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Autore: ARed    24/03/2016    1 recensioni
"Illusione" è stata scritta interamente dal punto di vista di Bella, ma Edward come si è sentito, cosa ha provato nel stare lontano dalla sua amata? È ora di scoprirlo! Buona lettura..
"Io sarei stato il mostro che avrebbe spento il suo sorriso"
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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FIDUCIA

Era passata una settima da quando Bella era tornata a casa, insieme stavamo ricominciando, non eravamo ancora tornati alla normalità, ancora non si fidava. Non me lo diceva ma io me ne ero accorto. Gli incubi ancora non l’avevano abbandonata, mi aveva raccontato una notte che faceva sempre lo stesso sogno; vedeva me e Jessica che facevamo l’amore, per questo ogni volta che la toccavo si allontanava. 
Io la capivo, non avrei mai potuto farle fare qualcosa che lei non volesse, le lasciavo i suoi spazi. Nessuno, a parte mia madre, Rose ed Alice, sapeva che eravamo tornati assieme, non voleva creare nessun caso mediatico, sarebbe stato troppo da sopportare, per entrambi.
Aveva ripreso a mangiare, e piano piano il suo volto stavo cancellando il dolore che le avevo causato, anche se quello interno le sarebbe rimasto per sempre, probabilmente.
Avevo passato l’intero giorno sul set per la pre-produzione del mio nuovo film, ero stanco morto ma felice. Mancavano pochi chilometri per arrivare a casa quando ricevetti un messaggio, presi il cellulare per vedere chi era, quando mi fermai ad un semaforo rosso. 
Mi si gelò il sangue quando lessi il mittente: 
“ Mi manchi, fare l’amore con te è stato bellissimo. Non vedo l’ora di replicare.
J.”
Cosa diavolo voleva ancora da me? Non le bastava avermi quasi rovinato la vita, allontanandomi dalla donna che amavo, cancellai il messaggio e ripresi a guidare.
Non volevo che Bella lo sapesse, ne avrebbe sofferto molto, ancora non lo aveva superato.
<< Amore sono a casa>>, dissi entrando dalla porta del garage.
<< Sono in cucina>>, disse con un filo di voce. Cosa aveva? Entrai e la vidi seduta, la baciai e la sentivo sempre più strana e distante.
<< Cos'hai?>>
<< Mangiamo>>, mi rispose fredda evitando il mio sguardo. Cominciai a preoccuparmi , ma decisi di ascoltarla sedendomi accanto a lei, solo in quel momento notai le valige ai piedi della scale.
<< Mi spieghi perché diavolo sono li quelle valige?>>, le chiesi con voce ferma.
<< Torno in Italia>>, mi bloccai alle sue parole
<< Ma il tuo viaggio era previsto per giovedì>>, non poteva andarsene, non poteva lasciarmi di nuovo.
<< Ho promesso a mamma che avrei passato un po' di tempo con loro>>, sapevano tanto di scuse le sue parole.
<< Dimmi la verità ti prego. Mi stai lasciando?>>
<< Sono andata da Jessica oggi>>
<< Tu cosa? Perché?>>, domandai non credendo a quello che mi stava dicendo.
<< Perché volevo delle risposte sincere che tu non mi avresti mai dato!>>, sbottò alzando la voce.
<< Isabella sono sempre stato sincero con te, non ti ho mai mentito>>, ed era vero, cosa diavolo le aveva raccontato quella vipera?
<< Tu con lei avevi una storia, ci sei andato a letto! O meglio al letto non ci siete neanche arrivati tanto era forte la passione!>>, mi disse sempre più arrabbiata. Non avevo avuto nessuna storia con lei, perché non mi credeva?.
<< Cosa? Che cazzo stai dicendo?>>, urlavo anche io ormai.
<< Io non ho avuto una storia con lei, ci siamo baciati è vero. Anzi lei mi ha baciato!>>.
<< Tu però non l'hai rifiutata!>>, era inutile non mi credeva.
<< Mi aveva appena detto che il suo fidanzato l'aveva lasciata dicendogli che lei non era alla sua altezza, che non era bella!>>.
<< Questo non vuol dire nulla!>>.
<< Le ho detto che ti amavo e lei mi ha chiesto un abbraccio da amici!>>, e lei mi aveva chiesto scusa.
<< Bene allora come ci sei finito a letto?>>, tremava tutta il mio angelo, sapevo che prima o poi avrebbe voluto sapere tutto.
<< Ricordo solo di essere andato a casa sua, che abbiamo parlato, mi ha baciato e..>>, e mi bloccai perché non mi ricordavo più nulla.
<< E... continua>>, mi invitò lei.
<< Io non ricordo, mi sono svegliato con lei sul divano mezzo nudo>>, dissi sincero.
<< Non ti ricordi nulla? Tu fai sesso con una persona e non te lo ricordi!>>, alzai gli occhi verso i suoi e quello che lessi fu una profonda delusione.
<< Io.. >>, tentai di parlare ma non me lo permise.
<< Basta! Io non ce la faccio, mi dispiace>>. Non poteva finire, avrei fatto di tutto per farla rimanere a casa.
<< Bella, amore. Ti prego ascoltami io ti amo, lei è stato solo uno stupido errore, credimi>>, dissi con un tono calmo, cosa che non ero dentro, prendendole il viso tra le mani. Avevo una fottutissima paura che mi abbandonasse per sempre.
<< Non ce la faccio>>, disse liberandosi dalla mia presa e facendo qualche passo indietro.
<< Quando parti? >>, le chiesi rassegnato.
<< Domani alle 8 ho il volo>>
<< Quindi per te è finita?>>, dovevo farle quella domanda, anche se la risposta mi avrebbe fatto male.
<< Devo starti lontana per un po'>>, disse tra le lacrime che bagnavano il suo viso, non rispose alla mia domanda ma nei suoi occhi lessi un si.
<< Fa come vuoi, non so che dirti>>, le dissi allontanandomi da lei alzando le mani in segno di resa. Qualcosa tra di noi si era rotto. La fiducia che lei aveva in me si era completamente frantumata. Mi amava ma non si fidava.
Bella salì al piano superiore, io non la seguì. Rimasi in cucina seduto sullo sgabello per minuti fissando il cibo davanti a me, che rimase intatto, mi si era chiuso lo stomaco.
Preferiva andarsene, allontanarsi di me, rinunciava a noi, non voleva combattere. 
Si arrendeva ed io con lei.
Avevo distrutto tutto, e mi ero illuso che tutto tornasse come prima. Ma era stata solo un’illusione durata il tempo di una settimana. Cercai di mettermi nei suoi panni, e il solo fatto di immaginare lei tra le braccia di un altro mi faceva venire il vomito. Anch’io me ne sarei andato probabilmente. 
Bella non scese giù per tutta la serata, io la passai guardando un film nel tentativo di distrarmi. La voglia di salire su e stringerla forte a me era troppo alta, ad un certo punto non ce la feci ed andai in camera. La vidi dormire e mi resi conto che mi avrebbe fatto troppo male dormire con lei, sapendo che sarebbe stata l’ultima volta. Preferivo conservare il ricordo di me e lei a dormire abbracciati.
Stavo per uscire quando si accorse della mia presenza.
<< Edward? Sei tu?>>, chiese preoccupata, l’avevo spaventata.
<< Scusa non volevo svegliati. Ero venuto a prendere il pigiama. So che vuoi dormire da sola>>, dissi aprendo il cassettone.
<< Non fa niente, puoi dormire qui se vuoi>>, lo volevo e la tentazione era forte, ma dalle mie labbra uscì un freddo: << No>>, prima di guardarla un’ultima volta ed uscire dalla stanza.
Passai la notte in bianco, alle sei decisi di uscire con MJ, l’avevo sentita alzarsi e non volevo vederla partire. Volevo che nella mia mente ultima immagine di Bella fosse quella di lei che dormiva nel nostro letto. 
Volevo crearmi l’illusione di trovarla a casa, al mio ritorno, ed in fondo speravo avesse cambiato idea. Le lasciai un biglietto augurandole buon viaggio, misi il collare ad MJ ed uscì di casa. 
Camminai per ore pensando a lei, seguito come sempre dai paparazzi. Quanto tornai a casa e mi resi conto che la mia speranza di trovarla li era svanita crollai sul pavimento con le ginocchia, cominciando a piangere come non avevo mai fatto.
Ci eravamo arresi entrambi.

Ciao a tutte e grazie a chi continua a leggere questa storia, non credete sia arrivato il momento per il nostro Edward di svegliarsi?
Vi aspetto al prossimo capitolo un bacio.
Vale la pena continuare a pubblicare?
AlmaRed

   
 
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