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Autore: lenemckinnon    16/03/2016    1 recensioni
"Sirius Black non era mai stato una di quelle persone che si possono definire brillanti, eppure aveva fin da subito capito che Marlene McKinnon non avrebbe mai potuto essere sua amica. Quello che non sapeva, però, era che quello che c’era tra di loro non era odio, bensì qualcosa di molto, molto più complesso."
Esistono molti modi per amarsi: cercarsi, incontrarsi, odiarsi, rimpiangersi...Sirius Black e Marlene McKinnon ne hanno sperimentati molti, attraverso le molteplici liti e il loro desiderio inconfessato di proteggersi. Ho progettato questa raccolta che ripercorre - non necessariamente in ordine cronologico - molti di questi momenti di sarcasmo, di follia, di amore e di vita.
Blackinnon/accenni Jily
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Marlene McKinnon, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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30 Aprile 1976, Biblioteca di Hogwarts
 
"Non puoi sapere quando il vero amore verrà a cercarti, Marls, le nostre vite sono davvero imprevedibili!" disse una sedicenne Lily Evans con convinzione.
Marlene sbuffò in maniera melodrammatica: "Bé di certo se vorrà trovarmi non avrà difficoltà! Sarò qui china su questo tavolo di legno a completare il saggio di Trasfigurazione per i prossimi trent'anni almeno!"
Un improvviso fracasso proveniente dalla porta principale segnalò a tutta la biblioteca l'ingresso di un baldanzoso Sirius Black che, spedito, si diresse al tavolo delle due ragazze.
"Giorno ragazze, stavate parlando di me?"
 
"Non una parola, Lily, non una parola" ringhiò Marlene contro la rossa che nel frattempo era esplosa in una fragorosa risata.
"Ovviamente no, Black, altrimenti avremmo dovuto correre in bagno a vomitare già parecchio tempo fa!" disse Marlene, rivolgendosi sarcasticamente al nuovo arrivato.
"Mah che strano, mi era sembrato che le mie orecchie stessero fischiando" replicò lui con aria malandrina.
"Dicci cosa vuoi o sparisci, Sirius" tentò di tagliare corto Marlene.
"Veramente volevo parlare con te."
 
Certamente Marlene McKinnon non giudicava il rumoroso, arrogante, chiassoso e decisamente poco sensibile Sirius Black come il ragazzo affascinante di cui erano infatuate tutte le starnazzanti ragazzine del quarto anno, e grazie tante.
Quindi non seppe minimamente spiegarsi il perché nell'udire quelle parole il suo cuore avesse deciso di fare una capriola su sé stesso.
 
"Bene, mi hai trovata. Ora, parla e non farci perdere altro tempo. Al contrario di qualcuno, noi saremmo intenzionate a costruirci un futuro di successo." disse sgarbatamente Marlene evitando accuratamente di guardarlo negli occhi.
"Detto da te McKinnon, sembrerebbe quasi una gustosa barzelletta. Comunque volevo parlare con te, in privato."
 
Se ci fosse stato un fuoco d'artificio sotto la sua sedia, probabilmente Lily Evans si sarebbe alzata meno velocemente di quanto fece invece non appena si trovò coinvolta in quella strana situazione.
Raccolse frettolosamente i suoi libri e, ignorando le proteste della sua bionda amica, uscì così in fretta dalla biblioteca che lettori poco attenti di Storia di Hogwarts avrebbero detto che si era smaterializzata.
 
Con una calma esasperante Sirius si accomodò sulla pregiata sedia in legno studiando accuratamente le mosse di Marlene.
La ragazza seduta dall'altra parte del tavolo lo scrutava con attenzione, uno sguardo di malcelata curiosità a dipingerle il volto.
Sirius ghignò. "Come certamente saprai é stato indetto il ricevimento per la Celebrazione delle Gesta dei Fondatori." iniziò con tono neutrale.
"Vai al punto, Black, e per l'amor del cielo non ripetermi tutta Storia di Hogwarts se puoi".
"Si, prima che tu mi interrompessi, cara, stavo illustrandoti brevemente la situazione. In ogni caso, mi rincresce ammetterlo, ma ho bisogno di uno dei nostri schemi di gioco. A quanto pare la piccola Hopkins non ha ancora ceduto alle mie avances."
Il viso di Marlene si distese in un sorriso rilassato e vagamente malandrino.
"E io che cosa ci guadagno?" Chiese la ragazza sogghignando e sfregandosi le mani.
"La possibilità di avere come Cavaliere per il Ballo l'affascinante e inimitabile rampollo diseredato di Casa Black." Rispose velocemente Sirius con soddisfazione.
 
Per un attimo Marlene avrebbe giurato di aver sentito il suo cuore sobbalzare, di nuovo.
Si ricompose in fretta, badando soprattutto a controllare il rossore che si stava rapidamente impossessando della pelle chiara del suo volto.
"Non basta, Sir. Che ne dici di una scommessa?"
Nel pronunciare queste parole la ragazza non poté evitare che il suo cuore accelerasse aritmicamente il battito. Era più forte di lei, quegli intrighi la attiravano come una calamita. Non si era ma sentita così in sintonia nel complottare scherzi e malandrinate con nessun altro come con Sirius, e questo strano rapporto di alleanza/inimicizia li aveva accompagnati durante tutti i loro anni ad Hogwarts.
E anche questa volta, suo malgrado, la ragazza era magicamente attirata dall'ennesima sfida.
"Vediamo se sei abbastanza affascinante da riuscire a conquistare la Hopkins in meno di un'ora, nonostante sia io la tua accompagnatrice." Gli propose Marlene con tono di sfida.
"Consideralo fatto, McKitten. Ci troviamo Sabato sera alle 8 in Sala Grande. Ci si vede in giro."
E così, misterioso come era arrivato, Sirius si dileguò in fretta, scomparendo dalla vista di una scombussolata Marlene.
 
7 Maggio 1976, Scalinate di Hogwarts
 
Esattamente una settimana più tardi, una Marlene McKinnon fasciata in uno sgargiante abito blu notte stava precipitandosi giù dalle scale dirette alla Sala Grande, maledicendo sé stessa per essere rimasta troppo a lungo assorta nella lettura di "TuttoQuidditch", ma soprattutto rivolgendo col pensiero molteplici insulti ad Alice Prewett che con la sua aria innocente l'aveva costretta a indossare quegli stupidi arnesi col tacco che ora rallentavano la sua corsa a perdifiato.
 
Giunta alla fine delle scale scorse Sirius che si stava elegantemente aggiustando i polsini della camicia, con un'espressione scocciata dipinta sul volto.
"Credevo ti avessero rapita i Lepricani, Marls."
"A meno di non considerare Alice come un piccolo omino di colore verde direi di essere totalmente libera."
 
"You and me together, 
we could do anything, baby 
You and me together yes, yes" 
 
"McKinnon, ti dispiace...?" sussurrò Sirius, indicando con un gesto eloquente la pista da ballo.
"Dato che l'hai chiesto così educatamente, Black..." rispose sarcastica Marlene, afferrando la mano che lui le offriva.
 
Ballarono perché scoprirono che le parole dette con gli occhi mentre lenti giravano sulla pista da ballo - vicini, sempre più vicini - erano le migliori che si fossero mai scambiati in quasi sei anni di litigate ininterrotte.
Ballarono perché non importava che il papillon di Sirius non fosse intonato con l'ombretto di Marlene, quando il cuore di entrambi batteva con lo stesso, incessante, ritmo.
Ballarono perché al diavolo le scommesse quando in ballo c'era la malespressa storia d'amore di una vita.
 
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