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Autore: la luna nera    18/03/2016    5 recensioni
Un tempo esisteva un regno minuscolo e pacifico, affacciato sul gelido mare artico. Il Cuore di Ghiaccio, antico amuleto la cui origine si perde nella notte dei tempi, garantì pace e prosperità fino al giorno in cui il giovane erede al trono compì il gesto che avrebbe cancellato ogni cosa, compresa la sua memoria.
Una lunga avventura lo attende e lo fa vagare senza una meta ben precisa per le fredde lande gelate alla ricerca del suo sconosciuto passato. E il destino lo porta nel piccolo villaggio di Beflavik dove qualcosa sembra esserci veramente......
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 LA FESTA DEL SOLE DI MEZZANOTTE
 
 
 
 
Burian continuava a sfogliare quelle pagine leggermente ingiallite dal tempo alla ricerca di informazioni sul Cuore di Ghiaccio, quell’oggetto indispensabile per far tornare ciò che lo stregone aveva tentato di cancellare per vendetta. Era stanco, molto stanco, poiché le emozioni che il suo giovane cuore aveva sopportato lo avevano segnato nel profondo: amava Ranja, ma lei non ricambiava appieno il suo sentimento; stava ricostruendo il suo passato e doveva assolutamente recuperare alcuni strumenti indispensabili alla riuscita della loro missione.
La ragazza gli spettinò i capelli. “Non ce la fai più, vero?”
Si voltò a guardarla. “Leggere mi fa addormentare, è sempre stato così.”
“Oh, allora oggi hai battuto ogni record, hai letto tante di quelle pagine da esserti sufficienti per anni ed anni.”
Si fece sfuggire un sorriso che causò un lieve rossore sulle guance di Ranja la quale riportò immediatamente l’attenzione sul Libro. Cercando di pagina in pagina si imbatté nell’illustrazione magnifica del Cuore di Ghiaccio. “Eccolo…” Sfiorò con le dita quel disegno realizzato da mano esperta, era talmente realistico da sembrare di trovarsi fra le mani il vero amuleto. Girò la pagina e continuò a leggere. “Centro, fulcro e fonte di eterno benessere e giustizia per Badeneisten è il Cuore di Ghiaccio. E’ compito della real famiglia e della nobile Kasta dei Ministri del Nord custodirlo con la massima attenzione, preservandolo nei secoli affinché mai cada in mani nemiche. Nella notte dei tempi fu creato dal potente Odino con la magnanima collaborazione degli augusti dei celesti presso la Krasprett, la leggendaria Fonte a cui gli Immortali attingono. Da allora, dal momento in cui Odino prese fra le sue mani grandi e venerabili il potente amuleto, la giustizia, la pace e la prosperità vi furono incastonate. Egli lo donò al primo re Borkur come simbolo di benevolenza domandando eterna devozione da parte sua e delle sue genti. Per questo il sovrano fece costruire un magnifico Tempio all’interno del castello in cui fu presto collocata la statua di Odino. Sontuose cerimonie venivano celebrate in suo onore mentre il Cuore di Ghiaccio veniva custodito con la massima cura ed attenzione in un luogo segreto accessibile solo al re, alla regina e pochi eletti della Kasta. Così il tempo ha preso a scorrere in pace ed armonia, generazioni si sono avvicendate mantenendo salde le antiche tradizioni. Nel Cuore di Ghiaccio furono racchiusi enormi poteri, gli unici in grado di riportare l’equilibrio nel regno qualora si venga a guastare. Solo i regnanti di Badeneisten il cui cuore brilla di saggezza e purezza possono ricorrere al suo enorme potere. Esso è l’unico potente mezzo per contrastare il male supremo, il ribelle dio che con la sua superbia ha tentato di stravolgere gli ordini celesti che regolano il perfetto equilibrio sin dagli albori dell’esistenza umana e divina. L’odio verso coloro che hanno giurato eterna fedeltà e devozione al Padre Odino getteranno le basi al male che tenterà di insinuarsi fra i ghiacci come l’infido sibilo del vento: tutto ciò deve essere scongiurato con ogni mezzo e se il fato avverso si abbatterà su Badeneisten, solo il Cuore di Ghiaccio potrà far tornare ciò che era un tempo. Il contatto contemporaneo dei regnanti sprigiona il suo potere che ridona la vita, purifica le anime, rigenera e fortifica, infonde coraggio ed è in grado di guidare il cammino dei sovrani verso la giustizia, la verità ed il buon governo.”
Rifletterono entrambi in silenzio tentando di comprendere il significato delle parole.
“Secondo te il contatto di cui parla il Libro a cosa si riferisce?”
Burian lesse di nuovo quelle parole scuotendo mestamente la testa. “Non saprei. Potrebbe riferirsi alla nostra unione? Al momento in cui dovremo sposarci?”
Ranja lo guardava con aria interrogativa e nella sua mente tentava di immaginarsi la scena del suo ipotetico matrimonio con lui: pensando a questa cosa il suo battito cardiaco prese ad aumentare ed una strana sensazione le invase lo stomaco mettendolo sottosopra all’istante. Che Burian fosse un ragazzo bellissimo era fuori discussione, fin dal loro primo incontro lo aveva trovato terribilmente affascinante, intrigante e misterioso, seppur freddo come un iceberg. Si era comportato male nei suoi confronti, ma a seguito degli stravolgimenti occorsi alle loro vite negli ultimi tempi, aveva iniziato a vederlo sotto un’altra luce. Il fatto che abitassero sotto lo stesso tetto aveva portato grandi cambiamenti in lei: era stupendo alzarsi al mattino, entrare in cucina per consumare la colazione e vederlo seduto a tavola intento a sgranocchiare un biscotto o sorprenderlo con la bocca sporca di marmellata come un bambino che ha fatto qualcosa di nascosto, era una carezza al cuore vederlo accanto alla finestra mentre osservava l’esterno con lo sguardo perso nel vuoto. Ed era il massimo della serenità incrociare il suo sguardo sognante e sorridente che le augurava il buongiorno rendendo speciale ogni mattina.
“Ehi, ci sei?”
“Eh? Che… che c’è?”
“Ti sei addormentata con gli occhi aperti? Forse la lettura ha avuto su di te lo stesso effetto che ha su di me?” E le regalò uno dei suoi sorrisi che la lasciavano senza fiato.
Ranja riportò lo sguardo sulle pagine del Libro fingendo di rileggere quelle parole. “No, stavo solo riflettendo.” Era vero, ma la sua riflessione riguardava ciò che le punzecchiava il cuore da giorni, non il contenuto del volume. Poche ore prima Burian l’aveva baciata e lei lo aveva liquidato rapidamente rivelandogli di non essere innamorata di lui come lui era di lei. Era davvero stata sincera? Voleva davvero resistere solo perché quel ragazzo le era stato imposto come sposo dal destino? Si alzò. “Scusa, ho bisogno di stare un attimo da sola.” Uscì dalla stanza lasciandolo solo, senza dargli la possibilità di risponderle.
 
Nella semi oscurità della sua camera la ragazza si mise seduta sul letto fissando un punto imprecisato davanti a lei. Burian era cambiato radicalmente da quando Theon gli aveva restituito i ricordi ed era diventato un ragazzo dolcissimo, almeno così appariva ai suoi occhi, in più vi aveva scorto una goccia di ingenuità che le faceva letteralmente scogliere il cuore. Perché ancora voleva mentire a se stessa? Perché non voleva ammettere che quello scombussolamento interno delle ultime ore le stava urlando di non nascondersi più dietro l’orgoglio?
Si avvicinò alla finestra scostando la tenda e sbirciando fuori: c’era una luce surreale generata dal sole che era scomparso sotto l’orizzonte e che era in procinto di sorgere di nuovo. Creava magiche ombre e magiche suggestioni al cui fascino non si sarebbe mai abituata, ogni anno all’inizio della stagione del sole la meraviglia che nasceva in lei era sempre la stessa. Nonostante la luce sempre presente all’esterno, l’ora era molto tarda e non aveva chiuso occhio, aveva trascorso tutta la serata in compagnia di Burian ben impegnata a leggere il Libro di Badeneisten.
Respirò profondamente e decise di tornare da lui.
Aprì la porta in silenzio e lo colse addormentato sul Libro: tale visione le strappò un sorriso, tanto le faceva tenerezza. Sembrava un ragazzino vinto dal sonno mentre studiava fino a tardi, dormiva profondamente ed il suo respiro era calmo e rilassato, evidentemente aveva trovato la pace dei sensi e non era nel pieno della tempesta come lei che invece doveva ancora comprendere se quel sentimento era paragonabile ad una semplice cotta o era qualcosa di più profondo. Scostò leggermente la porta, afferrò la coperta che teneva in fondo al suo letto e gliela mise sulla schiena sistemandogliela con cura. Gli accarezzò i capelli delicatamente per non svegliarlo, sentiva il suo respiro calmo e le sue lebbra erano lievemente dischiuse parevano messe lì a chiederle un bacio. Ranja si morse il labbro, il suo stomaco era incontrollabile così come il battito del suo cuore, si avvicinò a lui, gli si sedette accanto abbracciandolo, gli scostò un ciuffo di capelli dal viso accarezzandolo di nuovo, sorrise nel vederlo addormentato come un bambino e posò le labbra sulle sue imprimendovi un delicato bacio che non riuscì a svegliarlo.
Poi tornò nella sua camera e tentò di riposare per qualche ora.
 
 
 
*      *      *      *      *      *      *      *      *      *      *      *      *      *
 
 
 
Erano trascorsi molti giorni da quella sera, da quando in definitiva il Libro era stato trovato, letto, ma non correttamente interpretato. L’unica certezza concreta consisteva nei sentimenti che Burian nutriva nei confronti di Ranja e che aveva manifestato senza alcun timore. Lei invece aveva la testa piena di pensieri che le disturbavano il sonno, adorava farsi corteggiare dal ragazzo poiché per la prima volta in vita sua sentiva di essere amata e desiderata, le piacevano da impazzire tutte le attenzioni che lui le rivolgeva, i sorrisi che le regalava anche senza un motivo le facevano sciogliere il cuore. Prima o poi avrebbe ceduto alla sua corte, lo sapeva e lo voleva, ad ogni modo scelse di vivere a fondo il periodo dell’innamoramento proprio come sognava da sempre. E, visto che lei ancora non si era decisa, il destino ci mise del suo offrendo loro l’occasione perfetta per far sbocciare il loro amore come una rosa al sole. Ma le rose hanno anche le spine…..
 
 
Il sole scompariva solo per pochissime ore sotto l’orizzonte e con il trascorrere dei giorni quelle ore si erano ridotte a minuti. La notte buia era stata sopraffatta da quel fantastico spettacolo denominato Sole di Mezzanotte che stava per mostrarsi in tutto il suo splendore. Gli abitanti di Beflavik adoravano celebrare quell’avvenimento, infatti i preparativi per la grande Festa del Sole  di Mezzanotte erano in pieno fermento: ci sarebbero state funzioni religiose nel Tempio di Odino tirato a lucido per l’occasione, abbondanti cene per le strade del paese con tavoli imbanditi di ogni prelibatezza, dolci tradizionali, bevande tenute in serbo per l’occasione e chi più ne ha, più ne metta. Ovviamente si andava avanti ad oltranza con musica e danze fino a che il disco solare sarebbe stato di nuovo alto nel cielo dopo che i suoi raggi si erano abbassati fino a sfiorare le onde del mare.
Ranja stava terminando di prepararsi quando Burian bussò alla porta della sua stanza. “Ti disturbo?”
La ragazza si voltò mentre lui entrava. “No affatto, sono pronta per la gran festa. Vedrai che ti piacerà.”
La guardò con gli occhi pieni di stelle: era bellissima con quell’abito azzurro che fasciava il suo esile corpo in maniera impeccabile. “Hai già un accompagnatore?”
“Qui tutti ci accompagniamo a vicenda, non è come il ballo al palazzo reale al quale puoi partecipare solo se hai un cavaliere.”
“Oh, che peccato… Mi sarebbe piaciuto portarti alla festa.”
Lo guardò. “Beh, potrei fare un’eccezione però devi indossare qualcosa di appropriato: la tradizione impone ad ogni abitante di Beflavik di mettere il vestito migliore che possiede. Odino potrebbe offendersi, sai?” Gli regalò un sorriso.
E lui ricambiò appieno. “Lo so, infatti Theon mi procurerà qualcosa di veramente speciale con cui ti stupirò.”
“Davvero?”
“Davvero.”
“Mhm, allora non vedo l’ora.” Gli accarezzò dolcemente il viso. “Io vado, Arvika mi sta aspettando. Ci vediamo in paese.”
“Contaci.”
Restò fermo ad osservarla mentre si incamminava verso la Festa del Sole di Mezzanotte già brulicante di gente allegra e vogliosa di divertimento. Il suo sguardo sognante fu riportato alla realtà da Theon, comparso davanti ai suoi occhi all’improvviso, che lo distolse dai suoi romantici pensieri invitandolo ad indossare ciò che si stava materializzando fra le sue braccia.
Burian non era troppo entusiasta della proposta del vecchio sacerdote. “No, la prego… Davvero vuole che metta questa roba?”
“Se vuoi che la tua bella riacquisti la memoria devi farlo, fidati mio signore e vedrai che il tuo…ehm, sacrificio darà i suoi frutti.”
Il ragazzo  sospirò ed acconsentì.
 
Nel frattempo Ranja aveva raggiunto Arvika nei pressi della piazza principale in cui già si ultimavano i preparativi per il pasto luculliano ed un’orchestra inondava l’aria di musica e di allegria.
“Ciao. Ti ho fatto attendere molto?”
“Oh no, sono qui da un paio di minuti.” Arvika accolse l’amica con un sorriso.
“Kaspar dov’è?”
“Sta finendo di cucinare il pesce con i suoi compagni di pesca, adoro i manicaretti che sa realizzare.”
“Adori quelli o lui?” La punzecchiò.
Era innamorata persa di lui e ricambiò la battuta dell’amica con un sorriso che esplodeva sul suo viso paonazzo ed un colpetto al braccio, mentre Ranja rideva soddisfatta e felice per lei.
“E tu? Dove hai lasciato il tuo spasimante?” Arvika, di proposito, rigirò la conversazione.
“Di chi parli?”
“Non fare la finta tonta.” La sua attenzione fu catturata dall’arrivo di Burian in paese. “Sto parlando di lui.” E lo indicò.
Ranja restò paralizzata ed ammutolita: il ragazzo stava venendo verso di lei con indosso l’uniforme dei NorskDrakon, l’antico ordine cavalleresco di cui faceva parte fin da piccolo. Era semplicemente da infarto, tanto quell’uniforme lo faceva apparire più affascinante di quanto già non fosse e questo dettaglio non aveva colpito solo lei, anche gran parte delle ragazze presenti alla festa avevano gli occhi fissi su di lui. Quell’uniforme sembrava essergli stata cucita addosso e metteva in gran risalto il suo corpo statuario, il suo passo fiero e sicuro di sé apparteneva al nobile principe che dopo anni di oblio era tornato in tutto il suo splendore.
“Davvero vuoi fare la preziosa?”
Ranja non rispondeva.
“Ehi, sei dei nostri?” Arvika tentò di riportarla alla realtà, non riuscendoci neanche dopo molti tentativi.
Burian raggiunse la ragazza ancora in trance, le impresse un bacio sul dorso della mano. “Sono abbastanza elegante per essere il tuo cavaliere alla festa?”
Lei accennò un leggerissimo sorriso e si lasciò guidare da Burian. Dove? Non le importava, non salutò neanche l’amica, tanto era annegata negli occhi del ragazzo e nella sua elegante dolcezza.
Sarebbe stata ancora in grado di resistere?
 
 





 
 
 
Ciao a tutti e buon venerdì!
Ho seriamente rischiato di non concludere il capitolo in tempo, ma ho fatto i salti mortali per aggiornare quest’oggi.
Avrete notato che il capitolo è diviso in due parti: nella prima scopriamo novità sul Cuore di Ghiaccio, nella seconda partecipiamo alla Festa del Sole di Mezzanottte in occasione della quale dovrebbe accadere qualcosa.
Non odiatemi se vi dico che quasi sicuramente non riuscirò ad aggiornare la settimana prossima. Devo ancora scrivere il capitolo ed essendo prossimi alla Pasqua ho giorni intensi davanti a me “causa pranzo coi parenti”. Farò il possibile, ma non garantisco.
 
Vi auguro fin d’ora Buona Pasqua, mangiate uova di cioccolato a volontà che fa bene allo spirito (per la dieta c’è tempo!) e non dimenticate di recensire!
 
Un abbraccio
La Luna Nera

 
  
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