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Autore: ChrisAndreini    14/03/2016    4 recensioni
Dipper e Mabel, un anno dopo gli eventi che hanno caratterizzato la loro prima estate a Gravity Falls, tornano nella città, ma prima ancora di raggiungere il Mystery Shack verranno catapultati in un mondo molto strano, abitato da mostri intrappolati lì per sempre.
Dovranno usare tutta la loro determinazione per uscire dal Sottosuolo, e una domanda sorge spontanea: riusciranno a farcela pacificamente, o scivoleranno sulla via del genocidio?
Dal prologo:
-Salve! Io sono Flowey, Flowey il fiorellino!-
Ci fu un attimo di sbigottimento da parte di entrambi, poi Mabel prese il rampino con forza e lo puntò verso il fiore.
-AAHHH! Un fiore parlante!!- esclamò, sconvolta.
Il fiore fece uno sguardo strano, poi continuò.
-Siete nuovi del Sottosuolo, vero? Sarete spaesati, lasciate che vi spiega- il fiore fece loro un occhiolino, e subito il pino sul cappello di Dipper e la stella cadente sul maglione di Mabel si illuminarono, e davanti ai ragazzi si materializzarono quattro pulsanti. In sottofondo iniziò a sentirsi una musichetta allegra e veloce.
ATTENZIONE: SPOILER PESANTI SU GRAVITY FALLS E UNDERTALE. NON LEGGETE SE NON CONOSCETE TUTTI I FINALI!!
Genere: Avventura, Comico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Bill Cipher, Dipper Pines, Mabel Pines
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Home sweet... Nope

 

 

-Comunque quel fantasma era proprio Fantas-tico- commentò Mabel, raggiunta la stanza seguente, e Dipper si prese la testa tra le mani.

-Ti prego, dobbiamo affrontare un’avventura insieme, non puoi fare queste battute tutto il tempo- si lamentò lui, sorridendo però suo malgrado.

Si fermarono un attimo ad una svendita di ciambelle, e usarono un po’ di soldi guadagnati dai vari combattimenti per comprarne due, che però non mangiarono.

Dipper immaginava sarebbero servite per curarsi durante i combattimenti che avrebbero affrontato.

Poi passarono attraverso un corridoio con tre Froggit.

-Comunque credo che siamo quasi arrivati. Le rovine non possono essere molto grandi, no? E abbiamo affrontato da poco un miniboss- rifletté il ragazzo, mentre raggiungevano una stanza con sei buchi che portavano a stanze tra cui una dove probabilmente si trovava l’interruttore.

-Speriamo, mi fanno male i piedi e sono parecchio stanca- si lamentò Mabel, e il telefono squillò.

-Pronto. Ciao Toriel!- rispose Mabel -No, non abbiamo allergie, tranne quella di Dipper alla dignità- ridacchiò lei.

-Ehi!- si lamentò il fratello, riemergendo dopo aver premuto l’interruttore.

-No, non realmente, stavo solo scherzando. Si… si… certo, grazie mille, Toriel- continuò Mabel, e poi riattaccò.

-Dice che se troviamo qualcosa di bello in giro possiamo prenderlo e metterlo nelle tasche, che però hanno un limite- spiegò a Dipper.

-Bene, ottima informazione, significa che abbiamo un inventario preciso, comunque ora possiamo andare nell’altra stanza- Dipper indicò l’uscita, e Mabel fece per seguirlo, ma cadde in un buco.

Dipper si esibì in un enorme facepalm, e aspettò che tornasse.

-Dipper, ho trovato un bellissimo fiocco per capelli!- esclamò lei, tornando su, e mostrando il suo trofeo.

-A me pare un po’ scolorito- osservò il ragazzo, indicando nuovamente l’uscita.

-Aspetta, aspetta. Mi pare di aver visto il fantastico fantasma mentre cadevo, in una delle altre stanze, voglio salutarlo- Mabel si buttò in un altro buco, e stavolta Dipper la seguì.

-Mabel, non abbiamo tempo per… ciao Napstablook!- per loro fortuna erano caduti proprio in mezzo alle foglie dove il fantasma di era messo a riposare.

-Mabel, torniamo su, non voglio disturbarlo- le disse Dipper a bassa voce, indicando il tunnel di risalita.

Il fantasma però non stava dormendo.

-Ciao umani. Sono caduto in questa buca e non so come uscire. Voi procedete senza di me- disse loro, in tono malinconico.

-No, aspetta, ti aiutiamo. Anche se è un po’ difficile visto che sei incorporeo- Mabel iniziò a girargli intorno per vedere se c’era un modo per tararlo su.

-Su, Napstablook, sei un fantasma, puoi fluttuare- gli suggerì Dipper.

-Hey, hai ragione! Ci vediamo, bambini- li salutò tristemente, prima di scomparire.

-Ragazzi!- obiettò Dipper, ma il fantasma era già sparito.

-Vabbè, è il caso di tornare su e procedere, non trovi, Mabel?- incoraggiò la sorella, che acconsentì.

-D’accordo, Dippy!- e lo precedette su per il tunnel di ritorno.

Dipper ci mise un po’ di più della sorella, e quando tornò in superficie la ragazza si era messa il fiocco rosso tra i capelli, e lo ostentava con soddisfazione.

Il fratello non fece commenti, e arrivarono nella zona successiva, che consisteva in una serie di stanze disposte a specchio, e dove si dovevano premere dei pulsanti.

Dipper naturalmente fece tutto il lavoro sporco, mentre Mabel affrontava i vari mostri, tra cui un Loox, un Vegetoid e qualche Moldsmal.

Entrambi si divertirono molto ad affrontare i vari compiti.

Non appena i ragazzi superarono le stanze, si ritrovarono in una biforcazione. 

-Allora, andiamo avanti o svoltiamo a sinistra?- chiese Mabel.

-Andiamo prima avanti, ho una sensazione al riguardo- propose Dipper, e la sorella, alzando le spalle, lo seguì.

Incontrarono subito un Froggit, ma non in combattimento.

-Ciao Frog!- lo salutò Mabel, con un occhiolino, mentre Dipper raggiungeva la stanza successiva.

-Ribbit Ribbit. Ho visto Toriel uscire da lì con degli ingredienti, la sua casa e in fondo a destra. Ribbit Ribbit- disse la rana.

-Grazie Frog. Dipper, abbiamo sbagliato strada- Mabel lo raggiunse e constatò che la stanza in cui erano entrati era completamente vuota.

-Se questa è la dispensa significa che ci farà proprio un bel banchetto- commentò la ragazza, poi prese il fratello per un braccio -Su, Dip, voglio raggiungerla, voglio proprio riposarmi- e iniziò a trascinarlo.

-Ok, Mabel, calmati, comunque se hai fame puoi sempre mangiare la ciambella, no?- affermò il fratello.

-Perché mangiare ciambelle se la nostra mamma-capra ci ha preparato qualcosa?- e con questa inoppugnabile verità, i due ragazzi si avviarono nella giusta direzione.

Non appena raggiunsero il luogo seguente, sentirono una voce preoccupata.

-Forse non avrei dovuto lasciarli soli così a lungo. Sarà meglio che…- mentre Toriel prendeva il cellulare per chiamarli, finalmente li vide, e si precipitò ad osservare le loro condizioni.

-Oh, miei bambini!- li abbracciò.

-Adolesce…- ma prima che Dipper potesse correggerla, lei continuò.

-Come avete fatto ad arrivare fino a qui? Siete feriti? Oh, fatevi curare- gli hp dei due ragazzi tornarono a 20, e si sentirono entrambi molto meglio -Non avrei dovuto cercare di impressionarvi in questo modo- si autocommiserò.

-Tranquilla, Toriel, siamo stati benissimo, e i mostri delle rovine sono uno più simpatico dell’altro. Inoltre Dipper è un maestro nella risoluzione di enigmi- la rassicurò Mabel, con una pacca sulla schiena.

Toriel sorrise, e indicò loro la casa.

-Su, entrate, non posso più tenervelo nascosto- entrò nella grande casa, e fece cenno ai ragazzi di seguirla.

Dipper e Mabel si fermarono un attimo a salvare in un punto di salvataggio davanti alla casa prima di entrare.

Dentro la casa la musica cambiò, e divenne dolce, rassicurante e soprattutto molto accogliente.

-Sentite questo profumino?- chiese loro Toriel, non appena varcarono la soglia.

Entrambi respirarono profondamente.

-E’ una torta!- affermò convinta Mabel, con gli occhi che brillavano.

-E’ una torta alla cannella e alla caramella al burro. Ma è ancora molto calda. Oh, e ho un’altra sorpresa per voi- li prese per mano, e si diresse in un corridoio che dava su tre stanze, fermandosi davanti alla prima porta.

-Ho preparato questa camera solo per voi. C’è tutto quello che potreste desiderare. Avevo solo un letto, ma sono riuscita a sistemarne un altro. E ci sono giocattoli, un grande armadio e pupazzi di ogni genere. Riposatevi un po’ mentre la torta si raffredda, credo abbiate davvero bisogno di dormire- e dopo aver loro indicato la stanza, li lasciò lì.

I gemelli si guardarono, preoccupati.

-Mabel, non credo che ci voglia aiutare a tornare a casa- affermò Dipper, preoccupato.

-Ma certo che vuole farci tornare a casa, è solo che vuole che noi dormiamo un po’ prima di affrontare il viaggio- cercò di rassicurarlo Mabel, con un sorriso. Si mise in uno dei letti e si preparò a dormire.

-Mabel, non credo che…- cominciò a dire Dipper, ma la sorella lo interruppe.

-Lo so che hai fretta, fratellino, e anche io voglio andare allo shack il prima possibile, ma ora siamo stanchi, e abbiamo bisogno di dormire un po’- cercò di convincerlo, e il fratello, sospirando, accettò l’offerta, sistemandosi sul letto accanto.

-Dipper, credi che il viaggio sarà lungo da qui in poi?- chiese Mabel, mentre si sistemava prima di dormire.

-Non lo so Mabel, qualcosa mi dice che stiamo solo all’inizio- rispose Dipper, sospirando, ed entrambi si addormentarono.

 

Quando Dipper si svegliò, la musica sembrava provenire da un carillon, pure se era la stessa di prima.

Ai piedi dei loro letti, c’erano due pezzi di torta, ancora un po’ fumanti ma di certo mangiabili.

Dipper si strofinò gli occhi, e osservò la sorella, ancora addormentata.

Approfittò della situazione per tirare fuori dall’inventario il coltello di plastica che aveva trovato nella stanza semivuota poco prima, quando Mabel era rimasta un attimo indietro.

Certo, non aveva intenzione di fare del male a nessuno, ma preferiva avere un’arma accettabile, soprattutto visto che sua sorella aveva il rampino per qualsiasi evenienza.

Però si chiese perché non glielo avesse detto. Dopotutto stavano affrontando quell’avventura insieme, e non era loro abitudine tenere dei segreti tra loro.

Oltre al fatto che quel coltello era di plastica, minimamente preoccupante.

Però, quando Mabel iniziò a svegliarsi, Dipper nascose nuovamente il coltello, e si tolse le coperte di dosso, mentre sua sorella sbadigliava e faceva per alzarsi.

-Oh, un pezzo di torta, vorrei tanto mangiarlo subito- si precipitò così velocemente giù dal letto che il piede le rimase incastrato nelle coperte e cadde con la faccia in mezzo alla torta, che si frantumò sotto di lei.

-Eccoti accontentata- ridacchiò Dipper, prendendo il suo pezzo e mettendolo nell’inventario, ovvero in tasca.

Mabel si rialzò a fatica, e cercò di salvare il salvabile della torta… dentro la sua bocca.

-Mannaggia! Credi che Toriel me ne darà un atro pezzo?- chiese, speranzosa, Dipper non sapeva che risponderle.

-Su, andiamo a chiederglielo- disse solo, avviandosi verso la porta della camera.

Mabel fece una smorfia triste per via della torta, perduta, ma subito recuperò il sorriso e lo seguì.

Non appena uscirono dalla stanza, la musica tornò non in music box. Essendo una musica d’atmosfera era davvero a volume molto basso, ma era molto rassicurante lo stesso.

Raggiunsero il salotto, dove Toriel era seduta su un’enorme poltrona, intenta a leggere un libro chiamato “72 modi di usare le lumache”.

-Oh, ciao miei bambini- li salutò lei, posando un attimo il libro, e sorridendo.

-Adolescenti. Ciao Toriel- lo salutò Dipper, ripetendo la correzione come un mantra.

-Non vi aspettavo già svegli, comunque ho preparato un bel piano per farvi stare benissimo qui. Vi mostrerò il mio luogo di caccia alle lumache preferito e vi ho anche preparato un programma di studio. Ho sempre voluto fare l’insegnante, ma immagino non sia poi una sorpresa- disse Toriel, entusiasta, e Dipper e Mabel si guardarono, incerti.

-Si, Toriel, è… è un bel pensiero, ma… innanzitutto volevo chiederti un altro pezzo di torta, insomma ci sono caduta sopra e…- iniziò Mabel, ma Dipper la interruppe.

-Toriel, come possiamo uscire dalle rovine- andrò dritto al punto. Conosceva abbastanza bene la sorella da sapere che non sarebbe mai riuscita a spezzare il cuore alla donna capra, le voleva troppo bene.

-… A proposito di istruzione, sapete che questo libro da davvero un sacco di utili informazioni sulle lumache? Per esempio, ogni lumaca cambia l’apparato digestivo- tentò di cambiare argomento Toriel, e Mabel guardò Dipper, mordendosi un labbro.

-Toriel, noi dovremmo tornare a casa- insistette Dipper, a disagio.

-Ma questa è casa vostra, ora- obiettò Toriel, con sguardo sofferente.

-Toriel, siamo stati molto bene, ma abbiamo una famiglia, degli amici, e si staranno preoccupando da morire. Non possiamo rimanere qui- Mabel non la guardò mentre obiettava, e Dipper le prese una mano per incoraggiarla.

Toriel li guardò un momento, poi prese un profondo respiro, e si alzò dalla poltrona.

-Perdonatemi, miei bambini, devo fare una cosa importante. Voi andate in camera vostra- li incoraggiò, in tono fermo, per poi dirigersi nello scantinato.

Dipper e Mabel la seguirono senza la minima esitazione.

La musica, nello scantinato, si fermò, lasciando spazio ad un silenzio davvero preoccupante.

-Toriel!- la chiamò Mabel, preoccupata, e i due ragazzi la ritrovarono raggiunta la fine di un lunghissimo corridoio, davanti ad una porta sbarrata.

-Bambini miei, non posso permettere che voi vi feriate così. Se vi lascio attraversare questa porta, che conduce al resto del Sottosuolo, lui, Asgore, vi ucciderà. Non posso permettere che altri umani muoiano per colpa mia, perciò distruggerò la porta. Ora salite- ordinò loro Toriel, e Dipper fece un passo avanti.

-No! Toriel, noi ce la caveremo, dobbiamo andarcene, non puoi farci stare qui per sempre- il ragazzo risultò più brusco di quanto non volesse, ma solo l’idea di rimanere per sempre in quel tetro e stretto mondo sotterraneo senza mai più rivedere i suoi genitori, i suoi prozii, Soos, Wendy e gli altri gli faceva accapponare la pelle.

-Quello che Dipper vuole dire è che noi abbiamo affrontato di tutto, e sono sicura che riusciremmo ad affrontare anche questo, perciò non devi preoccuparti per la nostra salute. Davvero!- Mabel cercò di essere più rassicurante che minacciosa, e Toriel si girò a guardarli.

-Va bene, miei bambini, provatemi che siete abbastanza forti per sopravvivere. Battetevi contro di me- e con un tono che non ammetteva repliche, la stanza iniziò a farsi più scura, i simboli sul cappello e sulla maglia dei ragazzi brillarono, ed entrarono in un combattimento contro Toriel.

La musica che partì fu parecchio energica, e Dipper sapeva che quello era il primo vero boss di quel videogioco, e la cosa lo spaventava. Non aveva la minima intenzione di fare del male a Toriel, ma sembrava un avversario molto forte.

Prima che Mabel potesse premere “Agisci” e “parla”, Dipper premette prima di lei il tasto “controlla”.

“Toriel, Attacco 80, Difesa 80. Vuole solo il meglio per voi” diceva la scritta.

Poi arrivò un attaccò, che tolse immediatamente 5 Hp ad entrambi i ragazzi. 

-Dipper, lascia fare a me- Mabel premette il pulsante “parla”, ma non le venne nessun argomento di conversazione.

L’attacco seguente, composto di palle infuocate, tolse altri 4 Hp ad entrambi, che rimasero con solo 11 Hp.

A quel punto fu Dipper a premere “parla”, ma neanche lui riusciva a trovare le parole, dato che non voleva ferirla, ma neanche rassicurarla con bugie.

Il terzo attacco si fece sentire ancora più forte. Le palle di fuoco magico colpirono parecchio i ragazzi. Mabel perse 7 Hp, Dipper 3.

Alla ragazza rimanevano solo 4 Hp, e non avevano idee per sconfiggere Toriel, a meno che non decidessero di combatterla.

Dipper pensò di usare il pulsante “Lotta”, ma Mabel fu più veloce, e premette “Pietà”, poi “risparmia”.

Toriel era senza parole.

L’attacco seguente della donna era meno violento, ma Dipper non era poi del tutto convinto della strategia di Mabel, soprattutto visto che entrambi avevano perso altri 2 Hp, e ora Mabel ne rimaneva con soli 2.

-Forse avremmo dovuto salvare prima di affrontarla- pensò Dipper. Mabel premette con decisione il tasto “risparmia”, senza ascoltarlo, e nell’attacco seguente, sebbene le palle di fuoco colpirono di nuovo Dipper, lasciandolo con 3 Hp, non scalfirono Mabel.

Dipper premette il pulsante nuovamente, e Toriel sospirò, con le lacrime agli occhi.

Gli attacchi della donna non li scalfivano più.

-Mabel, funziona!- affermò Dipper, sorpreso, e continuando a premere “risparmia”.

Che cosa state facendo?- chiese lei, più confusa di loro.

-Ti risparmiamo, ovviamente- Mabel premette di nuovo il pulsante.

-Attaccate o scappate via!- li incoraggiò Toriel, attaccando di nuovo Dipper e lasciandolo con 2 Hp.

Dipper guardò la sorella, che però continuò con la sua strategia, e la “risparmiò” di nuovo.

-Cosa volete provare in questo modo?- chiese Toriel, attaccandoli di nuovo e schivandoli di proposito.

Mabel premette nuovamente il pulsante, Dipper si sentiva inutile.

-Combattetemi o scappate!- li incoraggiò di nuovo Toriel, ma non li colpì al suo turno. Non ce la faceva, esattamente come non ce la facevano Dipper e Mabel, o almeno Mabel.

Dipper infatti era ancora un po’ titubante.

La ragazza premette nuovamente “risparmia”

-Smettila- urlò Toriel.

-Sei tu che mi hai detto di essere buona!- esclamò Mabel, premendo di nuovo il pulsante, una volta tornato il suo turno.

-Smettetela di guardarmi così, io voglio solo proteggervi!- Toriel prese un profondo sospiro, ormai i suoi attacchi erano completamente inutili.

Mabel premette di nuovo il tasto.

-Vi prego, andatevene, rimanete con me al sicuro- li supplicò Toriel.

Mabel premette il tasto, e lo premette ancora, e ancora, e Toriel sembrò ogni volta sempre sul punto di cedere.

Finché, dopo un po’ di silenzio, sospirò, e la musica si interruppe di scatto.

-Lo so che volete andare a casa, ma…- si interruppe, incapace di parlare, e questa volta il turno slittò nuovamente a Mabel, che premette “risparmia”.

-…ma per favore, andate di sopra adesso- li supplicò Toriel, quasi piangendo.

Anche a Mabel vennero le lacrime agli occhi quando premette di nuovo “risparmia”.

-Vi prometto che mi prenderò buona cura di voi due qui- disse Toriel. Una lacrime le scese sul viso.

“Risparmia”

-So che non abbiamo molto, ma…- 

“Risparmia”

-…possiamo avere una buona vita qui- 

Una lacrime scese anche sul volto di Mabel.

“Risparmia”

-Perché lo stai rendendo così difficile?- chiese Toriel, devastata.

Dipper si rese subito conto che non aveva usato il plurale.

Si stava riferendo solo a Mabel.

Era Mabel che stava vincendo la lotta, non loro due insieme.

E a Dipper questo fece male.

“Risparmia.”

-Per favore, andate di sopra- supplicò ancora Toriel.

Mabel dovette chiudere gli occhi per premere di nuovo “risparmia”.

-Patetico, non è vero? Non riesco a salvare la vita nemmeno a un solo bambino- 

A Dipper non venne nemmeno in mente di obiettare che erano adolescenti, e dato che Mabel non sembrava in grado di continuare, fu lui a premere “risparmia” al suo posto, sentendosi un tantino meno inutile, meno cattivo, meno escluso.

-No, capisco. Voi sareste solo tristi intrappolati qui sotto. Le rovine sono così piccole una volta che ti ci abitui. Non potete crescere in un posto così. La mia paura, la mia solitudine… metterò tutto da parte per voi, miei bambini- sospirò, e il combattimento finì, lasciando spazio alla stessa musica che avevano sentito quando avevano visto Toriel la prima volta.

Mabel singhiozzava.

Toriel era girata di spalle.

-Se volete davvero lasciare le rovine, non vi fermerò. Ma quando vene andrete, non tornate più, per favore. Spero che voi capiate- Toriel abbracciò i due ragazzi.

-Toriel, mi mancherai tantissimo- le disse Mabel tra le lacrime.

-Mi dispiace tanto, Toriel- affermò Dipper.

-Occupatevi l’uno dell’altra, mi raccomando- e Toriel sparì nel corridoio, lasciando la porta per il resto del sottosuolo aperta e pronta per essere attraversata.

Mabel si asciugò le lacrime, e i due fratelli si prepararono ad avanzare per le rovine.

-Dipper, è la cosa giusta? Toriel starà bene?- chiese Mabel, con la voce impastata.

-Sono sicuro di si. Sei stata bravissima nel combattimento- la rassicurò Dipper.

-Anche tu, Dipper- aggiunse lei.

Dipper rimase in silenzio, lui non era stato bravo. Più volte aveva pensato che la via più semplice sarebbe stata combatterla, ma era molto felice di aver avuto la sorella affianco. Non voleva fare del male a Toriel, pure se era solo il personaggio di un videogioco dove i due erano entrati per sbaglio.

Attraversarono la porta, e la musica si interruppe, lasciando un triste silenzio.

I due fratelli affrontarono in silenzio il lungo corridoio che portava ad un buio ambiente, dove un fiore dorato li stava aspettando.

-Ancora tu, piccolo impiastro pidocchioso!- esclamò Mabel, furiosa, avvicinandosi.

Flowey guardò i due ragazzi con superiorità.

-Furbi, molto furbi!- si complimentò, prendendoli in giro. -Voi credete di essere furbi, vero? Credete di poter giocare a questo gioco con le vostre regole, giusto? In questo mondo, è uccidi o essere ucciso. Immagino che voi vi sentiate forti, avendo risparmiato la vita a tutti. Ma cosa fareste se incontraste un killer senza rimorsi, senza scrupoli? Voi morirete, e morirete e morirete, fino a non essere più capaci di tornare in vita. E a quel punto abbandonerete ogni speranza e getterete la spugna, o ucciderete per sfinimento? Vorrei proprio vedere. Non vorrei mai e poi mai perdermi lo spettacolo. Vi terrò d’occhio, bambini- e con una risata sguaiata, il fiore scomparve.

-Bene, hai finito il tuo monologo da cattivo. Sappi che è noioso!! Sentito?!- Mabel gli urlò dietro, anche se ormai era sparito

-Bah, diglielo anche tu, Dipper. Inoltre noi siamo adolescenti, giusto? …Dipper- la ragazza si girò, e osservò il fratello, che era diventato bianco come un cencio.

-Mabel, lui… lui… credi che sia…?- iniziò a balbettare, e la sorella capì subito dove voleva arrivare.

-Dipper, non devi preoccuparti. E’ solo un fiorellino antipatico. Non è Bill. Bill è sconfitto per sempre- tentò di rassicurarlo.

Dipper però non ne era tanto sicuro. Aveva una pessima sensazione, un brivido che gli risaliva tutta la spina dorsale.

Quel fiore li aveva minacciati di tenerli d’occhio, facendo risalire cupi ricordi che ancora non gli lasciavano pace.

-Su, andiamo. Dobbiamo procedere e vincere con le nostre super pacifiche regole!- Mabel lo prese per un braccio e si diresse verso la porta di uscita dalle rovine. Dipper si lasciò trascinare, ma voltandosi indietro gli sembrò di vedere il fiorellino spuntare di nuovo e fargli l’occhiolino, prima che lo scenario cambiasse.

Sarebbe riuscito ad essere pacifico? Già con Toriel stava vacillando. Forse la sua impazienza gli sarebbe giocata la sua anima.

Ma sapeva, dal profondo del cuore, che se Mabel sarebbe rimasta con lui, tutto sarebbe andato per il meglio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Scusate se questo capitolo è più corto degli altri, ma il prossimo sarà il doppio, e tratterà di tutto il sentiero fino a Snowdin ;)

Spero che vi piaccia, e se avete qualcosa da dire e critiche da fare sullo stile di scrittura, che, ammetto, non è proprio dei migliori, ditemi e io cercherò di migliorarmi prossimamente.

Dipper sembra un po’ titubante nella strategia pacifista. Secondo voi come mai? Riuscirà a rimanere sulla via del bene? La vicinanza di sua sorella sarà abbastanza?

Lo scoprirete nei prossimi capitoli ;)

Un bacione e alla prossima :-*

   
 
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