“Hai sentito soltanto Sam per tre mesi.” Castiel gli è steso praticamente addosso, il viso sepolto nell’incavo tra collo e spalla. “Dev’essere stato uno strazio.” Dean gli tiene un braccio stretto attorno alla vita, le dita che tracciano ghirigori immaginari sulla pelle all’altezza del fianco. “Di cosa parlavate?”

Gli è servito del tempo per smettesse di trattare quel periodo come un mucchio di polvere da tenere nascosto sotto ad un tappeto, per riuscire a rievocarlo senza sentire una fitta trapassarlo.

“Di te, principalmente.”

“Beh, almeno l’argomento di conversazione era interessante.”

Castiel glielo ha concesso, lasciando che fosse lui a decidere quando procedere e con che ritmo; ha mantenuto le distanze impostegli, ha accettato i silenzi in cui Dean si è rifugiato quando non era ancora pronto a ripartire da zero.

Evidentemente, ha ritenuto che ne valesse la pena.

“Ha fatto la spia, vero?”

“Te l’ho già detto, Dean, non ha--”

“Non mentire. So che ti ha detto che mi ubriacavo per colpa tua. Gli taglierò i capelli nel sonno.”

Castiel si solleva quel tanto che basta per poterlo guardare in viso. Lo sguardo che gli rivolge è così genuinamente incredulo che Dean riderebbe se non fosse dovuto ai suoi comportamenti da ragazzina. “Ti ubriacavi per colpa mia?”

Dean spera che il rossore non sia così evidente come il pizzicore alle guance lascia presagire. “Scommetto che ti sei inventato la storia del desiderio apposta per coprirlo.”

“Non me la sono inventata.” È un tentativo di sviare piuttosto miserevole ma, per sua fortuna, Castiel è tanto benevolo da assecondarlo. “È così che ti ho trovato quando sono uscito dal Purgatorio.”

Anche allora era stato convinto d’averlo perso, e che fosse accaduto per colpa sua.

Non è mai stato capace di imparare dai suoi errori.

“Cas, io--” C’è una voce che vuole cancellare dalla lista, anche se non è sicuro d’esser pronto a pronunciare le parole che occorrono a depennarla. “Anche se non te l’ho mai detto, lo sai che ti--”

Castiel lo zittisce poggiandogli due dita sulle labbra, poi fa risalire la mano lungo la sua guancia mentre si sporge per colmare la distanza che li divide.

Lo bacia, a lungo e a fondo, e Dean capisce che non ha bisogno d’altro. “Lo so.”





















 Note
Come vi avevo anticipato, l'epilogo è estremamente inutile breve; l'ho postato da parte perchè non mantiene la stessa continuità delle fasi precedenti della storia, che si susseguono senza grossi stacchi, ma è (come spero sia deducibile) collocato qualche tempo dopo la scena con cui si è concluso il primo capitolo. Per sottolinearlo, ho voluto che costituisse una piccola appendice a se stante.
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno commentato/preferito/ricordato/seguito la fan fiction, e chi si è limitato a leggerla in silenzio. Spero lo abbiate ritenuto tempo ben speso!

*svanisce in una nuvola di fumo e feels Destiel*