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Autore: Shirley_Malfoy    31/03/2009    1 recensioni
Amicizie e amori che nascono e si fortificano sempre più nel sesto anno alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts per Harry e "amici" con la minaccia sempre più crescente di un Voldemort sempre più smanioso di vincere questa lunga ed estenuante lotta...
Genere: Avventura, Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Pansy Parkinson, Remus Lupin, Ron Weasley, Theodore Nott
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14 “”

Capitolo 14

 

 

Era quasi ora di cena, ma c’era un serpeverde che non sembrava molto intenzionato a scendere in Sala Grande insieme agli altri..

-Ehi Theo cosa fai qui tutto solo?- gli chiese Pansy quando, passando dalla sala comune per andare a cena lo vide solo sul divano a fissare il fuoco del camino.

-Niente- gli rispose semplicemente il ragazzo.

-A ecco…mi sembrava! Vieni a cena con me?- gli chiese la serpeverde, aveva capito che c’era qualcosa che non andava, ma non voleva fare troppe domande, sapendo della riservatezza del ragazzo.

-Non mi va di mangiare- le rispose Nott, abbozzando un mezzo sorriso, per cercare di convincerla che andasse tutto bene.

-Se hai voglia di parlare, di qualsiasi cosa, so che magari non sono la persona adatta…però visto che non ci sono Draco e Blaise…e che chissà quando riusciranno a tornare-

-Si tratta di Dean…non so cosa fare…non mi va di vederlo…però mi manca…- cercò di spiegare con molta fatica il ragazzo.

-Non so cosa sia successo tra d voi, mi sembrava che ieri sera quando siamo tornati dall’ufficio di Lucius andasse tutto bene…- la ragazza non sapeva come continuare, fra lei e Theodor non c’erano mai stati grandi rapporti, sapeva che un tempo gli piaceva Draco ma che aveva perso le speranze quando il biondo aveva assicurato di non essere gay, sapeva che c’era stato un ragazzo al di fuori di Hogwards, ma non aveva mai saputo i dettagli della sua vita, amorosa e non.

-Anche a me sembrava…- le rispose triste il serpeverde. –Dai, andiamo a cena, che se no il tuo Weasley si preoccupa!- finì, per non preoccupare troppo la ragazza.

Uscirono dalla sala comune senza accorgersi che una persona seduta su una poltrona dalla parte opposta della sala aveva assistito alla conversazione.

 

 

*************

 

Nella sala grande intanto un grifondoro continuava a guardarsi intorno, cercando qualcuno al tavolo verde argento.

-Dean? Hai sentito quello che ti ho chiesto?- lo richiamò alla realtà un Seamus abbastanza scocciato per il comportamento dell’amico.

-Ehm…no, veramente no…scusa, ma stavo pensando…- non terminò la frase perché in quell’istante erano entrati nella sala Pansy e Nott. La ragazza si diresse al tavolo dei grifondoro, e il serpeverde si vide costretto a seguirla.

Mentre Ron e la sua ragazza si salutavano, molto calorosamente, Theodor guardava dappertutto, tranne che negli occhi del ragazzo di fronte a lui.

-Puoi sederti, se vuoi.- lo invitò Dean, cercando di essere gentile.

-Non sei obbligato se non vuoi.- gli rispose l’altro, a cui ancora non era andato giù l’atteggiamento della mattina.

-Però mi va, quindi siediti.- gli rispose sorridendo. –se volete visto che non ci sono Harry e Hermione potete rimanere qui a mangiare. Continuò poi più ad alta voce facendosi sentire anche da Pansy.

La serpeverde guardò il suo compagno di casa per cercare di capire cosa volesse fare, vedendolo più felice e sereno do pochi minuti prima accettò volentieri l’invito.

Nott si sedette di fianco al grifondoro, lanciando una breve occhiata al tavolo dei professori. Vide Lucius che gli sorrideva, e questo gli bastò per capire che aveva fatto la cosa giusta.

Lasciarsi andare dopo tutto quel tempo non era facile, ma doveva provarci.

 

*************

 

 

Quella sera dopo cena Remus sarebbe dovuto andare da Lucius, per cercare gli ingredienti della pozione, ma avrebbe preferito di gran lunga rimanere in camera sua.

Di mala voglia uscì dalla sua stanza e si diresse verso i sotterranei, senza incontrare nessuno per i corridoi.

Solamente quando ormai era davanti alla porta di Lucius vide un ragazzo alto e moro appiccicato alla porta del professore, senza riflettere su quello che il ragazzo stava facendo lo rimproverò malamente facendolo scappare nel dormitorio in fondo al corridoio.

 

Si fermò davanti alla porta, fece due profondi respiri e poi bussò.

La voce di Lucius dall’interno lo invitò ad entrare, e così di malavoglia lo fece.

-Ciao- disse semplicemente Remus, guardandosi intorno nella stanza. Gli faceva uno strano effetto sapere che quella che era stata per lunghi anni la buia ‘tana’ di Piton adesso era lo studio li Lucius…pardon…Malfoy.

-Ciao Remus. Come stai?- chiese Malfoy, indicando al collega una tazza di te che aveva appena fatto comparire-

-Evitiamo i convenevoli…ti va? Innanzitutto potevi anche informarmi di quello che era successo. Sai che tengo a Harry come se fosse mio figlio. Ti costava tanto venirmi a cercare e raccontarmi la verità?- lo accusò Remus, rifiutando la tazza di te.

-Sbaglio o mi hai detto tu che non mi volevi più parlare?- gli domandò ironico il biondo.

Remus non rispose subito, contò fini a dieci respirando profondamente, concentrandosi su un solo pensiero ‘uccidere l’unica persona che potrebbe aiutare i ragazzi non è una buona idea’ e se lo ripeté nella mente diverse volte fino a quando non fu pienamente convinto.

-Per l’antidoto hai già i libri sui quali dobbiamo lavorare?- gli chiese semplicemente, pensando che se intanto dovevano lavorare insieme…prima iniziavano e prima finivano.

-Ho preso un po’ di libri in biblioteca…- iniziò Malfoy indicando una pila di volumi polverosi appoggiati su un tavolino antico nell’angolo della stanza.

Malvolentieri Remus si avvicinò, ne prese un paio e iniziò a sfogliarli lentamente.

 

 

************

 

-Mio signore mi ha fatto chiamare?- chiese un uomo incappucciato, inginocchiandosi al cospetto di Voldemort.

-Astor…Astor…dimmi…cosa ne sai di tuo figlio?- la domanda lo colse alla sprovvista, non sapeva a cosa il suo signore si stesse riferendo.

-Mio figlio mio signore? Parla di Blaise? Si riferisce a qualcosa di particolare?- gli chiese, senza capire. Sapeva da sempre che Blaise non era d’accordo con le sue idee, ma gli aveva sempre fatto capire, in diversi modi, che non era saggio mettersi contro di lui e le sue idee, che poi erano quelle del Signore Oscuro.

-Il preside immagino ti abbia informato che tuo figlio, il piccolo Malfoy e i due stupidi grifondoro non sono più a scuola…- ad un cenno affermativo del capo Voldemort continuò –spero che tu non ti sia bevuto quella storia assurda di Durmstrang?- senza aspettare la risposta di Zabini senior continuò –non sono a Durmstrang. Un informatore di Severus è stato molto chiaro al riguardo. Tu non hai saputo niente da tuo figlio?- gli chiese, aspettandosi una risposta affermativa da quello che aveva sempre ritenuto uno dei suoi più fedeli uomini.

-Non sento mio figlio da un po’ di tempo.- gli rispose semplicemente Astor.

-Non lo senti da un po’ di tempo? Vedi di sentirlo no?! Scopri dove sono, cosa fanno e fai in modo che tuo figlio e il piccolo Malfoy si rendano utili per una volta! Mocciosi che non sono altro…voglio Potter, nelle mie mani…e quei due mi aiuteranno…eccome se mi aiuteranno!- con un ghigno concluse la conversazione, lasciando che Astor lasciasse la stanza, tra mille dubbi sulle informazioni appena ricevute.

 

 

************

 

Intanto nella scuola la cena era finita, i ragazzi si erano ritirati nelle loro sale comuni; non proprio tutti in realtà. Pansy Parkinson e Theodor Nott per la seconda sera consecutiva erano entrati nella sala comune grifondoro. Non che fossero felici della cosa, ma i due grifondoro, Dean Thomas e Ronald Weasley, si erano categoricamente rifiutati di entrare di nuovo ‘in quel covo di serpi’ (citazione letterale dalle parole di Ron!) così Pansy e Theo si erano sforzati e avevano varcato la soglia alla sala.

Non che la sensazione fosse piacevole, certo il luogo era accogliente, ma gli sguardi a loro riservati non erano molto carini.

Alcuni grifondoro li odiavano solamente per quello che rappresentavano i quanto serpeverde.

Altri per spiacevoli episodi del passato; altri perché li ritenevano responsabili della strana sparizione di Harry e Hermione.

Si perchè naturalmente Ron e Dean non avevano potuto dire niente ai compagni di casa su quello che avevano saputo la sera prima da Lucius.

Avevano deciso di raccontare che il professore aveva insistito nel dire che i ragazzi erano davvero a Durmstrang e che stavano bene.

Non tutti i grifondoro ci avevano creduto, ma per il momento Ron e Dean erano stati abbastanza convincenti e avevano deciso di non insistere con il professore per avere altre spiegazioni.

 

 

************

 

Salve a tutti! Beh…non ho parole…non ho intenzioni di trovare scuse per non aver scritto in tutto questo tempo…in realtà avevo smesso di scrivere…leggere e fare qualsiasi cosa sulle fanfiction…per mille motivi diversi…impegni scolastici e non…non che questo sia il momento migliore per riprendere a scrivere perché sono piena di casini…ma in questi giorni avevo la febbre e girovagando per il computer e ho rivisto questa…cosa (????) mi sono accorta che mi piaceva…più o meno…cioè…mille cose avrei voluto cambiarla ma lasciamo stare…così mi è venuta voglia di scrivere…all’inizio era difficile…ma poi ho scritto…è un capitolo assolutamente inutile…stupido e non succede niente…ma dopo tutto questo tempo non è facile…

Se c’è ancora qualcuno interessato a leggere sono qui…non è detto che aggiorni sempre con regolarità…ma ci proverò!

Saluti a tutti…

  
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