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Autore: Sylvie91    14/03/2016    1 recensioni
-Perché il tuo libro ha il nome di Bilbo?-
-Non lo so, ti posso solo dire che il titolo non mi è nuovo… è come se l’avessi già letto, ma quando l’ho aperto ho scoperto che non vi è scritto nulla dentro-
Gandalf apre il libro con aria incuriosita, poi rialza lo sguardo verso di me e dice –C’è un capitolo-
-Cosa?-
- Si è scritto, c’è il racconto dell’incontro tra me e Bilbo, di te non c’è alcuna citazione al riguardo è come se non esistessi-
Gli prendo il libro dalle mani e comincio a sfogliarlo in maniera nervosa, leggendo a salti e in maniera incompleta; alla ricerca del mio nome, perché non è scritto? È come se non esistessi ed allora cosa sono in questo mondo?
... IN REVISIONE!!! MOLTI CAPITOLI CAMBIANO, ALTRI SONO RIVEDUTI E CORRETTI... vi auguro comunque una buona lettura se vi va! le recensioni vecchie non le ho cancellate ma saranno man mano spostate al capitolo corrispondente.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bilbo, Gandalf, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
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Un gemito di dolore mi sveglia dal mio sonno, mi passo una mano sugli occhi aprendoli con fatica e sentendo la bocca fastidiosamente impastata per il vino ingollato la notte prima; appena i miei occhi si abituano all’oscurità leggermente stemperata dalla luce che trapassa dalle tende.
Mi guardo attorno disorientata, finchè un ulteriore rantolo mi distrae e mi accorgo solo ora che è proprio Kili che emette questi gemiti girando la testa sul cuscino come se fosse in preda agli incubi, la sua fronte è imperlata e lucida per via del sudore.
-E’ da un paio di ore che geme.- mi sussurra all’orecchio la voce di Fili; ero talmente disorientata che non mi sono accorta della sua presenza sino ad ora.
-Da quanto sei sveglio?- chiedo scostandomi un poco, mi dà un certo non so che vederlo così vicino a me.
-Da molto… sono preoccupato per Kili.- risponde Fili, non staccando gli occhi dal fratello.
Posso capire la sua preoccupazione, anche mio fratello da piccolo ha avuto gravi problemi di salute, ovviamente non dovuti da una freccia avvelenata scagliata da un orco; ma capisco comunque la paura che sta provando e anche i sensi di colpa sentendosi responsabile di una situazione che non poteva e non può controllare.
Mi avvicino piano a Kili e gli poggio sulla fronte la mano; come sospettavo scotta e dubito che scenderà presto.
-Scotta molto.- sussurro e sento Fili quasi ringhiare dalla frustrazione –Calmati Fili, brontolare non fa cambiare le cose.- lo sgrido girandomi verso di lui, che mi fissa irato.
-Lo so… e tu non mi sei d’aiuto.- bofonchia il nano appoggiandosi nuovamente sul cuscino, fissando il soffitto e incrociando le braccia.
-Non sono io che ho voluto venire nella vostra camera, se non sbaglio.- rispondo leggermente irritata, capisco che è preoccupato e angosciato per Kili ma la sua situazione non è colpa mia –E inoltre non sono io che ho ferito Kili e non sono un medico.-
Fili volge la testa verso di me, ha lo sguardo lucido e quasi smarrito, mi prende una mano e ne bacia il dorso –Perdonami, Anaïs… non volevo offenderti, sono solo molto preoccupato per Kili… non so come potrei reagire se…-
-Non succederà niente.- lo interrompo prendendogli il viso tra le mie mani e incatenando il mio sguardo più sicuro con il suo, stranamente, più titubante –Kili vivrà. Oggi vediamo se ci sono dei medici nella cittadina o delle erbe utili a Oin.-
-Vorrei avere la tua sicurezza…- confessa Fili abbassando lo sguardo.
-Io non sono sicura di niente, Fili. Tuttavia devi essere forte per lui.- affermo girandomi a guardare ancora Kili, che respira profondamente con la bocca aperta così rossa che risalta ancor di più rispetto alla sua pallida pelle.
-Pensi che guarirà?- mi chiede il nano senza muoversi.
-Penso che fino ad ora non ha avuto le cure adeguate… alla fine da quando siamo entrati a Pontelagolungo non ci siamo mai fermati, a parte per cambiargli le bende.- affermo cercando di essere il più onesta possibile, da una parte non vorrei infondergli una speranza che poi potrebbe risultare infondata.
Sento Fili sospirare pensieroso, vorrei rassicurarlo un po’ di più e stargli più vicino, sostenerlo per quanto mi è possibile; tuttavia se qualcuno della compagnia entra nella stanza e mi becca con i due fratelli potrebbe essere un po’ controproducente.
-Forse è meglio che vada nella mia stanza.- sussurro cercando di uscire fuori dal letto senza togliere le coperte a Kili –Se qualcuno della compagnia entra per svegliarvi, potrebbero essere guai sia per voi che per me.-
-Non sei costretta ad andartene.- afferma Fili cercando di bloccarmi prendendomi il polso.
-Invece sì… e ti prego girati, finchè non esco.- lo prego liberandomi dalla sua presa e avvicinandomi con l’intenzione di dargli un bacio sulla guancia, che non finisce proprio dove avevo deciso; infatti Fili volta la testa rapidamente incontrando anche solo per un attimo le mie labbra.
Rimango un attimo ferma e piuttosto imbarazzata, davanti al suo sorriso sornione e furbo; finchè con una mano gli volto delicatamente il viso in modo che non mi veda uscire dal letto con la semplice camicia da notte.
Appena esco dal letto mi chino verso Kili, che sembra essersi calmato dai deliri della febbre, e gli do un piccolo bacio sulla fronte; sgattaiolando poi fuori dalla stanza con la netta sensazione di avere gli occhi di Fili a seguirmi sino alla porta.
 
Dopo essermi data una sistemata e indossato un vestito semplice che ho trovato nell’armadio della mia camera, percorro velocemente i corridoi della casa del Governatore per trovare la sala della festa sperando che diventi la sala per la colazione.
Il mio stomaco brontola terribilmente al pensiero di una sostanziosa colazione, soprattutto tenendo conto dei ranci piuttosto scarsi a cui sono stata costretta nelle prigioni di Bosco Atro; stanca alzo il vesti cominciando a correre e facendo mente locale su dov’è quella maledetta stanza.
Ovviamente la fortuna non è con me, infatti preso il ritmo non riesco a fermarmi in tempo quando la porta di una camera si apre e compare l’ignaro Ori, che viene praticamente investito dalla mia fretta.
-Scusami Ori!- esclamo allungandogli la mano e sorridendogli timidamente.
-T-tranquilla, Anaïs.- sussurra il nano alzandosi dopo aver preso la mia mano per aiutarsi.
-Sai dove si trova la sala dove abbiamo fatto la festa ieri sera?- domando sperando di poter ottenere presto la mia colazione.
-Sì, perchè? Hai perso qualcosa?- mi chiede il nano confuso, recuperando da terra anche il suo taccuino con le pagine tutte spiegazzate a testimonianza delle peripezie del viaggio.
-No, la colazione non si fa lì?-domando confusa.
-Il Governatore ci lascia parte della sua casa, ma per mangiare dobbiamo andare in una stanza adiacente alle cucine… dove potremo stare tranquilli, tra noi.- mi spiega Ori cominciando a farmi strada per i corridoi.
-Che gentilezza… peccato che non sia propriamente gratuita, vero?- affermo in maniera sarcastica, dato che questa accoglienza è facile mi insospettisce.
-Diciamo di no.- ridacchia Ori grattandosi appena il naso –Però ci da un attimo di pace…-
-Giusto, dobbiamo riposarci prima del drago… e anche Kili deve riprendere le forze.- affermo seriamente, mentre Ori abbassa lo sguardo verso il tappeto rosso –Oggi vado a vedere se ci sono piante utili per Kili, vuoi venire con me Ori?-
Il giovane nano alza lo sguardo già un poco lucido verso di me, mi meraviglia sempre quanto questo gruppo sia unito l’uno con l’altro, sono proprio una grande famiglia e se anche marginalmente sono contenta di farne quasi parte.
-Mi piacerebbe Anaïs, ma oggi devo accompagnare mastro Balin ad una riunione.- risponde Ori.
-Balin è il tuo maestro, per caso?- domando curiosa, vorrei proprio approfittare di questo per conoscere ancor di più i miei compagni.
-S-sì, mi ha insegnato tutto… come ha insegnato anche alla maggior parte dei nani giovani della compagnia.- risponde Ori, aprendo un ultima porta che nasconde un ampia stanza in cui da una parte c’è un gran bel camino su cui è stata messa a riscaldare una teiera, davanti a questo ci sono due enormi poltrone rosse che sembrano anche straordinariamente comode; dall’altra parte c’è un lungo tavolo capace di accogliere più di una decina di persone e appoggiato al muro c’è un enorme dispensa, che immagino nasconda dietro le sue ante ogni ben di Dio.
Seduto a tavola ci sono solo Bilbo e Dwalin, il primo che tranquillamente beve il tea con una postura talmente composta che sembra quasi un inglese; mentre il secondo mangia voracemente un paio di biscotti alzando appena la testa sentendo la porta aprirsi.
-Buongiorno!- saluto allegramente, mentre Ori si limita a salutare con la mano sedendosi davanti allo hobbit.
-Buongiorno Anaïs, buongiorno Ori; volete un tea?- chiede Bilbo, alzandosi per prendere la teiera dal camino.
-Io sì, grazie.- risponde Ori guardando i biscotti di Dwalin, finchè il guerriero non sbuffa passandogli il contenitore di vetro; mentre io guardo le dentro le brocche scoprendo finalmente quella del latte.
-Dwalin, mi passeresti il miele?- chiedo al guerriero, che mi guarda di sottecchi come se gli avessi chiesto un polmone –E’ inutile che mi guardi così, se tu quello più vicino.- continuo facendo ridacchiare sia Bilbo che Ori.
-Questi giovani che non hanno rispetto per nessuno.- bofonchia il guerriero recuperando da una mensola il miele richiesto e poggiandolo sul tavolo con forza, tuttavia senza farmi sussultare –Grazie, Dwalino.- affermo con tranquillità e ridendo sotto i baffi sentendo il nano quasi strozzarsi sentendo il mio nomignolo.
-Meglio che vada.- brontola il guerriero uscendo dalla stanza sbattendo la porta, mentre nella cucina noi rimanenti esplodiamo in un allegra risata, avendo notato anche un certo rossore sulla pelata del temibile nano.
-Oh Anaïs, hai rischiato grosso! Solo Dis chiama Dwalin così e ne esce viva.- ridacchia Ori, mescolando il suo tea fumante.
-Sì, calmerà alla fucina.- afferma tranquillamente Bilbo, che non sembra per niente scosso dal nano, si vede che anche lui vuole stare il più possibile sereno per questo periodo.
-Lavora da solo?- chiedo prendendo anche i biscotti che il guerriero si stava precedentemente gustando.
-No, è con Thorin… che ha già aperto la fucina questa mattina presto.- mi risponde Bilbo alzandosi dal proprio posto e mettendo sul lavello la propria tazza.
-Bilbo, verresti con me a fare un giro per Pontelagolungo?- propongo allo hobbit, che mi guarda un po’ indeciso.
-Mmm… non posso, Gloin mi ha incastrato per un allenamento.- mi risponde Bilbo, mentre io sbuffo visibilmente –Nessuno che mi vuole accompagnare…-
-Forse perché non hai chiesto ai nani giusti.- afferma una voce ben conosciuta ed allegra, che mi fa alzare lo sguardo incontrando due occhi azzurri e vivaci che sembrano più tranquilli rispetto a quelli che ho visto questa mattina.
Bilbo interrompe per fortuna il mio silenzio imbarazzato tossendo e attirando l’attenzione anche del giovane principe che si accomoda alla tavola vicino ad Ori servendosi la colazione.
-Anaïs, hai trovato qualcuno che ti accompagna, visto!- sorride Ori ingenuamente, mentre io vorrei morire per l’imbarazzo affogandomi nella mia tazza.
 
 
 
-Dove pensi di trovare le erbe per mio fratello?- chiede Fili guardandosi attorno mentre passeggiamo sulle piattaforme che compongono la strana cittadina, che in un certo senso mi ricorda Venezia anche se quest’ultima è piena di allegria e colori.
-Non ne ho la minima idea…- rispondo sinceramente –Penso che sia il caso di ritornare da Bard.-
-Dopo la discussione con Thorin, ci negherà ogni aiuto.- afferma seccato Fili, fermandosi in mezzo a un ponte e battendo un pugno sul parapetto.
-Questo non lo sapremo, se non glielo chiediamo.- cerco di convincerlo prendendolo per mano –Ti prego, proviamoci… se non ci riusciamo, pazienza; comunque avremo fatto un tentativo.-
Fili mi guarda un attimo non convinto della mia proposta, finchè non guarda le nostre mani intrecciate e annuisce piano, seguendomi verso la casa di Bard senza staccarsi dalla mia mano.
Il tratto di strada da fare non è lungo anche se sembra quasi interminabile e vorrei che lo fosse, mi piace sentire le sue mani grandi circondare le mie e riscaldarle, oltre che accudirle e proteggerle; qualche volta stringe la mia mano un po’ più forte come per dire che è ancora vicino a me e che non ha intenzione di staccarsi.
…mai io provavo questo anche con Christopher? Ormai non ricordo più o quel ricordo è così confuso e sempre lontano.
Quando arriviamo dinnanzi alla casa di Bard, con un poco di rammarico mi stacco dalla presa di Fili; alla fine abbiamo rischiato per il tutto il pezzo di strada di essere visti e davanti a Bard non conviene rendere palese ciò che ci potrebbe unire.
Busso alla porta, sotto lo sguardo attento di Fili che rimane al mio fianco e con il fiato sospeso finchè la porta non si apre scoprendo la alta e magra figura di Sigrid, che non sembra per niente felice di vederci.
-Mio padre non c’è, andatevene.- afferma, per poi cercare di chiudere subito la porta; ma Fili la blocca mettendosi in mezzo col piede.
-Mi dispiace per quanto è successo, mi dispiace per quanto ha detto Thorin, mi dispiace per ieri sera. Ti chiedo perdono; tuttavia spero che tu abbia pietà non tanto per me, ma per mio fratello che sta sempre peggio ogni minuto che passa.- afferma Fili guardandola fermamente e immobilizzandola sul posto –Sei anche tu una sorella maggiore, sai cosa vuol dire avere una responsabilità verso i fratelli o sorelle minori.-
A queste parole Sigrid si blocca, i due continuano a fissarsi e sento ancora quel fastidio alla bocca dello stomaco; siamo qui per delle cose importanti, ma non riesco a non provare quel fastidio.
-Mio padre non c’è.- ripete nuovamente la ragazza.
-Probabilmente, abbiamo bisogno più di te che di tuo padre.- intervengo io, stanca di questo immobilismo –E anch’io ti chiedo perdono per quanto accaduto.- continuo scambiando un breve sguardo con il principe nano.
Sigrid sospira e chiude la porta dietro di sé –In che cosa posso aiutarvi?-
-Sai dove possiamo trovare delle erbe utili per Kili?- chiede Fili, un po’ in ansia aspettando la risposta della ragazza che alla fine annuisce timidamente.



Ciao :)
Era da un bel po’ che non scrivevo qui sotto, ma eccomi!
Alloraaaa in primo luogo ringrazio di cuore i lettori, siete davvero tantissimi! E grazie! <3<3 allora questo capitolo è completamente originale e quindi mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate :) anche il prossimo è originale! Dai non siate timidi ;)
Ci vediamo! Spero presto lavoro/studio permettendo
Bisous
Syl
 
   
 
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