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Autore: the_book_thief    17/03/2016    5 recensioni
“C’è un solo modo per spezzare la maledizione del sole e della luna.
Nella giornata più lunga dell’anno, quando il sole è alto nei cieli, Niklaus Mikaelson dovrà ricevere il bacio del vero amore sulle ceneri della prima donna che lo abbia mai amato”
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Dal prologo:
< Gli daremo qualunque cosa vorrà. > […]
< Non qualcosa.> La corresse Elijah assumendo un’espressione quasi dispiaciuta.
Le guance rosee dello sceriffo persero colore e, con voce balbettante chiese: < Chi? >
< Caroline Forbes, tua figlia. > Rispose una terza voce con tono di scherno appartenente ad un ragazzo appoggiato allo stipite della porta.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline\Klaus, Elena Gilbert, Liz Forbes, Rebekah Mikaelson, Un po' tutti | Coppie: Caroline/Tyler, Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO 1.
 
Teneva il capo poggiato sul finestrino dell’Audi nera che slittava velocemente tra le tortuose stradine della Virginia. Era raggomitolata sul sedile posteriore della macchina e teneva lo sguardo puntato sulla luna, unica fonte di luce in quella notte di Aprile.
<< Mettiti la cintura, Caroline! >> la riprese una voce maschile, ma la ragazza, ancora frastornata da tutto quello che era successo negli ultimi minuti, continuò a ignorarlo, limitandosi a guardare l’insegna di Fell’s Church, che spariva velocemente dalla sua visuale.
<< Caroline! >> la riscosse la stessa voce maschile e, questa volta, la ragazza obbedì. Poggiò i piedi nudi sul tappetino della macchina, si sistemò la gonna del vestito, inserì l’anello nell’ancoraggio e sentì la cinghia della cintura di sicurezza stringerle il petto. Poi, rivolse lo sguardo verso il suo interlocutore che, seduto sul sedile accanto a quello del conducente, si era girato nella sua direzione e, vedendola infreddolita, le aveva porto il suo blazer.
Si chiamava Elijah Mikaelson, o almeno così si era presentato a Caroline, dopo un elegante baciamano.
 
Caroline era in procinto di uscire. Indossava uno stretto vestito nero, che non arrivava al ginocchio, i capelli biondi erano lasciati mossi sulle spalle e gli occhi azzurri erano messi in risalto dal trucco, a causa del quale aveva passato la maggior parte della serata davanti allo specchio del bagno.
Mentre apriva la porta di casa, il suo cellulare segnava le 11:13, aveva esattamente diciassette minuti per arrivare puntuale alla tenuta dei Lockwood.
Si specchiò per una frazione di secondo nello schermo del cellulare e, quando abbassò il braccio, si trovò davanti sua madre e un ragazzo che non aveva mai visto prima.
<< Caroline! >> la donna era pallida in viso e aveva gli occhi rossi, come se avesse pianto. Si precipitò verso di lei e la strinse a sé con tanta forza che alla ragazza parve di poter sentire il cuore della madre che batteva velocemente contro il suo petto.
<< Ti voglio bene, tesoro! >> sussurrò la madre, quasi le stesse confidando un segreto. Si staccò dall’abbraccio, accarezzandole i capelli biondi, e Caroline la fissò stranita; le sembrava quasi vulnerabile, con lo sguardo corrucciato, gli occhi lucidi e la voce tremante.
<< Mamma… cosa sta succedendo? >> domandò la ragazza, preoccupata, guardando oltre la spalla della madre, dove quel ragazzo elegantemente vestito le fissava in silenzio con un sorriso appena abbozzato.
<< Lui è… >> iniziò Liz; Caroline notò che la madre aveva portato la mano sulla pistola e la voce le si era incrinata.
<< Elijah Mikaelson! >> si era presentato lui. Il ragazzo fece un passo verso Caroline, per poi esibirsi in un elegante baciamano, facendola arrossire.
Elijah posò le mani sulle spalle della ragazza e lei girò il capo verso la madre che, trattenendo il respiro, aveva aumentato la prese sulla pistola.
<< Guardami! >> le aveva detto lui, facendo rigirare Caroline, che si incantò nel guardare la pupilla degli occhi verdi di Elijah dilatarsi.
<< Fai un respiro profondo >> mormorò e Caroline fece come le era stato detto, nonostante si sentisse come un topolino incantato dal sonaglio del serpente.
<< Da oggi verrai a vivere a Mystic Falls, nella tenuta della mia famiglia. Tua madre è d’accordo, è la cosa giusta da fare. Ci occuperemo di tutto ciò che ti serve, perciò non ti devi preoccupare per i vestiti o per la scuola. Ora saluta tua madre e poi seguimi! >>
Quando Elijah staccò il contatto visivo con Caroline, la ragazza strizzò gli occhi frastornata. Abbracciò sua madre, che affondò il viso nei suoi capelli, nel tentativo di nascondere la lacrima che le scendeva solitaria sulla guancia, sentì poi le sue gambe muoversi da sole e seguire Elijah, che le aprì lo sportello di una macchina nera nella quale, sul posto del conducete, era già seduto un ragazzo, Stefan Salvatore.
 
 
Niklaus Mikaelson era stravaccato nella comoda poltrona che aveva spostato, per posizionarla davanti alla finestra che dava sul cortile della villa.
Stringeva in una mano un bicchiere di vetro contenente del vino rosso, mentre gli occhi azzurri scrutavano il buio e, quando vide in lontananza la luce dei fari di una macchina, balzò in piedi, facendo cadere per terra il bicchiere e macchiando così il tappetto che Rebekah gli aveva mandato dall’oriente anni prima.
Incurante dei vetri, lasciò la camera e si precipitò nel cortile dove Stefan stava parcheggiando la macchina, dalla quale vide uscire quest’ultimo e il fratello.
<< Dov’è lei? >> chiese quasi titubante, ma si ricompose subito, assumendo un’espressione di indifferenza.
<< Drome sul sedile posteriore >> lo rassicurò << la madre ha promesso di non chiamare e ho soggiogato la ragazza per farla venire con noi. >>
<< Avevo espressamente ordinato di non farlo, potrebbe non funzionare! >>
<< Credo che non le sarebbe piaciuto fare un viaggio nel bagagliaio della macchina e, comunque, non ho fatto quello che ho fatto perché tu me lo hai ordinato, l’ho fatto perché ti voglio aiutare, fratello! >>
Klaus vide Stefan ridere tra sé, ma smise non appena notò lo sguardo gelido dell’originale posato su di lui.
 
I due vampiri rientrarono in casa, lasciandolo così solo nel grande piazzale illuminato dalla luce tremolante emanata dal vecchio lampione. Si avvicinò lentamente alla macchina e aprì lo sportello posteriore, rimanendo per qualche secondo a osservare la ragazza che era raggomitolata sul sedile.
Indossava un corto vestito nero e un’elegante giacca maschile, i capelli biondi le coprivano il viso e la testa era appoggiata sulla spalla sinistra.
Guardandola, non poté fare a meno di sorridere: era così innocentemente umana.
Le passò il braccio dietro il collo, per poi poggiare la mano destra poco sotto la spalla e, facendo pressione con l’altra sotto le ginocchia, andò a sollevarla delicatamente, avviandosi verso casa.
Usando la velocità da vampiro, giunse nella stanza che sarebbe stata quella di Caroline, d’ora in poi, l’adagiò delicatamente sul letto e le rimboccò le coperte.
Prima di andarsene, le diede un casto bacio sulla fronte e le accarezzò i capelli.
 
 
La prima volta che vide Caroline Forbes era una giornata di ottobre di due anni prima. Le foglie arancioni danzavano con il vento, che soffiava tra le strade di Mystic Falls. Niklaus si era ritrovato a fare una passeggiata, quando si era imbattuto in una ragazza bionda. Le era letteralmente piombata addosso, facendo volare gli spartiti musicali che teneva in mano.
<< Scusami! >> squittì lei, affrettandosi a raccogliere i fogli.
Il vampiro rimase incantato nel guardare l’arteria che le pulsava sul collo per qualche istante, pregustando già il sapore metallico del suo sangue, senza accorgersi che la ragazza gli aveva chiesto dove poteva trovare l’auditorium della Mystic Falls High School.
<< Ci stavo appunto andando >> mentì, esattamente come il lupo di cappuccetto rosso << Ti ci accompagno! >>
<< Grazie mille. Ah, comunque io mi chiamo Caroline! >> si presentò, prima di iniziare un lungo monologo durante il quale Klaus si era limitato ad annuire qualche volta.
Quando arrivarono davanti alla scuola, Caroline lo ringraziò nuovamente, per poi sparire tra la folla di ragazzi e genitori che sostavano lì davanti mentre aspettavano di poter entrare nell’auditorium per assistere al concorso musicale della Virginia.
Klaus, arrabbiato con sé stesso per essersi fatto sfuggire la cena, si mischiò ai suoi compaesani, entrò nell’auditorium e andò ad accomodarsi nell’ultima fila, così da poter scrutare la testa bionda della ragazza tra il pubblico.
Era già passata mezz’ora di musica straziante quando quel pagliaccio di Logan Fell salì sul palco per presentare il prossimo concorrente.
<< E ora, al pianoforte, Caroline Forbes da Fell’s Church! >> disse, con aria solenne; atteggiamento non poco irritante agli occhi dell’Originale.
Klaus la osservò sedersi dritta sullo sgabello davanti al pianoforte e posizionare le lunghe dita affusolate sui tasti. Il vampiro riconobbe subito la “Primavera” di Vivaldi e rimase colpito dalla bravura della ragazza a tal punto che, quando la giovane sollevò le mani dal pianoforte, si alzò in piedi battendo vigorosamente le mani.
Dopo che lei fu sparita nuovamente, Klaus lasciò la platea, così da poter raggiungere il retro palco, dove trovò Caroline che parlava fitto fitto con un uomo che, dall’aspetto, doveva essere suo padre.
Una volta che l’uomo se ne fu andato, Klaus si avvicinò alla ragazza, pregustando il momento in cui avrebbe affondato i canini appuntiti nel suo collo immacolato.
<< Ehi, Caroline! >> la chiamò e, quando la ragazza si girò, notò che il precedente sorriso si era trasformato in una smorfia triste, gli occhi erano umidi e le guance rigate da lacrime.
<< Cosa è successo? >> chiese, quasi in un bisbiglio.
<< Ho sbagliato, ho sbagliato tutto! >> rispose lei tra un singhiozzo e l’altro, asciugandosi le lacrime.
Klaus aprì la bocca per dire qualcosa, ma si bloccò prima che una sola parola potesse abbandonare le sue labbra. Non era abituato a dover consolare ragazze che piangevano; si chiese se avesse dovuto sdrammatizzare, darle un’amichevole pacca sulla schiena o non fare niente.
Tuttavia, non ebbe il tempo di mettere in pratica nessuna delle opzioni, perché Caroline lo abbracciò impulsivamente e lui, sorpreso da tanta confidenza, rimase fermo immobile per qualche secondo, prima di stringerla a sé, dimenticandosi che, fino a qualche momento prima, lei sarebbe dovuta essere la sua cena.
 
Non fu l’ultima volta che la vide, ma questo non ha importanza, dopotutto lei non poteva più ricordare.

 
 
 
 
 
*angolo pseudo-scrittrice*
Ciao a tutti,
dopo mesi e mesi rieccomi ad aggiornare questa storia, ma questa volta non vi sbarazzerete tanto facilmente di me.
Volevo precisare che in questa fan fiction esistono sia Fell’s Church che Mystic Falls. Sono entrambe due piccole cittadine della Virginia e la prima è la città natale di Caroline, mentre la seconda è dove si svilupperà la storia.
Inoltre, ringrazio tutti coloro che hanno recensito e in particolare modo niire, la mia beta:  http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=664583
Alla prossima,
Anna

 
   
 
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