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Autore: Myra_16    16/03/2016    1 recensioni
[Crossover Percy Jackson] {SOSPESA}
E se sette semidei passassero un anno nella Scuola di Magia? E se fossero i Sette della profezia? Cosa combinerebbero?
Tra lezioni, G.U.F.O., Lumaclub, esibizioni, scherzi, guai e risate i ragazzi passeranno un "anno magico". In più, la strana scomparsa di due studenti e di un semidio verrà a complicare le cose.
Dal capitolo 4:
“-Ehi- disse.
-Ehi- la salutò.
-Perché non vieni?- chiese.
-Zeus- rispose semplicemente lui.
-Ah, dai, vieni! C'è Jason, Zeus non ti farà niente!- replicò.
-Senti Annabeth, non me la sento io...- ma non terminò la frase che si ritrovò sospeso in aria.
-Dii immortales! Cosa...?- esclamò la ragazza.
-GRACE!- urlò Percy.
-Sì?- rispose Jason.
-Mettimi subito giù!- gridò divincolandosi.
Ma dov'era James? Perché non era lì?
-Solo se tu fai un giro- replicò Jason.
-Mai!- si ostinò lui.”
(Ambientata dopo la battaglia contro Gea e contro Voldemort)
ATTENZIONE: alcune cose potrebbero non combaciare con gli avvenimente di Sangue dell'Olimpo
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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-Come?- chiese sbalordita Annabeth.
-È scomparso! Sparito!- ripeté l'altra, Alice Paciock.
-Non può essere. Non di nuovo!- strillò la semidea.
-Ma perchè stiamo qui? Andiamo a cercarlo, no?- propose Lily.
-Sì, certo- approvò la figlia di Atena.
Le quattro ragazze uscirono di corsa dal dormitorio e scesero in sala comune.
Tutti i ragazzi erano confusi: si stava spargendo la voce.
Frank e Jason si avvicinarono. -Ragazze è vero?-
-Temo di sì- rispose Sarah.
-Ma come è potuto succedere?-
Tutti guardarono Alice senza però smettere di correre.
-Be', ecco, non so cosa sia successo esattamente. Ero seduta sotto un albero a studiare quando ho sentito uno strano rumore. Allora ho alzato la testa e ho visto una piccola nuvola nera che circondava Percy e, quando si è dissolta, pochi secondi dopo, lui non c'era più. Però sono sicura che quel velo fosse frutto di un incantesimo- spiegò lei.
-Ma chi può aver fatto una cosa del genere?- si stupì Frank.
Le tre amiche si guardarono pensando la stessa cosa: era stato quel ragazzo.
-Bisogna dirlo alla McGrannit- decise Lily.
-E se era solo un incantesimo fatto per sbaglio?- domandò Jason.
-No, non lo era. Io so chi può essere stato- replicò Annabeth.
Cambiarono traiettoria e si diressero al piano superiore, in un corridoio vuoto, fatta eccezione per un gargoyle di pietra davanti al muro infondo.
-Ehm... chi sa la parola d'ordine?- chiese Sarah.
I ragazzi si guardarono avviliti.
-Con il preside precedente la parola era sempre il nome di qualche caramella, se abbiamo un po' di fortuna può essere ancora così- fece Lily insicura.
Allora lei, Sarah e Alice cominciarono a dire tutti i dolci che conoscevano.
-Api frizzole.-
-Gelatine tutti i gusti +1.-
-Sorbetto al limone.-
Continuarono per un po' poi ad Alice venne in mente un dolce che non era molto famoso ed esclamò: -Aspettate, lo so! Rospo alla menta.-
Appena pronunciò quel nome il gargoyle prese vita e si spostò di lato, rivelando una scala a chiocciola che saliva.
I sei ragazzi salirono in cima e bussarono alla porta di quercia che avevano davanti.
-Avanti- disse la McGranitt da dentro con una nota di sorpresa nella voce.
Entrarono tutti e la preside, squadrandoli da capo a piedi, chiese: -Qual buon vento vi porta qui?-
Allora gli spiegarono tutta la storia del fratello di Christine senza tralasciare nessun dettaglio.
-E noi pensiamo che sia stato lui a rapire Percy- concluse Annabeth.
-Ma signorina Chase non può accusare così una persona!- esclamò la professoressa.
-Però siamo sicuri che è lui il colpevole- ribatté Lily.
La McGranitt si chinò sulla scrivania e scrisse qualcosa su un pezzo di pergamena.
-Potresti per favore portarlo a Craig McLaggen?- chiese ad Alice porgendole il foglio che si era magicamente arrotolato e ora era tenuto chiuso da un fiocco rosso.
-Certo- rispose prendendolo e uscendo.
-Craig McLaggen?- domandò stupita Sarah.
-Sì, il ragazzo che ha Schiantato la signorina Chase. Vorrei scambiare due parole con lui- chiarì la preside.
Con un veloce gesto della bacchetta fece poi comparire delle sedie per i ragazzi, che si sedettero in silenzio ad aspettare.
Passarono venti minuti ma, quando Alice tornò, McLaggen non era con lei.
Tutti si voltarono verso la ragazza.
-Mi scusi professoressa, l'ho cercato in tutto il castello e ho chiesto a chiunque ho incontrato ma di lui non c'è traccia- rispose ai loro sguardi interrogativi.
-Non è possibile che non ci sia, deve essere da qualche parte!- esclamò Frank.
La preside stava per dire qualcosa ma venne interrotta da Lily che balzò in piedi e esclamò: -Professoressa, io so come fare a cercarlo!-
-Qual è la sua idea?- le chiese la McGranitt.
-James!- rispose lei.
-James?- ripeté stupita Annabeth.
-Sì, lui potrebbe aiutarci! Posso andare a chiedergli una cosa? Farò in fretta- supplicò.
-Se ci potrebbe aiutare, vai pure- concesse con aria stanca.
La ragazza uscì di corsa dall'ufficio e tornò dopo pochi minuti con in mano una vecchia pergamena.
-La Mappa del Malandrino può aiutarci a trovarlo se è dentro il castello- disse.
La posò sulla scrivania, la aprì e appoggiandole sopra la bacchetta mormorò: -Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.-
Sulla carta comparì dell'inchiostro nero che si espanse e contorse fino a formare la mappa di un castello, la
mappa di Hogwarts.
Sulla carta c'erano anche dei minuscoli puntini con sotto una didascalia.
Annabeth si stupì non poco quando vide sette puntini nell'ufficio della preside con il nome di ognuno di loro.
-Questa che cos'è?- domandò curiosa.
Lily lanciò un'occhiata dubbiosa alla McGrannit che però aveva un'espressione indecifrabile e rispose lentamente. -È la Mappa del Malandrino, io... so che non dovrei...-
-Non importa signorina Potter, basta che questa questione si risolva- la interruppe la professoressa.
La ragazza tirò un sospiro di sollievo.
-Non ci resta che cercare McLaggen- disse.
Lei, Annabeth e Jason incominciarono a studiare la mappa, passando il dito sulle varie stanze ma dopo dieci minuti dovettero rassegnarsi.
-Niente, non c'è da nessuna parte- concluse il figlio di Giove.
-Ma dove può essere andato?- chiese Sarah.
-E cosa ne ha fatto di Percy?-aggiunse la figlia di Atena.
-Lo troveremo Annabeth- assicurò Frank.
-Non posso perderlo. Non di nuovo- mormorò lei, lasciandosi cadere su una sedia e trattenendo le lacrime.
-Di nuovo?- ripeté Sarah.
-Un po' di mesi fa Era lo aveva “prelevato” dal campo e portato al Campo Giove scambiandolo con Jason. Per sei mesi non ho avuto sue notizie e non voglio che succeda ancora- spiegò.
-Non succederà, stai tranquilla. Lo ritroveremmo presto- disse Lily.
-Professoressa, cos'altro possiamo fare?- chiese Alice.
-Niente temo,- rispose affranta -se non contattare Chirone e spiegargli la situazione. Credo che lui saprà come procedere.-
-Se posso intervenire,- una voce giunse da uno dei ritratti -secondo me sarebbe meglio mettere qualche Auror ai cancelli.-
Tutti si voltarono verso il quadro. A parlare era stato Albus Silente.
Annabeth l'aveva riconosciuto. Aveva visto una sua foto sul libro Storia di Hogwarts.
Aveva degli occhiali a mezzaluna sul naso adunco, chiaramente rotto, dietro ai quali si vedevano gli occhi azzurri. Una lunga barba argentea che sembrava uscire dalla cornice e lunghi capelli bianchi.
-Oh, ma certo Albus, certo. Come ho fatto a non pensarci- fece la McGrannit.
Prese un'altra pergamena e scrisse una lettera.
La piegò con cura e la porse a Lily. -Potresti mandarla a tuo padre?-
-Sicuro- rispose prendendola.

 

***
 

La ragazza percorse i corridoi vuoti. Non c'era nessuno a quell'ora.
O erano tutti in Sala Grande per la cena o nelle sale comuni.
Cercò di fare il punto della situazione.
Percy era scomparso, rapito da Craig McLaggen.
Come vendetta perché Annabeth gli ha detto di no, suppose.
Sulla Mappa del Malandrino non compariva nessuno dei due e questo voleva dire che non erano nei confini di Hogwarts. Potevano essere a Hogsmead come a San Pietroburgo, per quanto ne sapeva lei.
Percy era suo amico. Annabeth era sua amica.
Voleva bene a entrambi e non avrebbe permesso a quel verme di fare del male al figlio di Poseidone per ferire la figlia di Atena.
Loro lo avrebbero trovato. Con o senza l'aiuto degli Auror e del corpo insegnanti, non faceva differenza.
Svoltò l'angolo e si scontrò con un ragazzo.
Si sarebbe aspettata chiunque ma non lui.
Capelli biondi, occhi azzurro ghiaccio, divisa di Serpeverde, spilla da prefetto.
Non c'erano dubbi: era andata a sbattere contro Scorpius Malfoy.
-Oh, ehm... ciao Malfoy- balbettò imbarazzata.
Ma perchè cavolo lo chiamo per cognome se mi piace?, si chiese.
-Ciao Potter- rispose lui -Come mai in giro a quest'ora?-
-Devo consegnare una lettera da parte della preside.-
-E ha chi?-
-A mio padre.-
Lui la guardò indagatore e la ragazza arrossì visibilmente.
-Ora devo andare, ciao- disse prima di scappare via.
Arrivò alla guferia e si fermò ansimante.
Si mise le mani sulle ginocchia per riprendere fiato ma subito sentì un frullare d'ali e qualcosa posarsi sulla sua spalla.
-Edvige!- esclamò.
La civetta in tutta risposta tubò e porse la zampa capendo che c'era una lettera da consegnare.
-Tieni, portala a papà- le disse.
Aspettò di vederla scomparire all'orizzonte prima di andarsene.
Aveva appena fatto mezzo metro fuori dalla porta che qualcuno, da dietro, le posò una mano sulla bocca impedendole di urlare.
Cominciò a dimenarsi e l'altro non cercò nemmeno di farle un incantesimo, preferendo usare le parole. -Non ti preoccupare cara Lily, presto rivedrai il tuo amichetto semidio.-

   
 
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