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Autore: Pyxis_Minor    29/03/2016    3 recensioni
La pagina di Wiki Loves Monuments afferma che: "Esistono molte cause per cui una persona può trovarsi nella Friend Zone. [...]
I principali motivi sono:
- L'individuo A non è sufficientemente attratto dall'individuo B.
- L'individuo A non riconosce i tentativi dell'individuo B di approfondire il rapporto, credendoli gesti di amicizia.
[...]
- L'individuo A si fidanza con un'altra persona, relegando nella Friend Zone l'individuo B."
Jo Williams non ha dubbi. La Friend Zone è il suo posto, la sua casa, la sua prigione.
***
Dalla piccola introduzione: "I suoi problemi sono nati nel momento in cui un’altra certezza ha iniziato a nascere lentamente, a crescere dentro di lei e a mettere piccoli e rosei germogli.
Perché così come è certa che il suo nome è Johanna Williams, che è una nata babbana, che non prenderà mai una sufficienza in Erbologia, è altrettanto certa che non è, e non sarà mai il tipo di James Potter.
Allo stesso modo però, nonostante i suoi molteplici tentativi di ignorare la cosa, è assolutamente certa di essere innamorata di lui."
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, James Sirius Potter, Lorcan Scamandro, Lysander Scamandro | Coppie: Lily Luna/Lysander
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo IX

 

Mercoledì.

 

Jo fissava la professoressa senza in realtà vederla, battendo insistentemente il piede sul pavimento.

Era dalla festa di domenica che lei e Logan non si rivolgevano la parola. Ogni suo tentativo di avvicinarsi a lui era fallito.

Logan la evitava, ed era bravissimo a farlo.

Gli occhi di Jo si spostavano ansiosi dalla lavagna all'orologio, aspettando con impazienza la fine dell'ora.

Nella sua testa, in quei due giorni, era regnato il caos.

C'era Logan che la baciava.

C'era James che la guardava con quei suoi occhi grandi, e le chiedeva di abbracciarlo. Forte.

C'era Logan che andava via senza salutare nessuno, con la delusione negli occhi.

Perché mi hai chiesto di baciarti? Le chiedeva Logan.

Io sono più importante . Protestava James. Sono il suo migliore amico.

Jo sapeva che in qualsiasi situazione, avrebbe sempre messo James al primo posto. Davanti a chiunque, davanti a qualsiasi altra cosa. Anche prima di se stessa.

E così aveva fatto, per tutti quegli anni.

Fermò il suo sguardo sui capelli corvini e spettinati di James, che aveva sprofondato la testa nel banco. Ogni tanto emetteva qualche mugolio o lamento, e Jo si chiese se quell'imbecille lo meritava, quel primato all'interno della sua vita.

Pensò ai suoi occhi nocciola, così grandi.

Al suo odore quando lo stringeva forte tra le braccia.

E di nuovo l'immagine di Logan che la guardava, dritto negli occhi, con quell'espressione terribile negli occhi.

Lo aveva baciato. E quel bacio le era piaciuto.

Le sarebbe piaciuto riceverne altri, dopotutto.

Ma è giusto?

Magari a forza di baciarlo, mi innamorerò di lui.

In quel momento, la lancetta dei minuti si fermò sullo zero. Finalmente.

Si alzò di scatto, afferrando velocemente la borsa ed uscì velocemente dall'aula, senza ascoltare l'assegno della professoressa, e senza aspettare James.

Si diresse verso la Sala Grande a passo deciso, spedito. Sentì James chiamare il suo nome alle sue spalle, ma non si voltò.

Questa storia doveva finire, sarebbe andata a parlare con Logan subito.

Questo silenzio l'avrebbe uccisa.

 

 

 

 

***

 

 

 

Raggiunse la Sala Grande con passi decisi. Si affacciò oltre la grande porta dorata, e fissò il suo sguardo sul tavolo dei Corvonero. Squadrò ogni volto, ed ogni schiena, senza però vedere Logan.

Non era ancora arrivato. Erano pochi quelli che erano già seduti al tavolo.

Decise di appostarsi fuori la porta della Sala Grande: Logan avrebbe dovuto per forza passargli d'avanti, e sarebbe dovuto passare sul suo cadavere prima di poter andare a mangiare senza rivolgerle la parola.

Gruppetti di studenti entravano chiacchierando e ridendo all'interno della sala, a tre, a quattro, a dieci. I più piccoli erano praticamente dei bambini.

«Ma perché sei scappata via in quel modo?» le chiese James, appena la vide lì fuori.

«Inizia a sederti James, ti raggiungo tra cinque minuti» , rispose sbrigativa, poiché aveva visto Logan e Luke sbucare da un corridoio.

Si avvicinarono all'ingresso della Sala Grande con passo deciso, ma quando Logan la vide abbassò lo sguardo e fece per sorpassarla.

Jo lo afferrò prontamente per un braccio.

«Luke, ti dispiace se te lo rubo due minuti?» . Il Corvonero scosse il capo, le fece un cenno di saluto e si avviò dentro.

«Scusami», disse lasciandogli il braccio. «Era l'unico modo per riuscire a parlarti» .

«Cosa vuoi Jo?» le chiese lui, puntando i suoi occhi verdi dritti in quelli scuri della ragazza.

Jo aveva preparato nella sua testa quattro diversi discorsi, tutti molto convincenti. Voleva scusarsi, spiegargli... e scusarsi ancora, ma non riuscì a fare nulla di tutto ciò.

Si limitò a fissare le punte delle sue scarpe, fino a quando non sentì Logan sbuffare.

«Non ho voglia di parlare con te. E visto che evidentemente non hai nulla da dirmi, vorrei andare a mangiare. Sono piuttosto affamato». E detto questo si divincolò dalla presa di Jo, che ormai si era fatta abbastanza debole, e fece sparire le sue spalle larghe dietro la porta della Sala Grande.

Jo non ebbe altra scelta che seguirlo, per poi dargli le spalle e dirigersi verso il tavolo rosso-oro della sua casa. Prese posto vicino a Lorcan, e si lasciò cadere sulla sedia emettendo un suono a metà tra un lamento e uno sbuffo.

«è tutto okay, Jo?» le chiese il biondo preoccupato.

«Logan non mi parla più». Disse secca, sorprendendo anche se stessa.

Di fronte a lei, James, che era rimasto concentrato sulla sua bistecca fino a quel momento, alzò lo sguardo su Jo, con la bocca ancora piena. «Pecché?» le chiese, con tono stupito.

«Non parlare con la bocca piena!» lo rimproverò Lorcan, prima di rivolgere la sua nuovamente a Jo.

«Beh...io... ecco...», balbettò Jo. Le sembrò di aver dimenticato l'intero vocabolario inglese in quel momento. Mettere insieme una frase di senso compiuto non era mai stata un'impresa tanto ardua.

«è per quello che è successo domenica?», chiese Lorcan, studiandola con quei suoi occhi chiari.

«Mh, chesuccesso momenica?» , chiese James, ancora alle prese con quella bistecca.

Jo e Lorcan lo ignorarono.

La ragazza annuì.

«Ehii, che è successo domenica?» chiese ancora una volta James, non contento di esser stato ignorato la prima volta.

Ma fu ignorato anche una seconda.

«Logan ha una cotta per te da un bel po' di tempo, lo sai? », continuò Lorcan. Jo sgranò gli occhi dalla sorpresa.

«Da... da un bel po' di tempo?» , chiese stupita.

Lorcan annuì serio. «Sarà stato al quarto... forse al quinto anno. Era il diciassettesimo compleanno di una Tassorosso, e aveva organizzato questa festicciola nella loro Sala Comune, e noi ci eravamo imbucati. C'eri anche tu, ricordi? ». Non aspettò che Jo rispondesse, e continuò. «Mi si avvicinò e mi fece tantissime domande su di te, se eri interessata a qualcuno, se uscissi con qualcuno, in che rapporti eravate tu e James... capii che era interessato a te e gli chiesi se avesse intenzione di chiederti di uscire con lui. Si imbarazzò a tal punto che scappò via!»

«E non me lo hai mai detto?!» chiese Jo sorpresa.

«Beh, lui non ti interessava all'epoca. Non ne vedevo il motivo...»

«No... giusto...». Jo prese a fissare il vuoto. Saperlo l'aveva turbata, ma non era in grado di spiegare perché.

Logan. Sentiva di capirlo un po' di più, adesso. Anche lei aveva corso dietro a qualcuno che non ricambiava i suoi sentimenti per anni, anche lei era stata costretta a vedere questa persona guardare un'altra donna come lei avrebbe voluto essere guardata, anche lei aveva visto James tenere stretta tra le braccia Rebecca e desiderare di essere al suo posto. Si sentì ancora più male. Il cuore le si strinse in una morsa.

«Beh, io vado in biblioteca con Rebecca», sbottò James che evidentemente aveva ingoiato la bistecca, ma non il fatto di essere stato ignorato dai suoi migliori amici. «Almeno lei mi ascolta quando parlo...»

«Scusa James, ma decisamente sei la persona meno indicata a cui chiedere consigli d'amore...», lo prese in giro Jo.

Il ragazzo fece una smorfia, e si alzò, allontanandosi velocemente.

«Se tu fossi in me cosa faresti?», chiese Jo a Lorcan, quasi in un sussurro. Lui piantò i suoi occhi chiari in quelli nocciola della ragazza, serio.

«Jo, lo so che la storia di James e Rebecca per te è difficile da mandare giù, ma dovresti provarci. E Logan ti adora...».

Jo distolse lo sguardo da quello dell'amico. Lorcan aveva la capacità di capire le persone, senza che queste dovessero parlare. Non doveva essere sorpresa dal fatto che avesse capito, già da un po' di tempo, cosa Jo provasse per James. Ma il sentire pronunciare quelle parole, la fece stranamente imbarazzare. Sentì il rossore spandersi su per le sue guance.

«Hai ragione» , disse.

Ed era vero. Aveva ragione. Lei e James erano solo amici, sempre e solo amici.

La sua vita doveva andare avanti.

 

 

***

 

 

James era uscito dalla Sala Grande parecchio offeso dal commento di Jo.

Sei la persona meno indicata a cui chiedere consigli d'amore. E Lorcan? Lorcan lo era?

Non era mai uscito con una sola ragazza in sette anni di scuola! In diciassette anni di vita!

Incredibile! Non solo doveva sopportare di non dover condividere il tempo di Jo con quel bellimboccio di Logan Laurel, ma adesso aveva perso anche il posto di miglior confidente.

Ma poi da quando Jo era così interessata ai ragazzi? A Jo non erano mai interessati i ragazzi... a lei piaceva il Quidditch, le feste... le piaceva giocare, scherzare... da dove diavolo viene tutto questo interesse per le questioni di cuore?

Passeggiando per i corridoi del castello, aveva iniziato a dar voce ai suoi pensieri con Rebecca, che camminava al suo fianco.

La ragazza però, non lo ascoltava. Aveva la pelle chiara del viso nascosta dai morbidi capelli rossi, e lo sguardo fisso sul pavimento.

«Credi che Jo sia innamorata di Logan?» , le chiese James, nel momento stesso in cui quel dubbio si affacciò nella sua mente.

Rebecca però continuava a fissare il pavimento.

«Ma mi stai ascoltando?!», sbottò James, arrabbiato. «Sono diventato invisibile per tutti oggi? O siete tutti sordi all'improvviso?».

Rebecca si voltò a guardarlo, spalancando i suoi grandi occhi, in un'espressione mortificata. «Scusami James... mi... mi sono persa nei miei pensieri». Mormorò.

«è tutto okay?» , chiese James, improvvisamente preoccupato. Aveva colto un tremolio, nella voce della ragazza, che non gli era piaciuto affatto. «Vuoi parlarmi di qualcosa?».

Rebecca rivolse di nuovo il suo sguardo verso il pavimento.

«Vorrei stare un po' da sola questo pomeriggio, se non ti dispiace», sussurrò, con la voce quasi rotta dalle lacrime. Il viso era nascosto dai capelli, ma James capì che stava provando a trattenere il pianto.

«Rebecca...» , le sfiorò una mano, ma la ragazza la ritirò in fretta, quasi con paura. «Scusami...», disse ancora. E scappò via.

Ma chi le capisce le donne, borbottò James, incamminandosi dalla parte opposta del corridoio.

 

 

 

 

 

***

 

 

 

Jo passò il pomeriggio in biblioteca con Lorcan, un occhio puntato sul libro, l'altro alla porta, nella speranza di veder entrare Logan, che però non si fece vivo tutto il giorno.

Jo sospettava che qualcuno gli avesse detto che era lì, e per quel motivo il ragazzo aveva evitato la biblioteca quel giorno.

Pensò anche di star diventando paranoica.

Dopo due ore, passate a leggere e rileggere frasi per lei quasi incomprensibili da quel maledetto libro di pozioni, e a sussultare ogni volta che qualcuno, uomo, donna, bambino, insegnante o studente entrava in biblioteca, chiuse il tomo sbuffando sonoramente.

«Io vado a cercarlo». Affermò.

«E come pensi i fare?» chiese Lorcan, retorico. «Il Castello è immenso, e sicuramente sarà in Sala Comune. Quella dei Corvonero. Nella quale, tu non puoi entrare» .

«Devo trovarlo, non posso stare qui a studiare se... non riesco a concentra...», poi, la sua mente fu attraversata come da una specie di lampo di genio.

Il Quidditch.

Quella domenica ci sarebbe stato l'incontro Corvonero – Tassorosso, in presenza di Dagobert Anderson, il capitano degli Appleby Arrows. Sicuramente era fuori ad allenarsi.

Lasciò i libri e la borsa a Lorcan, e fuggì fuori.

Arrivò al campo da Quidditch ansimando tanto aveva corso veloce.

Come aveva immaginato, vide le divise azzurre e argento sfrecciare in aria. Visti dal basso, sembravano saette.

Si arrampicò sugli spalti, coprendosi il viso con la sciarpa per proteggersi dal freddo, e si sedette a guardare l'allenamento.

Logan era bravo. Giocava nel ruolo di Cacciatore.

Era veloce, schivava i Bolidi e colpiva la Pluffa con facilità. Non era per nulla goffo come quando aveva iniziato a giocare l'anno prima.

Quante cose erano cambiate...

La squadra si allenò fino a tardi, nonostante i continui richiami del guardiano.

Verso le sei e mezza i giocatori atterrarono leggeri al suolo, e si diressero negli spogliatoi.

Jo scese veloce gli spalti e si fermò di fronte gli spogliatoi maschili.

Dopo una decina di minuti di attesa, vide alcuni giocatori uscire, chiacchierando tra di loro. Qualcuno gli rivolse uno sguardo curioso, qualcun altro un sorriso malizioso. Ne contò quattro.

Faceva passare il peso da un piede all'altro, impaziente. Saltellava come se le scappasse la pipì.

L'attesa la stava uccidendo. Provava un misto di ansia ed impazienza, di entusiasmo e paura.

Quando la sua mano spinse autonomamente la porta dello spogliatoio maschile e l'aprì, la sua mente neanche se ne rese conto. Entrò, e solo quando sentì il rumore dell'acqua della doccia scorrere si rese conto di ciò che aveva fatto.

È lo spogliatoio maschile questo, Jo! Si rimproverò. Non puoi stare qua.

Fece per andarsene, ma proprio in quel momento il rumore dell'acqua cessò.

Jo non aveva ancora raggiunto la porta quando sentì Logan chiamarla, sorpreso.

Si bloccò, e per un attimo dimenticò perché si trovava lì in quel momento, cosa doveva dire di tanto importante a Logan, e quale fosse il suo stesso nome.

«Che cosa stai facendo qui?» .

Jo si voltò a guardare Logan. Indossava un accappatoio blu, e i riccioli castani, bagnati, gli ricadevano pesanti sulla fronte.

L'acqua li rendeva più scuri, e questo faceva risaltare ancor di più il colore dei suoi occhi.

«Mi sembra ovvio» , sbottò Jo, con una prontezza che neanche lei sapeva di possedere.

«Ti spiavo per guardarti nudo!» .

Logan la guardò perplesso, prima di concedersi un sorriso.

«Logan...» , Jo tornò seria all'improvviso. «Mi dispiace».

Il ragazzo annullò la distanza che c'era tra loro, e le si piantò davanti, guardandola negli occhi.

Jo sostenne il suo sguardo. «Mi dispiace di averti ferito. Mi sono comportata da Serpe, io non so cosa mi sia preso... ti giuro che non volevo... tra me e James non c'è assolutamente nulla. Nulla».

«Perché mi hai chiesto di baciarti, Jo?» , le chiese Logan, schietto.

«Perché mi piaci» , rispose pronta e se ne sorprese, perché nel discorso che aveva preparato questa parte non c'era. «Perché mi piaci tanto, Logan».

«Tu non hai idea di quante volte ho sentito pronunciate da te queste parole nei miei sogni...», sussurrò Logan, avvicinando il suo viso a quello di lei.

Jo socchiuse la bocca, voleva dire qualcosa, ma la sua lingua si era come ingrippata.

«Non è che quel bacio non mi sia piaciuto» , sussurrò Logan al suo orecchio, «Ma come primo bacio non era un granchè».

«Davvero?» , Jo era imbarazzata. Non aveva mai baciato nessuno prima, probabilmente era stato un disastro!

«Tutta quella gente intorno a noi, nemmeno un po' di privacy...» , mentre parlava si avvicinava sempre di più, e Jo sentì il suo cuore fare una capriola.

«James che ballava mezzo nudo...».

La baciò.

La strinse forte tra le braccia, e la baciò come se al mondo non desiderasse nient'altro.

Assaporò le sue labbra come aveva immaginato di fare per anni, le carezzò la pelle, e i capelli.

Logan avrebbe prolungato quel momento per tutta la vita.

 

 

 

 

 

 

Notina: Lo so, lo so. Ho un giorno di ritardo, ma c'è stata Pasqua di mezzo, perdonatemi!

Spero abbiate passato delle belle vacanze, io ho almeno 5 kg in più!!

Fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto, se siete contente della decisione di Jo e se avete qualche teoria su cosa turbi tanto Rebecca! :)

E che fine ha fatto Lysander? Lo scopriremo lunedì prossimo!

Un abbraccio.

 

P.s. Seguitemi su tuuumblr!! <3 <3 

   
 
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