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Autore: PattyOnTheRollercoaster    29/03/2009    1 recensioni
Alzò lentamente lo sguardo. Vide un ragazzo con i capelli lunghi fino alle spalle e biondissimi. Il fisico asciutto e una carnagione pallida. E di fronte a lui, che si crogiolava nel lungo bacio appassionato c’era … O mio Dio! Draco Malfoy sta baciando mia figlia Rose! “Rose!” gridò disperato. I due ebbero un sussulto e si voltarono. Non era Draco Malfoy, ma ci somigliava davvero tanto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Villa Malfoy

I tre Weasley arrivarono all’enorme cancello in ferro battuto di Villa Malfoy. La grande casa si ergeva imponente su una collina, vicino ad un piccolo paesino babbano. I babbani sapevano che li ci viveva un ricco signore con la moglie ed il figlio, che non andava mai al paese. A quanto pareva si faceva recapitare le cose per posta. Il figlio invece andava spesso giù nel piccolo paesino, alcuni persino lo conoscevano e lo trovavano anche simpatico.
Rose suonò impaziente il campanello e una donna molto bella con i capelli scuri e ricci si affacciò alla porta.
Li salutò e li fece entrare in casa, mostrando loro dove riporre le giacche. In quel momento arrivò Scorpius, che, non appena vide Rose corse verso di lei. I due si abbracciarono felici, sotto gli sguardi teneri delle due madri, e quello omicida di Ron.
“Vi mostro le vostra stanze” disse Daphne conducendoli su per le scale, in molti corridoi ricoperti da quadri e arazzi.
“Questa è la mia stanza” disse Scorpius aprendo una porta. Ron ebbe appena il tempo di intravedere poster e aggeggi elettrici, il tutto cosparso di un genuino disordine. “Tu dormirai qui” aggiunse rivolgendosi a Rose.
“No, aspetta …” Ron non fece tempo a ribattere che Rose e Scorpius erano già entrati nella stanza e si erano chiusi la porta alle spalle. Ron sospirò e continuò a camminare, mentre Hermione e Daphne si rivolgevano sguardi eloquenti. La stanza per gli ospiti era grande e spaziosa, aveva un bagno e un balcone che dava sul giardino retrostante. Ron e Hermione sistemarono le loro cose e fecero per scendere.
“Ron” lo fermò Hermione prima che quest’ultimo aprisse la porta. “Promettimi che non farai nulla che possa mettere in imbarazzo Rose. Comportati bene. In fondo sono stati gentili ad invitarci”.
“Non ti preoccupare Hermione” disse Ron aprendo la porta.
Scesero le scale e lì trovarono la più temuta visione. Draco Malfoy stava passando con noncuranza davanti a loro, con in mano una scatoletta di legno, e rideva tra sé e sé. Quando li vide si fermò, e per un momento restò impalato a guardarli, come se non potesse credere ai propri occhi. Ma si riprese al volo e salì i gradini che li separavano ghignando e tendendo una mano a Ron.
“Weasley! Che piacere rivederti! E anche a te Gran … cioè, signora Weasley” disse rivolgendosi ad Hermione, che rimase piacevolmente stupita. “Venite, venite! La cena è quasi pronta!” li condusse alla cucina, dove Daphne apparecchiava la tavola. Hermione si offrì di aiutarla e le due cominciarono a chiacchierare.
“Vieni Weasley” ordinò Draco dando una manata sulla spalla a Ron. Andarono in salotto e si sedettero. Draco giocherellava con la scatoletta di legno.
“Allora?” chiese Ron. “Cos’hai fatto dopo la scuola, Malfoy?”.
“Oh, b’è. A dir la verità niente. Dopo un paio di anni mio padre mi ha procurato un lavoro al ministero. E ora gioco un po’ in borsa, con un paio di azioni ci ho comprato tutto l’arredamento della camera da letto” disse ridendo. “E tu?”.
“Io ho lavorato, Malfoy. Come un elfo domestico” disse Ron irrigidendosi sulla poltrona.
“B’è … c’è chi può permettersi di non farlo” ghignò.
“Brutto …”.
In quell’istante Hermione li chiamò per la cena, e disse che andava in a chiamare Rose e Scorpius.
La cena fu gustosa, e Rose e Scorpius, con l’aiuto delle rispettive madri, cercarono di rendere il tutto più facile possibile per Draco e Ron, che si osservavano in cagnesco ogni tanto. Finita la cena tutti andarono nella terrazza, riscaldata magicamente, per permettere a tutti di godersi il panorama che si vedeva da Villa Malfoy.
Ron notò che Draco giocherellava ancora con la sua scatolina di legno e gli chiese cosa contenesse.
“Sigari cubani” disse Draco con un sorriso soddisfatto.
“Ancora con questi sigari?” chiese Daphne. “E’ da una settimana che ne parla in continuazione” confidò ad Hermione. “Ma ancora non gli ho visto fumarsene uno”.
“Si da il caso, Daphne, che siano i più prestigiosi sulla piazza” le disse il marito con una punta di astio nella voce.
“Davvero signor Malfoy?” chiese Rose. “Non ho mai visto un sigaro” disse allungando il collo curiosamente.
“Tua figlia ha un’inclinazione che non mi piace, Ronald” disse a bassa voce l’uomo. Avevano deciso che, dopo anni di duro combattimento, si sarebbero chiamati per nome, se non altro per far piacere ai loro figli.
“Ma … Come ti permetti?”.
Draco rise. “Dico solo che dovresti tenerla un po’ a bada”.
“E tu vedi di controllare quel furfante di tuo figlio, chiaro?” disse Ron.
I due si misero uno di fronte all’altro, e, sotto gli occhi di tutti, cominciarono ad insultarsi, gridando ad alta voce.
“Fin dai tempi della scuola sei sempre stato geloso! E anche adesso, vedo!” disse Draco.
“Ma quale geloso? Vorrai dire schifato, forse!”.
“Tu …”.
“Sei sempre il solito: oh, io sono il signor Malfoy, gioco in borsa e ho i sigari cubani!” fece Ron in una pessima imitazione di Draco.
“Papà! Per favore! Sembri un bambino di due anni!” disse Rose.
“Sempre meglio di te! Almeno io posso permettermi quello che voglio! Vivete ancora tutti nella stessa stanza, Lenticchia?!”.
“Con i soprannomi non vai molto lontano visto che io ne ho uno migliore, Furetto!”.
Draco arrossì violentemente e fece per scagliarsi addosso a Ron, che però lo evitò. E Draco non fece in tempo a fare un altro passo che Scorpius lo afferrò.
“Papà! Fermo! Sta fermo!”.
Nell’agitazione la scatoletta contenente i sigari cadde a terra e si aprì, con Draco che diceva Noo e provava a riacciuffarla a mezz’aria stile Matrix.
La scatoletta cadde a terra e si aprì …
“Ma …” cominciò Hermione, “è vuota”.
Draco si sistemò i vestiti. “B’è, ancora non li ho comprati, ma prima o poi lo farò” e, dopo aver chiarito questo particolare che lasciò tutti esterrefatti, si sistemò i vestiti rattrappiti e rientrò in casa.

Ron si stava mettendo il pigiama e Hermione si struccava in bagno con la porta aperta.
“Hai visto come mangia?” chiese Ron per l’ennesima volta.
“Senti, quante volte ancora te lo devo ripetere? Tu non puoi criticare nessuno sul piano alimentare, perché sei il primo ad ingozzarti come un bufalo” disse Hermione.
“Si ma, e che mi dici dei vestiti che porta? Sono da vero teppista!”.
“Ma come fai a giudicarlo da come si veste? Ron, l’unica cosa che ho visto io è stato un ragazzo che cercava disperatamente la tua approvazione! E’ stato gentilissimo con te per tutta la serata. Tu vedi solo gli aspetti negativi”.
“B’è … mi ha passato la salsa di funghi, ecco cos’ho notato”.
Hermione rise. “La salsa di funghi?”.
“Si! Quella salsa era … wow”.
“Ron, ma come fai?” disse Hermione uscendo dal bagno e mettendosi sotto le coperte.
“A fare cosa?” chiese Ron.
“A essere così calmo subito dopo aver litigato con Malfoy”.
“Sono passate due ore Hermione. Anche io alla fine ho imparato a calmarmi”.
“Hm … comunque domani comportati meglio. Se Draco ti dice qualcosa tu ignoralo e basta. Fallo per Rose, lei ci tiene che andiamo d’accordo”.
“Ok, tesoro. Buonanotte” disse baciandogli la fronte. Poi si sporse dal letto per spegnere la lampada sul comodino.

“Non va assolutamente bene per Scorpius!”.
“Draco, per favore, non dire sciocchezze”.
Draco e Daphne erano a letto, in pigiama, e Draco tanto aveva insistito che alla fine la moglie aveva accettato di sentire le motivazioni di Draco per cui Rose non sarebbe stata adatta a Scorpius.
“E poi indossa cose troppo … troppo scollate! E, cosa più importante …”
“Uffa Draco! Perché non lo dici chiaramente? E’ una Weasley e questo non ti va giù!”.
“Non è così. Ti sbagli mia cara! E comunque anche se fosse non vedo cosa ci sia di male. La famiglia da cui proviene la sposa di mio figlio deve essere rispettabile”.
“A me sembrano rispettabili” lo rimbeccò Daphne.
“Io dico di no. Sono così scialbi”.
“Draco ma che importa scusa? L’importante è che siano brave persone. Basta, non proseguiremo questa conversazione ridicola. Buonanotte Draco” e spense la luce.
Draco restò con un palmo di naso, poi si avvicinò alla moglie accarezzandole un braccio. “Dai, tesoro … non voglio che resti arrabbiata con me”.
“Ho detto buonanotte Draco” disse Daphne scostandosi.
L’uomo si rassegnò e si rigirò nel letto.
Domani sarà dura. Forse è meglio che smetta di prendere in giro Lenticchia. Però quando sono caduti i sigari … meglio che non li compri più se mi fanno questo effetto. Sigari Invisibili del Bangladesh. Ma come mi è venuto in mente?




Terzo capitolo! Ditemi che cosa ve ne pare! Ringrazio ancora i lettori e i chi commenta. Ciaux!

erigre: allora ti è piaciuta la cena? Spero di aver soddisfatto la tua curiosità XD

Ernil: grazie per l'incoraggiamento! Lo so che di solito chi legge non commenta perchè non ha voglia. Tuttavia io mi sto sforzando di farlo con le fan fiction che leggo perchè, da quando ho postato questa storia, ho capito che è bello ricevere recensioni (negative o positive, è lo stesso: sono tutte costruttive). Comunque grazie mille, ciauz!

elettra1991: ciao! Sono contenta che il capitolo precente ti sia piaciuto. Ho fatto sposare Draco con Daphne solo perchè quando ho scritto la fan fiction non mi veniva in mente il nome Astoria, e avevo una voglia terribile di scrivere perciò non sono andata a cercare chi fosse la moglie di Draco. Pazienza ... Astoria si rifarà la prossima volta! Ciao!

veranatalie: mhuahahah! Sono contenta che la mia fan fiction ti faccia ridere!  Adoro Ron, è uno dei miei personaggi preferiti, penso sia per questo che ho scritto la fan fiction ... comunque, a dir tutta la verità ancora non ho letto "Illuminando l'oscuro" però già l'introduzione mi piace un sacco! E poi adoro la coppia Draco-Hemrione. Appena ho un po' di tempo la leggo, sono sicura che la finirò in un fiato!

Grazie per essere arrivati fino a qui! Ci vediamo nel prossimo capitolo! Ciao!
   
 
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