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Autore: ARed    25/03/2016    2 recensioni
Bella ha 16 anni e nel giro di poche ore perde tutto, il suo fidanzato, la sua famiglia, la sua casa, rimane sola. Perché dentro di lei cresce il suo pesciolino.
A 25 anni si trasferisce a Seattle ed li che il destino gli farà rincontrare il padre del suo bambino..
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Capitolo 17 - Bella/ Edward

PER SEMPRE
DOMENICA 17 LUGLIO 2016

BELLA

La mia bambina mi svegliò quel giorno, il giorno del mio matrimonio con il papà dei miei due capolavori, uno dei giorni più importanti della mia vita e il compleanno del mio ometto. Era la prima volta che non li facevo gli auguri per prima, era il primo compleanno con suo padre, e questo mi rendeva felice.
Era da venerdì che non vedevo i miei due uomini, Alice voleva seguire la tradizione, perciò aveva spedito Edward e Daniel a Villa Cullen, mentre noi donne eravamo a Casa Cullen. Mi mancavano, non ero più abituata a dormire da sola, ero abituata a stare tra le braccia di Edward, ad essere svegliata dai suoi baci, anche se ultimamente era la piccola Marie a svegliare entrambi ogni notte.
Edward era completamente rapito da sua figlia, la coccolava tutto il giorno, era in paternità. Diceva che era un suo diritto, e chi lo contestava?
Non voleva perdersi nemmeno un attimo con lei, le cambiava il pannolino con delicatezza, le faceva il bagnetto, le massaggiava il pancino quando piangeva, le faceva fare il ruttino dopo la poppata. 
Tra queste la cosa che più amava Daniel era sentire Marie fare quel suo piccolo e dolce ruttino, diceva che con il tempo lui le avrebbe insegnato a ruttare come un vero uomo, come lui. 
Amava incondizionatamente sua sorella, sapeva che essendo piccola necessitava di più attenzioni, sapeva che il nostro amore per lui non era diminuito ma solo aumentato, amava coccolarla e parlarle dei cartoni che aveva visto, delle nuotate in piscina, delle partite a calcio con il padre, le parlava di tutto. La sua voce aveva un effetto calmante su Marie.
<< Amore mio buongiorno>>, dissi prendendo la mia piccolina dalla culla che avevamo sistemato in camera nostra, almeno per i primi mesi, poi si sarebbe trasferita nella cameretta che Edward e Daniel avevano arredato per  lei. C'erano tutte le sfumature del rosa in quella stanza, ma la sedia a dondolo, dove allattavo Marie, aveva l'imbottitura azzurro chiaro, per ricordare a me che avevo anche un figlio maschio, a detta di Daniel.
Forse un pochino geloso lo era, ma era normale che lo fosse.
La mia bambina smise di piangere appena la presi in braccio, la birbantella oltre ad essere nata leggermente in anticipo, facendo morire suo padre di paura, era anche stata viziata da tutti, non stava mai nella sua  culla, era sempre in braccio a qualcuno.
<< Che dici facciamo colazione prima dell'arrivo di quella matta di zia Alice?>>, dissi sedendomi e cominciando ad allattarla al seno, era una sensazione bellissima sapere che si nutriva attraverso me, aveva quasi cinque settimane ed era stupenda, i pochi capelli  che aveva erano ramati,  gli occhi erano un miscuglio di verde e cioccolato, mi assomigliava dicevano, io ci vedevo Edward in lei.
A fine poppata le feci fare il ruttino, solitamente l'avrebbe fatto fare Edward, dicendole: "una principessa che fa il ruttino non si era mai vista".
<< Brava piccolina.. tre, due, uno..>>, come previsto..
<< Bella sveglia, siamo in ritardo!>>, disse entrando in camera Alice, mentre io mettevo Marie nella sua culla, il mio angioletto si era addormentato.
<< Shh, si è appena addormentata, e come vedi sono già in piedi. Tranquilla>>, perché dovevo sempre essere io a tranquillizzare i Cullen? Quando mi si sono rotte le acque ho dovuto tranquillizzare Edward, il giorno del mio matrimonio Alice, a me chi ci pensava?
<< Sono tranquilla, tu vai a farti una doccia, io riordino la camera. Tra mezz'ora la parrucchiera e la truccatrice saranno qui>>, disse cercando di calmarsi, una domanda: chi delle due si sposava?
<< Ai suoi ordini capo!>>, le dissi dirigendomi in bagno, dopo aver lanciato un ultima dolce occhiata a mia figlia.
Stando in continuo movimento non avevo preso molti chili in gravidanza, con il parto ne avevo tolti parecchi, ora mi rimaneva una leggera pancetta e il seno più grande, che non guastava, per il resto ero uguale a prima.
Uscita dalla doccia fui letteralmente rapita da Alice e dalle altre due pazze, che nell'arco di due ore mi trasformarono in una bellissima sposa.
I capelli raccolti in uno chignon basso ed elegante, con morbide ciocche che ricadevano ai lati, il trucco era leggero e naturale, tutto concentrato sui occhi a cui avevano applicato una leggera linea di eye-liner, sulle labbra invece un rossetto nude.
<< Sei bellissima>>, mi disse Rose entrando in camera, appena mi vide si commosse, era strana da un po' sembrava..
<< Ed ancora non si è messa l'abito>>, le rispose Alice con la custodia dell'abito in mano, l'aveva disegnato lei, ed era un capolavoro, e non lo dico perché fosse mio. Alice aveva davvero talento.
Le mie due migliori amiche mi aiutarono ad indossarlo, era un'abito liscio, leggermente a sirena con scollatura a cuore, sul punto vita aveva una leggera serie di delicati cristalli Swarovski , il tutto completato da un lungo velo. Mi guardai allo specchio ero una sposa, ero la futura signora Cullen, stavo per sposare l'uomo che amavo, il padre dei mie figli.
L'uomo che per anni avevo odiato, l'uomo che essendo se stesso mi aveva riconquistata. Non notai la lacrimuccia che scese, ma la notò Rose.
<< Bella va tutto bene, sei bellissima, ed uomo fantastico sta aspettando di diventare tuo marito, io ci sono sorella mia>>
<< Grazie Rose, ti voglio bene>>, era tra le persone fondamentali della mia vita, una di quelle che sai  che ne devono fare parte per forza, che ti lasciano un segno indelebile nell'anima.
<< Tesoro sei stupenda>>, disse mia madre con gli occhi lucidi, era entrata in camera con mio padre.
<< Vi lasciamo soli>>, disse Rose mentre usciva assieme ad Alice.
<< Grazie mamma>>, non riuscivo a perdonarli, era tanto se tolleravo la loro presenza, lo facevo solo  per i miei figli.
<< Questi sono di nonna Marie>>, disse mio padre tirando fuori una scatoletta di velluto blu, la aprì e all'interno c'erano dei bellissimi orecchini con i zaffiri, li avevo visti nella foto del matrimonio di nonna.
<< Grazie>>, accettai il loro regalo solo perchè era desiderio di nonna che li indossassi il giorno del mio matrimonio.
<< Bella, figlia mia..>>, sapevo cosa mi volesse chiedere, mi costava molto accontentare quel suo desiderio.
<< Si, ma non voglio alcun ballo padre-figlia dopo, o discorsi sdolcinati da parte vostra, sarebbero falsi>>, non sapevo il perché avessi detto di si alla sua richiesta. Forse volevo essere egoista, realizzare anche un mio piccolo sogno, ogni bambina sogna di essere accompagnata dal padre all'altare. Avrei dimenticato per quei pochi istanti.
Lo vidi felice e mi abbracciò, io non glielo negai, mamma prese Marie in braccio. Non negavo mia figlia a loro, anche lei era bellissima nel abito color avorio che Alice aveva fatto fare per lei. Sembrava una piccola e dolce nuvoletta.
Indossai gli orecchini di nonna e sentì lei vicino a me, lei era con me sempre. Me lo aveva promesso.

EDWARD
Il mio ometto mi svegliò quel giorno, il giorno del mio matrimonio con Bella, la mamma dei mei tesori più grandi, la donna che amavo con tutto me stesso, che aveva avuto la forza di crescere Dan da sola, colei che un mese prima aveva dato alla luce la mia piccola principessa, colei che tra poche ore sarebbe diventata mia moglie.
<< Papà! Papà! Sveglia, ci dobbiamo sposare!!>>, urlò il mio bambino saltando sul letto.
<< Dobbiamo? E tu con chi ti sposi?>>, per diamine avevo solo 28 anni, ero giovane per diventare suocero!
<< Con mamma>>, disse ovvio, sedendosi sul letto.
<< Dovrei sposarla io.. tecnicamente>>
<< Dettagli..>>, era un Cullen al 100%. 
Non era un giorno speciale solo per me e Bella, oggi era anche il compleanno di mio figlio, il primo compleanno che festeggiavo con lui..
<< Ometto.. Buon compleanno!>>, dissi prendendolo in braccio e stringendolo forte a me, amavo mio figlio, stavo cercando di recuperare tutto il tempo perduto, anche se era impossibile.
Passavo con lui ogni momento libero, ancor più da quando ero in paternità dalla nascita della piccola Marie. Non volevo perdermi nulla della sua crescita. Amavo fare il papà full time.
<< Grazie papà>>, il sentirmi chiamare "papà" era il regalo più bello che mi facesse ogni mattina.
<< Papà renderai felice mamma?>>, mi chiese scendendo dal letto, aveva nove anni ma era molto intelligente.
<< Certo tesoro mio>>, avrei reso felici tutti e tre.
<< Perché potrei spezzarti le ossa in caso contrario e convincerei Marie a piangere in eterno>>, mi minacciò mio figlio facendo il serio, aveva ragione dovevo impegnarmi a renderli felici, e Marie aveva due polmoni da far invidia ad un maratoneta di New York.
<< Allora mi conviene rendervi felice>>, risposi scompigliandoli i capelli.
Ci alzammo e andammo giù da basso a fare colazione con papà e mamma, Alice mi aveva diviso da Bella e Marie, era da venerdì che non le vedevo e mi mancavano come l'aria.
<< Buongiorno.. Buon compleanno Daniel!>>, disse mamma prendendo Dan in braccio.
<< Grazie nonna>>, rispose il mio ometto.
<< Buongiorno Esme>>, la salutai io, ci provavo a perdonarla ma non ce la facevo, non riuscivo a chiamarla mamma.
<< Ometto auguri>>, lo salutò papà scompigliandoli i capelli e posandoli un bacio sulla guancia.
<< Allora, quanti anni hai compiuto grande uomo?>>, domandò l'orso entrando in cucina prendendo una brioche al cioccolato.
<< Nove! Me ne manca solo uno e divento un grande uomo!>>, perchè mio fratello insegnava quelle cose a mio figlio?
<< Papà?>>, mi chiamò mentre facevo colazione, << Perchè non chiami nonna Esme mamma?>>, lui era uguale a Bella, ti sorprendeva sempre.
<< Perché..>>, cosa dovevo risponderli, tua nonna mi ha impedito di crescerti? Di sapere della tua meravigliosa esistenza?
<< È complicato..>>, Esme mi guardava, piena di.. speranza?
<< Non è vero.. basta dire mamma>>, era così dolce.
<< Ci proverò>>, non potevo prometterli nulla, io e Bella accettavamo la loro presenza solo per il bene dei nostri figli, non per altro.
<< Allora ti sposi, come ti senti?>>, mi ricordò Emmet.
<< Io sono.. tranquillissimo>>, risposi, tra poche ore avrei sposato Bella, io lo volevo ma lei? Si sarebbe presentata? Mi ama?
<< Crediamo sia un tantino agitato lasciamolo solo>>, disse papà facendo uscire tutti dalla cucina.
<< Si ti vuole, si si  presenterà e si ti  ama>>, mi tranquillizzò papà dandomi una pacca sulla spalla.
Poco dopo tornai nella mia vecchia cameretta, dove avevo dormito con Dan, e mi preparai. Io e Daniel avevamo lo stesso smoking, eravamo molto ma molto belli, modestamente.
<< Sono bellissimo>>, evviva la modestia! Mio figlio mi somigliava sempre di più, si stava ammirando allo specchio da quando Esme li aveva fatto indossare il suo completo.
<< Calmati fratello!>>, disse Emmet una volta raggiunto il luogo della cerimonia, Alice aveva fatto un capolavoro nel giardino di Villa Cullen, era irriconoscibile, pieno di fiori bianchi e rose blu, amavo quel colore.
<< Sono perfettamente calmo>>, non ero molto agitato, lo ero di più quando Bella aveva partorito la piccola.
<< Tutti in piedi grazie>>, disse il signor Weber, colui che avrebbe celebrato il matrimonio. Mi voltai di scatto e la vidi, il mio cuore perse un colpo, per poi riprendere a battere, con il desiderio di congiungersi con quello di Bella.
Era bellissima nel suo abito bianco, in braccio aveva la nostra piccolina e mi stupì camminando verso l'altare accompagnata da suo padre. Fino al giorno prima era un categorico no il suo a quella possibilità, ma lei mi sorprendeva sempre.
Era visibilmente emozionata, ma sembrava felice, leggermente nervosa, ma era stupenda, ed io avevo l'onore di diventare suo marito.
La mia bambina era avvolta in un bellissimo abito che la rendeva ancora più bella e alzava la mia voglia di riempirla di baci, era la mia principessa.
Io e Bella facevamo proprio dei figli belli.
Dopo minuti interminabili le mie donne mi raggiunsero, appena Bella si avvicinò con Marie posai un bacio sulla fronte della mia piccolina, e poi la passammo a Rosalie.
<< Mamma sei bellissima, la sposa più bella del mondo>>, le disse Daniel quando lei si avvicinò per posarli un dolce bacio sulla fronte.
<< Grazie vita mia>>, rispose lei con voce emozionata.
<< Sei bellissima>>, le sussurrai prendendola per mano e portandola all'altare, circondato da una corona di fior bianchi e blu.
Il signor Weber cominciò la cerimonia, ma non lo ascoltavo vedevo solo la mia Bella, mi stavo perdendo nei suoi occhi color cioccolato, mi ricomposi solo al momento delle promesse.
<< Io, Edward Cullen prendo in moglie te Isabella Swan, per amarti ed onorarti, in salute e malattia, in ricchezza e povertà, finché entrambi vivremo*>>, le dissi infilandole la fede di platino all'annullare, baciandole poi la mano.
<< Io, Isabella Swan, prendo te Edward Cullen come marito, per amarti ed onorarti, in salute e malattia, in ricchezza e povertà, finché entrambi vivremo*>>, continuò lei baciando e infilando la fede alla mia mano sinistra.
<< Vuoi tu Edward Anthony Cullen prendere in moglie la qui presente  Isabella Marie Swan?>>, domandò il signor Weber.
<< Lo voglio>>, risposi sicuro.
<< Vuoi tu Isabella Marie Swan prendere per marito il qui presente Edward Anthony Cullen?>>
Lei non parlò fissò un punto dietro di me, Daniel che annuì alla domanda muta di sua madre.
<< Lo voglio>>
<< Dal potere conferitomi dallo Stato di Washington vi dichiaro marito e moglie, puoi baciare la sposa>>, non aspettai oltre, presi il volto di mia moglie e la baciai con tutto l'amore che provavo per lei e per i miei figli.
<< Vorrei avere tre secondi per dirti ti amo, una vita per guardarti e un’ eternità per amarti..**>>, le sussurrai all'orecchio quando finalmente riuscimmo a staccarci, tutti intorno a noi applaudivano di gioia ed Emmet fischiava chiudendo gli occhi a Daniel.
Al nostro matrimonio c'erano solo i nostri famigliari e amici, tutte le persone che ci volevano bene. Nessun estraneo chiamato per far presenza.
Il ricevimento era cominciato da un bel po', tutti erano felici, c'era un bellissimo clima di festa e di allegria generale.
Vidi Emmet avvicinarsi al microfono presente sul palco, cominciai a temere quel suo gesto, cosa voleva fare?
<< Allora, ecco. Mi sentite? Bene.. allora volevo dare il benvenuto in famiglia a Bella, e dirle che assieme a mio fratello fate dei figli bellissimi, ma fermatevi per ora..>>, quanto era scemo? Tutti scoppiarono a ridere.
<< Auguri anche a mio fratello, e grazie per avermi insegnato a fare figli, visto che tra qualche mese sarai zio!>>, che cosa aveva appena detto?
Vidi Rose, seduta accanto a Bella diventare rossa come un pomodoro, era incinta, sarei diventato zio.
<< Papà come si fanno i figli?>>, e ti pareva che Dan,  curioso com'era, voleva sapere.
<< Non ora Daniel, tra qualche anno.. tra molti anni>> 
<< Va bene!>>
<< Ma quanto è scemo tuo fratello?>>, domandò Bella, trattenendo le risate.
<< L'intelligenza l'ho presa tutta io..>>
<< Anche la modestia!>>, aggiunse lei facendo la risata più bella che avessi mai sentito, volevo vederla sempre così.
Ci alzammo tutti per fare i complimenti ai futuri genitori, ora toccava a me dire qualcosa, ma non sapevo cosa.
<< Tante ragazze mi avevano chiesto di uscire al liceo, ma solo una non lo faceva, e questo feriva il mio ego.. allora lo feci io. Andai a casa sua, assicurandomi prima che il padre non ci fosse, le regalai una rosa bianca e le chiesi di fare due passi con me. Quella persona oggi è mia moglie, la madre dei miei figli, la donna che amo. Quindi vorrei proporre un brindisi alla mia bellissima moglie. Nessuna misura del tempo è abbastanza con te, cominciamo con per sempre*. Salute>>, dissi alzando il calice di spumante italiano.
<< Salute>>, dissero gli invitati, io guardavo Bella, lei guardava me, ci capivamo così io e lei.
<< Mi concede questo ballo signora Cullen?>>, le domandai una volta raggiunta al nostro tavolo, Marie si era addormentata ed io Bella l'avevamo portata nella mia vecchia camera.
<< Con piacere signor Cullen>>
Cominciammo a volteggiare insieme al centro della pista aprendo così le danze, non potevo essere più felice.
Avevo appena sposato la donna che amavo, avevo due figli bellissimi, lei mi amava, eravamo felici noi quattro assieme.
<< Ti sei fatta accompagnare da Charlie..>>, le dissi mentre continuavamo a ballare.
<< Non chiedermi perché l'ho fatto.. non lo so nemmeno io>>, rispose lei facendo un debole sorriso, soffriva ancora per colpa dei suoi genitori.
<< Ti amo>>
<< Ti amo>>, rispose lei, non resistetti e la baciai, lei allacciò le sue mano al mio collo e approfondì il bacio, che di certo non rifiutai.
<< Papà posso ballare con mamma?>>, domandò il mio ometto, con una mano dietro la schiena e l'altra rivolta verso Bella, che galantuomo, ero fiero di lui.
Alle 22:15 arrivò al centro della pista da ballo una bellissima torta, no non era per me e Bella, era per Daniel, il mio ometto era nato alle 22:15 del 17 luglio 2007, era giusto festeggiare a quell'ora.
Era una di quelle torte di pasta di zucchero, con a tema i Minions, adorava quei cosi, che facevano crepare di risate anche e me, amavamo guardarli assieme.
<< Daniel è il tuo momento, stendili!>>, disse Emmet quando raggiungemmo la torta e Dan si preparava a spegnere le candeline.
<< Tanti auguri a te, tanti auguri a te.. Tanti auguri a Daniel, tanti auguri a te..>>, cominciarono a cantare tutti in coro, Dan era tutto rosso in viso, non amava stare al centro dell'attenzione, proprio come Bella. Alla fine della canzone ci mise l'anima per spegnere tutte e nove le candeline.
<< Auguri amore mio>>, disse Bella abbracciandolo forte e posandoli un bacio sulla guancia.
<< Auguri campione!>>, dissi aggregandomi all'abbraccio.
<< Vi voglio tanto bene mamma e papà>>, ci disse lui felice, quello era il mio desiderio più grande, vedere mio figlio felice, mia moglie felice, mia figlia felice. Io lo sarei stato di conseguenza. Per sempre.


Eccoci, si sono sposati, cosa ne pensate?
Siamo giunte alla fine di questa storia, vi aspetto all'epilogo.
Comincio già da adesso a dirvi Grazie, ad alcune in particolare..
Un bacio e buona Pasqua a voi e alle vostre famiglie.
Che pace e amore siano sempre presenti nella vostra vita, ne abbiamo bisogno in questo brutto momento.
Con affetto AlmaRed

* tratto da Breaking Down part I
** preso da Internet
   
 
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