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Autore: Rain Rose    30/03/2009    9 recensioni
Con il fiato sospeso, fisso gli occhi gialli e raccapriccianti del mio nemico, dall’altra parte della stanza stretta e lunga, e lui ricambia con uno sguardo compiaciuto, folle.
Era senz’altro una bella maniera di morire, sacrificarmi per un’altra persona, qualcuno che amavo. Una maniera nobile, anche. Conterà pur qualcosa, no?
Sapevo che se non fossi mai andato in quella casa discografica non mi sarei trovato di fronte alla morte. Per quanto in realtà fossi terrorizzato, però, non riuscivo proprio a pentirmi di quella scelta.
E mentre piano piano sento le forze abbandonarmi e le gambe cedere, vedo il mio nemico cominciare ad avvicinarsi con passo lento e sfrontato, con un ghigno più che soddisfatto dipinto sulle labbra violacee e raggrinzite.
Un ultimo grido e poi il buio.

Ok, ho appena scoperto che sono proprio negata a scrivere introduzioni ^___^"
Spero che la leggerete comunque!! aspetto vostri commenti/critiche!!
Genere: Romantico, Song-fic, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Ok, visto che sono buona e che non potevo lasciarvi solo con mezzo prologo, lo posto oggi in via del tutto eccezionale!!!
Inoltre vorrei tutte le persone che mi hanno lasciato un commentino (Grazieeeeee, vi amo tutti!!!) e tutte le persone che hanno messo nei preferiti ( 15 O__O )
Naturalmente ringrazio anche chi ha solo letto. ù_ù
Ed ora vi lascio al capitolo!

 

 

 

Capitolo Due

 

 

 

 
Arrivarono al negozio dopo qualche minuto e mai avrebbero anche solo potuto immaginare la scena terrificante che gli si presentò davanti: un’enorme massa di ragazzine isteriche che entravano ed uscivano da quest’ultimo, urlando come delle galline.
« Kiba… sei ancora sicuro di voler entrare lì dentro? » chiese il biondo mentre osservava scioccato la scena e indicava il negozio di fronte a loro.
« Ma certo che sì! » rispose completamente convinto il castano mentre cominciava a rimboccarsi le maniche, in attesa della tremenda lotta che di lì a poco lo avrebbe visto protagonista. « Tu nel frattempo aspettami su quella panchina laggiù. Se entro mezz’ora non sono tornato, chiama la polizia. » e detto questo l’Inuzuka si precipitò verso l’enorme massa, scomparendovi all’interno.
Naruto sospirò; il suo amico era davvero fuori di testa. Si diresse verso la panchina, sedendosi tranquillamente su di essa. Probabilmente la cosa avrebbe tirato per le lunghe, quindi decise di giocherellare con i suoi acquisti. Estrasse dalla busta il portachiavi che aveva appena comperato e lo osservò meglio. La scritta del suo nome era rossa con delle sfumature gialle mentre la volpe era di un’arancione acceso e con gli occhi rossi.
Forse era stato il fato, o forse più semplicemente il caso, ma quel portachiavi riportava alla mente molte cose, piacevoli e non, del suo passato.
Chiuse gli occhi e fu tutto, per l’ennesima volta, come rivedere la pellicola di un vecchio film in bianco e nero: il palco… il pubblico impaziente e scatenato per ogni sua canzone… la sua foce forte e sicura che riusciva a trasmettere con quelle note tutti i sentimenti che, a parole, non sarebbe mai riuscito a rivelare… e poi lui, quella persona che gli aveva rovinato la vita.
Riaprì gli occhi di scatto e non si sorprese più di tanto di ritrovare il proprio respiro affannato; portò una mano all’altezza del cuore e cercò di calmarsi. Nonostante fossero passati degli anni, nonostante non l’avesse più rivisto, la paura che provava nei suoi confronti non era ancora scomparsa.
Dopo che il suo respiro fu tornato normale, estrasse il suo cellulare dai pantaloni della divisa e controllò l’ora, stupendosi nell’apprendere che da quando il suo amico era entrato in quel negozio erano passati più di venti minuti.
Preoccupato per la sorte dell’Inuzuka, Naruto si alzò dalla sua postazione e, dopo essersi infilato il portachiavi in tasca, si diresse verso il negozio - che è ancora sotto attacco, maledizione!
Ricevendo e dando spinte un po’ qua e là, il biondo riuscì con non poca fatica ad entrare all’interno del negozio, dove una lunga fila di ragazzi e ragazze faceva bella mostra di se.
Cominciò a guardarsi intorno nella speranza d’individuare la capigliatura sconvolta di Kiba, ma la sua attenzione fu attirata da una ragazza dai lunghi e strambi capelli rosa, un fisico perfetto e due bellissimi occhi verdi che lui conosceva fin troppo bene.
Sakura Haruno, questo era il suo nome, era una sua ex compagna di classe delle elementari e, attualmente, frequentava anche lei la Konoha School of Arts. Era una bellissima ragazza di cui era stato in passato molto innamorato, fino a quando a causa di vari eventi Naruto non l’aveva più vista fino a qualche anno prima, quando si erano inevitabilmente incrociati nei corridoi scolastici. Da quel momento i due avevano preso a vedersi spesso, visto che frequentavano lo stesso gruppo di amici, ma Naruto si era da subito accorto del cambiamento che aveva subito il carattere della ragazza, facendola apparire ai suoi occhi come una persona molto più frivola rispetto al passato.

Ma va bene così, si era detto Naruto, dopotutto il tempo cambia le persone, e non aveva dato troppo peso alla cosa.
« Sakura-chan! »
« Mh? » sentendo chiamare il proprio nome, la ragazza si voltò di scatto, assumendo poi fin da subito un’espressione scocciata. « Oh, Naruto… Sei solo tu. »
« Ma cosa ci fai qui? »
« E dove dovrei essere, scusa? »
« A scuola, forse? »
« Oh, Naruto, sei davvero irrecuperabile! Oggi è il grande giorno, capisci? Devo prendere quel Cd ad ogni costo! Secondo te come facevo ad eseguire alla perfezione i miei vocalizzi con la costante paura di non riuscire poi a trovarne neanche più una copia? » sospirò quella con tono sconsolato portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. « A proposito, prima ho visto il tuo amico sfigato che andava verso la sala d’ascolto… non riesco a capire come abbia fatto ad agguantare il Cd prima di me, quel dannato! Ed ora sciò, via, aria che ho da fare! » e senza dargli il tempo di replicare, la rosa si girò e ricominciò ad infiltrarsi nella massa per agguantare il misterioso Cd sotto gli occhi scioccati di Naruto.

Oh Dio, qui sono tutti matti! pensò osservandola tirare i capelli ad una ragazza e scalciare come un’indemoniata. A passo spedito, Naruto si diresse verso la sala d’ascolto - una stanza isolata, rispetto al vero negozio, in cui si poteva tranquillamente ascoltare la musica appena acquistata o leggere un libro in santa pace - dove vi trovò Kiba, tutto concentrato ad ascoltare il suo nuovo acquisto.
A quella visione, non poté fare a meno di infuriarsi e, giunto alle sue spalle, picchiettare con forza il dito sulla schiena del castano per attirare la sua attenzione.
« L’ho trovato! » esclamò con entusiasmo l’Inuzuka togliendosi le cuffie, ma l’unica risposta che riuscì ad ottenere da Naruto fu un pugno ben poco gentile sulla testa.
« Brutto cretino! Ed io che pensavo che ti avessero ucciso e ti sono venuto a cercare! E invece ti ritrovo qui ad ascoltare, come se nulla fosse, il tuo stupidissimo Cd! » urlò.
« Shhh! Abbassa la voce che ti stanno guardando tutti! »
Il biondo si guardò attorno imbronciato, accorgendosi che il tutti in questione altro non era un tipo che, all’apparenza, sembrava molto sospetto e che li stava osservando in una maniera alquanto scocciata… o almeno era questo quello che lui credeva, visto che il suo volto era quasi completamente coperto da degli occhiali scuri e da un cappello.
« E poi questo non è uno stupido Cd… questo è il Cd! »
« Certo, come no, e cosa dovrebbero avere di speciale questi… SNS? » Naruto sottrasse il Cd dalle mani di Kiba e non poté fare a meno di scoppiare a ridere non appena i suoi occhi rilessero il nome del gruppo in questione. « Oh mio Dio, hanno sul serio un nome tanto assurdo da assomigliare a quello di uno spray anti-zanzare? »
« Ma no, idiota! » lo rimbeccò l’altro, riprendendosi il suo disco. « Possibile che tu non li conosca? Non fanno che parlare di loro da quando, l’anno scorso, sono sbucati dal nulla ed hanno scalato le vette delle classifiche dei singoli più venduti. Pensa che, dopo neanche un paio di esibizioni in un piccolo pub del centro, sono subito stati notati da una delle più importanti agenzie discografiche del Giappone ed hanno sfondato fin da subito. Una cosa fenomenale e – senti senti – si dice in giro che il loro vocalist sia sulla buona strada per arrivare ai livelli di Kyuubi! Non pensi sia fantastico? »
A quelle parola l’espressione di Naruto si rabbuiò ed un sorriso amaro di andò a formare sulle sue labbra; ogni volta che sentiva quel nome non poteva fare altrimenti, e Kiba dovette accorgersene subito, visto che in men che non si dica si portò le mani alla bocca per evitare di lasciarsi scappare altro.
« Oh merda amico, scusami… ero troppo preso a spiegare, non mi sono proprio accorto che- »
« Ma cosa stai dicendo? Ti stai scusando senza motivo Kiba, sul serio! » lo rassicurò cercando di tirar su un sorriso per non farlo preoccupare più del dovuto. « Piuttosto, cosa stavi dicendo di questi… tizi? » cercò di cambiare discorso, riuscendoci.
« Oh, giusto! Dopotutto è per questo che volevo trascinarti qui. » affermò sovrappensiero il castano, prendendo le cuffie usate fino a poco prima e mettendole sulla zazzera bionda di Naruto con un gesto secco.
« Trascinarmi qui? »
« Già. Mi serviva un tuo parere. »
« Un mio parere? »
« Smettila di ripetere quello che dico! »
Naruto scosse la testa e sospirò e, ormai rassegnato, non poté fare a meno di accomodarsi accanto al castano e di chiudere gli occhi, concentrandosi automaticamente. La musica lo avvolse non appena Kiba spinse il tasto play, seguita subito dopo dalla voce del cantante poco prima menzionato da Kiba. Naruto  ascoltò con attenzione e quasi gli scappò un sorriso quando si ritrovò ad ammettere a sé stesso che il cantante non era davvero niente male, ma ancora alle prime armi. Probabilmente fra un paio di anni avrebbe potuto mirare molto più in alto.
Passarono così una manciata di minuti e quando la prima canzone del disco fu terminata e Kiba mise in pausa, il biondo si tolse le cuffie dalla testa e se le restituì all’amico.
« Allora? Che ne pensi? »
Naruto arricciò le labbra e si guardò attorno, sovrappensiero.
« Non saprei. Sono senz’altro bravi, non lo metto in dubbio. »
« … Però? » lo incalzò Kiba, facendolo sospirare.
« Però le parole sono banali. E lo strumentale, ad ogni modo, non c’entra nulla con il testo, perché ha una musicalità troppo attiva e rock per una canzone come questa, che invece dovrebbe mantenersi su toni più pacati e lenti. Non dico che sia una brutta canzone, ma si sente che non è farina del loro sacco. »
« Intendi dire che non l’hanno creata loro? »
Naruto scosse la testa in segno affermativo. « Esatto. Sai bene che in determinate grandi agenzie alcuni gruppi si limitano solo a suonare, mentre a creare le loro canzoni ci pensano altri del settore. In certi casi i “piani alti” non se la sentono di rischiare e preferiscono semplicemente andare sul sicuro. È una questione di marketing. Ma con questo non voglio comunque screditare nessuno, potrei anche sbagliarmi dopotutto. » ridacchiò.
Kiba alzò gli occhi al cielo. « Vorrei tanto dire il contrario, ma purtroppo credo proprio che su queste cose tu non ti sbagli mai, amico. »
« Non esageriamo! Non sono Dio! »

« E per fortuna, sennò sai che guaio! » lo prese in giro Kiba, guadagnandosi un nuovo broncio da parte di Naruto. « Piuttosto, del famoso vocalist che mi dici? Non ti sembra un po’ troppo impostato? »
« Impostato? No, affatto. Mi piace la sua voce, ha una bella tonalità e penso che ascoltarlo dal vivo, invece che su un Cd registrato, sarebbe decisamente interessante. Ma è comunque uno dei tanti. Non sento nulla dalla sua voce. »
Naruto sospirò, alzando gli occhi al soffitto e rimuginando per qualche secondo.
« Gli do un cinque e mezzo. Non un punto di più, non un punto di meno. » aggiunse infine sotto lo sguardo di Kiba, che come sempre rimase ad ascoltarlo in silenzio, senza parole. Nonostante conoscesse da anni la dote intuitiva dell’amico, infatti, Kiba non riusciva ancora a capire come Naruto riuscisse a capire così tante cose su di un cantante o di un musicista solamente ascoltandolo cantare o suonare. Era una cosa assurda e quasi surreale da raccontare, ma le volte che in tutto quel tempo Naruto si fosse sbagliato potevano benissimo contarsi sulle dita di una mano.

 
Sasuke Uchiha, nascosto dietro i suoi Ray-Ban ed il suo cappello, naturalmente, aveva accuratamente seguito la discussione dei due fin dal momento in cui quella sottospecie di scimmia tinta di biondo non aveva deriso il nome del suo gruppo paragonandolo ad uno schifoso insetticida.
Ma come diavolo si era permesso? E soprattutto, come faceva a sapere che quella canzone non era opera loro? Sasuke ne era più che sicuro, quelle informazioni non erano mai uscite al di fuori dei loro uffici! Possibile che l’idiota ci fosse semplicemente arrivato da solo?  No, assurdo.
Determinato come non mai, Sasuke chiuse con forza il libro che stava leggendo e si alzò, avvicinandosi a quei due idioti che avevano già ricominciato a chiacchierare tra di loro. Si fermò proprio davanti a loro e li fissò da dietro agli occhiali da sole fino a quando Naruto non si accorse della sua presenza, osservandolo con sospetto.
« Te l’ha mai detto nessuno che non si fissano le persone? » gli chiese infastidito il biondo.  
Sasuke si ritrovò inspiegabilmente a trattenere un sorriso divertito. E così la scimmia ha le unghie, eh? pensò assottigliando gli occhi e squadrando la figura di quello strambo biondo che, ne era più che certo adesso che lo guardava da vicino, doveva aver già visto da qualche parte.
… Forse in uno Zoo.
« Oh, scusami. Pensavo fossi una scimmia da circo, e non un essere umano. Pardon. » sogghignò il moro, soddisfatto, godendosi l’espressione di Naruto alle sue parole e guardandolo mentre dapprima sgranava gli occhi dalla sorpresa e poi iniziava ad assumere pian piano svariate tonalità di rosso, decisamente infuriato.
« Sc-Scimmia? Ma come ti permetti, bastardo! » rispose a tono, e gli sarebbe anche saltato a dosso se non fosse stato per la mano di Kiba, che l’aveva trattenuto giusto in tempo. « Si può sapere che diamine vuoi? Non mi conosci neanche e mi vieni ad insultare! Cos’è, vuoi fare a botte per- »
« Comunque sia, » lo interruppe Sasuke, ignorandolo « scimmia, » sogghignò « voglio sapere secondo quali criteri tu puoi affermare che quelle canzoni siano da “cinque e mezzo”. »
« Voglio? »
« Non farmi ripetere. Non lo faccio mai. »
« Aspetta, aspetta, aspetta… tu sei venuto qui e mi hai insultato per sapere questo? »gli chiese scioccato, alzando le braccia al cielo. « Tu sei pazzo! Un pazzo che non conosce la buona educazione, per giunta! Non lo sai che è maleducazione non togliersi gli occhiali da sole quando si parla con una persona? Inoltre siamo in un ambiente chiuso, e negli ambienti chiusi ci si toglie il cappello, lo sanno anche i bambini! E non si ascoltano le conversazioni altrui, non te l’hanno insegnato per- »
« Senti, » lo interruppe di nuovo l’Uchiha, irritato. L’idiota voleva il gioco duro? E il gioco duro avrebbe avuto. Si guardò velocemente intorno e, notando come quella parte del negozio fosse praticamente vuota ad eccezione di loro tre, prese la sua decisione. « voglio solo sapere i motivi della tua critica, ok? Mettiamo caso che io decida di assecondarti, tu mi darai una risposta? »
Naruto lo fissò stranito da capo a piedi; non riusciva proprio a capire il perché a quello strano ragazzo interessasse cosi tanto sapere le motivazioni di quel suo semplice commento su quello stupido Cd, ma annuì lo stesso.
« Bene. » sbuffò Sasuke, togliendosi prima il cappello e poi gli occhiali. Il mondo tornò così ai suoi colori originari, e Sasuke poté finalmente scrutare con attenzione quegli strambi tipi che aveva davanti, rimanendo a dir poco sorpreso. Capelli biondi naturali – ebbene sì, aveva dovuto incredibilmente ricredersi -, pelle caramellata, fisico sottile ma non troppo e un paio d’occhi di un tale azzurro che, se non fosse stato per gli occhiali da vista che ne limitavano la completa visibilità, avrebbero potuto rappresentare perfettamente il colore che il cielo assumeva durante le belle giornate estive. Insomma, quella scimmia gialla era… decisamente bella, a conti fatti. Di certo non poteva negarlo.
« Ma tu sei il cantante! » l’urlo sorpreso di Kiba riportò al presente sia Sasuke che Naruto, che a sua volta era rimasto a dir poco sorpreso dalla figura che infine si era completamente rivelata ai suoi occhi. Quel ragazzo, quel bastardo-senza-nome-che-si-divertiva-ad-insultare-la-gente-sconosciuta, aveva un non sapeva cosa di già visto. I capelli erano neri, come anche gli occhi, ed entrambi risaltavano sulla carnagione lattea in modo particolare. Naruto aggrottò le sopracciglia, cercando di ricordare dove avesse visto quel tipo, ma l’insistente presa di Kiba sul suo braccio, che non la smetteva di tirargli la giacca della divisa scolastica, interruppe i suoi ragionamenti bruscamente.
« Naruto, è il cantante, quello degli SNS! »
« Chi? »
« Dai, cazzo, quello che hai appena ascoltato! » lo rimbeccò l’amico mettendogli sotto il naso il Cd di poco prima. Al centro della copertina e di un forte color rosso, la scritta SNS faceva bella mostra di sé, mentre sullo sfondo tre ragazzi erano fotografati di schiena: il primo aveva lunghi capelli castani legati in una bassa coda, mentre il terzo aveva dei corti e semplici capelli neri; il secondo, invece, quello posto al centro fra i primi due, doveva essere decisamente il ragazzo che aveva di fronte, a giudicare dal taglio di capelli.
« Ma certo! » esclamò il biondo dopo averci pensato un po’, battendo il pugno della mano destra sul palmo dell’altra. Sasuke sogghignò, internamente soddisfatto nel sapere che anche a quella stramba scimmia gialla, nonostante tutto, il suo nome non fosse sconosciuto.
… O almeno, questo era quello che pensava.
« Ecco chi era che adorava Sakura-chan, come ho fatto a non pensarci prima? »
« Chi? »
« Quindi sei tu quello che è uno dei tanti! Scusa se te lo dico, ma certo che dal vivo i tuoi capelli assomigliano davvero al didietro di una papera… ma sono così naturali o te li piastri? » gli chiese punzecchiando con un dito la cima della sua acconciatura corvina.
« Non toccare i miei capelli, razza di idiota » lo sgridò Sasuke allontanando quella mano violentemente. « Come diamine ti permetti di prendermi in giro in questo modo, eh?! Chi ti credi di essere per giudicare il mio taglio di capelli e il mio modo di fare musica? Una persona ignorante come te non dovrebbe neanche- »
« Guarda che io posso esprimere un mio parere su chi mi pare! » lo interruppe il biondo, che a quelle parole e al tono di voce assunto dall’Uchiha aveva cominciato ad irritarsi seriamente.
« Non penso proprio. »
« E io invece penso proprio di sì », Naruto assottigliò lo sguardo e si avvicinò a Sasuke, alzandosi leggermente sulle punte dei piedi per far arrivare i suoi occhi alla stessa altezza di quelli dell’altro. « Non me ne frega un emerito cazzo di chi tu sia o di quanto tu ti creda di essere importante. Per me potresti anche essere il Re del Giappone, o il grande Mozart in persona, ma non cambierebbe nulla ugualmente. Sei un comune essere umano, non un dio sceso in terra. E da come ti comporti, a quanto pare, devi essere anche peggio di quello che appari. »
Sasuke si ritrovò a stringere i denti in maniera talmente violenta che il loro stridere gli sembrava quasi potesse essere udito anche da Kiba, che in disparte, lontano dai due, seguiva la scena guardingo e pronto ad intromettersi in caso di bisogno. Sasuke sondò la figura del moro, chiedendosi se sarebbe intervenuto o meno in caso di un’eventuale rissa, e poi tornò con lo sguardo su Naruto, che ancora nella stessa posizione di prima continuava a guardarlo con fare strafottente.
« Cosa vorresti insinuare, stupida scimmia? » ringhiò tra i denti.
« Semplice: non hai un briciolo di umiltà. Con quello che fai, dovresti essere aperto alle critiche, imparare da loro. E invece fermi sconosciuti per strada solo per criticare il fatto che abbiano opinioni diverse dalle tue o perché non gli piace la tua musica. Sei patetico. » Naruto scosse la testa con fare sconsolato, scompigliandosi i capelli con una mano e allontanandosi dal moro, ma non riuscì a fare più di qualche passo indietro che si ritrovò a cadere nel vuoto e a sbattere il sedere a terra.
Sasuke abbassò il pugno con cui aveva colpito il biondo e lo osservò sorpreso. Aveva appena tirato un pugno ad una persona? In un luogo pubblico e, per giunta, senza indossare nessun cappello o paio di occhiali che potessero proteggere la sua identità? Si osservò intorno con impeto, accertandosi che quel luogo del negozio fosse ancora deserto come qualche minuto prima, e quasi si sentì di lasciarsi sfuggire un sospiro di sollievo nel constatare che oltre a loro non ci fosse ancora nessuno.
« Ehi ma sei impazzito tutto d’un tratto? »
Sasuke osservò con sdegno Kiba, che nel frattempo si era affrettato a raggiungere l’amico e a dargli una mano a tirarsi in piedi, domandandogli più volte se andasse tutto bene e non si fosse rotto nulla, ricevendo in risposta solo dei mugugni indistinti e dei borbottii che dovevano in realtà essere delle imprecazioni. Si avvicinò ai due, rimettendosi nel frattempo il cappello in testa e sollevando le stecchette degli occhiali.
« Metti un guinzaglio al tuo patetico amichetto ed insegnagli le buone maniere, se non vuoi vederlo prenderle ogni volta di santa ragione. » sogghignò.
« Cosa! Ma come- »
« Kiba, adesso basta. »
Kiba sgranò gli occhi osservando con sorpresa Naruto, che nel frattempo si era rimesso gli occhiali sul naso arrossato e fissava l’Uchiha con espressione apparentemente impassibile.
« Ma Naruto… » cercò di replicare, ma non ci riuscì. Vide il biondo abbassare lo sguardo assorto verso il pavimento ed infilarsi le mani in tasca, per poi puntare l’attenzione su di lui ed alzare gli angoli delle labbra in un sorriso appena accennato.
« E’ inutile continuare tutto questo, non ne vale la pena. Torniamocene a casa. » gli spiegò facendogli cenno di seguirlo ed incominciando a dirigersi fuori di lì.

 
Sasuke seguì il biondo con lo sguardo, vedendolo uscire in fretta e furia dal negozio, e poi fece lo stesso con il suo amico, che non mancò di mandarlo al diavolo con un dito medio ben alzato prima di sparire anche lui dalla su vista. Sospirò, stropicciandosi gli occhi con due dita ed infilandosi gli occhiali da sole, quando una macchia rossa poco distante da lui attirò la sua attenzione. Fece giusto due passi e poi si chinò sulle ginocchia, osservando quello che doveva essere un portachiavi e raccogliendolo.

Probabilmente è caduto a quell’idiota quando l’ho mandato al tappeto, pensò il moro rigirandoselo tra le mani e percorrendo con i polpastrelli la scritta del nome del biondo e la sagoma della piccola volpe arancione che vi era a fianco. Lo osservò senza particolari espressioni o pensieri, limitandosi a tirare fuori dalla tasca del cappotto che portava un mazzo di chiavi e ad affiancare il suo portachiavi a quello che aveva appena trovato. I due  oggetti erano praticamente identici, tranne che per i colori – uno sfumava dal rosso al giallo, mentre l’altro dal blu scuro all’azzurro – e per gli animali che accompagnavano i rispettivi nomi – in uno vi era una volpe arancione, mentre nell’altro un algido gatto nero.
Che assurda coincidenza, si ritrovò infine a pensare mentre si tirava in piedi con ancora i due oggetti in mano. Li osservò ancora per qualche secondo e poi sbuffò, infilandoli entrambi in tasca ed uscendo a passo spedito anche lui da quel posto. Chissà perché, ma ho come l’assurdo presentimento che questa non sarà l’ultima volta che incontrerò quell’assurda scimmia gialla.
E forse Sasuke non se ne rese neanche conto, ma a quel pensiero le sue labbra non poterono fare a meno di piegarsi fino ad assumere la forma di un piccolo sorriso.

 

 To be continued…

  
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