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Autore: Giulz95    24/03/2016    1 recensioni
"-Grazie.- Accennò al cadavere dietro di lei. –Se non fosse…-
-Sei sola?- La interruppe. La ragazza lasciò un sospiro abbassando le spalle. Mentire non sarebbe servito a nulla.
-Sì.-
L’uomo la guardò per un secondo facendo scorrere i suoi occhi sulla sua figura. Devo avere un aspetto terribile. Fanculo, non che lui sia meglio. Non che nessun altro sia meglio. L’apocalisse arriva con una ventata di carne marcia e malnutrizione, condita con la scarsa igiene personale e la spossatezza. Cristo, devo fare davvero schifo. Slegò velocemente un paio di scoiattoli dalla corda e li lanciò ai piedi della ragazza, che alzò lo sguardo verso di lui. L’uomo alzò le spalle voltandosi verso il bosco, cercando con gli occhi una traccia della preda ben più grande. Della mia preda.
-Il cervo è mio.- E si incamminò sparendo tra la boscaglia."

PS: Per meglio comprendere gli avvenimenti precedenti alla storia vi consiglio di leggere la fanfiction su Wattpad "Novocaine". Il link è alla fine del primo capitolo, ed è un AU sui pentatonix durante l'apocalisse Zombie. Io ho solo aggiunto un personaggio e rivisitato alcune cose. Diciamo che l'ho usata come spunto, ecco.
Buona Lettura!
Genere: Angst, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Glenn, Lori Grimes, Nuovo personaggio, Sophia Peletier, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Devil's backbone'
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Quando la carovana di auto partì, Julie si chiese se non avrebbe dovuto fare come la famiglia di Morales e distaccarsi dagli altri. ‘Non credere che noi abbiamo più probabilità’, Shane lo aveva sussurrato a Rick, ma lei lo aveva sentito, e anche se quel tizio non le piaceva affatto si era ritrovata a dargli ragione. Era salita sul camper per rimanere con Jim, anche se per un secondo aveva pensato di chiedere a Daryl se poteva salire sul suo pick-up. Era l’unico dell’intero gruppo del quale si fidava, ma Jim aveva bisogno di lei e comunque non era dell’umore adatto per viaggiare in macchina con il cacciatore. Doveva distanziarsi, non poteva permettersi di intenerirsi, non più. Dale guidava il camper, e ad ogni buca, curva o sassolino sulla strada l’uomo sdraiato sul lettino della zona notte quasi piangeva dal dolore alle ossa. La sua pelle scottava e Julie pensò che fosse quasi inutile continuare a bagnargli la fronte, sapeva che la febbre non sarebbe scesa. Alternava momenti di lucidità a momenti di delirio e Julie non poteva fare altro che stringergli la mano e sussurrargli che se voleva fermarsi doveva solo dirlo, nessuno glielo avrebbe impedito.
 
-Cosa facevi… Prima?- Era di nuovo lucido. Forzava le parole fuori dalla sua gola, cercando di distrarsi il più possibile. Julie gli rispose bagnandogli la fronte.
 
-La cantante. Ci stavo lavorando, almeno. Tu?-
 
-Mmh…- Strinse gli occhi sopprimendo un urlo prima di rispondere. –Il meccanico, io… il meccanico.-
 
-Hai sistemato tu il camper? Con Dale?-
 
Jim annuì solamente e quando riaprì gli occhi la guardò fissa nei suoi.
 
-Rimarrai con loro?-
 
Julie pensò per un attimo prima di rispondergli.
 
-Per ora, sì.-
 
-Devi farlo, tu… Non si può stare da soli, a questo mondo. Tu hai bisogno di loro… Tu…-
 
-Sono stata sola per tanto tempo, Jim. Me la cavo.-
 
-Loro hanno bisogno di persone come te.- Parlò tutto d’un fiato prima di stringerle la mano è urlare dal dolore.
 
-Persone come me?-
 
-Sì… Tu… Li puoi proteggere. Li puoi aiutare, guidare quando ne avranno bisogno… Persone come te, fanno del bene senza pensarci su due volte.-
 
-No, Jim, non sempre faccio del bene.- Julie pensò ad Atlanta, a come stava per lasciarli tutti nella merda. A come li avrebbe traditi.
 
-È per questo che hai bisogno di stare con il gruppo. Con Shane e gli altri. Con Dixon.- Julie aggrottò la fronte. –Lui è come te.-
 
-Voleva piantarti una piccozza in testa.-
 
-Sì… E in questo momento vorrei che l’avesse fatto.- Julie gli strinse la mano e guardandolo glielo chiese di nuovo.
 
-Jim, vuoi fermarti? Non devi continuare a soffrire, non devi… Ora spetta a te. Possiamo fermarci se vuoi. Devi solo dirlo, e dico a Dale di chiamare gli altri.-
 
Jim la guardò e accennò un sorriso prima di annuire. La ragazza ricambiò il suo sguardo e si alzò camminando verso l’abitacolo.
 
-Dale?- L’anziano e Glenn, seduto accanto a lui, si voltarono verso di lei. –Chiama Shane. Dobbiamo fermarci, Jim ha deciso.-
 
... 

 
Rick salì sul camper e si avvicinò a lei e Jim, parlando prima con la ragazza sottovoce.
 
-Sei sicura che fosse lucido?- Rick le chiese.
 
-È lucido ora. Non possiamo continuare a torturarlo così, è inutile.-
 
-Possiamo cercare di limitare gli ostacoli, possiamo…-
 
-Rick.- Julie lo fermò. –È finita. Non sta a te e non sta a me decidere, quindi finché è qui con noi, fa quello che avreste dovuto fare dall’inizio e chiedigli cosa vuole.-
 
Rick si voltò verso l’uomo e si avvicinò a lui sedendosi. -Jim… Ne sei sicuro? Abbiamo ancora una possibilità, noi…-
 
-Questo viaggio mi sta uccidendo. Lasciatemi qui. Voglio stare solo con la mia famiglia. Lasciatemi…-
 
-Sono morti. Tu… La febbre, non sai cosa stai dicendo. Hai delirato la maggior parte del tempo…-
 
-Pensi che non lo sappia?- Jim si alzò a sedere con fatica sul materasso prima di continuare.
–Ma sono lucido ora. Tra cinque minuti magari potrei non esserlo più. Rick, so bene quello che sto dicendo. Lasciatemi qui. Ora spetta a me, okay?- Rick abbassò lo sguardo. –È una mia decisione, non un tuo fallimento.-
 
L’uomo annuì, chiedendo a Julie di seguirlo fuori dal camper per parlarne con gli altri. Parlare di cosa? La ragazza di voltò verso Jim.
 
-Resisti va bene? Solo un secondo. Saremo qui tra un secondo.- Quando l’uomo annuì, lei seguì lo sceriffo, prendendo posto tra lui e Daryl che la fissò per un secondo.
 
-Dice che è quello che vuole.- Rick iniziò a parlare.
 
-Ma è lucido?- Carol chiese con stupore. Si stava chiedendo come si potesse voler arrendersi. Come se fosse possibile continuare a combattere.
 
-Sì.- Julie rispose. –È qualche minuto che parliamo. È lucido.-
 
-Lasciarlo qui?- Shane sussurrò allo sceriffo. Pensa davvero che nessuno senta quello che dice? –Andarcene via? Non sono sicuro di potercela fare.-
 
-Non sta a te.- Julie lo fissò negli occhi. –Non sei tu a dovercela fare, ma lui. Non sei tu quello che sta soffrendo, è lui. Se questa è la sua scelta dobbiamo solo permettergli di farla.- La sua voce tremò leggermente, e sentì Daryl allontanarsi da lei di qualche passo, prima di salire sul camper.
 
-Datemi una mano a tirarlo giù.-
...
 

“Sto morendo di fame!” Urlò Mitch. “Kirstie sta morendo di freddo e Kevin ha appena ucciso Scott!”
“Scott era inutile!” Avi gli rispose urlandogli contro con il doppio della rabbia, e a Julie sembrò che lo scudo che aveva eretto intorno a sé dopo la morte di Esther si stesse crepando, cadendo a pezzi come intonaco dalle pareti. “Tutto quello che faceva era lamentarsi e creare problemi. Non ci ha aiutato per nulla!”
“Come Kirstie! Vuoi chiedere a Kevin di sparare anche a lei?” Julie decise di non intervenire. Kirstin aveva bisogno di lei, la sua pelle bruciava e quando Kevin le porse la bottiglia d’acqua la ragazza ne verso un po’ su fazzoletto blu, prima di posarlo sulla fronte dell’amica. “Sono stufo, cazzo!” Si alzò, fissando Avriel dritto negli occhi. “Sono stufo di te che non fai altro che dare ordini, di Kirstie e del suo atteggiamento di merda, di Kevin con il suo vivere fra le nuvole e di quella puttana che continua a farsi prendere in giro da te quando le dici che andrà tutto bene! Non posso più vedere nessuno dei miei amici morirmi davanti, fammi un favore e sparami in mezzo agli occhi!”
“Con piacere.” Avi gli sibilò contro.

 
Jim era seduto con la schiena appoggiata ad un albero. Rimase lucido abbastanza da permettere a tutti di salutarlo. Rick gli offrì una pistola con un colpo ma lui la rifiutò. Julie l’avrebbe voluta, ma non tutti sono in grado di premere il grilletto quando decidono di farla finita. Rimase per ultima. Si inginocchiò davanti all’uomo che le sorrise e la ragazza sentì il cuore perdere un altro dei pezzi che erano rimasti. Non conosceva Jim, ma l’aveva aiutata a capire, a parlare. Cazzo, era stato il primo con cui aveva parlato, seppur per poco, della notte al motel e di Kirstin da quando era successo. Era un brav’uomo e non era giusto. Non era giusto.
 
-Promettimi di non andartene. Promettimi che resterai con loro.- Era serio ora, la guardava negli occhi cercando di continuare a respirare.
 
-Te lo prometto, Jim.- Poi sorrise. –Terrò d’occhio la barca per te, ok?-
 
Jim tossì una risata forzata prima di chiudere gli occhi per un attimo. Julie gli strinse per l’ultima volta la mano prima di alzarsi e scendere verso i veicoli, Daryl la guardò di nuovo, ma lei non incrociò il suo sguardo. Stava per piangere, non voleva farsi vedere così.
 
“No, Jim, non sempre faccio del bene.”
“È per questo che hai bisogno di stare con il gruppo. Con Shane e gli altri. Con Dixon. Lui è come te.”
“Voleva piantarti una piccozza in testa.”
“Sì… E in questo momento vorrei che l’avesse fatto.”

 
Stava per risalire sul camper quando Daryl le camminò accanto con un cenno del capo verso il suo pick-up. Julie si fermò per un secondo, prima di voltarsi, aprire la portiera e salire dopo di lui.
  
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