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Autore: Scarlet Jaeger    28/03/2016    1 recensioni
"Ma a volte
l'amicizia fra maschio e femmina non è fatta per
durare a
lungo, perché prima o poi uno dei due finisce per innamorarsi
dell'altro."
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Beyblade 6 Capitolo 6 - Scontro diretto


La mattinata scolastica passò senza altre rivelazioni. Non ebbi più l'occasione di chiedere a Momoko quel che sapeva e, da quanto mi disse prima della campanella della prima ora di lezione, sembrava quasi spaventata dalle dicerie su Kei, che oramai immaginavo fossero vere.
Aveva creato un gruppo chiamato Shell Killer e, per un motivo che non riuscivo a comprendere, portavano panico tra i ragazzi che praticavano per divertimento questo sport, distruggendo i Beyblade vinti nelle loro sfide. Era una cosa da barbari!
Sospirando e continuando ad osservarlo durante le ore di lezione, cercavo di scorgere nel suo viso qualche espressione che non fosse distratta o stranamente malinconica. Non sembrava nemmeno lo stesso ragazzo del giorno prima, pericoloso e freddo come si era dimostrato quando aveva distrutto il Bey di Takao.
Quando suonò la campanella di uscita e tutti i miei compagni di classe uscirono di corsa dall'aula, buttai verso la fonte dei miei pensieri un ultimo fugace sguardo prima che uscisse dall'aula senza neanche degnarci di un'occhiata.
Sospirai rassegnata mentre spostavo la sedia per alzarmi e raggiungere l'uscita, ma le parole di Momoko mi inchiodarono al posto.
« È successo qualcosa tra voi? » Mi chiese, facendomi trasalire. Non sapevo cosa rispondere. Una parte di me sentiva di potersi fidare di quella ragazza solare e sincera, ma una parte del mio cuore voleva salvaguardare i bei ricordi trascorsi con lui. Non ero ancora pronta a lasciarmi andare, così come non lo avevo fatto con Akira, il prof Kappa e Takao. Con loro mi sentivo parte di qualcosa e si erano dimostrati amichevoli ed intenzionati ad instaurare un rapporto che andava ben oltre il solo giocare a Beyblade. In più eravamo tutti schierati contro un comune avversario, come avrebbero preso la cosa se avessi rivelato di avere avuto a che fare con lui in passato?
"Forse ha perso la memoria... " Mi ritrovai a pensare, mentre rivolgevo alla mia compagna di banco un sorriso fin troppo tirato.
« Assolutamente nulla. Lo avevo visto così solo... » Dissi distrattamente, lasciando in sospeso la frase.
« Credo se lo meriti. » Disse lei in tutta sincerità ed io non mi azzardai a controbattere. Mi morsi la lingua pur di non lasciar trapelare nulla. Mi limitai a sorriderle e salutarla una volta uscite dal cancello, prendendo direzioni opposte.
Quel giorno mi sarei dovuta incontrare con i miei nuovi amici al parco, per cercare di ricostruire il Beyblade di Takao. Così, una volta giunta a casa ed indossato qualcosa di comodo per correre nelle vie della città, mi apprestai a raggiungere la mia meta.
Erano già tutti in posizione, seduti sul selciato sotto lo scivolo a confabulare su ciò che avrebbero dovuto fare. Quando mi avvicinai mi sorrisero affabilmente e mi fecero posto accanto a loro. Il pc del Professor Kappa era acceso e posizionato di fronte a noi, mentre in mano tenevano pezzi di ricambio presi chissà dove.
« Credo di riuscire a fare del mio meglio con quello che abbiamo! » Disse il ragazzino con gli occhiali, facendo salire l'euforia di tutti.
« Bene! Così potrò dare una lezione a quel Kai! » Ribatté Takao a denti stretti, stringendo i pugni delle mani fino a far sbiancare le nocche. Evidentemente non gli era andato giù il fatto di aver perso, e non solo la sfida. Se fosse successo a me ed avessi perso Star Pegaso, non so se avrei reagito alla stessa maniera. In ogni caso neanche con me l'avrebbe passata liscia. In più tra me e lui c'era una questione in sospeso che speravo di poter risolvere quanto prima. Non nego però che mi faceva stare male ugualmente!

Passò un po' di tempo prima che il prof riuscì ad assemblare tutti i componenti, con il mio aiuto e le mie varie conoscenze, ma quando fu pronto Takao non stava più fermo dalla gioia. Sfidò per primo Akira, che non vedeva l'ora di battersi con lui e testare il nuovo fedele compagno del nostro amico. Si muoveva bene e sembrava come se fosse lo stesso Dragoon di sempre. Come se non fosse cambiato nulla. Lo si poteva intuire dalla faccia soddisfatta di Takao, che impartiva ordini all'oggetto con un sorriso a trentadue denti.
Lo scontro finì in parità, così come il nostro. Non mi ero ancora misurata con loro e dovetti ammettere che non mi dispiacque neanche un po' testare la loro bravura. Avevano esperienza, quasi quanto me.
Così, per festeggiare la nostra alleanza, Kappa si offrì di andare a prendere delle bibite fresch.
Durante l'assenza del piccoletto riuscii a parlare molto con Takao. All'inizio non pensavo avessimo così tanto in comune e mi fece piacere di aver trovato qualcuno su cui contare.
Esattamente come Kappa ed Akira, anche lui mi trattava come una di loro, come se non fossi una ragazza e non fossi un anno più grande. Non mi trattarono mai con sufficienza, né peccarono di presunzione nei mie confronti. In poco tempo ero riuscita ad instaurare il rapporto di amicizia che non avevo mai avuto, se non con il vecchio Kai.
Devo ammettere che, se in quel momento ripensavo a lui, provavo un po' di nostalgia per le nostre giornate, ma fui comunque contenta che nel tempo che passai con i miei nuovi compagni lo pensavo solo come un "nemico" da battere.
Quello stato di quiete ed armonia però venne a mancare dopo che due ragazzi, che sembravano conoscere bene Takao ed Akira, arrivarono col fiato corto dopo una forsennata corsa, per riferire quello che era apparentemente accaduto.
« Ragazzi, cos'è successo? » Chiese Akira allarmato, mentre gli altri due cercavano di riprendere fiato.
« Quei ragazzi! » Imprecò uno di loro ma, impossibilitato ad andare oltre, continuò l'amico. « Sono arrivati di soppiatto! Hanno preso il professore e gli hanno strappato di mano il computer con tutte le sue informazioni! » Disse quello tutto d'un fiato, allarmandoci.
Io non riuscivo a pensare, il respiro mi si mozzò in gola e nulla poté impedire alla mia mente di intuire che potesse centrarci qualcosa Kai e la sua banda. Sembrava che anche i miei amici l'avessero pensato, perché ci lanciammo un'occhiata d'intesa prima di chiedere ai nuovi venuti di condurci nel posto dove l'avevano portato.

Ci ritrovammo a correre fino ad un magazzino in periferia. Non era tanto distante dal luogo dove ci trovavamo. I nostri amici li avevano seguiti sperando di poter aiutare Kappa ma i loro rivali erano troppi, così avevano pensato di venire a chiedere aiuto.
Quando fummo in procinto di aprire i portoni arrugginiti, i due ragazzini che erano con noi ci fermarono strattonandoci per i vestiti.
« Fate attenzione! Abbiamo scoperto che cercano un Beyblade potente! » Sussurrò titubante il primo, vergognandosi del fatto che avesse aspettato di giungere fin là per dircelo.
« Un Bey potente? » Chiesi interdetta, osservando Takao lanciare occhiate strane all'oggetto che teneva stretto in mano.
« Qualunque motivazione abbiano se la vedranno con me! » Imprecò il mio amico, prima di lanciarsi a capofitto all'interno del magazzino.
Lo seguimmo senza perdere altro tempo, per rimanere uniti e non fargli fronteggiare da solo quei teppisti. Per fortuna arrivammo in tempo per salvare dalle angherie di quattro ragazzi il nostro amico Kappa. Era steso a terra, legato da una corda che gli teneva ferme le braccia lungo i fianchi. Il suo computer era in mano ad un individuo dai pantaloni strappati ed un neo sotto l'occhio sinistro.
« Lasciate stare il nostro amico, vigliacchi! » Fu proprio Takao a parlare, arrivando a fronteggiare la banda, seguito da noi altri.
I ragazzi distolsero l'attenzione dal ragazzino e si voltarono verso di noi, ridendo a crepapelle mentre altri, con i beyblade puntati, arrivavano da tutte le direzioni per fronteggiarci. Anche io, Akira e Takao sfoderammo i nostri Beyblade e quando fummo pronti a lanciare all'unisono, una voce tagliente e fredda attirò l'attenzione di tutti su di sé.
Proveniva dalle travi più alte del luogo, dove probabilmente si era arrampicato. Alzai lo sguardo, comprendendo fin da subito di chi si trattasse. Quando si lanciò nel vuoto, atterrando agilmente di fronte a noi, mi si fermò il cuore per un istante, riprendendo a battermi con veemenza come se avesse dovuto sfondarmi la cassa toracica da un momento all'altro.
Lui era lì, di fronte a me, con un'aria da superiore nonostante l'espressione imbronciata e fredda. Non lasciava trapelare le sue emozioni ed era estremamente diverso da come si era mostrato quella stessa mattina. La divisa scolastica vestita anonimamente come tutti gli altri aveva lasciato spazio ad un paio di larghi pantaloni, compresi di una rozza cintola che li fissava ad una canotta nera super aderente. La sciarpa legata al collo gli svolazzava dietro la schiena, mentre sul suo volto capeggiavano ancora una volta gli stani segni blu che sembravano sparire nell'istituto scolastico.
" Kai... " Mi lasciai sfuggire nella mente, come se da un momento all'altro lui avesse potuto rispondermi o solamente sentirmi. Mi sentivo una stupida a sperare ancora che, almeno nel profondo del suo cuore o della sua mente, lui avesse potuto ricordarsi di me. Ed ecco che ancora una volta non mi degnò di nessuna attenzione, se non con una fugace occhiata di sufficienza, che dedicò ad ognuno di noi prima di fermare l'attenzione su Takao, che sfidò animatamente mettendo a tacere tutta la sua brigata.
Il Beyblade stadium era più grosso di come eravamo abituati tutti noi. Si estendeva come se fosse una grossa piscina su un piedistallo di legno, in rialzo da tutto il resto.
Quando Takao si apprestò a raggiungere la postazione, lo fermai poggiando una mano sulla sua spalla. Si voltò meravigliato da quel gesto e credo capì al volo dalla mi espressione cosa volessi dirgli perché mi rispose con un semplice:
« Starò attento. », ma in primo luogo non era quello che volevo dire. Stavo per rivelargli tutto. Stavo per cedere ai ricordi, perché in quel momento facevano ancora più male. Ero debole e sentivo il bisogno di sfogarmi, ma ricacciai indietro il tutto con un boccone amaro, perché sapevo che quello non era né il luogo né il momento più adatto per dirlo.
Mi rassegnai a sospirare un "in bocca al lupo", osservando di sottecchi Kai, che se ne stava spavaldo in attesa con il suo Beyblade pronto al lancio. Non diceva nulla, ma si vedeva che era impaziente di distruggere di nuovo il suo sfidante. C'era una disputa aperta tra loro due, che evidentemente voleva portare a termine per poter continuare il suo piano di ricerca di quel fantomatico Beyblade misterioso.
Quando la sfida iniziò fu subito avvincente e piena di colpi di scena, seppur breve. Eravamo tutti col fiato sospeso dietro i nostri compagni. Anche il professor Kappa, nonostante la sua scomoda posizione, riusciva a seguire l'incontro e commentare ciò che succedeva.
Io cercavo di sbirciare nello stadio, con le braccia in segno di preghiera, sperando che non succedesse nulla al bianco beyblade del mio amico.
In un breve attimo però successe una cosa del tutto inspiegabile, ma più inspiegabile fu il fatto che solo pochi di noi riuscirono a comprendere ciò che stava realmente accadendo. Quando i due beyblade al centro dell'arena cozzarono tra loro, due bagliori accecanti fuoriuscirono dalla rotazione. In poco tempo si erano materializzate nell'arena una possente aquila rossa ed un enorme drago azzurro, che riprendevano le stesso speculari mosse degli oggetti. Sembravano due veri animali in una zuffa ed io rimasi incredibilmente sorpresa da tutto ciò.
La sfida terminò in parità, visto che i due beyvlade ritornarono con un balzo nelle mani dei proprietari nello stesso momento. Takao sembrava interdetto quanto noi, mentre Kai sembrava inspiegabilmente tranquillo.
« Cos'è successo ai due animali? » Chiesi meravigliata al mio amico, che mi rispose con un tono stupito.
« Li hai visti anche tu? L'acquila ed il Drago si sono scontrati e poi sono scomparsi. »
Non feci in tempo ad annuire che Akira, scioccato, prese parola.
« Ma cosa state farneticando? » Ci chiese infine con un sopracciglio alzato.
« Non li hai visti? » Chiesi, cercando lo sguardo confortevole di Takao, in modo che venisse in mio soccorso. Non sapevo come spiegarlo, ma eravamo stati complici di qualcosa di unico ed irripetibile. In quel momento non potevo sapere cosa fossero. Fu proprio Kai, meravigliandoci, a spiegarci l'arcano mistero.
« Non tutti riescono a vederli. » Iniziò con voce piatta, quasi annoiata dalla nostra negligenza.
« Mi spieghi cos'è successo? » S'intromise il mio amico, stringendo i pugni in direzione del suo avversario.
« Il drago azzurro e l'aquila rossa si sono materializzati grazie alla potenza sprigionata dai nostri Beyblade. » Fece una pausa, assottigliando lo sguardo nella nostra direzione. « Ma non tutti li vedono. La maggior parte delle persone percepisce solo un bagliore. Il tuo drago e la mia aquila rendono diversi i nostri Beyblade. Danno loro una carica molto speciale. I loro poteri danno vita a sfide memorabili ed ispirano incontri avvincenti che lasciano il segno! » Continuò con voce tagliente, leggermente adirato.
A rispondergli fu il professor Kappa con rinnovato coraggio, ancora sostenuto dai ragazzi della banda di Kai.
« Ma insomma, non capisco cosa vuoi da noi. » Gli gridò contro, cercando di liberarsi dalla stretta delle corde.
« Lo saprete molto presto. » Rispose solamente con un ghigno serafico, dandoci le spalle iniziando a camminare per raggiungere quello che sembrava l'interno stesso del magazzino. Era un corridoio buio, che sembrava portare al cuore del loro perfido covo. Non facemmo in tempo a fermarlo che ci furono tutti addosso, intimidendoci per un attimo prima di dileguarsi in direzioni opposte al loro capo.
Rimanemmo spiazzati da quel gesto, come se volessero "proteggere" Kai da un possibile inseguimento. Ci guardammo senza capire cosa fare. Il professor Kappa era rimasto legato, ma almeno libero dal resto della banda.
Io continuavo a guardare il corridoio buio dove si era dileguato il mio vecchio amico, combattuta da ciò che il mio cuore voleva ed il mio cervello desiderava. Avrei voluto correre lontano da quel posto, lontano dagli Shall Killer ed i loro piani malefici, ma una parte di me voleva seguirlo e scoprire cosa gli fosse successo. Volevo capire se c'era ancora qualche speranza per lui e per noi. Volevo indietro il mio amorevole amico!
« Andate fuori di qui! Ci vediamo più tardi! » Dissi d'un tratto, rompendo il silenzio glaciale che si era venuto a creare attorno a noi. Scesi con un balzo dalla nostra posizione rialzata, iniziando a correre. Riuscii solamente a sentire in lontananza la voce di Takao che mi intimava, prima di tornare indietro ed in seguito di stare attenta, ma qualunque cosa avessi fatto da quel momento dovevo sbrigarla da sola.
Mi feci spazio nel buio, cercando di abituare gli occhi all'oscurità. Non c'erano finestre, se non alcuni buchi nelle pareti d'alluminio dettati dall'usura del tempo. Sul pavimento dove camminavo c'erano delle assi rumorose che si alzavano ed abbassavano cigolanti sotto il mio peso. Mi meravigliai di non essere ancora stata accerchiata. Evidentemente sapevano che mi trovavo lì ma volevano in qualche modo che raggiungessi Kai. In ogni modo i nostri piani coincidevano.
« Kai? » Lo chiamai sottovoce, sperando di riuscire a trovarlo in quel posto sconosciuto. Il corridoio si diramava in altre direzioni e più mi addentravo all'interno più si faceva buio. Stavo quasi per mollare l'idea, rassegnata al fatto che non volesse farsi trovare, non comunque da me, fino a quando non notai uno spiraglio di luce a poca distanza da dove mi trovavo.
Incuriosita accelerai il passo fino all'entrata, sbirciando all'interno della stanza prima di entrarci a capofitto per capire cosa aspettarmi.
Kai era seduto su una scrivania malandata, dove sopra c'erano sparsi alcuni pezzi di ricambio ed in terra, abbandonati, molti beyblade ridotti a comune ferraglia. Immaginai fossero tutti quelli che, nel corso dei giorni, avevano vinto contro i ragazzi della città, rubandoli e distruggendoli. La ricerca che sapevo portavano avanti doveva essere alquanto seria. Serrai la mascella e distolsi l'attenzione dal pavimento per portarla sul mio ex amico, che in quel momento mi stava osservando dall'alto al basso con sufficienza.
Sostenni il suo sguardo senza distoglierlo, perché per me si era fatta una questione di principio. Erano anni che non lo guardavo negli occhi e nonostante i lineamenti del viso fossero più mascolini, quegli occhi ametista erano inconfondibili. Nonostante il colore che non passava inosservato, riflettevano una rabbia ed una malinconia che non gli era mai appartenuta, neanche ai primi giorni di asilo, quando era allontanato da tutti gli altri bambini. All'ora era solamente in cerca di compagnia, adesso di un Beyblade chissà quanto potente e chissà mai se esistente.
"Chi ti ha cambiato così tanto? " Pensai tra me e me, tirando un sospiro, prima che lui prendesse parola bloccandomi sul posto.
« Non sentirti grata per essere arrivata fino a me. Sei qua solamente perché l'ho deciso io, ma non ne capisco il motivo. Cosa vuoi? » Me lo chiese con un tono talmente sprezzante che mi salirono agli occhi le lacrime, che ricacciai prontamente indietro per non dargli troppa soddisfazione. Non meritava i miei sentimenti, che fossero buoni o cattivi.
« Non te lo immagini neanche, Kai Hiwatari? » Cercai di tenere un'atteggiamento sprezzante nei suoi confronti, come lo aveva tenuto lui nei miei. Cercai di non mostrarmi troppo amichevole o troppo debole.
Lui rimase per un momento spiazzato dalle mie parole, sopratutto nell'udire il suo cognome dalla mia voce. Si riprese però subito, sorridendo sornione.
« Ora mi ricordo di te, sei nella mia stessa classe. » Mi puntò un dito contro, facendosi serio. « Tuttavia non capisco cosa tu voglia da me. » Si portò le braccia conserte al petto, squadrandomi dalla testa ai piedi in attesa di una mia risposta, che non tardò ad arrivare.
« Solo questo ricordi di me? Che sono una tua compagna di classe? » Cercai di tastare il terreno ma lui rimase spiazzato dalle mie domande, tanto da alzare leggermente un sopracciglio.
« Cos'altro dovrei ricordare? Non ti ho mai vista prima. » Tagliò corto, ma sapevo che stava scavando nei ricordi alla ricerca di un dettaglio che gli ricordasse dove e quando mi avesse incontrata.
« Kai... » Io addolcii il tono di voce, cambiando totalmente espressione. « Ricordi la tua vita? Ricordi di aver frequentato l'asilo in questa città o solo di aver avuto un'amica? » Feci per continuare ma lui mi precedette.
« Io non ho amici, solo sottoposti che fanno tutto quello che dico loro di fare. » Si alzò in piedi, probabilmente per cacciarmi fuori e finire quella conversazione, ma io fui più veloce. Presi Star Pegaso dalla tasca e glielo puntai contro.
« Sono Saya Ditenji, nipote del presidente della BBA. Questo è il mio Beyblade che TU mi hai aiutata a costruire ed elaborare. Eravamo amici e compagni di sfida. Non puoi aver dimenticato tutto. » Furono le mie ultime parole. Se non ricordava nulla dopo queste rivelazioni non avevo più speranze di riavere la sua memoria. Abbassai per un momento lo sguardo nell'ombra del pavimento, sicura che lui mi avrebbe presa per un braccio e trascinata fuori. Ma non fu così...
Alzai lo sguardo sentendomi meravigliata di come stavano andando le cose. Lui era rimasto in silenzio e mi guardava con espressione indecifrabile, i pugni stretti e la mascella serrata. Qualcosa mi diceva che mi aveva riconosciuto, ma per un motivo a me estraneo non voleva dirmelo.
« Vattene.  » Furono solo queste le sue parole, mentre spostava lo sguardo da Star Pegaso ai miei occhi. C'era un mondo di cose che leggevo nel suo sguardo e nel tono di voce titubante che aveva usato. Tuttavia, il suo rifiuto a parlarmi ulteriormente fece crollare tutte le mie certezze.
Lui si ricordava di me, ma per lui non ero più nulla.
Fine capitolo 6


 
Angolo autrice:
Eccomi tornata con il mio consueto ritardo xD Purtroppo il tempo scarseggia, ma comunque ce la metto tutta per continuare questa fiction a cui sono legata. È quasi tutta la mia infanzia, costruita passo dopo passo quando mi rintanavo nella fantasia guardando gli anime. Mi ero creata un alterego e tutta questa fic è la storia che mi ero costruita in testa con i personaggi XD anni ed anni di lavoro (?)
Perdonate inoltre i vari errori, ma come ho detto sono sempre di corsa T.T
Che dire, siamo arrivati ad un momento quasi cruciale. Uno scontro diretto tra Saya e Kai! Ve lo aspettavate così? Ma sopratutto, sono curiosa di sapere cosa pensate possa succedere tra i due (potrebbe essermi di spunto per continuare eheh)
Purtroppo oggi non sono di molte parole, ma posso dirvi Buona Pasquetta (visto che Pasqua è da poco passata oramai).
Un bacione a tutti e spero di leggervi in molti :3
Alla prossima!




 
  
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