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Autore: Lilyan    21/03/2005    8 recensioni
Se vi capitasse di dover essere costretti a passare del tempo con chi proprio non sopportate...come reagireste? E se poi scopriste che.... Non vi anticipo niente... leggete!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Legami Invisibili

Legami Invisibili

di Lilyan

 

10. Voglio volare

 

Quando si svegliò quella mattina, nel suo letto provvisoriamente collocato nell’infermeria di Hogwarts, Hermione non aveva la minima idea di quello che sarebbe successo quel giorno!

Come al solito ci mise un po’ prima di alzarsi. Era troppo bello poter rimanere al calduccio sotto le coperte ed assaporare per qualche minuto ancora quel tepore, visto che fuori la temperatura si stava abbassando sempre di più. Inoltre, come accadeva ormai da qualche giorno, rimaneva silenziosamente in ascolto, per captare anche il minimo rumore proveniente dal letto vicino al suo. Draco sembrava infatti dormire sempre più di lei e la ragazza non aveva intenzione di fare baccano prima del necessario, per rischiare di svegliarlo e farlo arrabbiare già di prima mattina.

Era davvero strano ora che ci pensava.

Già da più di una settimana divideva quella sorta di stanza con Draco Malfoy e la cosa non la disturbava, in fondo, più di tanto. Al principio aveva pensato che sarebbe stata una vera tortura essere costretta a stare giorno e notte in compagnia di una delle persone più odiose che conosceva… ma si era dovuta ricredere.

Si era aspettata di essere derisa ed insultata ogni minuto e di dover difendersi con unghie e denti dai suoi compagni di Serpeverde… invece era stato così… “GENTILE”… insomma, non che si fosse profuso in complimenti o smancerie… quello sarebbe stato ancora più strano!… ma in fondo si era dimostrato migliore di quello che lei credeva, soprattutto da quando Harry passava così tanto tempo con loro.

Harry…

Da qualche giorno il suo migliore amico sembrava diverso… che fosse per la presenza di Malfoy? Hermione si era accorta che qualcosa in lui era cambiato e che dopo le prime reticenze aveva quasi accettato il fatto di passare il proprio tempo con Draco… anzi, alle volte sembrava quasi che non gli dispiacesse affatto… “Se anche glielo domando non mi dirà mai cosa gli passa per la testa!” Si disse Hermione che ora aveva deciso di alzarsi. Mise a terra i piedi nudi ed un brivido le corse lungo la schiena facendola tornare di scatto sul proprio giaciglio. La pietra del pavimento era fin troppo gelida, segno che anche all’esterno la temperatura era notevolmente scesa. La ragazza afferrò allora la sua bacchetta dal comodino e con un piccolo gesto del polso si preparò all’istante, pronta per iniziare la nuova giornata.

 

Draco aveva sentito degli scricchiolii e a poco a poco si era svegliato. Come ogni mattina percepiva dei rumori provenienti da dietro la tenda della Granger e capiva, così, che purtroppo anche per lui era giunta l’ora di alzarsi. In fondo però, era quasi meglio ora che prima… quando divideva la stanza con Blaise e Theodor gli capitava persino di non dormire l’intera notte per quanto quei due russassero alle volte… soprattutto dopo qualche festino a base di burrobirra… Nell’ultima settimana, invece, aveva dormito benissimo e profondamente, tanto che anche i suoi soliti sogni sembravano aver deciso di non disturbarlo.

Aveva ancora gli occhi chiusi e l’idea di restarsene a letto, invece di scendere in aula, lo allettava parecchio, ma sapeva bene che a meno di una polmonite o di un attacco di febbre a 40, la Granger non gli avrebbe mai permesso di saltare le lezioni. Questo era certo! Probabilmente nemmeno quello l’avrebbe fermata dal trascinarlo moribondo a seguire qualche noioso discorso del professor Vitius o a qualche esercitazione di aritmanzia! L’idea lo fece dopotutto sorridere, e anche se a malincuore decise di prepararsi.

Una volta pronto scostò la tenda che circondava il suo letto e rimase per un attimo affascinato da quello che vide…

Hermione stava seduta ai piedi del proprio letto e con una eleganza infinita si stava pettinando i suoi capelli castani che in quegli anni erano diventati più lunghi e luminosi e ormai le arrivavano fino a quasi metà della schiena.

Draco rivisse come in un flashback una scena simile in cui lui, da piccolo, rimaneva incantato nell’osservare la bellissima madre che passava minuti infiniti a spazzolare la sua lunga chioma di platino. Poi una volta finito, la madre lo prendeva in braccio e lo cullava cantandogli una canzone tanto triste, ma allo stesso tempo ammaliante che lo faceva sempre addormentare avvolto dal caldo del suo abbraccio e dal profumo che i suoi capelli emanavano.

“Come sono lontani quei giorni” si disse il ragazzo che si meravigliò di rammentare ancora quelle cose. Si chiedeva persino se quella fosse davvero la stessa madre che ora conosceva, o se quei ricordi fossero solo frutto dei suoi sogni e dei suoi desideri di infante.

Come ipnotizzato e rapito dai propri ricordi e dall’immagine di Hermione, Draco si ritrovò a camminare in silenzio verso il letto della ragazza. Senza dire una parola si sedette sul bordo del letto provocando la reazione della ragazza che sussultò voltandosi verso di lui di scatto.

- Che cosa… Malfoy?… che ci fai qui, voglio dire cosa… - Hermione si era spaventata quando aveva sentito qualcuno che si sedeva sul suo letto e scoprire che quel qualcuno era Malfoy la metteva molto a disagio.

- Che c’è Granger? Non posso sedermi qui? Basta dirlo e me ne vado subito! –

- Non ho detto questo… è che mi hai spaventato non ti ho sentito arrivare… -

- Ti stavo osservando sai? Mi ricordi tanto mia madre… anche lei passava tanto tempo a pettinarsi i capelli… - Non sapeva perché, ma si sentiva a suo agio in quel momento, anche se quella era pur sempre una mezzosangue Grifondoro e lui le stava raccontando cose di cui non aveva mai parlato con nessuno.

- Davvero? – Hermione era sempre più in imbarazzo. Non sapeva cosa dire. Malfoy sembrava così strano e di certo non aveva mai avuto una vera conversazione con lui. E poi perché tutto d’un tratto sembrava così interessato a fare conversazione e si dimostrava così loquace? E soprattutto perché diavolo era andato a sedersi proprio sul suo letto?

- Sì, passavo tanto tempo a guardarla… ma ormai sono trascorsi tanti di quegli anni che mi stupisco di ricordare ancora tutte quelle cose… vedere te mi ha riportato alla mente alcuni pezzi del mio passato… tutto qui! – Poi, come era arrivato si alzò, fece alcuni passi verso il proprio letto e poi aggiunse – Adesso, se hai finito, possiamo andare a colazione! -.

Hermione non capiva nulla. Che quel ragazzo fosse strano le era stato chiaro sin dal primo anno, ma pensava ormai di aver capito come andavano le cose… invece in questi giorni, sia lui che Harry erano così incomprensibili e diversi, che si chiese per un istante se non si fosse svegliata solo adesso da un lungo sonno.- Sì, possiamo andare! -.

Sulla soglia dell’infermeria c’erano Ron, Lavanda e Harry che erano venuti a prendere Hermione e … Malfoy… per scendere in Sala Grande e da alcuni istanti li osservavano chiacchierare come due vecchi amici e, inspiegabilmente, non litigare come al loro solito.

La scena era alquanto bizzarra ai loro occhi, ma purtroppo non avevano potuto sentire l’argomento della conversazione.

- Bene, bene, Granger, sono arrivate le tue guardie del corpo… - Disse Draco avviandosi verso la porta seguito dalla Grifondoro.

- Hei, ragazzi buongiorno, che ci fate qui? –

- Siamo venuti a prendervi Herm, spero non ti dispiaccia! – Aggiunse Ron sorridendo.

- Non fare il cretino, tesoro, non può dispiacerle, visto con chi le tocca stare tutto il giorno. Vero Hermione? – Chiese Lavanda, che sembrava non fare caso al fatto che il diretto interessato era lì a pochi passi da loro. E che soprattutto poteva essere molto pericoloso.

- Certo che non mi dispiace, come potete pensarlo? –

- Vogliamo muoverci allora? Io ho fame e non ho intenzione di arrivare tardi alla lezione di Piton! – Disse Harry frettolosamente per far muovere tutti gli altri da quello stanzone.

La sera arrivò presto quel giorno tra lezioni e studio.

Alle cinque Harry corse fuori dalla classe della McGrannit senza quasi salutare nessuno, a parte Ron, al quale batté una mano sulla spalla prima di uscire.

- Dove va così di fretta? – Chiese curiosa Hermione.

- Oggi ricominciano gli allenamenti di Quiddich e Harry come capitano deve dare il buon esempio e arrivare in tempo! – Disse Ron sorridendo, che non aveva seguito l’amico negli spogliatoi. Durante la settimana appena passata infatti, il rosso si era rotto un polso giocando con Dean e Seamus nei giardini di Hogwarts, e nonostante la pozione ossofast avesse rimesso tutto a posto nel giro di poche dolorose ore, non riusciva ancora ad afferrare bene la Pluffa senza risentire dolore. Perciò, dopo una visita di Madama Chips, si era deciso che non avrebbe dovuto assolutamente giocare per almeno altre due settimane. Quindi addio allenamenti!

 

Draco aveva osservato Harry correre come un lampo fuori dalla classe e in quel momento lo invidiò come non mai. I Serpeverde avevano iniziato gli allenamenti la sera prima e Blaise si era addirittura preoccupato di avvisarlo, noncurante del fatto che lui non avrebbe potuto parteciparvi.

Se Harry era il miglior giocatore di Quidditch degli ultimi anni ad Hogwarts, Draco era di certo il secondo e per lui, rinunciare a giocare, era una tortura davvero insopportabile. Pensando poi al fatto che senza la sua presenza in campo i grigio-verdi non avrebbero avuto alcuna speranza di vincere contro i Grifondoro.

Il biondo Malfoy sospirò impercettibilmente, ma sia Hermione che Ron si accorsero del suo improvviso malumore e vollero accertarsi del motivo di tale inquietudine. Avevano entrambi intuito  la sua frustrazione e volevano in qualche modo aiutarlo.

- Su Malfoy, non prendertela… siamo nella stessa barca! Tutti e due messi al palo! – Tentò di iniziare Ron. – Perché più tardi non andiamo tutti a vedere gli allenamenti di Harry? Anche se non possiamo partecipare… scommetto che anche a te va di andare la fuori a vedere un po’ di buon gioco! -.

- Grazie lenticchia, ma non credo sia il caso! – Disse gelido Draco che non aveva intenzione di uscire a guardare gli altri che si divertivano. Weasley non capiva che lui ci stava male davvero e che mentre il rosso sarebbe tornato a giocare tra un paio di settimane, chissà quando sarebbe successo a lui!

- E dai Malfoy, non fare il rompiscatole. Vieni fuori anche tu, così almeno sarà contenta Herm. Lei negli ultimi tempi non si è persa nessuno dei nostri allenamenti, non puoi farle questo! – Ron cercava in questo modo di far leva sulla sua compassione. Se mai ce ne fosse stata un po’ in quel ragazzo.

Draco guardò allora verso la ragazza che, avendo intuito il tentativo dell’amico, iniziò ad annuire e ad assumere un’espressione tra lo speranzoso e il dispiaciuto.

- Per favore…! – Furono le uniche parole che Hermione disse, ma che riuscirono in qualche modo a smuovere l’indifferenza di Malfoy.

- E sia, ma mettiamo subito in chiaro che non ho intenzione di passare fuori tutta la serata… magari qualche minuto… - Gli faceva male dire quelle parole. Non voleva vedere Potter e gli altri che se la godevano mentre lui era costretto per chissà quanto tempo a quella forzata prigionia… ma dopotutto anche a lui non dispiaceva rivedere una partita di Quidditch anche se si trattava solo di un allenamento.

 

Sugli spalti faceva freddo e soffiava un venticello gelido e i ragazzi allora si erano imbacuccati come se fosse già pieno inverno. Mentre Ron, Hermione e Lavanda, e alcuni altri studenti di Grifondoro, incitavano i propri compagni di squadra impegnati ad allenarsi, Draco era sempre più impaziente e disturbato e non distoglieva lo sguardo da Harry. Più lo guardava volare, più osservava i suoi movimenti fluidi e la sua precisione nel cambiare direzione sempre al momento giusto, più voleva essere anche lui a cavallo di una scopa e librarsi nell’aria.

Era questo che gli mancava.

La sensazione di libertà che si provava quando si volava.

La consapevolezza di essere da soli e di poter decidere in ogni istante che cosa fare.

Quello che a lui era stato da tempo negato.

E ora, anche quei pochi attimi in cui si sentiva padrone della propria esistenza e delle proprie scelte, gli venivano preclusi per un incantesimo andato male.

Poi… nella sua mente si fece avanti un’altra di quelle idee che sarebbe meglio ignorare per evitare di finire in guai molto seri.

Eppure… più guardava Potter e gli altri volare, più quell’idea non gli sembrava malvagia…

e ad un tratto decise…

 

Alle otto avevano finito tutti di cenare e la Sala Grande si stava pian piano svuotando.

Oltre ad Harry, quella sera anche Ron, Lavanda e Neville avevano deciso di rimanere lì a fare i propri compiti, così da poter passare un po’ di tempo con Hermione.

La ragazza quella sera era davvero felice di trascorrere una serata con tutti i suoi amici dopo tanto tempo, ma la sua gioia durò ben poco.

- Granger, io ho mal di testa e sentire tutte le vostre chiacchiere non farà che peggiorarlo… devo assolutamente finire il compito per Vitius e ho bisogno di tranquillità… quindi, se vuoi salutare i tuoi amici, io vorrei salire in infermeria! – La voce di Draco era ferma e risoluta e non lasciava possibilità di appello.

- Malfoy, modera i toni, non è la tua serva… se vuole rimanere tu non puoi costringerla! – Sbottò Ron che non sopportava di veder trattare in quel modo Hermione.

- Non sto trattando nessuno come un servo, Weasley, ho solo detto che non mi va di restare qui perché non sto bene… e credo che lei mi debba almeno questo, vero? – Draco guardò Hermione usando con lei la stessa tattica che avevano impiegato loro per costringerlo ad andare a vedere gli allenamenti di Quidditch.

Il senso di colpa, funziona sempre!

- Ha ragione lui Ron – Ammise sconfitta.- Oggi è venuto a vedere Harry giocare, quindi gli devo un favore -.

- Ma Herm, tu non devi se non vuoi… - aggiunse Ron poco convinto.

- Non importa, magari domani sera andrà meglio – Sorrise la ragazza.

- Bene, allora tanto vale che noi ce ne torniamo alla torre di Grifondoro! – Harry raccolse tutte le sue cose e poi dopo aver augurato la buona notte ai presenti uscì senza attendere i compagni.

- Buonanotte a tutti! A domani!– Disse Hermione mentre rimanendo al passo di Malfoy se ne usciva dalla Sala.

- C’è qualcosa che non va in quei tre… non capisco che cosa sia successo, ma sono tutti strani, non sono più le persona che conoscevo… - Disse ron più a se stesso che agli altri.

- Non ci fare caso, amore, sarà dovuto a questa assurda situazione. Vedrai che appena Herm e Malfoy verranno separati, tutto tornerà come prima… -Aggiunse Lavanda.

Ma Ron sapeva bene che non sarebbe più stato nulla come prima. Lui era a conoscenza di tutta la storia, e se anche Hermione e Draco sarebbero un giorno stati liberati da quella costrizione, Harry e il Serpeverde sarebbero rimasti in qualche modo legati per tutta la vita!

 

Alle nove e mezza Draco aveva finito il compito di Storia della Magia e Hermione già da qualche momento stava leggendo un libro di più di mille pagine, a detta sua per rilassarsi un pochino.

- Granger, preparati, tra qualche minuto usciamo! – Esordì come nulla fosse il Serpeverde che stava riponendo con cura la propria penna e le pergamene nella cartella.

- Che cosa? Ma sei impazzito forse? Vuoi farci espellere? –

- Non fare tanto la sorpresa, Granger… Quante volte tu, Potter e Weasley siete sgattaiolati fuori dalla vostra torre? Pensavate che nessuno vi vedesse? Peccato che non siete gli unici ad uscire dai dormitori nel cuore della notte… è una pratica comune anche tra i Serpeverde, sai? – Sogghignò alla vista della faccia stupita della ragazza.

- Io comunque non ho intenzione di uscire. Non voglio rischiare di essere beccata da Gazza o da qualche professore! –

- Ti risulta che io sia mai stato scoperto? E ti assicuro che sono uscito parecchie volte dalla mia stanza in questi sette anni! Conosco ormai questa scuola come le mie tasche… e poi non ti preoccupare, questa notte si esce sul serio. Ho intenzione di andare a prendere una boccata d’aria! E ora preparati! -.

Dopo un quarto d’ora di battibecchi e di discussioni erano arrivati ad un accordo. Sarebbero usciti sì, ma solo per una mezzora, così da rientrare prima delle undici, ora in cui Madama Chips faceva la ronda in infermeria e in cui i professori di turno perlustravano corridoi e aule nei vari piani.

Una volta indossata sciarpa e cappotto scesero con circospezione le scale che portavano verso l’ingresso principale. La luce delle torce appese alle pareti danzava al minimo spostamento d’aria creando un intreccio di luci ed ombre che ad ogni passo faceva rallentare i due ragazzi per paura che qualcuno potesse vederli.

Giunti quasi in fondo alle scale un rumore di passi provenienti dal passaggio che portava ai sotterranei, li fece sussultare. Draco sbiancò al pensiero di veder sbucare da un minuto all’altro Piton già alterato per lo scherzo del veritaserum. D’improvviso, però, il ragazzo si ricordò di un passaggio segreto che aveva usato i primi anni ad Hogwarts e strattonando Hermione per un braccio la condusse di fronte ad un enorme quadro. Il paesaggio dipinto raffigurava una meravigliosa distesa di erica in fiore e all’orizzonte si poteva intravedere una casa dal cui camino usciva del fumo. Mentre Hermione ammirava quell’immagine, Draco scostò appena il dipinto e dopo aver pronunciato la parola revela apparve improvvisamente un cunicolo che si inoltrava dentro la parete.

- Muoviti, entra! – Malfoy spinse Hermione nel passaggio e la seguì immediatamente. Dopo alcuni metri in cui camminarono al buio, apparve in lontananza un flebile chiarore, segno che l’uscita era vicina.

Sbucarono vicino alle serre, il passaggio segreto era in quel punto nascosto dietro un cespuglio e non appena tutti e due furono fuori, l’ingresso scomparve immediatamente senza lasciare alcun segno.

- Me ne dovrò ricordare! – Disse soprappensiero la Grifondoro.

- Certo Granger, va bene, ma adesso spicciati, dobbiamo arrivare fino agli spogliatoi del campo da Quidditch! –

- Si può sapere che intenzioni hai Malfoy? Non mi hai ancora detto che cavolo vuoi fare! – Hermione piantò i piedi intenzionata a non muoversi da lì finchè non avesse ricevuto una spiegazione.

- Non farti strane illusioni… non ho intenzione di appartarmi con te negli spogliatoi, se è questo che pensi! – Draco parlava col suo solito tono tagliente, e Hermione ringraziò che fuori fosse già notte così che il rosso che era comparso sulle sue guance non si potesse vedere.

“Idiota” pensò la ragazza che solo in quel momento, realizzò quanto la cosa avrebbe potuto sembrare equivoca se qualcuno li avesse scoperti. Sarebbe davvero sembrato molto strano trovare lei e Draco in giro, da soli, di notte e proprio negli spogliatoi…

- Non ci pensavo minimamente, Malfoy, non preoccuparti non ti salterò addosso! Voglio solo sapere in che guaio stai per cacciarmi, altrimenti io non mi muovo da qui! -.

- E va bene te lo dico, ma poi datti una mossa… Voglio solo volare! –

- Che cosa? –

- Adesso cammina Granger, io te l’ho detto, tu ora mi segui! – E iniziò a dirigersi verso il campo da Quidditch mentre Hermione si sentì inevitabilmente strattonare da un’invisibile forza che la faceva camminare dietro Draco suo malgrado.

- Malfoy ti rendi conto che è impossibile, vero? –

- Perché mai dovrebbe essere impossibile? –

- Come credi di riuscire a volare nelle condizioni in cui ci troviamo? Non riusciresti nemmeno ad alzarti da terra che subito dovresti ritornare giù… -

- E perché mai? – Draco sembrava non darle retta e continuava ad aumentare il suo passo come attirato da qualche forza misteriosa.

- Vorrei ricordarti che non ti puoi allontanare dalla sottoscritta per più di tre-quattro metri, se per caso te ne sei dimenticato! –

A quel punto Draco arrestò la sua corsa e si voltò verso la ragazza che lo stava seguendo con uno sguardo che non prometteva nulla di buono e con un ghigno malizioso. – Ma tu verrai con me, ovviamente! – Furono le sue uniche parole prima di voltarsi nuovamente per raggiungere la propria meta.

Una forza invisibile però gli impedì di compiere più di qualche passo. Hermione era ferma immobile dove l’aveva lasciata qualche secondo prima e non sembrava avere alcuna intenzione di procedere.

- Allora Granger, non volevi tornare in infermeria per le undici? Di questo passo non arriveremo che domattina!

- Scusa puoi ripetere cosa hai detto poco fa? –

- Che? … Ah, per quello, non dirmi che hai paura? Credevo che… -

- PAURA? Non dire sciocchezze! Tu forse davvero non ti rendi conto del guaio in cui ti stai cacciando, e adesso vorresti coinvolgere anche me? – Hermione era fuori di sé.

- Quindi se non hai paura possiamo andare – E con un passo ben assestato Draco riuscì a trascinarla nella sua direzione, anche se con parecchia fatica.

- No, no e poi no, Malfoy! Non voglio essere espulsa per colpa tua, questo è troppo! – Con le braccia conserte e con il broncio, Hermione aveva piantato bene i piedi a terra determinata a non assecondare minimamente i piani del Serpeverde però…

- Per favore! Non verrai espulsa e non ti succederà nulla! Te lo giuro! Ma ne ho bisogno… devo assolutamente tornare a cavalcare un manico di scopa anche se per pochi minuti… oggi mentre osservavo Potter e gli altri giocare ho sentito un nodo allo stomaco tale era la voglia di essere lì con loro… -.

Draco arrossì, ma complice il buio della notte non si scorse affatto. Hermione, invece, era impassibile. Non si capiva dal suo viso avvolto dalle ombre della sera se stesse pensando a qualcosa, oppure se non gliene importasse proprio nulla di ciò che il ragazzo aveva appena detto. Infine si face sfuggire una risata.

- Che c’è, sono tanto ridicolo ai tuoi occhi? – Chiese risentito.

- No, scusami… è che ripensando alle tue parole, mi è venuto in mente subito Harry… a voi magari non piacerà, ma siete davvero simili sotto molti aspetti… anche lui farebbe di tutto per poter volare, non riuscirebbe a stare lontano dal quidditch forzatamente! –

- Quindi mi aiuterai? – Chiese speranzoso Draco accantonando per un istante il suo risaputo orgoglio.

- Non dovrei, e questo lo sai… e poi potrebbe essere davvero pericoloso! –

- Lo sai bene, Granger che con qualche piccolissimo accorgimento si può volare in due su una scopa, non dovrei essere io a spiegartelo vero? – .

A quelle parole Hermione tacque alcuni istanti e poi capitolò. Acconsentì quindi ad accompagnare Malfoy fino alla fine di questa assurda avventura ed in un paio di minuti furono negli spogliatoi del campo da Quidditch ad armeggiare attorno ad un manico di scopa.

Quella notte il cielo era limpido e stellato. Ideale per volare! Soprattutto perché solo un piccolo spicchio di luna si stagliava nel cielo e in questo modo avevano maggiori possibilità di rimanere celati a sguardi pericolosi.

- Allora pronta? – Chiese Draco all’insolita “passeggera”.

- Pronta, ma vediamo di sbrigarci! – Fu la risposta.

Volarono per non più di un quarto d’ora. Planarono sopra i prati di Hogwarts, sul lato meno esposto del castello. Passarono vicino alla foresta proibita sfiorando quasi le fronde degli alberi, ma senza inoltrarsi troppo verso il centro del bosco. Fecero persino un giro attorno alla torre di astronomia, dove per loro fortuna quella sera non si trovava nessuno.

Era quasi ora di ritornare quando Draco virò d’improvviso e si diresse verso il lago. Dall’altezza a cui erano si poteva appena scorgerne la sagoma, ma mano a mano che si abbassavano e si avvicinavano si vedeva chiaramente il luccichio delle increspature dell’acqua risplendere alla fioca luce della luna. Percorsero lo specchio d’acqua a non più di un metro dalla superficie ed infine il Serpeverde decise che ne aveva abbastanza e tornarono al campo.

Deposta la scopa, percorsero a ritroso e in silenzio lo stesso tragitto dell’andata, lungo i prati, attraverso il cunicolo, su per le scale, fino ad arrivare in infermeria giusto in tempo per infilarsi nei propri letti prima che Madama Chips passasse per l’ispezione di routine.

Quando l’infermiera se ne fu andata, Draco si mise per un attimo a sedere sul proprio letto.

– Granger!? –

- Sì? Che c’è adesso Malfoy? Ho voglia di dormire! -.

- Volevo… beh, volevo ringraziarti! –

- Prego… grazie anche a te… -

- ??? Perché? –

- Perché mi sono divertita, dopotutto! Ma sappi che non farò più una cosa del genere… una volta… basta e avanza! E adesso se vuoi scusarmi, vorrei dormire. Buonanotte! – Hermione si accoccolò per bene nel suo letto pronta ad addormentarsi.

- Buonanotte Granger! – Draco si distese nuovamente nel suo letto e prima di chiudere gli occhi aggiunse – Peccato che fosse già la seconda volta! -.

 

*

*

*

Continua…

 

* * * * * *

Ecco il Capitolo numero 10!

Un enorme ©©©©GRAZIE ©©©© a tutti quelli che continuano a leggere la mia storia e soprattutto a chi mi lascia qualche commentino… non sapete quanto mi aiuta avere il vostro sostegno!

Spero tanto con questo capitolo di aver un pochino accontentato chi voleva un po’ di Draco/Herm… Forse il chap risulta confuso… e quando mai non lo sono? ma anche la sottoscritta in questo periodo è un tantino disconnessa! #o#

Per chi si aspettava la rabbiosa reazione di Cucciolotto Piton… vi ricordo che la vendetta è un piatto che va gustato freddo… MhmPotrei intitolare proprio così il prossimo capitolo… che ne dite(si accettano suggerimenti)? ^o^

 

© Baci Lilyan ©

 

  
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