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Autore: Angel2211    21/03/2016    2 recensioni
Se le piume fossero dello stesso colore non sarebbe più facile? Ma se fosse più facile non ci sarebbe nulla di proibito, e si sa, cosa c'è di più affascinante del proibito?
Anya, una normale e timida ragazza americana, stanca di sentirsi fuori posto, scoprirà il vero valore della parola "casa".
Lion, prudente e interessante biondino, coltiva da sempre un'amore per Anya, proibito sulla Terra, in Paradiso e all'Inferno.
Principe e principessa di due regni che si combattono fin dalla creazione, il loro sarà un amore travagliato, colpito anche da una guerra. Riuscirà il loro amore a trovare una soluzione?
Dal secondo capitolo:"Fu la voce della professoressa a farmi riemergere dai miei pensieri.
Due nuovi studenti? Ogni volta che sento frasi del genere non faccio altro che pensare che magari potrebbero diventare miei amici... Ma poi gli altri li "avvertono" ed io resto sempre sola.
Dalla porta fanno il loro ingresso un ragazzo e una ragazza... Ma che dico?! Questi sembrano angeli!"
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Che???!!!"
"È il tuo abito, e lo indosserai"
Ero andata nella stanza di Kaila e, dopo avermi raccontato dell'invito di Damon, le ho mostrato il suo abito: è rosso, strettissimo, semitrasparente, con un corpetto pieno di pietre dorate che a cascata si diffondono nella gonna che ha un enorme spacco. Nella sua scatola c'è una maschera: dorata, ricchissima di decorazioni rosse con rubini.
<> ribadisco.
In fondo lo vedo, le piace, e lascerà Damon senza fiato.
"Ma sai dove sarà?"
"Si, ma non posso dirtelo" e mi fa una linguaccia, poi continua "Verranno a prenderti alle ventuno, quindi fatti trovare pronta... E adesso via, anche io mi devo preparare"

Ok, adesso a noi quattro, vestito bellissimo, scarpe dal tacco altissimo e gioielli preziosissimi!
Mi sono già lavata e apro la scatola dell'abito: è da mozzare il fiato!
È tutto lilla, lungo, con taglio stile impero, di una stoffa morbidissima, svolazzante, pieno di filamenti d'argento che formano delle fantasie. C'è anche una bellissima maschera argentata, piena di piccole ametiste. Indosso le scarpe, i gioielli e lego una piccola ciocca di capelli con il fermaglio. 
Sono pronta!
"Altezza!" bussano alla porta: è una guardia.
"Ditemi" dico con tono autoritario.
Appena esco dalla porta, l'uomo, mi squadra da cima a fondo, restando a bocca aperta. 
"V-vostro p-padre ci sta aspettando, s-se voleste seguirmi..." faceva ridere per come balbettava.
"Certo"
Mi portò alle porte del palazzo.
"Anya, sei a dir poco incantevole" dice Lucifero, appena mi vede. Lui non è da meno con il suo elegante abito nero, nelle mani porta una maschera che sembrerebbe da gatto.
"Non volevo farvi fare brutta figura, padre"
"Si, certo, prendimi in giro... Adesso dai andiamo"
Usciamo dal palazzo e vedo una meravigliosa carrozza trainata da cinque cavalli dal manto di fuoco: sono splendidi!
"Questo è un piccolo regalo per te" mi porta vicino a uno dei cavalli "lei è nuova, l'ho trovata ferita in una miniera proprio ieri, e adesso è tua, prenditi cura di lei, i cavalli di fuoco sono creature singolari, particolarmente difficili da domare, che di natura ubbidiscono solo alla famiglia reale"
"Ma allora non c'è nulla da fare..."
"No, perché loro sono ubbidienti, ma non si fidano, e quello che dovrai fare tu è ottenere la sua fiducia, e poi vedrai che non ti abbandonerà mai"
"È bellissima, grazie padre!" e lo abbraccio.
È davvero splendida, e sono certa che diventeremo ottime amiche.
"Dai, adesso sali sulla carrozza, dobbiamo andare ad una festa"
Io salgo e Lucifero sembra dare ordini precisi a quello che dovrebbe essere il "capo" dei cavalli, dopo di che sale anche lui.
Dopo un po' di strada arriviamo davanti un grandissimo portone chiuso nero, sulla quale parte superiore c'è una grandissima testa con delle corna, gli occhi spalancati e dalla bocca, aperta anch'essa, esce un grande serpente. Noi scendiamo dalla carrozza e Lucifero ordina ai cavalli di tornare a palazzo.
"Ianuas Inferorum aperite!" urla. 
Dolore, tanto dolore, un uomo con un taglio sul braccio, uno squarcio nella schiena, altro dolore, ali, bianco, nero, confusione, forza e ancora dolore e sangue.
Mi porto le mani alla tempia e queste immagini continuano a bombardarmi il cervello.
"Anya! Stai bene?"
Dolore, ali, bianco, nero.
"Anya!"
Confusione, forza e ancora dolore e sangue.
"Figlia mia!"
"Papà" devo calmarmi, non devo dire nulla.
"Che succede?" mi domanda preoccupato.
LNulla solo un giramento di testa"
"Sicura?"
"Si padre, tranquillo" sembra esserci cascato.
È stato qualcosa di terribile. Perché queste visioni?
Oltrepassiamo la porta e davanti a noi si mostra un altra carrozza, non altrettanto sfarzosa e trainata da normali cavalli.
"Sicura di stare bene?" mi chiede un po' sospettoso.
"Si, padre"

Dopo pochi minuti la carrozza si ferma davanti ad una capanna. Non che io pretendessi qualcosa, è già molto il fatto che abbiano organizzato una festa, ma... Non è esattamente quello che mi aspettavo.
"Non preoccuparti, ne rimarrai sbalordita" si ferma, poi ci pensa un po' e riprende "in senso buono, ovviamente"
Sembra che mi legga nel pensiero, a volte.
Scendiamo dalla carrozza e ci avviciniamo a quell'austero capannone, Lucifero apre la porta: è pieno di scope, bidoni e spazzatura qua e là, però sento un ottimo profumo.
"Sta tranquilla, metti la maschera e fai tre passi in avanti"
Faccio come e mi dice e... Wow!
C'è una grandissima scala che si conclude in una sala immensa, piena di colori sia scuri che chiari, è riempita di cespugli di rose bianche e nere.
I tavoli sono pieni di pietanze invitanti e tantissimi dolci al cioccolato, i miei preferiti, e ce ne sono molti alla crema.
Infine regna un'atmosfera cupa e misteriosa, ma il profumo di rose la rendeva anche molto dolce. Inoltre è piena di Angeli mascherati, e le ali, nere e bianche, si confondono.
"Adesso è come te l'aspettavi?" mi interrompe mio padre.
"È molto molto di più, padre!" mi aggancio al suo collo.
"Si, Anya, ma eliminiamo le sdolcinatezze in pubblico"
"Certo, Maestà" lo prendo in giro.
Lui mi sorride.
"Pronta per entrare un scena, futura principessa degli Inferi?"
"Come non mai" sono decisa, è il mio regno!
Mio padre parla con un demone con una possente armatura.
"Acclamate tutti Sua Maestà, il re degli Inferi, Lucifero e sua figlia, Anya" annuncia quest'ultimo.
Tutti si girano verso di noi e mi guardano con rispetto e ammirazione, cosa che non avrei mai immaginato, ma forse al fianco di mio padre la mia figura ha un aspetto più carismatico.
Scendo tutti i gradini aggrappandomi al braccio di mio padre, notando che anche lui aveva indossato la maschera.
Una volta scesa la scalinata tutti i demoni si inchinarono e fra la folla avanzano Damon e Kaila. Lei è bellissima, e Damon sembra un principe delle favole con il suo abito blu. Mio padre bisbiglia qualcosa all'orecchio del mio amico e lui annuisce serio.
Loro mi portano in mezzo alla folla.
"Ma come mai non iniziamo a ballare? Non c'è musica?" gli domando.
"Certo che c'è, ma dobbiamo aspettare l'arrivo di Michele e suo figlio: anche lui oggi fa il compleanno e anche Michele lo vuole presentare come legittimo erede al trono" mi risponde Kaila.
Guardo mio padre: è serio vicino alla porta d'ingresso.
Ora mi fissa... No, non fissa me, fissa Damon. Lui sorridente mi prende per mano.
"Kaila, dai andiamo deve vedere il nostro regalo!" 
"Di già?" chiedo un po' stranita.
"Esatto" mi risponde Kaila con un gran sorriso.
Mi portano dall'altro lato della grandissima sala, aprono una porta che va fuori e mi dicono di uscire e di aspettarli.
Inizio a camminare in tondo, aspettandoli.
"Ah!" sbatto contro qualcosa, o meglio, qualcuno, ma non vedo nessuno...
"Potresti guardare dove cammini" davanti a me appare un ragazzo mascherato, giacca e cravatta, tutto nero, e al collo porta un piccolo lucchetto.
 "Se magari ti fossi fatto vedere prima" rispondo acida e mi accorgo delle sue grandissime ali bianche.
"Farmi vedere o no, non sono affari tuoi, diavoletto"
Viene verso di me e vedo che è biondo e che gli occhi azzurri, che si intravedono dalla maschera, mi lasciano senza fiato.
"Senti, angioletto, non credo di averti mai dato questa confidenza"
"Si ok"
"Che stai facendo qui?"
"Aspetto mio padre"
A questo punto si gira e i nostri occhi si incontrano: un colpo al cuore, come se quegli occhi fossero già da tempo parte di me.
Anche lui mi guarda con aria stranita. 
"Mi sembra di averti già visto da qualche parte..." dico tranquilla.
"Anche a me, strano..."
Mi rivolge un sorriso.
Dimentichiamo tutto quello che ci eravamo detti prima.
"Partecipi alla festa?" mi chiede.
"Si, ma i miei amici mi hanno chiesto di aspettarli qui"
"Capisco"
"Tu?"
"Si, ma aspetto mio padre"
Fra noi adesso c'è un silenzio molto imbarazzante.
"Quindi hai il potere di renderti invisibile... Forte!" dico per rompere il silenzio.
"Beh si, e tu?"
Mi coglie un po' alla sprovvista.
Faccio svolazzare delle piccole pietre facendo dei gesti con le mani.
""Carino anche il tuo pot... Ah!" si porta le mani alla testa per il dolore.
"Hey! Che ti succede?" mi avvicino a lui e metto le mani sulle sue... La sensazione che provo non è nuova. Dopo qualche secondo torna a rilassarsi.
"Figlio mio! Dove sei? Dobbiamo entrare"
Oh no! Deve essere suo padre! Che faccio?! Sta venendo da questa parte! 
"Vai! Nasconditi! Se ti vede finiremo nei guai!" mi dice in un sospiro.
Volo dietro un cespuglio e lo vedo rialzarsi e andare verso il padre, bisbigliano qualcosa ed entrano in sala.
È stato carino a preoccuparsi per me. Non so perché ma sono felicissima! Chissà se dentro avrò modo di danzare con lui, anche se devo ricordarmi che è comunque un angelo.
   
 
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