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Autore: _Kurai_    19/03/2016    5 recensioni
L'ombrello cadde a terra, scoprendo il volto di Tooru, che si portò una mano al petto.
Un campanello d'allarme risuonò fortissimo nella testa di Hajime e iniziò d'istinto a correre nella sua direzione, arrivando a sorreggerlo un istante prima che cadesse in ginocchio.
"I-Iwa-chan... scusa..."
Una macchia rossa si stava allargando sulla felpa bianca e azzurra di Oikawa e le sue mani fecero per aggrapparsi a Iwaizumi, mentre cercava disperatamente di dire qualcos'altro.
Solo in quel momento Hajime notò un luccichio spettrale a pochi passi da loro: un coltello di almeno quindici centimetri riluceva sull'asfalto, immerso per metà in una pozzanghera e macchiato da un inequivocabile liquido scarlatto.
Prima che Hajime potesse dire o fare qualsiasi cosa sentì la forza scivolare via dalle dita che stringevano febbrilmente e quasi dolorosamente le sue braccia tese a sorreggere il compagno, mentre gli occhi di Tooru si chiudevano lentamente.
"...no... resta sveglio, razza d'idiota...io..."
Genere: Angst, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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You got a look in your eyes
I knew you in a past life
One glance and the avalanche drops
One look and my heartbeat stops
Ships pass in the night
I don't wanna wait 'til the next life
One glance and the avalanche drops
One look and my heartbeat stops

Last call and everybody's watching
His voice rings out like a storm
Sometimes the past echoes in the future
Starting long before we were born
Sometimes you only get one chance...

("Avalanche", Walk the Moon)


 

"Iwa-chan? Iwa-chaaaaaan? Sei ancora nel mondo dei sogni?"

Quella voce era anche più irritante del solito, ma mai come in quel momento era il suono che più desiderava sentire in assoluto.

Erano distesi su un prato umido, e sopra le loro teste c'era solo la volta celeste ricamata di stelle immersa nel tepore di agosto.

Il muro grigio doveva essere mille miglia lontano da lì, insieme alle sbarre e al corridoio semibuio che erano stati le ultime cose che aveva visto prima di addormentarsi.

Non gli importava che fosse un sogno, un ricordo o una proiezione della sua mente, gli bastava essere il più possibile distante da quel luogo.

 

Osservava incantato e un po' confuso la sua mano destra tesa verso il cielo, molto più piccola di come la ricordava; era ancora intontito dal sonno quando sentì la voce di Tooru e si accorse che anche in lui c'era qualcosa di diverso, a cominciare dal tono più alto di un'ottava e dalla piccola mano dalle dita affusolate che lo stava scuotendo con foga.

"Iwa-chan, ti sei addormentato durante la nostra missione speciale notturna! Credo di aver visto almeno un paio di UFO mentre dormivi" gli fece notare Oikawa con una nota di infantile rimprovero nella voce.

 

Di colpo la mente di Iwaizumi si snebbiò e riannodò i fili di quel ricordo: rammentò nitidamente una notte di metà agosto dei loro dieci anni in cui avevano avuto il permesso di dormire sotto le stelle nel giardino della casa in campagna dove passavano le estati. Quella volta Tooru si era messo in testa che delle creature extraterrestri avrebbero approfittato di uno sciame di stelle cadenti come diversivo per attaccare la Terra.

"Sai, Iwa-chan?" aveva continuato, indifferente al suo silenzio. A Tooru bastava qualcuno che lo stesse ad ascoltare, e anche se Hajime era quanto di più diverso da un paziente ascoltatore si potesse immaginare, in fondo non gli era mai dispiaciuto essere sempre stato colui che aveva il privilegio di sapere per primo ciò che passava in quella testa vuota. "Vorrei essere il primo uomo ad atterrare su Marte, quando sarò grande. Vorrei arrivare più in alto di tutti, e toccare le stelle con le mie mani..."

"Così ti bruceresti, idiota" si sentì rispondere Hajime, facendo eco alle parole che già aveva pronunciato diversi anni prima "...ieri non avevi detto che da grande vuoi entrare nella nazionale di pallavolo?"

"Voglio diventare un astronauta campione di pallavolo!" decise Tooru con quel suo sorriso che aveva il potere di illuminare ogni cosa tutt'intorno. Il suo sorriso vero, non quella pallida e falsa imitazione a cui l'Iwaizumi diciassettenne si stava suo malgrado abituando negli ultimi tempi. Quel sorriso che faceva apparire sensata anche la sciocchezza più enorme, solo perchè pronunciata da quelle labbra. Risero entrambi, poi rimasero in silenzio per qualche istante.

"Chissà come sarebbe una partita di pallavolo in assenza di gravità..." osservò Tooru improvvisamente serissimo, guardando le stelle negli occhi di Hajime, che come allora gli tirò un pugno amichevole (almeno nelle sue intenzioni) sulla spalla "Non si può giocare a pallavolo se la palla galleggia nell'aria, idiota". Risero di nuovo, abbracciati dal sottofondo del frinire delle cicale.

"Eppure non mi dispiacerebbe giocare una partita contro i marziani..." concluse Oikawa, un po' deluso.

 

Avevano parlato a lungo delle loro aspirazioni per il futuro, quella notte. Erano ancora due bambini e la loro vita era una parentesi felice di giochi e chiacchiere spensierate, progetti e sogni più o meno realizzabili.

Eppure il piccolo Tooru già lasciava intravedere i contorni della persona che sarebbe diventato: la sua illimitata ambizione già traspariva dalle sue parole, e anche il modo di ragionare era pressochè lo stesso ("Forse semplicemente non è cresciuto affatto" pensò l'Hajime di sette anni dopo).

Era sempre stato così, destinato alla costante insoddisfazione, a puntare sempre più in alto: la Luna, Marte, le stelle, poi chissà che obiettivo avrebbe anelato a raggiungere...

Iwaizumi era sempre stato il primo a impedirgli di bruciarsi, a proteggerlo costantemente da sè stesso e dalle inevitabili delusioni, rimproverandolo aspramente se necessario. Era ormai il suo ruolo, se l'era sagomato addosso come una corazza, e lo era stato da quando si erano conosciuti, praticamente nella culla. Era più grande di Tooru solo di un mese e dieci giorni, e fin da piccolo era sempre stato il più responsabile dei due, sempre pronto ad essere una roccia a cui l'altro potesse aggrapparsi.

Ma poi, cos'era cambiato?

 

* * *

 

Tooru stringeva in mano la piccola astronave giocattolo che lui gli aveva regalato un mese prima per il suo compleanno. Non se ne separava mai e inventava spesso giochi e storie ambientati nello spazio, in cui solitamente lui era l'eroe e Hajime il suo secondo, oppure il terribile mostro alieno da sconfiggere. Avevano anche due modellini di astronauti, su cui Tooru aveva scarabocchiato i loro nomi (il kanji di "Iwa" – accompagnato dall'inevitabile "chan" - era un po' storpiato, e il suo astronauta aveva il colore graffiato e sbiadito, ma negli anni Hajime ci si era un po' affezionato, finchè non lo aveva perso qualche tempo dopo, durante un'altra di quelle lunghe estati in campagna), che erano protagonisti di improbabili avventure senza fine, nelle quali Iwaizumi trovava sempre il modo di inserire dinosauri o insetti giganti.

Hajime mise la mano in tasca e tirò fuori proprio il suo astronauta, che affiancò l'astronave madre di Oikawa sullo sfondo del cielo notturno, mentre Tooru iniziava a tessere il filo di una delle sue storie.

Poi, all'improvviso, il gioco si interruppe con un'esclamazione di sorpresa: "Iwa-chan, quella era davvero una stella cadente!!" esclamò Tooru con gli occhi che brillavano "Io ho già espresso il mio desiderio, e tu?"

"Non posso dirtelo o non si avvererà, stupido"

"Io ho desiderato di arrivare più in alto di tutti" disse il piccolo Oikawa, con un sorriso che da solo illuminava il cielo più di tutte le stelle del firmamento.

 

* * *

 

Gli occhi di Iwaizumi erano umidi e appannati, e il mondo di fuori era di nuovo grigio e metallico.

"Era un fottuto stramaledetto sogno!" imprecò nella sua testa, affondando le unghie nei palmi delle mani.

Nella cella semibuia, non vista, una lacrima gelida e solitaria scese sulla sua guancia.

Ma doveva restare lucido, non serviva a niente perdersi nei ricordi.

Una soluzione doveva ancora esserci, quell'idiota non poteva essersi lasciato sconfiggere così facilmente.

Gli occhi della sua mente vedevano un'altra camera spoglia, lontana da lì un numero indefinito di chilometri, ingombra di fili e schermi. La vedeva chiaramente, come se si trovasse veramente lì.

Al centro della stanza, un letto candido, e tra le coltri ecco spuntare quel volto, pallido ma sempre bellissimo, che talvolta aveva desiderato prendere a pugni ma segretamente amava da prima di quando potesse ricordare.

Quanto desiderava poter essergli accanto in quel momento.

Quanto desiderava poter almeno sentire i loro compagni di squadra, perchè gli facessero sapere qualcosa.

Cosa poteva fare?

Ripassò mentalmente il numero indefinito di film d'azione che aveva visto in tutta la sua vita, ma non gli sovvenne nessuna idea geniale. Chi poteva volergli così male da averlo incastrato così? E chi poteva voler così male a Tooru da mandarlo quasi all'altro mondo senza apparente motivo?

Il carattere di Oikawa non era affatto facile e Hajime era il primo a dirlo, ma un tentato omicidio gli sembrava seriamente eccessivo: che Tooru si fosse cacciato in problemi più grandi di lui? Che la sua ambizione l'avesse portato a pestare i piedi di qualcuno?

Il mal di testa fece nuovamente capolino, come se due martelli pneumatici stessero lavorando a pieno regime sulle sue tempie.

 

Poi, inconsciamente, Hajime infilò la mano destra in tasca.

Quello che ne tirò fuori lo sconvolse tanto che per qualche istante si dimenticò di respirare.

 

Un modellino di un astronauta con i colori graffiati e sbiaditi, con il suo soprannome scarabocchiato sul retro.

 

Forse c'era ancora una speranza.

 


Ebbene, ecco qui il secondo capitolo! Che dire... credo di aver compensato un po' di angst dell'incipit con questa botta di fluff XD O almeno spero...
Alla fine sto di nuovo cascando nel vortice delle longfic perchè questa storia doveva avere tre capitoli invece ne avrà sicuramente almeno cinque >__< spero davvero di riuscirla a portare a termine come vorrei, essendo la mia prima long su Haikyuu... in ogni caso sono davvero felice per le recensioni di valechan91 e bakagheiyama, che ringrazio tantissimo! :3 

Alla prossima!

_Kurai_

 

   
 
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