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Autore: lalluby    28/03/2016    4 recensioni
Margot Harris è una matricola dellla Columbia University con una visione innocente e una paura di cadere.
Calum Hood è il crudele, figlio di un miliardario e un senior della Columbia University con un passato oscuro e un gusto del rischio. Entrambi sono totalmente l'opposto, ma forse, sono solo ciò di cui l'altro ha bisogno.
- - -
- Tu e Calum Hood eravate amici?- Chiesi con cautela. Ma questo anticipava il fatto che io già sapessi la risposta, sorprendendo tutti, il volto di Ashton si dipinse con espressione di amarezza verso il pensiero della sua amicizia con Calum , mascherando il tutto con apatia e fastidio.
- Molto tempo fa. Sono contento che adesso non lo siamo più -
- Perchè? - Chiesi, sperando di ottenere delle risposte e di non essere troppo impulsiva.
- Lunga storia. Ma tutto sommato, lui non è il tipo di persona con la quale vorresti essere impegnata - ( … )
- Penso che ci sia del buono in tutti. Alcune cose... alcune persone, a lui importano - ( … )
Ashton mi guardò , prese un'altra boccata dalla sua sigaretta cercando il mio sguardo. (... ). Ashton portò la sigaretta nel posacenere, schiacciandola contro di esso e guardandola per un attimo.
- Ad Hood non importano le persone. Lui le brucia -
Genere: Dark, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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But it would've been less dumb if you were there with me.



 

-Quindi non hai intenzione di dirmi dove stiamo andando?-

-No- Calum guardò dritto davanti a se, mentre guidava lungo una strada sterrata.

Il sentiero era accidentato e stretto, si snodava tra gli alberi ad alto fusto di cui i rami ricadevano ad arco su di noi, creando un cielo di rosso e arancio. L'ombra delle foglie colorati con i colori dell'autunno accentuavano la luce dei raggi solari che filtrava tra un ramo e l'altro. Tutto quello che vidi davanti non furono più alberi, ma sembrava condurci verso in quello che sembrasse il nulla.

-Perchè no?-

-Perchè non so realmente dove stiamo andando-

Non potei fare a meno di guardare verso di lui, cercando di non sorridere e scuotendo la testa, osservai la sua mascella tesa, i suoi occhi scuri concentrati sulla strada e quel poco di accenno di barba che aveva sotto il mento.

Il GPS all'interno della sua auto non era nemmeno acceso, quindi tutto quello che potetti fare fu aspettare e osservare la strada davanti a noi.

Sorpassammo un cartello e cercai di capire le indicazioni, ma Calum guidava così velocemente che non feci in tempo a leggerlo. La macchina a malapena emetteva rumore, nonostante la velocità, scivolando sulle piccole pozze e immergendo solo leggermente di tanto in tanto. Immaginai che avrebbe guidato a lungo per questa strada, per ore. Fino a quando Calum si fermò ad un incrocio e si accertò che nessuno venisse da destra e mise il piede sull'acceleratore nel momento in cui svoltò. Guidando poi, lungo una strada ancora più stretta.

Infine, arrivammo davanti ad un piccolo cartello con una freccia che segnalava che la strada sarebbe finita, diventando ancora più stretta per far passare una vettura. Avremmo dovuto camminare.

-Ok, ora hai idea di dove stiamo andando?-

Calum sorrise ed era così bello. Improvvisamente, sentii un'ondata di brividi invadere tutto il mio corpo.

-Più o meno-

-E fammi indovinare, devo aspettare fin quando non saremmo arrivati?-

Lui annuì.

-Hai centrato il punto-

Calum fece inversione ad u, per poi parcheggiare la macchina. Si slacciò i gemelli della camicia e rapidamente allentò la cravatta prima di toglierla e gettarla nei sedili posteriori. La macchina ronzò per qualche secondo prima di spegnersi del tutto. Quando si spense, Calum tolse le chiavi non prima di aver tirato il freno a mano. Aprì lo sportello, uscendo per prendere la cassetta di uva sul sedile posteriore. Si rimboccò le maniche e potei vedere le vene sulle sue braccia, mentre sollevò la cassetta, tenendola poi con un braccio.

Non potei fare a meno di ridacchiare, guardandolo ed incrociai le braccia al petto, stringendomi nelle spalle.

-Cosa ti serve l'uva?-

Iniziò a camminare verso il sentiero e alzò le spalle come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

-Per mangiarla-

Ci addentrammo lungo il sentiero, l'unico suono fu lo scricchiolio delle foglie sotto i nostri piedi, e incominciai a chiedermi dove Calum mi volesse portare fino a quando non vidi davanti ai miei occhi una distesa blu di acqua, circondata da una radura di soffice terreno, ombreggiato da degli alberi dietro di esso.

Il percorso si apriva verso un piccolo lago, l'acqua torbida e alcune imbarcazioni di legno legate ad un piccolo molo. Non c'era nessuno, dando al lago una sensazione di serenità e solitudine, ma in senso buono. L'acqua probabilmente era troppo fredda, ma a giudicare delle barche attraccate ai vari pali del molo di fronte a noi, avrei scommesso che sarebbe stato un luogo perfetto per andare durante l'estate.

-Come facevi a conoscere questo posto?-

-Ho visto un cartello- Camminò lungo il molo e impostò la cassetta verso il basso, puntando poi dove aveva parcheggiato la macchina- Là dietro mentre eravamo in autostrada-

Non sapevo cosa dire, così mi sedetti vicino alla cassetta a bordo del molo, incrociando le gambe e guardai la distesa di acqua blu limpida che si presentava davanti ai miei occhi. Calum fece la stessa cosa, sedendosi mentre le sue gambe oscillavano oltre il bordo. Alzai gli occhi verso il cielo bianco, il quale sembrava essere stato dipinto con degli acquarelli grigi per via delle nuvole. Avrei dovuto portarmi una giacca, ma l'aria frizzante autunnale non era poi così male.

L'unica parte di New York in cui ero stata, erano l'Upper East Side e l'Upper West Side. Ma era bello essere fuori dal trambusto cittadino, a volte.

Raggiunsi la cassetta, staccandomi un piccolo grappolo d'uva.

-Mia nonna dietro casa sua aveva un vigneto- Dissi guardando davanti a me, sorpresa che in reltà stessi dicendo qualcosa sulla mia vita prima di venire qui.

-Davvero?- Chiese Calum prendendo un piccolo grappolo di uva e guardando davanti a se.

 

Calum's P.O.V


 

Margot continuò a parlare, fui sorpreso che in realtà mi stesse rivelando qualcosa su di lei.

-Si, a mia madre ed a mio fratello non piace l'uva. Mentre io e mia nonna, si-

-Non sapevo che avessi un fratello-

-Si, più piccolo-

Margot staccò un chicco prima di mangiarlo.

-Quanti anni ha?-

-Otto-

-Cosa gli piace?- Chiesi, sperando di provare a conoscerla il più possibile prima che si chiudesse nuovamente in se stessa.

I suoi occhi verdi si illuminarono e li chiuse per un attimo, come se stesse ricordando qualcosa di doloroso o qualcosa di meraviglioso, non potevo dirlo.

-E' un po' come me- Poi prese un'altro chicco dal suo piccolo grappolo e cambiò argomento - E' deliziosa questa uva-

-Si, lo è-

-Sono sorpresa che in realtà la stesse vendendo. Non è fine estate la stagione dell'uva?-

-Io, in realtà, non lo so. Forse-

Lei annuì.

-Beh, pensavo che la stagione fosse fino ad Ottobre. Quindi, credo che questa debba essere l'ultima del raccolto, forse è per questo che era così a buon mercato-

-Può darsi-

Margot guardò verso il lago ed entrambi ci godemmo il silenzio. Le sue piccole mani chiare, leggermente arrossate presero un'altra chicco dal suo grappolo per poi sospirare.

-Sembra di essere a casa-

Chiuse gli occhi e le sue ciglia riposavano contro la pelle chiara, accenando un lieve sorriso e facendo apparire delle fossette nelle sue guance leggermente arrossate. Era così bella ed io ero ipnotizzato da lei.

Poi parlò di nuovo.

-Allora, cosa hai fatto per Halloween?-

-Luke ha organizzato una festa-

-Ti sei travestito?- Chiese voltandosi verso di me e mettendosi un chicco in bocca.

Presi un chicco dal mio grappolo, probabilmente il secondo.

-Cazzo, no- Dissi con la frutta in bocca e lei rise.

-Perchè, no?- Mi disse sorridendo, facendo apparire ancora le sue fossette sulle guancie.

-Non lo so. Halloween è stupido-

Rimase in silenzio.

-Amo Halloween-

Improvvisamente, mi sentii malissimo.

-No, è solo... Non volevo dire che Halloween fosse stupido. E' solo che da bambino non l'ho mai festeggiato. Quindi per me non ha molto senso come festa-

-Quindi non sei mai andato a fare dolcetto e scherzetto quando eri piccolo?-

-No, mai-

Spalancò gli occhi e si voltò verso di me.

-Io amavo andare a fare dolcetto o scherzetto da bambina-

-Davvero?-

Alzò gli occhi, si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e pose le sue mani sulle gambe incrociate, come se stesse per fare un discorso importante o come se non avesse voluto parlare.

-Si, amavo travestirmi- Fece una pausa - E mi divertivo un sacco ad andare di casa in casa , non so, sentendomi come una bambina normale, per una volta-

-Quando è stata l'ultima volta che sei andata a fare dolcetto o scherzetto?-

Margot abassò lo sguardo.

-Probabilmente quando avevo dieci anni-

-Perchè non sei più andata?-

-Noi, ehm, ci siamo trasferiti lontano dal quartiere dove abitavamo prima, penso per questo-

-E perchè non sei andata a fare dolcetto o scherzetto nel nuovo quartiere dove abitavi?-

Strappò un altro piccolo grappolo di uva e iniziò a giocherellare con un chicco.

-E' complicato- Disse staccando il chicco - Possiamo parlare di qualcos'altro?-

E all'improvviso fu come se Margot avesse rialzsato le sue pareti di ferro, altrettanto rapidamente come furono salite furono scese. Ma non la biasimai, entrambi avevamo queste pareti di ferro.

-Si, certo-

-Scusami- Disse a bassa voce.

-Va bene, Margot-

-Com'è stata la festa da Luke?- Chiese portandosi il chicco alla bocca.

-E' stata divertente. Si è travestito da supereroe- Sorrisi tra me e me - Ed era così ubriaco che ha deciso di sedersi nel piano della cucina ed addormentarsi-

Margot sorrise.

-Deve essere davvero grande il piano della sua cucina-

E per la prima volta dopo un po', risi come se non avessi riso da molto tempo.

-Si, lo è-

Lei sorrise, ridendo successivamente.

-Avresti dovuto esserci- Dissi, senza sapere il perchè le lo stessi dicendo.

-Davvero? Non lo so-

-Beh, la festa era abbastanza stupida- Guardai di fronte a me, verso il lago - Ma sarebbe stata meno stupida se tu fossi stata lì con me-

Mi sentii così stupido per averle detto questo, avrei dovuto tenere la bocca chiusa, ma lei non rispose. Abbassò leggermente lo sguardo, sorridendo, prima di guardare davanti a sè il lago che era di fronte a noi.

 

 

* * *

 

 

 

Quando decidemmo di ritornare indietro, il cielo stava diventano un po' più scuro. Eravamo seduti in macchina, mentre io guidavo lungo l'autostrada e guardai verso Margot, per chiederle qualcosa.

Ma quando guardai verso di lei, mi resi conto che era profondamente addormentata, le sue palpebre erano chiuse e il suo respiro era calmo e lento.

Il cielo adesso era molto più scuro di prima, l'ultimo accenno di luce solare si nascondeva dietro gli alberi. Mentre alcuni deboli raggi illuminavano il volto e i capelli di Margot, dandole un colorito radioso.

Il viaggio di ritorno fu lungo e tranquillo, ma non mi dispiacque.

 

 

* * *

 

 

 


Era buio pesto quando tirai fino al campus e misi la macchina in sosta vicino al marciapiede.

-Hei, siamo arrivati-

Sbattè le palpebre per qualche secondo prima di aprire gli occhi, mentre un lieve sorriso le dipinse le labbra.

-Siamo arrivati?-

-Si-

-Bene-

Si passò le dita tra i capelli, prendendo poi la sua borsa e la sua piccola zucca prima di aprire la portiera della macchina ed uscire nel freddo della notte. Spensi la macchina e uscii anch'io, mettendo le mani in tasca.

-Vuoi l'uva?-

Lei rise, scuotendo la testa e spostando il suo peso su un piede.

-No, grazie. Puoi tenertela-

Tolsi una mano dalla tasca e la poggiai sulla parte posteriore del collo, non sapendo cosa dire. Ma prima che potessi darle la buona notte, sentii un dolore acuto al mio dito indice che non notai prima.

-Ahi, cazzo-

-Che è successo?-

-Niente- Mi affievolii, guardando attentamente il dito prima di sospirare - Cazzo, ho una scheggia- Risi esasperato.

-Devi essertela presa al molo-

-Si, probabilmente. Dio, le odio e non ne ho avuta una da tanto. Non riesco mai a farle uscire-

-Davvero? Fammi vedere-

-Margot...- Iniziai sospirando, ma mi fermai quando afferrò la mia mano ed esaminò il dito.

-Aspetta- Disse, si focalizzò, stringendo verso l'alto con le unghie la scheggia, fino a quando questa non fece capolino. Poi con le unghie, cercò di tirarla fuori e ci riuscì - Fatto- Disse sorridendo leggermente. La guardai e fu come se tutto si mosse a rellentatore. Margot aveva la capacità di incasinare la mia testa, semplicemente con sorriso. Quando notò il mio silenzio, alzò lo sguardo verso di me arrossendo.

-Scusa...- Disse, guardandomi timidamente, il suo naso era arrossato per il freddo.

-No, va bene- Dissi in fretta- Hai sistemato un casino, grazie-

-Ti fa ancora male?-

-Si, ma è solo una piccola ferita-

Margot sorrise scuotendo la testa.

-Sei un disastro, Calum Hood-

Alzai il mio sguardo, incontrando il suo. Improvvisamente la vidi arrossire nuovamente e guardare altrove.

-Margot- Dissi richiamandola.

-Si?-

Non potei fare a meno di sorridere. E per qualche ragione, mi venne una voglia improvvisa di baciarla. Non sapevo il perchè, ma tutto quello che volevo fare era posare le mie dita sotto il suo mento, mettendo le mie labbra sulle sue. Era troppo per me, ed io sapevo che ero solamente un male per lei, ma non mi interessava.

Senza pensarci, mi chinai e la baciai. Le sue labbra erano dolci. Margot ricambiò il bacio, anche se fu breve. E credo che quel bacio volesse significare buonanotte, ma avrei voluto che fosse durato di più.

Quando entrambi ci staccammo dal bacio, Margot fece un passo indietro , mordendosi il labbro inferiore e sorrise.

-Grazie per oggi, mi sono davvero divertita-

-Si, anch'io-

E dopo che ci demmo la buonanotte, camminò verso il suo dormitorio e io ritornai dentro alla macchina, per poi guidare verso casa

 





SPACE AUTHOR



Hi, my beautiful people!!! So Im here again, YAAY
Allora, come vi pare il capitolo?
Finalmente Margot sembra aprirsi ancora con Calum, sempre però limitandosi e alzando sempre i suoi muri ogni volta che svela qualcosa di se.
Mentre, ancora una volta appare quel lato di Calum che raramente emerge. Pronto ad esserci per Margot e pronto ad ascoltarla.
Ringrazio coloro che hanno messo la fanfictio tra: PREFERITI, SEGUITI e RICORDATI.
GRAZIE MILLE, davvero.
Ricordo come sempre per coloro che seguivano quest'estate HOLD ONTO ME,  ho deciso di ripostarla nuovamente dato che molte di voi ne hanno fatto richiesta e questo è il link
(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3390016&i=1)
See ya soon & Stay tuned,
Baci Lalluby

  
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