Capitolo I

 

«Non sei riuscita a dormire Marinette?» le chiese Alya, osservando l'amica sbadigliare.

La mora scosse leggermente la testa.

Era diventato quasi impossibile dormire da quando le sue notti erano popolati da quell'assurdo sogno, che si ripeteva e ripeteva all'infinito.

O almeno così aveva pensato all'inizio.

Ogni volta che rivedeva quella scena, infatti, tutto si faceva sempre più nitido, più reale...

«Ehy ehy ehy! Non addormentarti qui sul banco!– le disse la rossa al suo fianco, tirandola su dalla comoda posizione che Marinette aveva trovato –Oggi c'è il compito di fisica ricordi?»

Sbuffò.

«Eccome se ricordo.– iniziò a dire, alzando lentamente lo sguardo e osservando il banco vuoto davanti a sé –Ho studiato tutto il pomeri...» le parole le si bloccarono in gola.

Era stato un attimo, solo un attimo...

«Marinette?»

«L'hai visto anche tu?!» gridò la ragazza, mettendosi ritta di scatto.

«Chi...?» chiese Alya, lo sguardo preoccupato sull'amica.

«I-il ragazzo seduto l-lì...»

L'amica si voltò verso il banco vuoto.

«Marinette...»

«Te lo giuro Alya!»

«Tu hai bisogno di dormire.»

Marinette sbuffò, osservando le impossibili domande del compito di fisica che aveva davanti ai suoi occhi.

Perché neanche Alya la prendeva sul serio?

Perché neanche la sua migliore amica le credeva?!

Lei aveva davvero visto quel ragazzo... e forse... se avesse rialzato lo sguardo...

“Niente.”

Che fosse stata davvero solo la sua immaginazione?

«Marinette. Concentrati sul tuo compito!» la voce della professoressa la riportò alla realtà.

«M-mi scusi...» balbettò la mora, chinando nuovamente il capo.

“Un gatto nero con una velocità costante di 5 m/s insegue una coccinella che si muove a velocità costante di 3 m/s. Il gatto parte 20 metri indietro rispetto alla coccinella. Dopo quanto tempo il gatto la raggiungerà?”

Una strana sensazione si fece strada dentro di lei.

Rilesse nuovamente il problema.

Non era difficile, eppure perché, perché le metteva tanta agitazione?

Prese il foglio a quadretti e iniziò a risolverlo, cercando di ignorare gli strani sentimenti che aveva dentro di lei.

“La velocità del gatto è 5... quella della coccinella 3...”

Una piccola goccia bagnò il foglio davanti ai suoi occhi.

Esterrefatta, Marinette portò una mano alla guancia, sentendo le lacrime scivolare lungo di essa.

Che le stava succedendo?

«Marinette! Non mi sembra il caso di scoppiare a piangere durante un compito!» la rimproverò nuovamente la prof.

Iniziò ad asciugarsi velocemente gli occhi.

Non era da lei. Non aveva mai pianto per un qualcosa del genere.

“«Va tutto bene Marinette, nessuno ti farà più del male.»”

Le parole che ogni notte quello strano ragazzo le diceva rimbombarono nella sua testa.

La ragazza iniziò a calmarsi, a riprendere il suo autocontrollo.

Le lacrime smisero di scendere lungo le sue guance.

“Ti troverò. E' una promessa.” pensò, tornando a fare il test.

“Non deve andare così.”

Questo era quello che la ragazza infondo all'aula stava pensando, osservando Marinette in lacrime.

“Non è possibile che basti nominare un gatto nero e una coccinella per farle ricordare tutto!”

Stava andando nel panico.

Non doveva succedere. Lei non doveva ricordare.

O tutto il suo lavoro sarebbe stato vano...

Un sorriso le solcò il volto.

Beh, lei non pareva ricordare poi molto... e magari sarebbe stato divertente giocare con lei per un po'...

Dopotutto, Adrien non l'avrebbe mai saputo.



ANGOLO AUTRICE

Eccomi tornataaa! Scusate la lunga attesa... ;^; spero che continuerete a seguirmi! A causa di impegni scolastici non ho molto tempo per scrivere! CWC
Grazie a tutti quelli che hanno messo la storia in una delle liste o la hanno recensita *^^^^*
~SofyTrancy