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Autore: Seryka    26/03/2016    0 recensioni
[Attenzione: Questa storia non l'ho scritta io, ma l'autrice JeJe_, che l'ha pubblicata nella categoria SHINee. Lei mi ha PERSONALMENTE DATO IL PERMESSO di One Directionizzarla (?) e pubblicarla in questa sezione.]
"Jessica. Appassionata d'arte.
La possibilità di frequentare un accademia a Londra.
Un ragazzo misterioso tutto da scoprire...
Se si mischia il tutto... Non può che uscirne una curiosa pozione stra colma di sentimenti travolgenti."
***
-Ho deciso di iscriverti all'accademia di Londra.-
-C-che c-cosa?!?-dissi balbettando.
Non posso crederci!
-Sì... Di arte per l’esattezza.-
-M-ma..-dissi,guardandola con quel luccichio agli occhi.
E’ un sogno vero?!
[...]
-E’ l’ospedale. Vostra madre è...-
Si immobilizza sulla strada ,non se ne accorge di aver lasciato cadere il telefono a terra.
La vide andarsene,la vide farsi più piccola,per poi scomparire.
Da quella notte non la vide più."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'amore fa cambiare le persone

 

<< Dove abiti? >>
<< Un po’ più avanti. >>
<< Ah,allora io vado dall’altra parte..Ci vediamo domani! >> disse Liam allontanandosi e agitando la mano.
<< A domani. >> sussurrai.
Il primo giorno di scuola era finito, ed io già non avevo capito ed ascoltato un bel niente. Perché? Beh, avevo davanti agli occhi sempre l’immagine di quel Harry!
Incominciamo proprio bene...
Cercando di non darci troppo peso, cominciai ad incamminarmi verso l’appartamento. Mi ci vollero quei soliti 5 minuti per arrivarci. Bussai, si aprii la porta e sbucò fuori la testa di mio fratello.
<< Sei arrivata! Entra su. >>
<< Mica posso stare qua fuori, ti pare?! >> gli dissi.
Entrai e lui chiuse la porta. Nel frattempo mi tolsi la cartella dalle spalle e la poggiai sul pavimento, pensando di metterla al suo posto più tardi.
<< Ti hanno già fatto arrabbiare? >> chiese.
<< No. >>
<< Che c’è allora? >> domandò.
Mi sedetti su una delle sedie del tavolo e poco dopo mi raggiunse anche Louis.
<< Dai, raccontami almeno che hai fatto a scuola. >> disse con lo sguardo premuroso.
<< Niente, alle prime ore ci sono state le lezioni e poi circa un quarto d’ora di svago. >>

<< Hai visitato la scuola in quel quarto d’ora? >>
<< No, sono andata in palestra. >> risposi.
Ed ho incontrato quel ragazzo, Harry.
Solo al pensiero divenni nuovamente rossa, così abbassai la testa per nasconderlo.
Speriamo non se ne sia è accorto!
<< Capisco. Ed hai conosciuto qualche nuovo amico? >> mi domandò.
<< S-si, quelli della mia classe. Ma soprattutto un ragazzo impiccione, che forse mi è simpatico, e anche un imbecille pompato. >>
<< Hai già dato loro dei soprannomi?! >> disse ridendo.
<< Lo sai come sono fatta. >> risi con lui.
<< Comunque tra poco vado a fare la spesa. >> disse alzandosi dalla sedia << Ti serve qualcosa? >>
<< Non so >> risposi riflettendo.
Vidi mio fratello abbassarsi ed aprire la mia cartella.
Ma che fa?
Prese una penna e il mio block notes. Lo aprì e...
<< Ehi, fermati! >> scattai alzandomi.
Si girò guardandomi perplesso, mentre apriva il block notes esattamente alla pagina del ritratto di Harry.
Oh no.
<< D-dammi qui, che s-stai facendo?! >> balbettai.
<< Sto solo strappando una pagina. >>
Mentre abbassava lo sguardo io mi affrettai a strappargli quel maledetto quaderno dalle mani. Ma, così come accaduto precedentemente con Liam, fu troppo tardi.
<< Chi è questo ragazzo? >> domandò con uno sguardo misto tra il sorpreso e il perplesso.
<< N-nessuno. >> Abbassai la testa, poiché le mie guance avevano, ancora una volta, preso fuoco.
<< Tu... Tu sei... Hai preso una cotta! >> urlò con un misto di felicità e sorpresa, mettendosi a saltellare per tutta la cucina.
Ma che gli prende?!
<< Non è vero, finiscila! >> gli urlai contro.
<< Non è possibile, non ci credo! Una come te che si innamora! >> continuò a saltellare in maniera così ridicola.
<< Che vuoi dire?! Cioè, anche se fosse, cos'ho io che non va? >>
<< Niente, non pensarci. Stasera festeggiamo! >> continuò saltellando, iniziando a darmi su i nervi.
<< E finiscila di fare lo scemo >> sbottai poi.
<< Ma sono così felice per te! >> e la smise, finalmente, di saltellare.
<< Dai fammi vedere il ritratto di questo ragazzo. >> disse avvicinandosi e prendendo il block notes dalle mie mani.
<< Mhh... carino. Come si chiama? >> chiese.
Carino?! Ma se è...
<< Che ti frega? >> risposi riappropriandomi del quaderno.
<< E dai, confidati col tuo fratellone grande. >> avvicinò il viso, assumendo il tipico “sguardo da cucciolo”.
Non resisto quando fa quella faccia... Perché?!
<< Harry Styles >> confessai infine.
<< Vedi? Ti sei innamorata e sei diventata più dolce! >>
<< Non. Sono. Innamorata! >> scandii per bene.
<< Okay, certo. Io adesso vado, ma ricordati che l’amore cambia le persone, piccola! >> disse prima di lasciare l'appartamento.

 

***


Più tardi, non avendo nulla da fare, presi un libro del mio autore preferito: Murakami. Ovviamente me li ero portati tutti dietro. Mi sdraiai sul letto e iniziai la lettura.

 

A nessuno piace la solitudine. Ma non mi faccio in quattro per fare amicizia. Così evito un po’ di delusioni.”

Lessi quella frase e mi venne subito in mente lui.
Forse,non ha amici per evitare delusioni? Chissà se vorrebbe far amicizia con una come me...
Dopo quel pensiero, ne seguirono altri. Cercai di continuare a leggere, e di scacciarli, ma niente da fare. Ricordavo sempre la sua immagine!
Dopo un po’ mi arresi e posai il libro sul comodino. Chiusi gli occhi sperando di rilassarmi e, magari, farmi 5 minuti di sonno. Fortunatamente ci riuscii.


<< Ma mi perseguiti?! >>
<< Sei tu quella che mi disegna sul suo block notes. >>
<< Veramente io... >>
<< E sei sempre tu quella che mi pensa di continuo. >>
<< I-io... Ma che stai fa... >>


<< Aaaaah! >> urlai, scattando a sedere per lo spavento.
Sentivo calore in tutto il corpo, ovviamente anche le guance erano diventate ancora più rosse, dopo quel sogno.
Ma sono impazzita?! Anzi no, sono una pervertita! Adesso me lo sogno pure! E oltretutto lo sogno mentre... Prova a baciarmi dannazione!
A quel pensiero, senza accorgermene, mi sfiorai leggermente le labbra.
<< Chissà se mi baciasse veramente. >>
Cosa dico?!
<< Oddio! >>
Mi stesi, premendomi il cuscino sulla faccia dopo quel pensiero osceno.
All’improvviso sentii, alla porta, qualcuno bussare.
<< Chi sarà adesso? >> sussurrai. Appoggiai il cuscino sul letto e mi avviai alla porta. Aprii e...
È questo scemo.
<< Mi aiuti? >> disse guardando le buste della spesa a terra e grattandosi la testa.
<< Ma hai svaligiato un supermercato?! >> dissi prendendo alcune buste. Mi avvicinai al tavolo e le poggiai sopra.
<< È che c’erano tante cose buone. >>
Prese le ultime buste per poi chiudersi la porta alle spalle.
<< Si, come no. >> detti una occhiata all’interno dei sacchetti. << Pollo al curry, pollo imbottito, pollo alla birra. Alla birra?! Ma che roba è? >> chiesi perplessa.
<< Volevo provarlo. >>
<< Sei unico. >> dissi sbuffando.
<< Dai, mettiamo tutto a posto >>
<< Okay >>

 

***


Per fortuna quel giorno, così come la settimana e il week-end, passarono in fretta.
Ogni mattina, durante quel solito quarto d’ora, andavo in palestra sedendomi allo stesso posto, con il block notes e la matita a portata di mano. Ed ogni volta lui arrivava, non mi notava, ballava e se ne andava.

Il lunedì successivo, come ogni giorno, aspettavo il suo arrivo in palestra. Quel giorno però non sentii il rumore dei suoi passi, ma il palleggiare di una palla.
Forse qualcuno della squadra di basket... pensai.
Invece no, era lui! Vestito con una canottiera bianca, un pantalone nero di tuta dal cavallo basso e il suo solito codino fatto male.
Non balla oggi?
No, non ballava. Si limitava a fare semplici tiri al canestro. Alcune volte lo centrava, altre no.
Non è come le altre volte. È più pensieroso.
Fece l’ennesimo tiro, la palla rimbalzò sul bordo del canestro, e volò tra le file dei sediolini.
Alzai lo sguardo verso la palla che, man mano, si avvicinava verso la mia direzione. Non volò tra i sediolini, ma direttamente sulla mia testa.
<< Ahi! Che male! >> dissi massaggiandomi la testa e guardando la palla rimbalzare.
<< Scusa. >>
Sgranai subito gli occhi.
È la sua voce quella?! Oddio! Dimenticavo che lui fosse qui!
Alzai lo sguardo, ed incrociai il suo.
Ha degli occhi proprio freddi e vuoti.
<< N-non è niente. >>
Abbassò lo sguardo. Riprese la palla, che nel frattempo era arrivata a terra, e tornò a palleggiare.
Ma... non è come lo descrivono.
Presi il block notes, la matita e mi alzai.
Ormai mi ha scoperto, meglio togliere il disturbo.
Scesi le scale e lo guardai rigirarsi la palla fra le mani.
Forse sta aspettando che me ne vada.
Non feci in tempo a pensarlo che si girò di scatto e rimasi sorpresa da quel suo sguardo improvviso su di me. Inciampai e mi feci le ultime scale scivolando.
Che bella figura!
Stavo per terra, imprecando contro la mia goffaggine, e lui si avvicinò. Alzai lo sguardo e me lo ritrovai proprio di fronte.
Wow, è ancora più bello da vicino! Mi verrà un infarto, me lo sento.
<< Stai bene? >> mi chiese.
Mi... mi sta rivolgendo la parola! Okay, dì solo cose sensate Jessica...
<< Benissimo! >> dissi ridendo nervosamente.

È una cosa sensata questa?
Rise leggermente e mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi.
È la prima volta che lo vedo sorridere e ridere.
<< G-grazie. >> dissi timidamente. Strinsi la sua mano e mi aiutò ad alzarmi.
<< Sei qui da molto tempo? >> domandò.
<< Ehm io, s-si. >>
Mi concessi di guardarlo un attimo negli occhi.
Non ha più quel suo sguardo.
<< Scusami, ti avrò sicuramente disturbato! >> dissi incamminandomi, anzi correndo, verso il corridoio.
Arrivai con affanno davanti all’aula, ma avevo l’impressione di aver dimenticato qualcosa. Non ci feci molto caso, essendo più preoccupata per il modo in cui ero scappata!
Oddio, penserà che sono una di quelle ragazzine snob.
Suonò la campanella e tutti ritornarono in classe. Le lezioni rincominciarono e io non seguii neanche una parola. Ero troppo distratta dai miei pensieri.
<< Lo sai che tra due settimane c’è una festa? >> mi informò Liam.
<< Ah. >>
<< Verrai vero? È una festa in maschera! >> sussurrò appena, dato che la lezione era ancora in corso.
<< Non saprei. >> risposi sinceramente.
<< Dopo ti lascio il mio numero, caso mai cambiassi idea! >> disse sorridendo.
<< Ehi, voi due agli ultimi banchi, silenzio! >> tuonò il professore.
<< Ci scusi. >> dicemmo in coro.

 

***


Suonò anche l’ultima campanella, e tutti i ragazzi e le ragazze si alzarono. Si diressero fuori dall’aula per recarsi a casa. Posai tutto nella cartella, sempre con quel presentimento di aver scordato qualcosa. Mi avviai poi, con Liam, verso al cortile.
<< Mi dai un attimo il tuo block notes? >>
<< Che ci vuoi fare? >> dissi.
<< Volevo scriverti il mio numero di cellulare. >>
<< Ah, certo! >>
Aprii la cartella e...
Ma dov’è?
Lo guardai spaventata e confusa.
<< Che c’è? Non lo trovi? >>
<< N-no. Eppure l’ho preso dai sediolini in palestra. Perché non c’è? >>
Si, l'ho preso. Sono scesa dalle scale, sono caduta e...
Sgranai gli occhi, feci subito retromarcia e corsi all’interno della scuola.
<< Ehi! >> urlò Liam.
<< L’ho dimenticato in classe! >> mentii senza fermarmi. << Mi darai domani il numero. Ciao! >> urlai, ed entrai nella scuola.
Percorsi il corridoio e raggiunsi, affannata, la palestra. Chiusi gli occhi, mi appoggiai sfinita, con le spalle ai bordi della porta, senza accorgermi della persona che si stava avvicinando.
<< Prima hai dimenticato questi. >>
Aprii gli occhi, posando lo sguardo sul ragazzo che aveva parlato.
È lui!
<< S-si, grazie. >> presi dalle sue mani il block notes e la matita, sfiorando le sue dita.
Quel tocco mi provocò un inaspettato brivido lungo la schiena, e rimasi a guardarlo incantata.
Riprenditi! Avrai sicuramente una faccia da ebete!
<< Io sono Harry comunque, e volevo dirti che i tuoi disegni sono molto belli. >> disse.
Lo guardai perplessa e sorpresa. Non mi aspettavo una reazione così socievole da parte sua.
<< Oh, grazie. >> abbassai lo sguardo timidamente.
<< Beh, ciao. >>
<< Ciao. >> risposi.
Ritornai a casa dopo quella conversazione un po’ strana e inaspettata, e ripensai alle sue parole: “Io sono Harry comunque, e volevo dirti che i tuoi disegni sono molto belli.
I tuoi disegni sono molto belli...
<< C’è qualcosa che mi sfugge >> sussurrai distendendomi, nel frattempo, sul letto.
Ha detto che i miei disegni sono belli, quindi ha aperto il block notes, quindi ha visto anche...
<< Nooooo! >> urlai, sedendomi di scatto sul letto e prendendomi la testa fra le mani. <> mi dissi. << Che grandissima figura di... >> continuai.

   
 
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