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Autore: John Spangler    22/03/2016    1 recensioni
Dopo aver lasciato la piccola città di Cocoyashi, Nami Watanabe e sua madre si trasferiscono nella metropoli di Loguetown, una delle perle della California meridionale, per iniziare una nuova vita. Tra amori, drammi e problemi vari, le loro vicende si intrecceranno con quelle degli altri abitanti di Loguetown, mentre intanto il boss mafioso Crocodile conduce nell'ombra i suoi loschi affari, con la collaborazione del Joker. Come andrà a finire? Lo scoprirete solo leggendo questa storia.
Genere: Angst, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'A Thousand Pieces'
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Capitolo 5: Il giorno del Ringraziamento

 

26 Novembre 2015

Loguetown, California, USA

All'interno dell'hotel-ristorante Baratie

 

In occasione del Ringraziamento, al Baratie era stato allestito un grande tavolo nella sala principale del ristorante. Alcuni dei presenti chiacchieravano tra di loro, altri attendevano in silenzio l'arrivo del padrone di casa. Sanji e Zoro, seduti l'uno accanto all'altro, si fissavano in cagnesco da più di un quarto d'ora.

 

- Proprio qui dovevi sederti?- sibilò il biondo.

 

- Non li ho scelti io i posti.- rispose il poliziotto.

 

- Potevi almeno vestirti decentemente...-

 

- Cos'ha il mio vestito che non va?-

 

- Sembri un idiota.-

 

- Sempre meglio che sembrare un pinguino.-

 

- Sai, a volte mi chiedo come facciate tu e Koala ad essere parenti. Lei è così bella e intelligente, mentre tu...sicuro di non essere stato adottato?-

 

- Sicuro di non volere che ti spacchi la faccia? Ti farei un favore. Diventeresti molto più guardabile.-

 

- Ha parlato quello che somiglia all'Urlo di Munch. Dico sul serio, come fai a guardarti la mattina allo specchio senza morire di paura?-

 

- E come fai tu ad andare con una donna? A parte pagandola profumatamente, voglio dire.-

 

- Vuoi che ti dia una dimostrazione pratica di come si sfiletta un pesce? Ci metto pochi secondi.-

 

- Sono sicuro che non è l'unica cosa che riesci a fare in pochi secondi.-

 

- Figlio di...-

 

Questo amichevole scambio di battute fu bruscamente interrotto quando qualcuno afferrò Sanji e Zoro per la nuca, facendo poi scontrare le loro teste con un suono che riecheggiò in tutta la stanza.

 

- Volete piantarla, voi due? Giuro, se vi mettete a litigare un'altra volta, vi servo in tavola al posto del tacchino!- Koala lanciò a suo fratello e suo cognato un'occhiata di fuoco, per poi torcergli le orecchie (Giusto come promemoria) e tornare a sedersi accanto a suo marito.

 

- Certe volte mi fanno venire un nervoso, quei due!-

 

- Mi sa che non è stata una buona idea, metterli vicino...- disse Sabo.

 

- Pensavo che si sarebbero comportati in maniera civile almeno oggi, e invece...Zoro! Posa subito quel coltello!-

 

- Volevo solo tagliare una fetta di pane...-

 

- Il pane è già affettato, idiota. E poi perchè lo stavi puntando verso Sanji?-

 

- Ha cominciato lui...-

 

- Per favore, ragazzi, almeno oggi cercate di non litigare.- intervenne Kaya.- Potrete sempre scannarvi in un'altra occasione. Oggi è una giornata di festa. Fate una tregua.- Guardò i due litiganti con un'espressione così pura e innocente che Sanji e Zoro annuirono e decisero di cessare le ostilità, almeno per il momento.

 

- Meno male che ci sei tu, Kaya.- disse Koala, sbocconcellando una fetta di pane presa dal cestino che aveva davanti.- Riesci sempre a calmarli.-

 

Kaya ridacchiò. Da tempi immemori, lei aveva sempre fatto da paciere quando qualcuno litigava. Nemmeno lei sapeva come fosse possibile; forse per via del suo visino angelico, oppure della sua voce suadente, o ancora perchè era la piccola di casa. Fatto sta che, quando c'era un diverbio, lei riusciva sempre a calmare gli animi.- Sai, a volte penso che dovrei fare la diplomatica, invece del medico.-

 

- A proposito, posso chiederti perchè hai scelto proprio quel mestiere?-

 

- Beh, all'inizio era solo per fare un dispetto a papà. Poi, col tempo mi sono resa conto che il mondo della medicina mi appassiona. E mi è sempre piaciuto aiutare gli altri.-

 

- Buona fortuna fin da adesso, allora.-

 

- Grazie, Koala.-

 

Koala finì di mangiare il pane e rivolse la sua attenzione verso suo padre, che era seduto di fronte a lei.- Tutto bene, papà?-

 

Issho Roronoa, ufficiale della Marina in pensione, fece cenno di sì con la testa.- Sto bene, Koala. Dovrei andare in bagno, però.-

 

- Vuoi che ti accompagni?- Issho era cieco e camminava con l'ausilio di un bastone. Tuttavia, sebbene di solito sapesse orientarsi benissimo (Grazie all'udito o al tatto, che negli anni gli si erano affinati considerevolmente), in un ambiente a lui sconosciuto come il Baratie avrebbe rischiato di perdersi.

 

- Non credo che ce ne sarà bisogno. E poi non è urgente. Voglio prima aspettare che arrivi il vecchio Zef.-

 

- A proposito, Sabo, dove si è cacciato tuo padre?- chiese Zoro, interrompendo lo scambio di silenziose occhiate assassine che lui e Sanji avevano iniziato da qualche secondo.- Non avrebbe dovuto essere già qui?-

 

- Probabilmente avrà avuto un contrattempo...- ipotizzò Sanji.

 

- Può darsi, ma è strano. Lui di solito è puntualissimo.- annuì il maggiore dei fratelli Vinsmoke.

 

- Non è che si è scordato del pranzo?- intervenne Koala.

 

- Impossibile. Va bene che ha una certa età, ma non è così rincoglionito.-

 

- Rincoglionito sarai tu, giovinastro impertinente!- tuonò una voce irritata dall'altro capo della stanza. I presenti si girarono, e videro che finalmente Zef era arrivato. L'anziano indossava un completo nero un pò vecchiotto ma ancora in ottime condizioni, i lunghi baffi che gli scendevano sul davanti della giacca. Non indossava il suo cappello bianco da cuoco, perciò tutti notarono la sua testa, che era ormai sulla buona strada per la calvizie.

 

Il proprietario del Baratie si avvicinò al tavolo, mollò un pugno sulla nuca del suo figlio maggiore (Provocando un gemito di dolore da parte dell'interessato e una risatina di Koala), e, senza dire una parola, si posizionò a capotavola.

 

- Innanzitutto, chiedo scusa per il ritardo.- disse, dopo essersi schiarito la voce.- Stavo preparando un discorso per il pranzo di oggi, ma non riuscivo a trovare la giusta combinazione delle parole. Alla fine ho deciso di lasciar perdere, e di dire le cose così come mi venivano in mente.- Fece una piccola pausa, come per raccogliere i suoi pensieri, e poi riprese a parlare.

 

- Veniamo subito al dunque. Sicuramente vi starete chiedendo come mai all'improvviso ho deciso di seppellire l'ascia di guerra, invitando qui i Roronoa.

 

- E' iniziato tutto due settimane fa, quando sono andato in ospedale per le mie solite analisi. Per farla breve, ad un certo punto il medico mi comunica che ho un tumore al cervello.-

 

Nella stanza calò un silenzio tombale. Tutti avevano la bocca aperta e gli occhi sgranati (Escluso Issho, che aveva le palpebre chiuse e si limitava ad ascoltare tutto con aria seria).

 

- Papà...- disse Kaya con un filo di voce e l'espressione sconvolta.

 

- Non vi ho detto nulla perchè il risultato dell'analisi era incerto, e non volevo turbarvi. E infatti, proprio qualche giorno fa, mi hanno comunicato che c'era stato un errore. L'altro ieri sono andato a fare un ulteriore esame, tanto per andare sul sicuro, ma hanno confermato il risultato: sono sano come un pesce.-

 

Ci fu un sospiro di sollievo collettivo.

 

- Comunque, all'inizio mi sono preso un bello spavento. Ho riflettuto un pò, e ho capito che la vita è troppo breve per sprecarla con delle stronzate di poco conto. Per questo ho invitato i Roronoa a pranzo.

 

- Non voglio perdere tempo a spiegarvi perchè ce l'avevo con loro. E' una cosa così stupida che non vale neanche la pena parlarne. Da oggi in poi, voglio che tra le nostre famiglie ci sia la pace.- Il suo sguardo passò da Koala a Zoro, per poi fermarsi su Issho.- Vi porgo le mie scuse per come mi sono comportato nei confronti della vostra famiglia.-

 

Koala e Zoro erano senza parole. L'anziano Roronoa, invece, inclinò la testa di lato e sorrise.- Scuse accettate, Zef.-

 

Zef si schiarì di nuovo la voce.- Ho anche deciso di non essere più ostile alle scelte lavorative di Sabo e Kaya. E' giusto che seguano la loro strada.- 

 

Kaya e Sabo quasi non riuscivano a credere alle loro orecchie.

 

- E un'ultima cosa. L'anno prossimo, quando compirò 70 anni, andrò in pensione. Ho fatto tutto quello che potevo per questo ristorante, ed è giunto il momento di lasciarlo a mani più giovani. Perciò, Sanji prenderà il mio posto.-

 

Sanji strabuzzò gli occhi. Aveva sempre pensato di dover aspettare la morte di Zef per prendere il timone del Baratie, e invece...diavolo, questa proprio non se l'aspettava!

 

- Adesso, però, basta chiacchiere. Riempite i bicchieri.- Prese la bottiglia di vino che aveva davanti e ne versò una piccola parte nel suo bicchiere, imitato dagli altri.

 

- Un felice Ringraziamento a tutti voi!- Tutti i presenti levarono in alto i bicchieri fino a farli toccare, poi se li portarono alle labbra e bevvero.

 

- Non farti strane idee, testa d'alga.- sussurrò Sanji posando il suo bicchiere sul tavolo.- Io ti odio ancora.-

 

- Il sentimento è reciproco, damerino.- bisbigliò Zoro.

 

Koala li sentì, ma decise di far finta di niente.

 

***

 

Contemporaneamente

A qualche miglio di distanza dalla costa

 

L'uomo alto osservava il motoscafo nero avvicinarsi sempre di più alla sua barca. Si aggiustò il colletto dell'uniforme della Guardia Costiera e incrociò le braccia.

 

Il motoscafo si fermò a poca distanza. A bordo c'erano due uomini dall'aspetto anonimo, e dietro di loro diverse casse di legno. Uno dei due si girò nella sua direzione.- Il rappresentante del señor Crocodile, immagino.-

 

- Immagini bene. Ma è meglio non pronunciare ad alta voce quel nome. Non è sicuro.-

 

- E chi potrebbe sentirci, qui in alto mare?-

 

- Non si è mai troppo prudenti, nel nostro settore.-

 

L'altro uomo ridacchiò.- Non hai tutti i torti, hombre. Va bene, diamo un taglio alle chiacchiere. Prima finiamo, meglio è per tutti.-

 

Aiutato dal suo compagno e dall'uomo in uniforme, l'uomo del motoscafo trasferì sull'altra imbarcazione le casse. Quando ebbero finito, l'uomo in uniforme diede agli altri due una valigetta nera.

 

- Ecco qui, la cifra pattuita, più un piccolo extra per voi due. Omaggio del capo.-

 

- Molto gentile il tuo capo, amigo. Lo ricorderò nelle mie preghiere.- Al che scoppiarono tutti e tre a ridere. Subito dopo, gli uomini sul motoscafo si allontanarono nella direzione da cui erano venuti. L'uomo in uniforme, il cui nome era Das Bornes, prese un paio di occhiali scuri dal taschino della camicia e li inforcò.

 

Il capo ha avuto davvero una trovata geniale, pensò mettendo in moto la barca. Chi sospetterebbe di un'unità della Guardia Costiera? Fissare la consegna per il giorno del Ringraziamento, poi, quando per una volta tutti abbassano la guardia, e corrompere quegli ufficiali...davvero geniale.

 

A quel punto, i suoi pensieri andarono al contenuto delle casse, e si concesse un sorriso breve ma capace di gelare il sangue a chiunque lo avesse visto.

 

Chissà cosa direbbero quei due fessi di Kidd e Capone, se sapessero che li stiamo manovrando nell'ombra per spacciare agalmatolite.

 

***

 

Nel pub Red Force

 

Fingendo di pulirsi la bocca con un tovagliolo, Benn Beckman stava facendo del suo meglio per rimanere serio, un'impresa resa quasi impossibile da Kidd.

 

-...e quando il film finisce, Shanks mi chiede: "Eustass, hai mica delle mutande di ricambio? Credo di essermela fatta sotto." E da quel giorno, non ha più visto un film dell'orrore.-

 

Un coro di risate seguì la frase. Dall'inizio del pranzo, Kidd non aveva fatto altro che raccontare una serie di aneddoti imbarazzanti sul passato di Shanks, facendo diventare il viso del poveretto ancora più rosso dei suoi capelli. In compenso, l'atmosfera nella stanza era molto rilassata. Anche Makino, che non sopportava Kidd e di solito lo trattava con una certa freddezza, si stava sganasciando dalle risate.

 

Benn era seduto a sinistra di Shanks, che era a capotavola. Accanto a lui c'erano Kidd, Bellemere e il giovane Usop (Shanks gli aveva proposto di passare il Ringraziamento con loro, e il brasiliano aveva accettato). Dall'altro lato, invece, c'erano Nojiko, Nami, Igaram e Bibi. Makino era seduta all'altro capo del tavolo. Al centro di questo, un piatto con i resti di un enorme tacchino arrosto e diversi bicchieri di birra (Acqua, nel caso di Igaram, che era astemio).

 

- Perchè non racconti anche qualcosa su di te, caro fratellino?- disse Shanks con un'espressione a metà tra l'incazzato e il divertito (In fondo, ricordare quegli episodi lo aveva messo di buon umore).

 

- Perchè le storie che ti riguardano sono molto più divertenti, Shanks!- rispose Kidd facendogli l'occhiolino.

 

- Potresti almeno cambiare argomento?-

 

- Va bene, cambiamo argomento. Niente incidenti imbarazzanti. Vorrà dire che...sì, gli dirò il tuo vero nome!-

 

Ci fu un attimo di silenzio.

 

- Che vuoi dire, zio?- chiese Nojiko, un sopracciglio alzato per la curiosità.- Non è Cassidy il suo nome?-

 

- Non proprio, Nojiko. Vedi, in realtà Cassidy è il secondo nome di tuo padre. Il suo primo nome, invece, è...-

 

- Kidd, non ti azzardare!- Shanks cercò di zittire suo fratello, ma non ebbe fortuna.

 

-...Proinsias!-

 

Calò di nuovo il silenzio. Poi, lentamente, iniziarono ad udirsi dei rumorini soffocati, che all'improvviso si trasformarono in una risata colossale che echeggiò in tutto l'edificio.

 

- Papà, che razza di nome!- esclamò Nojiko battendo un pugno sul tavolo. Tutti gli altri erano in condizioni simili. Persino Igaram, che fino a quel momento aveva riso abbastanza compostamente.

 

Shanks balzò in piedi e battè entrambi i pugni sul tavolo.- SMETTETELA DI RIDERE! PROINSIAS E' UN RISPETTABILE NOME GAELICO!- Guardò tutti come se avesse voluto incenerirli. Ma fu solo un attimo. Alla fine, si lasciò cadere sulla sedia e si unì al coro di risate.

 

E Benn, sopraffatto da quel clima festoso e familiare, fece qualcosa che non faceva più da venti anni. Qualcosa che aveva smesso di fare dopo la morte di sua moglie Juls.

 

Aprì lentamente la bocca e rise. E contemporaneamente, iniziò a ripensare a un giorno di tanti anni fa, in una città dell'Irlanda del Nord, quando aveva incontrato Shanks e Kidd per la prima volta...

 

***

 

Tratto da Wikipedia

 

AGALMATOLITE (Ultimo aggiornamento risalente al 21/12/14): Particolare tipo di droga sintetica comparsa per la prima volta in Spagna verso la fine del 2011, successivamente diffusasi nel resto del mondo. Ne esistono di due tipi: liquida, da iniettare in vena, e sotto forma di piccoli cristalli azzurrini da bruciare per aspirarne i fumi. Gli effetti iniziali sono per certi aspetti simili a quelli dell'eroina, con una forte sensazione di euforia che travolge all'istante il soggetto che ne fa uso, seguita subito dopo da allucinazioni particolarmente vivide. Alcuni dei soggetti esaminati hanno riferito di aver avuto l'impressione di essere diventati di gomma, mentre altri credevano di poter controllare il ghiaccio o di poter rubare le ombre altrui. Come tutte le altre droghe, crea dipendenza, e un pò alla volta riduce il soggetto che la assume all'ombra di ciò che era un tempo, causandone anche la morte (Spesso durante una delle allucinazioni di cui sopra. Si ricorda in particolare il caso di Pell Nielsen, diplomatico finlandese morto nel Giugno del 2014 dopo essersi buttato dall'ultimo piano di un edificio di New York. Testimoni hanno riferito che il signor Nielsen aveva iniziato a sbattere le braccia come se fossero state delle ali, urlando di essersi trasformato in un falcone). Le polizie di tutto il mondo, in particolare l'Interpol, stanno lavorando da tempo per stroncare il traffico di agalmatolite e individuare i responsabili della sua creazione, sfortunatamente senza successo. Numerose organizzazioni terroristiche traggono profitto dallo spaccio di questa droga, tra cui l'americana Baroque Works.

 

CROCODILE (Ultimo aggiornamento risalente al 10/10/10): Noto anche come "Sir Crocodile". Soprannome attributo a un potente boss mafioso di cui non si conosce la vera identità. Viene spesso associato ad un altro boss della malavita noto come "Joker", cosa che ha portato alcuni ad ipotizzare che siano la stessa persona, oppure che lavorino insieme. Altri ancora ritengono che nè Crocodile nè il Joker esistano, ma che siano una sorta di leggenda metropolitana inventata da qualche organizzazione criminale per sviare i sospetti delle autorità.

 

 

NOTA DELL'AUTORE: E rieccomi qua. Vi sono mancato?

 

(Silenzio tombale. Un cespuglio rotola in lontananza spinto dal vento)

 

Lasciamo perdere. Non c'è molto da dire su questo capitolo, a parte che è un filler e serve più che altro a gettare le fondamenta della storia. A partire dal capitolo 6, inizieremo a entrare nel vivo della trama. Dovrete aspettare un pò, però. Il capitolo 6 arriverà nella settimana tra il 18 e il 24 Aprile. Tra due settimane ci sarà invece un bell'interludio, in cui daremo un'occhiata ai ricordi di Benn e scopriremo finalmente chi è Juls.

 

Ah, un'ultima cosa. La parte sul vero nome di Shanks è un piccolo riferimento al fumetto Preacher, di Garth Ennis e Steve Dillon. La trama è incentrata su Jesse Custer, un prete che perde la fede e si mette alla ricerca di Dio (letteralmente). Tra i tanti personaggi, c'era anche un vampiro irlandese chiamato Proinsias Cassidy, il cui nome ho appunto preso in prestito per il nostro amato Shanks.

 

E questo è tutto. Ci rivediamo tra due settimane, cari lettori! E se ne avete voglia, lasciate un commento.

  
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