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Autore: sickgirl    01/04/2009    0 recensioni
Claire la diffidente, l' apatica, la ragazza fraintesa. Lui l' idolo del Liceo, cela ombre, maschera il suo Io più sincero, <> Commentate pure anche le critiche sono ben accette^^
Genere: Commedia, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Awake Quella notte posso dire di averla vissuta in tutta la sua pienezza, parlammo fino allo sfinimento. Gli confessai che non ricordavo neanche da quanto non parlavo tanto a lungo da ritrovami col fiato spezzato, avete idea di cosa significhi?
Io e lui eravamo come olio e acqua, io l' acqua pesante che vive nella sua stasi e nell' ombra, lui leggero fluttuava elegantemente con naturalezza abbagliando anche i pianeti. Suscitando l' invidia del cosmo intero.

Lui tirava fuori il meglio di me, con quel suo sorridere per il piacere di farlo, lui con la sua forza in una sola notte è riuscito ad abbattere quel muro che con tanta cura ero riuscita ad innalzare intorno a me.
Una gabbia in cui nessuno aveva accesso, vi racchiudevo le mie vecchie ombre ferite, ancora sanguinanti.
Io che nella vita avevo perso ogni fiducia.
Mi ricredetti, solo per mano sua.

Ci ritrovammo sera dopo sera su quel divano troppo stretto per entrambi a curarci reprocicamente le ferite, riscoprendo quel lato dolce, che amava lasciarsi sfiorare dalla semplicità delle parole come di una casta carezza.
Sensazioni rimosse, forse mai provate, ma con inaudita rapidità me ne affezionai facendone tesoro, le conservo ancora in qualche angolo del mio cuore.

Come posso pensarlo tutt' oggi?

Non so ditemelo voi, io non riesco ad odiarlo.
Anche se ora  ho solo il ricordo di quegli occhi traslucidi, lui ha tutto il merito di aver fatto affiorare tante sfaccettature di cui non conoscevo l' esistenza.
Era travolgente, rinchiuso ora in un luogo a me ignoto.
 
Ora che SO di aver bisogno di lui, non posso che sentirne la mancanza nella voragine che si è aperta nella mia esistenza.

Ho affrontato il mio unico legame trascurato, e quasi dimenticato in sua presenza. Avevo un ragazzo anch' io. E solo grazie alla sua saggezza sono riuscita a troncare questo legame falso.
Di riflesso ho assorbito quel pò di forza che mi occorreva per trovare il coraggio di ammettere a me stessa che è inutile fingere di aver bisogno di qualcuno.
Di provare qualcosa per qualcuno.
E ora che l' ho fatto, lui è svanito.

L' ultimo ricordo è quel giorno in cui in preda alla disperazione gli confessai di avere un ragazzo di Milano, con cui non mi vedevo spesso nè avevo questo gran bisogno di farlo.
La sua espressione.. Sbalordita e stupita come quella di un bimbo.
Come dargli torto se fino a poco prima stava tranquillamente parlando del suo ormai quasi-ufficiale ragazzo dalla bellezza di un cherubino, ne ero felice sia chiaro, era felice, ma ormai non parlava d' altro.
A lui bastava poco per comprendermi, poche parole anche quelle non dette, i miei silenzi.
In breve capì che non ne ero felice.
Ed aveva ragione.

Ma ora che mi sentivo così persa e si era spalancato quel dolore lui dov' era?
Restai a casa più del solito dimenticandomi degli esami e di tutto il resto. Tormentavo per ore le chiavi di casa sua, in cui da mesi ormai conviveva con il suo ragazzo.

Un mese era trascorso, al limite della mia forza psicologica mi decisi ad andare.
Con fatica mi trascinai fin sotto casa sua, nell' incertezza citofonai senza alcun esito. Fu un tempo infinito solo per riuscire a trovare la chiave giusta, non avevo mai avuto bisogno di usarle , visto che era sempre lui a venire da me..

Entrai cercando di far poco rumore e vidi accasciato a terra lui, Daniel.
Mi precipitai vicino a lui.
-Daniel, Daniel! Che hai? Rispondi!
Sollevò a fatica la testa e quando vide chi ero iniziò a piangere fino a tremare, fino all' ultima goccia, esausto..
Lo lasciai sfogare mentre bagnava la mia maglia di calde lacrime.
Lo aiutai a stendersi sul divano, porgendogli del thè caldo.
-Se hai voglia di dirmi cosa è successo, io non so nulla e sono molto preoccupata ormai è un mese che non ho sue notizie.
-Anch' io..-
-Scusa se sono piombata qui senza avviso ma ho provato a citofonare..
-Speravo venissi ma non avevo coraggio a venire da te visto che non ci siamo mai parlati direttamente.

Lo lasciai raccontare.
E così era scomparso lasciandogli un biglietto, ironia della sorte anche lui era partito per la Francia con sua madre.
Avevano avuto dei problemi con la famiglia di Daniel, ed io che CREDEVO di conoscere tutto in realtà non ne sapevo nulla, e non avevo neanche dubitato di niente.
Restavo coi miei dubbi e col suo ragazzo, e quel forte desiderio di sentirlo ancora un pò mio.

Eravamo io e Daniel con la forte nostalgia, sembravamo gli unici a sentirne la mancanza, ma non potevo che sentire quel tono.
Con quale tono osava parlare del mio Damien.
Era dolore
Rancore
Finì per essere logorante odio
Capìì come è labile il confine fra Amore e Odio.
E il confine tra i due per Daniel era andato dissolvendosi.


Ma con tutto il dolore come lo si può odiare?
sunshine
Così lo chiamava il suo amore, bè per me era altrettanto splendente, ma lo era ancora, lui e solo lui aveva portato la luce.
Magari potessi dimenticarlo.

Vidi giorni peggiori, altri migliori, in cui riuscivo quasi a dimenticare del suo arrivo sulla mia strada.
Tornai a vivere nel mio mondo fatto solo per me, mentre in altre sentivo il bisogno di quel sempre più logoro divano, dove potevo sentire il suo profumo, percepire una sua piccola traccia che rasserenava momentaneamente la mia anima.

Cominciai ad uscire con un uomo.
Si un Uomo, era molto più grande di me, mi divertiva mi distraeva.
Altro legame inutile, ma lui stava alle mie condizioni.
Nessuna pretesa, nessun rimorso.

Cercavo di sentirmi viva, invano.


RISVEGLIO


Stavo dormendo raggomitolata sui cuscini del divano, malapena capivo che stessero bussando alla porta, così continuai a rigirarmi nel mio dormiveglia.
Una voce, leggera..
Quella voce
Mi commosse nel sonno
Quella voce che sognavo spesso
La sua Voce

Mi sussurrò all' orecchio:
-Disturbo?
Altre calde lacrime mi rigarono il viso assonnato.
Era il momento giusto per svegliarsi.
Finalmente era arrivato il momento di ricominciare a vivere.
Mentre si infilava sotto le coperte mi strinse forte a se, come mai aveva fatto..
-Dormi Piccola..
-Solo se sarai qui al mio risveglio..
Con una dolcezza tutta nuova, stavolta soltanto mia.
-Certo resto qui, non preoccuparti di nulla adesso resto quanto vuoi..








  
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