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Autore: valechan91    22/03/2016    1 recensioni
Tutti conosciamo l'AU ufficiale della serie, il videogioco Quest. E se la storia fosse andata un po' diversamente dal gioco? Se ci fossero dei sottintesi e dei retroscena?
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Shouyou Hinata, Tobio Kageyama, Tooru Oikawa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3- La ruota del Destino



Qualche tempo prima, su ordine del Sovrano Oikawa, i tre demoni fedeli si recarono nel regno vicino per rapire la principessa Yui.  Una notte, la principessa di svegliò avvertendo dei rumori, ma Shimi abilmente le fece perdere i sensi, così da portarla via senza problemi. Nella notte i tre demoni compirono la loro missione e il Re ordinò di rinchiuderla nell’ala isolata della seconda torre del castello. Kuroo, il Mago, osservata divertito il suo Re cadere sempre più nell’oscurità, in attesa di fare la sua mossa.

 


Il gruppo di “amici” composto da Iwaizumi, Kageyama , Kenma e Hinata incontrò un signorotto dalle buone maniere.
“ Sono il Conte Daichi e vengo dal regno vicino. La nostra principessa Yui, che sarebbe dovuta essere mia sposa, è stata rapita qualche sera fa e si vocifera che sia qui al castello per ordine del Re. Vorrei che faceste qualcosa per riportarla a me sana e salva. Pagherò qualsiasi cifra”
Il nobile parlò tutto d’un fiato, nascondendo la preoccupazione dietro l’aria apparentemente tranquilla.
Quelle parole, però, avevano suscitato il dubbio nella mente di Hajime.
“ Tooru…cosa stai facendo?” pensò il Cavaliere “ l’hai davvero rapita? Per cosa? Il sorriso falso che hai messo…so che non ti sposeresti mai per interesse o per doveri politici….”
Non si accorse che il piccolo Hinata era tutto eccitato all’idea di questa avventura. Kageyama decise che lo avrebbe seguito e che non gli avrebbe guastato un po’ di esercizio. Kenma scosse la testa.
Era ancora pensieroso per l’azione di Kuroo e voleva indagare, ma se gli chiedevano un favore così…
“ Dovremmo chiedere in giro “ provò a dire Kageyama “ è impossibile che nessuno abbia visto nulla”
“Andiamo nei villaggi vicini! Voglio andare nei villaggi vicini e farmi conoscere! Sarò un eroe!” disse esaltato Hinata
“ E calmati idiota!” lo fermò l’altro, tirandogli un pugno in testa “ non puoi decidere solo tu qui!”
Kenma era taciturno e rimuginava. Non poteva affrontate Kuroo con le buone, non avrebbe risposto.
“ Meglio fare come proponete” commentò il Mago “ forse… forse è la cosa giusta. Poi torneremo qui e ci dirigeremo al castello: Meglio se troviamo anche altra gente. Le guardie al castello non solo semplici da sconfiggere” concluse, guardando appena Iwaizumi.
Il gruppo, così, si mise in marcia.

 

 

Il Re Oikawa, dopo l’incontro con il suo Cavaliere, ritornò al castello e si rinchiuse nelle proprie stanze. I suoi servitori erano stati fedeli e gli avevano portato la principessa.
“ Cosa farai adesso, mio caro Iwa-chan?”  pensava mefistofelico
Giunse la notte e il Sovrano si dedicò al proprio sonno.  All’improvviso, si ritrovò immerso in un incubo.
Vide il suo Hajime con uno sguardo di pura perfidia, con occhi iniettati di sangue, pronto a conficcargli la lama della spada nel cuore.
Un urlo lacerante si levò dalle sue labbra, facendolo balzare sul letto. Senza forze, si lasciò crollare in ginocchio sul pavimento, tenendosi la testa tra le mani.
“ Perché? Perché?... Hajime? Perché?”
Ma Oikawa lo sapeva. Il sogno gli aveva mostrato il suo incubo peggiore, la sua paura più segreta: essere odiato dalla persona che più amava al mondo, quella da cui sola non voleva essere odiato, quella per cui avrebbe dato tutto. O quasi.
Tremante, Tooru si rannicchiò nuovamente nel letto, in una notte che per lui fu costellata da incubi. E da lacrime amare.

 

 


Il Re non fu il solo ad avere incubi quella notte. Forse per effetto di una strana magia, anche Iwaizumi ebbe lo stesso incubo, come se si vedesse dal di fuori. Ma lui aveva visto altro. Prima di vedere un se stesso preda di una strana sete di sangue, aveva visto qualcuno che dapprima aveva stentato a riconoscere. Il sovrano che aveva giurato di proteggere aveva il volto sfigurato dalla malvagità, gli occhi rossi pieni di una luce sinistra  e privi di quella purezza che li aveva sempre distinti.
Il Cavaliere, ormai svegliatosi, decise così di ammirare il paesaggio notturno e si allontanò piano per non svegliare gli altri. Ammirò pensieroso la luna alta nel cielo scuro, i cui raggi illuminavano il bosco in cui si erano accampati. Un bosco così simile a quello dei suoi ricordi da bambino, quel bosco esattamente dietro il castello… il solo rimasto. Avevano esplorato completamente, da bambini, il bosco dietro al castello, uscendo di nascosto dal lato più nascosto e meno visibile. Il bosco che, una volta ragazzini, si accingevano ad esplorare, ormai il suo compagno di giochi lo aveva completamente bruciato. Un lieve sorriso malinconico si affacciò sul volto del bel Cavaliere.
“ Qualunque cosa io faccia, non riesco a fare a meno di pensare a lui…” commentò amaro, tra sé
“ Scappare o tradire non ti porterà a nulla, Iwaizumi Hajime, Primo Cavaliere Reale” disse Kenma, che si era svegliato avvertendo l’altro alzarsi e che lo aveva seguito
“ Mago Kenma! Siete qui anche voi” disse l’altro, voltandosi
Kenma tirò fuori dal proprio mantello una piccola sfera di cristallo. “  Devi concentrarti sul tuo obiettivo senza perdere di vista il tuo cuore” disse guardando nella sfera, per poi andarsene, dopo aver scrutato nuovamente il Cavaliere, che rimase ancora per un po’ a riflettere.

 


Nella notte, Kuroo e Shimi si ritrovarono nei corridoi buidel castello.
“ So cosa hai in mente, Mago Kuroo. Il nome di Mago Nero ti si addice “ commentò la demone, incrociando le braccia evidenziando il seno prosperoso e appoggiandosi al muro “ e per il tuo amico Mago, cosa farai?”
“  Tutto a suo tempo, la magia richiede tempo” commentò serafico il mago, ritirandosi nelle proprie stanze

 

 

Il mattino seguente, il gruppo continuò il suo viaggio. Il nuovo villaggio in cui erano arrivati era pieno di vita.
“Wooooooooooooooooooo! Che bello! Che bello!” gioì Hinata
Lì viveva un giovane monaco  combattente, Aone Tadanobu, legato alla stirpe dei DateKogyo e famoso per la potenza dei suoi pugni…

   
 
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