Ok,
visto che sono buona e che non potevo lasciarvi solo con mezzo prologo,
lo
posto oggi in via del tutto eccezionale!!!
Inoltre
vorrei tutte le persone che mi hanno lasciato un commentino
(Grazieeeeee, vi
amo tutti!!!) e tutte le persone che hanno messo nei preferiti ( 15
O__O )
Naturalmente ringrazio anche chi ha solo letto.
ù_ù
Ed ora vi lascio al capitolo! ♥
Capitolo
Due
Arrivarono
al negozio dopo qualche minuto e mai avrebbero anche solo potuto
immaginare la scena
terrificante che gli si presentò davanti:
un’enorme massa di ragazzine
isteriche che entravano ed uscivano da quest’ultimo, urlando
come delle
galline.
« Kiba…
sei ancora sicuro di voler entrare lì dentro? »
chiese il biondo mentre
osservava scioccato la scena e indicava il negozio di fronte a loro.
« Ma
certo che sì! » rispose completamente convinto il
castano mentre cominciava a
rimboccarsi le maniche, in attesa della tremenda lotta che di
lì a poco lo
avrebbe visto protagonista. « Tu nel frattempo aspettami su
quella panchina
laggiù. Se entro mezz’ora non sono tornato, chiama
la polizia. » e detto questo
l’Inuzuka si precipitò verso l’enorme
massa, scomparendovi all’interno.
Naruto
sospirò; il suo amico era davvero fuori di testa. Si diresse
verso la panchina,
sedendosi tranquillamente su di essa. Probabilmente la cosa avrebbe
tirato per
le lunghe, quindi decise di giocherellare con i suoi acquisti. Estrasse
dalla
busta il portachiavi che aveva appena comperato e lo osservò
meglio. La scritta
del suo nome era rossa con delle sfumature gialle mentre la volpe era
di
un’arancione acceso e con gli occhi rossi.
Forse
era stato il fato, o forse più semplicemente il caso, ma
quel portachiavi
riportava alla mente molte cose, piacevoli e non, del suo passato.
Chiuse
gli occhi e fu tutto, per l’ennesima volta, come rivedere la
pellicola di un
vecchio film in bianco e nero: il palco… il pubblico
impaziente e scatenato per
ogni sua canzone… la sua foce forte e sicura che riusciva a
trasmettere con
quelle note tutti i sentimenti che, a parole, non sarebbe mai riuscito
a
rivelare… e poi lui, quella persona che gli aveva rovinato
la vita.
Riaprì
gli occhi di scatto e non si sorprese più di tanto di
ritrovare il proprio
respiro affannato; portò una mano all’altezza del
cuore e cercò di calmarsi.
Nonostante fossero passati degli anni, nonostante non
l’avesse più rivisto, la
paura che provava nei suoi confronti non era ancora scomparsa.
Dopo
che il suo respiro fu tornato normale, estrasse il suo cellulare dai
pantaloni
della divisa e controllò l’ora, stupendosi
nell’apprendere che da quando il suo
amico era entrato in quel negozio erano passati più di venti
minuti.
Preoccupato
per la sorte dell’Inuzuka, Naruto si alzò dalla
sua postazione e, dopo essersi
infilato il portachiavi in tasca, si diresse verso il negozio - che è ancora sotto attacco, maledizione!
Ricevendo
e dando spinte un po’ qua e là, il biondo
riuscì con non poca fatica ad entrare
all’interno del negozio, dove una lunga fila di ragazzi e
ragazze faceva bella
mostra di se.
Cominciò
a guardarsi intorno nella speranza d’individuare la
capigliatura sconvolta di
Kiba, ma la sua attenzione fu attirata da una ragazza dai lunghi e
strambi
capelli rosa, un fisico perfetto e due bellissimi occhi verdi che lui
conosceva
fin troppo bene.
Sakura
Haruno, questo era il suo nome, era una sua ex compagna di classe delle
elementari e, attualmente, frequentava anche lei la Konoha
School of Arts. Era una bellissima ragazza di cui era stato
in passato molto innamorato, fino a quando a causa di vari eventi
Naruto non
l’aveva più vista fino a qualche anno prima,
quando si erano inevitabilmente
incrociati nei corridoi scolastici. Da quel momento i due avevano preso
a
vedersi spesso, visto che frequentavano lo stesso gruppo di amici, ma
Naruto si
era da subito accorto del cambiamento che aveva subito il carattere
della
ragazza, facendola apparire ai suoi occhi come una persona molto
più frivola
rispetto al passato.
Ma va bene
così, si
era detto Naruto, dopotutto il tempo
cambia le persone, e non aveva dato troppo peso alla cosa.
« Sakura-chan!
»
« Mh? »
sentendo chiamare il proprio nome, la ragazza si voltò di
scatto, assumendo poi
fin da subito un’espressione scocciata. « Oh,
Naruto… Sei solo tu. »
« Ma
cosa ci fai qui? »
« E
dove dovrei essere, scusa? »
« A
scuola, forse? »
« Oh,
Naruto, sei davvero irrecuperabile! Oggi è il grande
giorno, capisci? Devo prendere quel Cd ad ogni costo!
Secondo te come facevo ad eseguire alla perfezione i miei vocalizzi con
la
costante paura di non riuscire poi a trovarne neanche più
una copia? » sospirò
quella con tono sconsolato portandosi una ciocca di capelli dietro
l’orecchio.
« A proposito, prima ho visto il tuo amico sfigato che andava
verso la sala
d’ascolto… non riesco a capire come abbia fatto ad
agguantare il Cd prima di
me, quel dannato! Ed ora sciò, via, aria che ho da fare!
» e senza dargli il
tempo di replicare, la rosa si girò e ricominciò
ad infiltrarsi nella massa per
agguantare il misterioso Cd sotto gli occhi scioccati di Naruto.
Oh Dio, qui sono
tutti matti!
pensò
osservandola tirare i capelli ad una ragazza e scalciare come
un’indemoniata. A
passo spedito, Naruto si diresse verso la sala d’ascolto -
una stanza isolata,
rispetto al vero negozio, in cui si poteva tranquillamente ascoltare la
musica
appena acquistata o leggere un libro in santa pace - dove vi
trovò Kiba, tutto
concentrato ad ascoltare il suo nuovo acquisto.
A
quella visione, non poté fare a meno di infuriarsi e, giunto
alle sue spalle,
picchiettare con forza il dito sulla schiena del castano per attirare
la sua
attenzione.
« L’ho
trovato! » esclamò con entusiasmo
l’Inuzuka togliendosi le cuffie, ma l’unica
risposta che riuscì ad ottenere da Naruto fu un pugno ben
poco gentile sulla
testa.
«
Brutto cretino! Ed io che pensavo che ti avessero ucciso e ti sono
venuto a
cercare! E invece ti ritrovo qui ad ascoltare, come se nulla fosse, il
tuo
stupidissimo Cd! » urlò.
« Shhh!
Abbassa la voce che ti stanno guardando tutti! »
Il
biondo si guardò attorno imbronciato, accorgendosi che il
tutti in questione
altro non era un tipo che, all’apparenza, sembrava molto
sospetto e che li
stava osservando in una maniera alquanto scocciata… o almeno
era questo quello
che lui credeva, visto che il suo volto era quasi completamente coperto
da
degli occhiali scuri e da un cappello.
« E poi
questo non è uno stupido Cd… questo è il
Cd! »
«
Certo, come no, e cosa dovrebbero avere di speciale questi… SNS? » Naruto sottrasse il Cd
dalle mani
di Kiba e non poté fare a meno di scoppiare a ridere non
appena i suoi occhi
rilessero il nome del gruppo in questione. « Oh mio Dio,
hanno sul serio un nome tanto
assurdo da
assomigliare a quello di uno spray anti-zanzare? »
« Ma
no, idiota! » lo rimbeccò l’altro,
riprendendosi il suo disco. « Possibile che
tu non li conosca? Non fanno che parlare di loro da quando,
l’anno scorso, sono
sbucati dal nulla ed hanno scalato le vette delle classifiche dei
singoli più
venduti. Pensa che, dopo neanche un paio di esibizioni in un piccolo
pub del
centro, sono subito stati notati da una delle più importanti
agenzie
discografiche del Giappone ed hanno sfondato fin da subito. Una cosa
fenomenale
e – senti senti – si dice in giro che il loro
vocalist sia sulla buona strada
per arrivare ai livelli di Kyuubi! Non pensi sia fantastico? »
A
quelle parola l’espressione di Naruto si rabbuiò
ed un sorriso amaro di andò a
formare sulle sue labbra; ogni volta che sentiva quel nome non poteva
fare
altrimenti, e Kiba dovette accorgersene subito, visto che in men che
non si
dica si portò le mani alla bocca per evitare di lasciarsi
scappare altro.
« Oh
merda amico, scusami… ero troppo preso a spiegare, non mi
sono proprio accorto
che- »
« Ma
cosa stai dicendo? Ti stai scusando senza motivo Kiba, sul serio!
» lo
rassicurò cercando di tirar su un sorriso per non farlo
preoccupare più del
dovuto. « Piuttosto, cosa stavi dicendo di questi…
tizi? » cercò
di cambiare discorso, riuscendoci.
« Oh,
giusto! Dopotutto è per questo che volevo trascinarti qui.
» affermò
sovrappensiero il castano, prendendo le cuffie usate fino a poco prima
e
mettendole sulla zazzera bionda di Naruto con un gesto secco.
«
Trascinarmi qui? »
« Già.
Mi serviva un tuo parere. »
« Un
mio parere? »
«
Smettila di ripetere quello che dico! »
Naruto
scosse la testa e sospirò e, ormai rassegnato, non
poté fare a meno di
accomodarsi accanto al castano e di chiudere gli occhi, concentrandosi
automaticamente. La musica lo avvolse non appena Kiba spinse il tasto
play,
seguita subito dopo dalla voce del cantante poco prima menzionato da
Kiba.
Naruto ascoltò
con attenzione e quasi
gli scappò un sorriso quando si ritrovò ad
ammettere a sé stesso che il
cantante non era davvero niente male, ma ancora alle prime armi.
Probabilmente
fra un paio di anni avrebbe potuto mirare molto più in alto.
Passarono
così una manciata di minuti e quando la prima canzone del
disco fu terminata e
Kiba mise in pausa, il biondo si tolse le cuffie dalla testa e se le
restituì
all’amico.
«
Allora? Che ne pensi? »
Naruto
arricciò le labbra e si guardò attorno,
sovrappensiero.
« Non
saprei. Sono senz’altro bravi, non lo metto in dubbio.
»
« … Però?
» lo incalzò Kiba, facendolo sospirare.
« Però
le parole sono banali. E lo strumentale, ad ogni modo, non
c’entra nulla con il
testo, perché ha una musicalità troppo attiva e
rock per una canzone come
questa, che invece dovrebbe mantenersi su toni più pacati e
lenti. Non dico che
sia una brutta canzone, ma si sente che non è farina del
loro sacco. »
«
Intendi dire che non l’hanno creata loro? »
Naruto
scosse la testa in segno affermativo. « Esatto. Sai bene che
in determinate
grandi agenzie alcuni gruppi si limitano solo a suonare,
mentre a creare
le loro canzoni ci pensano altri del settore. In certi casi i
“piani alti” non
se la sentono di rischiare e preferiscono semplicemente andare sul
sicuro. È
una questione di marketing. Ma con questo non voglio comunque
screditare
nessuno, potrei anche sbagliarmi dopotutto. »
ridacchiò.
Kiba
alzò gli occhi al cielo. « Vorrei tanto dire il
contrario, ma purtroppo credo
proprio che su queste cose tu non ti sbagli mai, amico. »
« Non
esageriamo! Non sono Dio! »
« E per fortuna,
sennò sai che
guaio! » lo prese in giro Kiba, guadagnandosi un nuovo
broncio da parte di
Naruto. « Piuttosto, del famoso vocalist che mi dici? Non ti
sembra un po’
troppo impostato? »
« Impostato?
No, affatto. Mi piace la sua voce, ha una bella tonalità e
penso che ascoltarlo
dal vivo, invece che su un Cd registrato, sarebbe decisamente
interessante. Ma
è comunque uno dei tanti. Non sento nulla dalla sua voce.
»
Naruto
sospirò, alzando gli occhi al soffitto e rimuginando per
qualche secondo.
« Gli
do un cinque e mezzo. Non un punto di più, non un punto di
meno. » aggiunse
infine sotto lo sguardo di Kiba, che come sempre rimase ad ascoltarlo
in
silenzio, senza parole. Nonostante conoscesse da anni la dote intuitiva
dell’amico, infatti, Kiba non riusciva ancora a capire come
Naruto riuscisse a
capire così tante cose su di un cantante o di un musicista
solamente
ascoltandolo cantare o suonare. Era una cosa assurda e quasi surreale
da
raccontare, ma le volte che in tutto quel tempo Naruto si fosse
sbagliato
potevano benissimo contarsi sulle dita di una mano.
Sasuke
Uchiha, nascosto dietro i suoi Ray-Ban ed il suo cappello,
naturalmente, aveva
accuratamente seguito la discussione dei due fin dal momento in cui
quella
sottospecie di scimmia tinta di biondo non aveva deriso il nome del suo
gruppo
paragonandolo ad uno schifoso insetticida.
Ma come
diavolo si era permesso? E soprattutto, come faceva a sapere che quella
canzone
non era opera loro? Sasuke ne era più che sicuro, quelle
informazioni non erano
mai uscite al di fuori dei loro uffici! Possibile che
l’idiota ci fosse
semplicemente arrivato da solo? No, assurdo.
Determinato
come non mai, Sasuke chiuse con forza il libro che stava leggendo e si
alzò,
avvicinandosi a quei due idioti che avevano già ricominciato
a chiacchierare
tra di loro. Si fermò proprio davanti a loro e li
fissò da dietro agli occhiali
da sole fino a quando Naruto non si accorse della sua presenza,
osservandolo
con sospetto.
« Te
l’ha mai detto nessuno che non si fissano le persone?
» gli chiese infastidito il
biondo.
Sasuke
si ritrovò inspiegabilmente a trattenere un sorriso
divertito. E così la scimmia ha le
unghie, eh?
pensò assottigliando gli occhi e squadrando la figura di
quello strambo biondo
che, ne era più che certo adesso che lo guardava da vicino,
doveva aver già
visto da qualche parte.
… Forse
in uno Zoo.
« Oh,
scusami. Pensavo fossi una scimmia da circo, e non un essere umano. Pardon. » sogghignò
il moro, soddisfatto,
godendosi l’espressione di Naruto alle sue parole e
guardandolo mentre dapprima
sgranava gli occhi dalla sorpresa e poi iniziava ad assumere pian piano
svariate tonalità di rosso, decisamente infuriato.
«
Sc-Scimmia? Ma come ti permetti, bastardo!
» rispose a tono, e gli sarebbe anche saltato a dosso se non
fosse stato per la
mano di Kiba, che l’aveva trattenuto giusto in tempo.
« Si può sapere che
diamine vuoi? Non mi conosci neanche e mi vieni ad insultare!
Cos’è, vuoi fare
a botte per- »
«
Comunque sia, » lo interruppe Sasuke, ignorandolo «
scimmia, »
sogghignò « voglio sapere secondo quali criteri tu
puoi
affermare che quelle canzoni siano da “cinque e
mezzo”. »
« Voglio? »
« Non
farmi ripetere. Non lo faccio mai. »
« Aspetta, aspetta,
aspetta… tu sei venuto
qui e mi hai insultato per sapere questo?
»gli chiese scioccato, alzando le braccia al cielo.
« Tu sei pazzo! Un pazzo
che non conosce la buona educazione, per giunta! Non lo sai che
è maleducazione
non togliersi gli occhiali da sole quando si parla con una persona?
Inoltre
siamo in un ambiente chiuso, e negli ambienti chiusi ci si toglie il
cappello,
lo sanno anche i bambini! E non si ascoltano le conversazioni altrui,
non te
l’hanno insegnato per- »
« Senti, » lo
interruppe di nuovo l’Uchiha,
irritato. L’idiota voleva il gioco duro? E il gioco duro
avrebbe avuto. Si
guardò velocemente intorno e, notando come quella parte del
negozio fosse
praticamente vuota ad eccezione di loro tre, prese la sua decisione.
« voglio
solo sapere i motivi della tua critica, ok? Mettiamo caso che io decida
di
assecondarti, tu mi darai una risposta? »
Naruto
lo fissò stranito da capo a piedi; non riusciva proprio a
capire il perché a
quello strano ragazzo interessasse cosi tanto sapere le motivazioni di
quel suo
semplice commento su quello stupido Cd, ma annuì lo stesso.
« Bene.
» sbuffò Sasuke, togliendosi prima il cappello e
poi gli occhiali. Il mondo
tornò così ai suoi colori originari, e Sasuke
poté finalmente scrutare con
attenzione quegli strambi tipi che aveva davanti, rimanendo a dir poco
sorpreso. Capelli biondi naturali
–
ebbene sì, aveva dovuto incredibilmente ricredersi -, pelle
caramellata, fisico
sottile ma non troppo e un paio d’occhi di un tale azzurro
che, se non fosse
stato per gli occhiali da vista che ne limitavano la completa
visibilità,
avrebbero potuto rappresentare perfettamente il colore che il cielo
assumeva
durante le belle giornate estive. Insomma, quella scimmia gialla
era…
decisamente bella, a conti fatti. Di certo non poteva negarlo.
« Ma tu
sei il cantante! » l’urlo sorpreso di Kiba
riportò al presente sia Sasuke che
Naruto, che a sua volta era rimasto a dir poco sorpreso dalla figura
che infine
si era completamente rivelata ai suoi occhi. Quel ragazzo, quel bastardo-senza-nome-che-si-divertiva-ad-insultare-la-gente-sconosciuta,
aveva un non sapeva cosa di già visto. I capelli erano neri,
come anche gli
occhi, ed entrambi risaltavano sulla carnagione lattea in modo
particolare.
Naruto aggrottò le sopracciglia, cercando di ricordare dove
avesse visto quel
tipo, ma l’insistente presa di Kiba sul suo braccio, che non
la smetteva di
tirargli la giacca della divisa scolastica, interruppe i suoi
ragionamenti
bruscamente.
«
Naruto, è il cantante, quello degli SNS! »
« Chi?
»
« Dai,
cazzo, quello che hai appena ascoltato! » lo
rimbeccò l’amico mettendogli sotto
il naso il Cd di poco prima. Al centro della copertina e di un forte
color
rosso, la scritta SNS faceva bella
mostra di sé, mentre sullo sfondo tre ragazzi erano
fotografati di schiena: il
primo aveva lunghi capelli castani legati in una bassa coda, mentre il
terzo
aveva dei corti e semplici capelli neri; il secondo, invece, quello
posto al
centro fra i primi due, doveva essere decisamente il ragazzo che aveva
di
fronte, a giudicare dal taglio di capelli.
« Ma
certo! » esclamò il biondo dopo averci pensato un
po’, battendo il pugno della
mano destra sul palmo dell’altra. Sasuke
sogghignò, internamente soddisfatto
nel sapere che anche a quella stramba scimmia gialla, nonostante tutto,
il suo
nome non fosse sconosciuto.
… O
almeno, questo era quello che pensava.
« Ecco
chi era che adorava Sakura-chan, come ho fatto a non pensarci prima?
»
« Chi? »
« Quindi
sei tu quello che è uno dei tanti! Scusa se te lo dico, ma
certo che dal vivo i
tuoi capelli assomigliano davvero al didietro di una papera…
ma sono così
naturali o te li piastri? » gli chiese punzecchiando con un
dito la cima della
sua acconciatura corvina.
« Non
toccare i miei capelli, razza di idiota » lo
sgridò Sasuke allontanando quella
mano violentemente. « Come diamine ti permetti di prendermi
in giro in questo
modo, eh?! Chi ti credi di essere per giudicare il mio taglio di
capelli e il
mio modo di fare musica? Una persona ignorante come te non dovrebbe
neanche- »
« Guarda
che io posso esprimere un mio parere su chi mi pare! » lo
interruppe il biondo,
che a quelle parole e al tono di voce assunto dall’Uchiha
aveva cominciato ad
irritarsi seriamente.
« Non
penso proprio. »
« E io
invece penso proprio di sì », Naruto
assottigliò lo sguardo e si avvicinò a
Sasuke, alzandosi leggermente sulle punte dei piedi per far arrivare i
suoi
occhi alla stessa altezza di quelli dell’altro. «
Non me ne frega un emerito cazzo di
chi tu sia o di quanto tu ti
creda di essere importante. Per me potresti anche essere il Re del
Giappone, o
il grande Mozart in persona, ma non cambierebbe nulla ugualmente. Sei
un comune
essere umano, non un dio sceso in terra. E da come ti comporti, a
quanto pare,
devi essere anche peggio di quello che appari. »
Sasuke
si ritrovò a stringere i denti in maniera talmente violenta
che il loro
stridere gli sembrava quasi potesse essere udito anche da Kiba, che in
disparte, lontano dai due, seguiva la scena guardingo e pronto ad
intromettersi
in caso di bisogno. Sasuke sondò la figura del moro,
chiedendosi se sarebbe
intervenuto o meno in caso di un’eventuale rissa, e poi
tornò con lo sguardo su
Naruto, che ancora nella stessa posizione di prima continuava a
guardarlo con
fare strafottente.
« Cosa
vorresti insinuare, stupida scimmia? » ringhiò tra
i denti.
« Semplice:
non hai un briciolo di umiltà. Con quello che fai, dovresti
essere aperto alle
critiche, imparare da loro. E invece fermi sconosciuti per strada solo
per
criticare il fatto che abbiano opinioni diverse dalle tue o
perché non gli
piace la tua musica. Sei patetico. » Naruto scosse la testa
con fare
sconsolato, scompigliandosi i capelli con una mano e allontanandosi dal
moro,
ma non riuscì a fare più di qualche passo
indietro che si ritrovò a cadere nel
vuoto e a sbattere il sedere a terra.
Sasuke
abbassò il pugno con cui aveva colpito il biondo e lo
osservò sorpreso. Aveva
appena tirato un pugno ad una persona? In un luogo pubblico e, per
giunta, senza
indossare nessun cappello o paio di occhiali che potessero proteggere
la sua
identità? Si osservò intorno con impeto,
accertandosi che quel luogo del
negozio fosse ancora deserto come qualche minuto prima, e quasi si
sentì di
lasciarsi sfuggire un sospiro di sollievo nel constatare che oltre a
loro non
ci fosse ancora nessuno.
« Ehi
ma sei impazzito tutto d’un tratto? »
Sasuke
osservò con sdegno Kiba, che nel frattempo si era affrettato
a raggiungere
l’amico e a dargli una mano a tirarsi in piedi, domandandogli
più volte se
andasse tutto bene e non si fosse rotto nulla, ricevendo in risposta
solo dei
mugugni indistinti e dei borbottii che dovevano in realtà
essere delle
imprecazioni. Si avvicinò ai due, rimettendosi nel frattempo
il cappello in
testa e sollevando le stecchette degli occhiali.
« Metti
un guinzaglio al tuo patetico
amichetto
ed insegnagli le buone maniere, se non vuoi vederlo prenderle ogni
volta di
santa ragione. » sogghignò.
« Cosa!
Ma come- »
« Kiba,
adesso basta. »
Kiba
sgranò gli occhi osservando con sorpresa Naruto, che nel
frattempo si era
rimesso gli occhiali sul naso arrossato e fissava l’Uchiha
con espressione
apparentemente impassibile.
« Ma
Naruto… » cercò di replicare, ma non ci
riuscì. Vide il biondo abbassare lo
sguardo assorto verso il pavimento ed infilarsi le mani in tasca, per
poi
puntare l’attenzione su di lui ed alzare gli angoli delle
labbra in un sorriso
appena accennato.
« E’
inutile continuare tutto questo, non ne vale la pena. Torniamocene a
casa. »
gli spiegò facendogli cenno di seguirlo ed incominciando a
dirigersi fuori di
lì.
Sasuke
seguì il biondo con lo sguardo, vedendolo uscire in fretta e
furia dal negozio,
e poi fece lo stesso con il suo amico, che non mancò di
mandarlo al diavolo con
un dito medio ben alzato prima di sparire anche lui dalla su vista.
Sospirò,
stropicciandosi gli occhi con due dita ed infilandosi gli occhiali da
sole,
quando una macchia rossa poco distante da lui attirò la sua
attenzione. Fece
giusto due passi e poi si chinò sulle ginocchia, osservando
quello che doveva
essere un portachiavi e raccogliendolo.
Probabilmente
è caduto a quell’idiota
quando l’ho mandato al tappeto,
pensò il moro rigirandoselo
tra le mani e percorrendo con i polpastrelli la scritta del nome del
biondo e
la sagoma della piccola volpe arancione che vi era a fianco. Lo
osservò senza
particolari espressioni o pensieri, limitandosi a tirare fuori dalla
tasca del
cappotto che portava un mazzo di chiavi e ad affiancare il suo portachiavi a quello che aveva appena
trovato. I due oggetti
erano praticamente identici, tranne
che per i colori – uno sfumava dal rosso al giallo, mentre
l’altro dal blu
scuro all’azzurro – e per gli animali che
accompagnavano i rispettivi nomi – in
uno vi era una volpe arancione, mentre nell’altro un algido
gatto nero.
Che assurda
coincidenza, si
ritrovò infine a pensare mentre si tirava in piedi con
ancora i due oggetti in
mano. Li osservò ancora per qualche secondo e poi
sbuffò, infilandoli entrambi
in tasca ed uscendo a passo spedito anche lui da quel posto. Chissà perché, ma ho come
l’assurdo
presentimento che questa non sarà l’ultima volta
che incontrerò quell’assurda
scimmia gialla.
E forse
Sasuke non se ne rese neanche conto, ma a quel pensiero le sue labbra
non
poterono fare a meno di piegarsi fino ad assumere la forma di un
piccolo sorriso.