I personaggi non mi appartengono.*
L'ULTIMO BATTITO
Spari in lontananza. Li sento, mentre lentamente il mio corpo si abbandona alla morte. Lascio questa vita, e raggiungo te. Sto arrivando André. Non manca molto. Le nostre anime destinate a stare unite in eterno, non possono restare divise troppo a lungo.
Sangue. Sangue ovunque, è ciò che toccano le mie mani. Viscido e caldo, fuoriesce svuotandomi delle mie forze, del mio respiro, dell'anima stessa, pronta a volare da lui.
La rivoluzione incombe. Sento gli spari. Non si fermano. Sparate. Fuoco. Il popolo deve vincere.
Io intanto tremo... Un freddo gelido mi penetra dentro, fino alle ossa. La fine è prossima.
Voci. Le sento. Sono vicine, molto vicine. Non riesco a vedere, ad osservare. È tutto confuso e appannato. Ormai sto andando. Un ultimo ordine; un ultimo respiro. Devono continuare a lottare. Non devono mollare. Io muoio oggi, ma loro devono vincere, per il domani.
Respiro a fatica. Non sento più nulla, nemmeno il dolore delle ferite. La coscienza lentamente mi abbandona. È giunto davvero il momento, ormai. Sono felice, felice di andare da lui, l'uomo che amo; il mio migliore amico.
Non sarà più solo.
Nemmeno io.
Saremo insieme, ormai.
Tump... Tump...
Ultimi battiti. Flebili. Troppo deboli. E mentre la morte mi abbraccia, io sospiro. Non sono altro che ciò da cui ho sempre cercato di fuggire, di fronte alla fine di tutto. Così vulnerabile, così esile... Una fragile donna morente.
Già, una DONNA.
Una rosa, non può diventare un lillá.
Avevi ragione tu, Andrè.
Sono una donna. Lo sono anche adesso che abbandono la vita.
Ora più che mai.
Pochi secondi ancora.
Un ultimo sospiro.
Il Tump, Tump, si arresta.
Arriva l'Oscurità, all'improvviso.
Presto lo rivedrò.
Io e lui, cavalcheremo le nuvole, in sella a bellissimi cavalli alati.
L'eternità sarà nostra per sempre.
E intanto...
Parigi, trionferà sovrana.