Percorsi tutto il tragitto verso casa ancora con il pensiero che forse ero stata troppo dura, nonostante tutto.
“Maledetti sentimenti”- pensai
Arrivata a casa, appoggiai le chiavi sul mobiletto all’entrata e vidi che sullo specchio mia madre aveva attaccato un post-it con scritto
“Io e papà andiamo a lavoro. Probabilmente torniamo tardi ! Vi ho lasciato il pranzo pronto in cucina basta metterlo 5 min a riscaldare”
“Che novità”- mi venne in mente- “ farebbero prima a lasciarlo sempre attaccato o a non scriverlo più”
Non mi sfiorò neanche per un secondo l’idea di andare in cucina a mangiare,dovevo ancora fare troppe cose tra cui pensare cosa mettermi quella sera per la festa. Così corsi di sopra , mi tolsi quell’uniforme e mi misi degli short e una canottiera stile tuta. Mi buttai a letto per cinque secondi pensando che quello era solo l’inizio ed io ero già stanca. Tutto ad un tratto in camera entrò mia sorella.
“Ei sei tornata!”- esordì lei rimanendo a livello della porta
“Si, cinque minuti fa”
“Mamma ha lasciato il pranzo in cucina ma io ho già pranzato fuori con Francis quindi puoi mangiarti anche il mio”
“Non ho proprio intenzione di mangiare a dire il vero”
“Invece lo farai,a  costo che io ti venga ad imboccare!!”
“Fai sul serio?!”- dissi alzandomi e mettendomi così seduta sul letto
“Ovviamente, perché dovrei scherzare? Non c’è niente di divertente Ally!”
“Va bene ,ora andrò a mangiare! Basta che la smetti di comportarti come mia madre”
“Così va meglio! Oggi sei sfuggita via, quando ti abbiamo accompagnata a scuola..”
“C’erano le miei amiche e poi pensavo di farti un favore lasciandovi soli”
“Avresti dovuto ringraziarlo per lo meno”- mentre mi rimproverava , si accorse che stavo alzando gli occhi al cielo –“  Ho capito … non t’interessa! Stasera hai intenzione ad andare alla festa della scuola?”
“Ci vanno tutti, perché no?”- le risposi
“Ok, io non credo di venire ,devo fare delle cose per le elezioni a rappresentante studentesco quindi essendo che i nostri tornano tardi direi che a mezzanotte devi essere a casa e non bere troppo , ci siamo intese?”
“Si mamma”- esclamai alzandomi dal letto e dirigendomi di sotto per andare a mangiare
***
Verso le 21.00 , iniziai a prepararmi per la festa. Anche se era già incominciata io, Sasha e Roxy ci eravamo decise ad andare un po’ più tardi tanto questo tipo di feste sono morte inizialmente e ci trovi solo pochissime persone, quelle dei primi anni. Partendo ,quindi, dal presupposto che sarei andata solo per far presenza e per bere un po’ , decisi di non mettermi troppo in tiro:una camicetta bianca abbastanza trasparente che davanti era messa nei pantaloni, degli short neri in belle, il tutto abbinato con dei stivaletti con un bel tacco 12. Mi lasciai i capelli sciolti  leggermente ricci sulle punte e per il trucco una cosa molta naturale sugli occhi per poi dare risalto alle labbra con un rossetto rosso acceso. Ero pronta. Rimasi allo specchio a guardarmi per qualche minuto: mancava qualcosa. Senza farmi notare da mia sorella, sgattaiolai nella camera dei miei genitori e dal porta-gioielli di mia madre presi una collana a girocollo con una bellissima e vistosa pietra nera a goccia come ciondolo. Ora si che ero davvero pronta!
Presi la giacca e il cellulare e mentre stavo scendendo le scale avvisai mia sorella che stavo uscendo. Ovviamente fuori dal cancello di casa, c’erano già Roxy e Sasha che mi aspettavano.
“Quando diamine ci hai messo per vestirti?”- mi disse Roxy”- sarà mezz’ora che ti aspettiamo qui sotto!”
Roxy indossava un classico tubino nero con delle decolté ,anche quelle nere. Alla fine dei conti il suo punto forte erano i capelli lunghi e ricci di un color rosso intenso , che l’avevano sempre contraddistinta ma che quella sera con quel vestito risaltavano ancora di più
“Scusate! Sei bellissima Roxy!”- dissi voltandomi a guardare Sasha che invece aveva optato per un vestitino corto fino al ginocchio lilla con delle zeppe bianche e i capelli biondi presi una coda laterale –“ Tu Sasha invece perché ti sei vestita come un confetto?- le chiesi
“Ou! Sono elegante … tu piuttosto sembri vestita come una che va a bere un birra!”
“Ma andiamo ad un bar, Sasha!”- le feci notare ridendo
“Lasciala stare , Ally! Sasha crede ancora nel principe azzurro!”- intervenne Roxy-“ Sei molto bella e questa collana ti dona!”
“Meno male almeno ne sarà falsa la pena averla presa se mia madre mi scoprirà! Forza andiamo!”
***
Appena arrivate, ci dirigemmo verso il bar. Era pieno di gente ,che ballava ognuno accalcato all’altro. Ordinammo due hugo e un aperol . Mentre ci davamo all’alcool notai che Nate era in mezzo alla pista che si strusciava addosso a una tipa: era Melissa, la ragazza con cui mi aveva tradita. Mi prese una rabbia che avrei voluto andare da loro e picchiarli entrambi. E non perché provavo ancora qualcosa per lui ma per il fatto che stamattina era venuto a chiedermi scusa, che mi ero sentita male per come lo avevo trattato pensando che forse era realmente cambiato non per me ma per se stesso. Invece niente era cambiato, ero sempre lo stesso cretino che cade nella trappola del lupo. Pensavo che aveva deciso di smettere ma il fatto che stava con lei dimostrava il contrario: lei non era solo la sua amante ma anche la sua spacciatrice. Nate aveva problema di droga da anni ormai e niente era mai riuscito a fermarlo, ne il legame con mio fratello ne tanto meno l’amore che c’era tra noi due. La rabbia mi cresceva dentro mentre rimanevo al bar seduta a fare giri di shoottini con Sasha e Roxy e lui era ancora là in mezzo . Ad un certo punto con la scusa che sarei andata fuori a prendere fuori, uscii dal locale.
Allora mi resi conto che forse avevo bevuto un po’ troppo, quando tutto intorno sembrava girare senza sosta e le gambe riuscivano ancora per poco a tenermi in piedi. Ma feci finta di niente mi appartai verso il giardinetto. La prima cosa che notai fu che c’era un recinto abbastanza alto e mediamente spesso che mi ricordava tanto le panchine su cui la mia maestra di danza mi faceva imparare alcuni passi sperando che così sarebbe stati dritti quando ero piccola. Appoggiai la giacca sulla panchina alla mia destra e salii sul recinto. Se era già abbastanza alto dal lato da cui l’osservavo prima , ora sembrava ancora più alto: dall’altra parte infatti c’erano almeno 5 metri di vuoto prima di toccare terra. Ma non m’importava , amavo il rischio e avevo bisogno di sfogare la rabbia. Inizia a fare qualche passo , poi qualche ruota e più di una volta rischiai di cadere a causa dell’alcool che mi ero scolata prima. Continuavo con qualche passo , prima che mi venne in mente di fare una pirouette . Forse ci sarei riuscita anche non essendo sobria grazie alla mia grande conoscenza della danza classica, agli anni di ginnastica artistica e il corso di  yoga per trovare l’equilibrio o qualcosa del genere ; se non fosse che quel tratto di recinto era leggermente bagnato dovuto all’umidità.
Fu un secondo e mi ritrovai persa  nel vuoto. Cercavo di trovare qualcosa su cui aggrapparmi, di urlare richiamando l’attenzione di qualcuno ma era tutto vano. Non durò tanto la discesa ma mi sembrava una vita. Ormai non c’era più niente che mi poteva salvare. Chiusi  gli occhi e mi lasciai andare a quello che sarebbe stato il mio destino.
Eppure quando la mia corsa nel vuoto finì , non sentii il dolore dovuto all’impatto con il terreno anzi mi sembrava di essere ancora fluttuante nell’aria. Aprii gli occhi.
Ero ancora in aria, sorretta dalle braccia possenti di un giovane e robusto ragazzo con i capelli mossi e biondi  e da dei bellissimi occhi verdi.
“Ei, tutto bene?”- mi chiese
“Ehm si certo ….”- gli risposi mentre finalmente misi i piedi a terra ma nonostante questo avevo ancora le sue mani intorno alla vita-“..io sono caduta … ma sto bene..grazie a te … eri  qui sotto … come hai fatto a prendermi?”
“La risposta figa sarebbe per via dei riflessi , la realtà è che hai avuto fortuna! Stavo girando da queste parti e di colpo ti ho vista urlare e cadere …. Mi sembrava giusto salvarti la vita”
“Eh già!”- farfugliavo parole a caso, non capivo niente : ero appena caduta e stata salvata da un bellissimo ragazzo che aveva oltre tutto una voce molto profonda
“Vuoi che ti accompagno a casa? Non mi sembri stare bene…”
“No , no scherzi …. Sto una favola!”- gli risposi togliendo le sue mani dal mio corpo e allontanandomi sempre di più- “ Io vado, grazie eh!”
“Prego!”
[POV HAYLEY]Come una deficiente stavo scappando. Per andare dove poi? Non sapevo nemmeno dove mi trovavo o come tornare verso il locale. Ma ho fatto bene! Voglio dire uno che ti salva ok ma che dopo continua a tenerti le mani addosso ad un centimetro l’uno dall’altro e alla fine ti chiede se vuoi un passaggio! Io lo chiamo maniaco questo! Bello ma maniaco! Tutte a me capitano, tutte a me!
[POV ALEX] Per fortuna era ubriaca e non si sarebbe mai potuta accorgere di niente. Mi ero esposto ma se la lasciavo morire , sarebbe stata una condanna anche per me. Per fortuna era da un po’ che la tenevo d’occhio. Mi avevano detto tante cose su di lei , mi ero fatto un’idea di lei che però ora sta già cambiando.
Alex iniziò a pensare che forse era meglio andarsene, ma facendo un passo in avanti sentì che stava quasi per schiacciare qualcosa. Si abbassò e vide a terra una collana con una pietra nera . Doveva essere per forza di Hayley, aveva il suo stesso profumo. Quella collana sarebbe stata la scusa per rivederla!
#NoteD’Autore
Eccoci con il secondo capitolo di questa storia,che mi sta prendendo sempre di più.
Chi sarà Alex? Che cosa vorrà? Beh per saperlo dovrete aspettare ancora … ma se siete in grado di leggere tra le righe vi accorgerete che vi sono degli indizi su fatti che scopriremo più avanti sui singoli personaggi
Vi ringrazio sia per aver letto il primo capitolo che quest’altro a questo punto e vi invito a mettere una stellina se vi è piaciuto o un commento se vi va( sia positivo che negativo, siamo aperti a tutto)
Un bacio
Goddess98