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Autore: Francine    17/03/2016    5 recensioni
Ha deciso. Oggi si chiamerà Athanasios. Colui che non muore. Gli è sembrato un nome appropriato, anche se il soggetto che ha scelto non è l’uomo più puro al mondo. Anzi.
Suo fratello avrà qualcosa da ridire, su quella e su molte altre delle sue scelte, ma pazienza. I fratelli maggiori brontolano per contratto. E quel corpo deve piacere a lui, deve calzargli come un
exomis di buona fattura che non costringa i movimenti, ma li esalti.
E deve piacere a lei; quel tanto che basta per farsi ascoltare, si capisce. E decidere che, forse, il gioco vale la candela.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hades, Poseidon Julian Solo, Saori Kido
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando piovono le stelle'
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Non sono impazzita, tranquilli. O forse sì, lo sono, vista la marea di roba che ho per le mani e che se continua così non finirò mai – ma i miei lettori abituali lo sanno come sono fatta e chiuderanno un occhio, vero? Vero?!
Comunque sia. Avevo voglia di riprendere il fiato e  avevo questa cosetta in ballo da un saaaaacco di tempo, per cui, complice questo Marzo un po’ ballerino, mi sono lasciata trascinare dal Ponentino ed ho sfornato questo raccontino senza pretese. Una storia leggera non ha mai ucciso nessuno. E poi, tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo incontrato quell’essere mitologico chiamato Suocera, giusto?


E ora, i disclaimer:
Saint Seiya © Masami Kurumada, Shueisha, Toei Animation, 1986

Tutto il resto è farina del mio sacco e no, non è possibile ispirarsi né citare questa storia se non previo permesso scritto (parodie comprese), visto che la telepatia ancora non l’ho sviluppata.
Questa è un’opera di finzione, e, come tale, mi sono presa alcune libertà. Spero non me ne vorrete!
Buona lettura!

 



1.
 
Ha deciso. Oggi si chiamerà Athanasios. Colui che non muore. Gli è sembrato un nome appropriato, anche se il soggetto che ha scelto non è l’uomo più puro al mondo. Anzi.
Suo fratello avrà qualcosa da ridire, su quella e su molte altre delle sue scelte, ma pazienza. I fratelli maggiori brontolano per contratto. E quel corpo deve piacere a lui, deve calzargli come un exomis di buona fattura che non costringa i movimenti, ma li esalti.
E deve piacere a lei; quel tanto che basta per farsi ascoltare, si capisce. E decidere che, forse, il gioco vale la candela.

E questo Athanasios possiede tutto ciò che lo aggrada. Occhi scurissimi, capelli ricci, fisico possente ed una folta barba nera che gli incornicia il viso. Ha anche un curioso disegno sull’avambraccio destro. Una cosa che lui conosceva, tanti anni addietro, prima che il suo culto arrivasse in questi lidi sulle groppe dei cavalli dei cacciatori. Su Asti, la chiamava lui, ma era orientata in maniera diversa, allora.

I tempi cambiano. E l’ignoranza aumenta, si dice, infilando in un cassonetto quello stranissimo pileo piatto di lana blu corrosa dalla salsedine, e lasciandosi il Pireo alle spalle.

«Dove vai? Abbiamo un carico da sistemare», gli urla dietro qualcuno. Ma lui – ma Athanasios – non gli bada. Ha un appuntamento da organizzare, e non può certo baloccarsi con le questioni dei mortali.
«Ehi, sei sordo? Oh, ma va’ all’Inferno!», gli urlano dietro.

Lui agita una mano – la mano di Athanasios, quella che appartiene al braccio col Su Asti male orientato – in segno di saluto e prosegue per la sua strada. Ci rivedremo. Presto, molto presto, pensa, camminando per quelle viuzze strette e tortuose come fossero parte del suo regno. A testa alta. Le mani callose sprofondate nelle tasche dei pantaloni sdruciti ed un sorriso pericoloso ad incurvargli le labbra. 
 

 


Saint Seiya, ® Masami Kurumada, Toei Animation, 1986. Grafica ® Francine.




Note:
Questa storia nasce come un unico, lunghissimo racconto. Non si direbbe, da questo primo paragrafo, ma i successivi sono ben più corposi; troppo, per una one-shot. Ho così deciso di dividere la pubblicazione in capitoli, e ho anche deciso di rimandare in coda alla storia tutte le note. Purtroppo, ho fatto i conti senza l'oste, ché se in una storia autoconclusiva i nodi vengono al pettine quasi subito (a patto di sopravvivere ad una ventina di pagine, s'intende...), non così accade nei racconti di più ampio respiro.
Sicché, sui ceci e sui cocci, vi porgo adesso le note di questo primo capitolo. Ché mi rendo conto sono assolutamente necessarie. Come le pinne per il pescecane.

Su Asti in sanscrito significa è bene o il bene ed è alla radice dalla parola svastica. Contrariamente a quanto si pensi, la svastica è un simbolo positivo legato alle culture del Neolitico che ritroviamo sparso un po' per mezzo mondo (in Asia, Europa, ma anche presso gli indiani Navajo!) che rappresentava il Sole, se orientato verso destra (il Sole, L'Axis Mundi, ecc ecc), la piena consapevolezza del Boddha (se non rammento male) se orientato verso sinistra. Poi i nazisti se ne appropiarono stravolgendone il significato; ma questa è storia. Athanasios porta un tatuaggio sull'avambrtaccio destro che ricorda al nostro protagonista quando quel simbolo era usato nei templi come augurio di pace e prosperità. E gli fa strano ritrovarlo sulla pelle di un marinaio portuale.

I cacciatori sono gli Indoeuropei, che dalle pianure dell'Asia Centrale sciamarono in India e in Europa. Il concetto che le popolazioni portino con sé il ricordo degli dei che venerano è ripreso e ben spiegato da Neil Gaiman in American Gods. L'avete letto, vero?

Il pileo era un copricapo a forma conica che si usava in Grecia. Poteva essere anche più appiattito, come gli zuccotti dei marinai. Il Pireo è il porto di Atene.

L'exomis era una tunica corta al ginocchio, che lasciava scoperta una spalla, e stretta in vita da una cintura. Era l'abito utilizzato dagli opliti.

Secondo la stragrande maggioranza dei mitografi, Ade è il fratello maggiore, poi c'è Poseidone e poi Zeus, il minore. Non così in Omero, dove Zeus è il maggiore e Ade il minore. Ho ripreso questa successione, perché l'uomo conosce prima la luce e poi la morte (anche se è vero che Ade è il dio dell'Oltretomba, non la morte in quanto tale, ed è dal buio che veniamo...). Quindi, tolto Zeus dai piedi, il fretallo maggiore con cui deve andare a parlare Athanasios è Poseidone, e la divinità all'interno di Athanasios è... Ade! Il quale non ha certo tempo di aspettare che nasca l'essere più puro al mondo. Anche gli dei hanno fretta...
   
 
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