiegarvi. Inoltre che cavolo ve ne frega dei mostri delle favole? Sono le principesse e i principi ad essere fighi, a destare l'attenzione di noi avidi lettori.
Ecco, torniamo alla nostra principessa (principessa, non princifessa, per carità!). Ella aveva splendidi occhi azzurri, più brillanti di qualsiasi zaffiro; le guance rosate e la bocca come rose.
D'animo nobile e puro, questa dolce fanciulla aveva il nome di Lilispina.
A causa del maleficio della Strega Annalvagia, appena Lilispina aveva compiuto sedici anni, si era punta il dito con un fuso ed era caduta in un sonno eterno.
Solo il "bacio del vero amore" avrebbe potuto salvarla.
Ma gli anni passavano e nessun principe coraggioso, nobile e bono era giunto per salvare la principessa dal sonno (ma poi perché?, direte voi. Dormire è così bello...)

Un bel dì di buon mattino, un'altra fanciulla, dall'animo ribelle ma coraggioso e dalle nobili origini orientali, forte della conoscenza delle arti marziali, era partita per riportare onore alla sua famiglia.
Suo padre era ormai anziano e non combatteva più come una volta.
Era la fanciulla a doversi occupare di questo arduo compito. Ella si chiamava Asulan.
Venuta da molto lontano, si ritrovò nei pressi del castello incantato grazie all'aiuto di un simpatico draghetto che non conosceva le strade.
Man mano che l'impavida Asulan s'inoltrava nella vegetazione che circondava il castello, il draghetto consigliere le sussurrava all'orecchio: «Non mi piace, non mi piace!»
«E chiudi il becco, Mushu! Oltre a rompere il gong , stai rompendo pure qualcos'altro...» sibilò la raffinata ragazza.
A quel punto, improvvisamente, da dietro alle alte torri rosa del castello spuntarono i due orribili mostri. Mushu si nascose tra i capelli di Asulan per la gran paura.
Costei, invece, determinata a dar lustro alla sua famiglia caduta in disgrazia, sguainò la katana ed urlò «Fatevi sotto, mostri!»
Asulan sconfisse Mostro Ogre, che finì incendiato dalle sue stesse fiatate malefiche, e Mostro Azazel che, rotolando su sé stesso per colpire la fanciulla, andò a finire nel fiume.
L'onore della sua famiglia era stato riconquistato: Asulan poteva tornare a casa. Ma Mushu la fermò. «Asulan, aspetta!» disse. «La leggenda narra che qui dorme in un sonno incantato la principessa Lilispina! Solo il "bacio del vero amore" può salvarla!»
Asulan scrollò le spalle e per poco Mushu non cadde. «Che dorma per sempre, allora» replicò.
Mushu le tirò i capelli. «La Strega Annalvagia l'ha maledetta quando era appena nata! Tu solo puoi salvarla! E poi sai quanto è antipatica Annalvagia» aggiunse.
Asulan rifletté. «Mushu, dobbiamo arrampicarci per entrare nella stanza della principessa. Ma come?»
«La porta non ti piace, Asulan?» consigliò il draghetto.
E si diressero verso l'antico portone del castello.
Asulan lo buttò giù con una pedata e si guardò intorno. Trentasei rampe di scale attendevano la fanciulla. «Era meglio arrampicarci» sbuffò.
Il draghetto Mushu allora, fedele aiutante, volò per le scale. Asulan attese pazientemente finché il drago non fu di ritorno e comunicò che aveva trovato il modo per arrampicarsi lungo le alte mura del castello.
Asulan uscì fuori e sbarrò gli occhi: davanti a sé, ondeggiava al vento la lunga chioma di Lilispina.
«In tutti questi anni giustamente le sono cresciuti i capelli» commentò Mushu.
Asulan gli lanciò un'occhiata in tralice prima di intraprendere l'impresa.
Giunta alla finestra, la coraggiosa fanciulla, con un balzo, entrò nella stanza dove dormiva la principessa Lilispina.
Ella era incantevole come narrava la leggenda. «Che devo fare per svegliarla?»
«Il bacio! Il bacio!» strillava Mushu.
Alzando gli occhi al cielo, Asulan baciò Lilispina. Non appena ebbe allontanato le sue labbra, la principessa sbatté le palpebre e si risvegliò dal sonno.
Si guardò intorno, meravigliata. Poi vide Asulan: sorrise. E le diede un manrovescio da dieci e lode. «Sei tu la cretina che mi ha tirato i capelli!? Adesso ti ammazzo!»
E fu così che la principessa Lilispina e la coraggiosa Asulan vissero per sempre felici e contente.

  
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