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Autore: Helen    18/03/2016    1 recensioni
Londra è fredda e grigia eppure è conosciuta come la bellissima Londra, la città al centro del mondo, la metropoli dalle mille speranze ma io che conosco le sue strade e la sua gente posso dirvi che non è assolutamente così.
Sono Annie, una normale ragazza cresciuta tra i vicoli di questa città, ed ecco come ho conosciuto i Rooks.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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BACI

Ci sono baci che vengono impressi a fuoco nella memoria, baci e carezze che non puoi dimenticare e per mia fortuna io avevo già iniziato a collezionare quel tipo di baci, mia sorella aveva captato qualcosa visto che continua a fare domande su Annie, io da bravo fratello minore ero sempre scontroso e gli rigiravo le sue domande, bisticciavamo ma alla fine lei era mia sorella e io le volevo bene, non avrei mai potuto immaginare un futuro senza di lei che mi rimprovera, sistema i miei casini e si preoccupa per me ma non avrei mai potuto nemmeno immaginare di rivotarmi in una situazione del genere.

- Non se ne parla! Non indosserò un kilt! - fulminai Evie che rideva solo a pensarci

- Però saresti carino! - Annie stava cercando di trattenere le risate

- Voi due insieme non andate bene! E Greeny? Perchè lui no? - mi sedetti a peso morto sul divano tra Evie e Annie che si spostarono ridendo

- Domani sera ? - chiese conferma Henry come se la mia domanda non ci fosse mai stata.

Annie ci rispiegò tutto io non l'ascoltavo più di tanto, era cosi bella e non smetteva di gesticolare sembrava una bambina felice. Dopo tutti questi mesi mi sorprendevo ancora a scoprire qualche dettaglio che mi era sfuggito, qualcosa che ai miei occhi la rendeva più bella ogni giorno che passava, come le lentiggini che le danzavano sulle guance, i capelli ricci e ramati sempre raccolti in maniera disordinata , per non parlare di quegli occhi grigi come il cielo cupo di Londra o forse più come il mare prima della tempesta, per l'ennesima volta era sorridente e felice e io avrei voluto vedere quel sorriso per tutta la vita.

- Féach leat go luath! - Era cosi strano sentirla parlare in irlandese ma era pur sempre la sua lingua natale, non sapevo molto della sua infanzia se non le poche cose che avevamo in comune ossia che entrambi eravamo orfani, fino a sei anni e mezzo era vissuta in Irlanda con il padre deceduto poco dopo essersi trasferito a Londra.

Osservai per qualche momento le ragazze parlottare tra di loro finché non rimanemmo solo io ed Henry nel piccolo vagone – Direi che non abbiamo via di scampo è Greeny? Alle donne non si comanda – lui di tutta risposta sospirò e io sapevo benissimo cosa significasse conoscevo bene mia sorella, così bene da sapere che difficilmente si può averla vinta con lei.

Non la vidi per tutto il giorno seguente e ciò mi fece venire ancora più voglia di lei, ero drogato del suo profumo, di quegli occhi vispi sempre attenti, del suono della sua voce quando mi prendeva in giro, quindi quando usci per andare da lei ero felicissimo,quella sera indossava un vestito semplice e per una volta portava i capelli sciolti le andai incontro e la baciai, Evie e Henry erano dietro di noi la musica iniziava a sentirsi per le strette e malfamate vie, era una festa di quartiere non del tutto legale ma abbastanza comune da queste parti, l'odore di birra mi investi piacevolmente mentre la musicava si faceva sempre più vicina e allegra, c'erano donne che ballavano nella piccola piazza, uomini che bevevano e bambini che giocavano e mi sentivo perfettamente a casa. Mi appoggia contro un muro con la mia pinta in mano a guardare la mia bella ragazza ballare e soprattutto a controllare che nessuno le si avvicinasse più del necessario, avrei voluto raggiungerla stringere le mie mani sui suoi fianchi ma mia sorella mi è testimone, non so ballare.

Lei si avvicinò con le guance rosse mi prese il boccale e bevve avidamente.

- Vieni !- mi esortò, scossi la testa notai la delusione del suo sguardo ma durò pochi istanti, afferrò la mano di Evie e iniziarono a ballare come una coppia, piroettando sull'acciottolato, ridevano entrambe e onestamente non ricordo l'ultima volta che ho visto mia sorella così spensierata, stava sorridendo anzi ridendo e io mi stavo addolcendo.

Ora entrambe stavano ballando con altri ragazzi io guardai Greeny e gli battei una mano sulla spalla a quanto pare era geloso, Annie tornò verso di noi, afferrò la sua mano e lo trascino nel ritmo incessante della musica, per un attimo sono stato io quello geloso devo ammetterlo poi lei ha urlato qualcosa d'incomprensibile alle mie orecchie e io men che non si dica Evie e Annie si scambiarono di partner, ora si che ero geloso perché non sapevo niente di quell'uomo che la teneva stratta a se, che assaggiava la delicatezza del suo profumo e dei suoi fianchi ma per mia fortuna la musica rallentò e fini quasi subito i due si salutarono con un abbraccio e qualche parola di troppo secondo me.

Corse verso di me, finì la mia birra, prese il mio cappello a cilindro e se lo mise in testa, le era chiaramente troppo grande e le cadeva in modo buffo, mi prese per il bavero della camicia e nel contempo mi trascinò verso un angolo più appartato lontano dal frastuono.

- Evie e henry tornano a casa, è tardi potremmo incamminarci anche noi – mi disse mentre in lontananza il cielo si illuminava di lampi e il vento trascinava nuvole nere verso di noi, le misi una mano sulle spalle e ci incamminando.

- No, no no..... - la sentii piagnucolare dopo un po', la guardai perplesso

- Piove- sospirò delusa mentre l'ennesima raffica di vento ci investì

- Londra? Ti ricordi? Quella bellissima città dove piove quasi tutto il tempo?

Anni aprì bocca per difendersi ma un tuono la fece sobbalzare io scoppiai a ridere per la sua reazione eccessiva ma evidentemente avevo fatto un passo falso, lei mi spinse via, scappando dal mio abbraccio e incrociò le braccia al petto – non è divertente sbuffo -

- un pochino si ! - le sorrisi e dopo poco sorrise pure lei, la bacia.

Stavamo correndo alla ricerca di un riparo, un tetto, un ponte qualsiasi cosa.

- Qui andrà bene- sussurrai, era il ponte che collegava due vecchie case, alle nostre spalle la corte era completamente vuota, lei si accovacciò contro il muro la osservai e mi accorsi che tremava, era bagnata fradicia proprio come me, volevo darle la mia giacca ma era inutile così la presi per le mani, erano ghiacciate, la strinsi al mio petto, tremava come una foglia e avevo pausa che si spezzasse se la stringevo troppo, appoggia le mie labbra sulla sua fronte e aspettai che la pioggia finisse. Quella notte dormii da lei coccolandola con mille baci finché non smise di tremare e si addormentò.

 

 

 

 

Spazietto mio !!

dunque ... se siate arrivati a questo punto significa che qualcosa di buono devo averlo scritto, qualsiasi critica o suggerimento è ben accetto inoltre ho finalmente elaborato una sottospecie di trama per questi racconti quindi dovrei riuscire a pubblicare più spesso, inoltre mi rendo conto che l'inizio era molto approssimativo mi spiace e grazie a tutti =) 

   
 
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