- Capitolo
3 -
Tesa
e battendo una zampa sull'ultimo gradino del Palazzo di Giada, guardai
il cielo attendendo il ritorno dei Cinque Cicloni e il Guerriero
Dragone. Lo zaino era fra le mie zampe e presa dal panico, lo aprii in
cerca della mia biglia di vetro. La presi e la guardai, notando che il
suo bagliore era rimasto, così come la limpidezza di quel
vetro trasparente. Quella biglia particolare serviva a scacciare le
maledizioni, quel bagliore conteneva una forza angelica protettiva e
seppur non avesse nulla di speciale – una misera biglia
trasparente come ce n'erano tante – il cordino che la teneva
appesa le rendeva giustizia. Quel talismano era diffuso solo nella zona
sud della Cina, con essa anche tanti altri talismani che scacciavano le
superstizioni.
La biglia era di mio fratello, io non ne avevo mai avuta una. Seppur il Maestro Croc mi avesse proibito di tenere quei talismani nella mia stanza – non credeva nel paranormale – io la conservavo nel mio cassetto.
Era stata quella ad avermi aiutata in quella battaglia, ma quel gioiello aveva comportato un sacrificio enorme. Rialzando lo sguardo, vidi un airone in volo. Finalmente i Cinque e Po erano tornati, ma con ferite e il respiro spezzato.
Mi alzai e feci un passo indietro, nascondendo la biglia nelle tasche della mia tuta. Shifu era dietro di me, anch'egli preoccupato. “Non sareste dovuti andare ad affrontarlo!”
La biglia era di mio fratello, io non ne avevo mai avuta una. Seppur il Maestro Croc mi avesse proibito di tenere quei talismani nella mia stanza – non credeva nel paranormale – io la conservavo nel mio cassetto.
Era stata quella ad avermi aiutata in quella battaglia, ma quel gioiello aveva comportato un sacrificio enorme. Rialzando lo sguardo, vidi un airone in volo. Finalmente i Cinque e Po erano tornati, ma con ferite e il respiro spezzato.
Mi alzai e feci un passo indietro, nascondendo la biglia nelle tasche della mia tuta. Shifu era dietro di me, anch'egli preoccupato. “Non sareste dovuti andare ad affrontarlo!”
“Il kung
fu alla vecchia maniera non ha funzionato, e Tigre è
allergica alla polvere" rispose Po col fiatone. "M-ma,
Dawn, deve esserci un modo... per sconfiggerlo.”
Neanche
a farlo apposta, qualcosa di sinistro fece sobbalzare tutti. Un volto
nascosto da una maschera bianca e nera, due grandi corna e un corpo
gigantesco. Riconobbi la falce magica e la collana a teschio infuocata,
le biglie di vetro appese che avevano perso il proprio bagliore e
cordino colorato. Una sensazione di freddo pervase il mio corpo...
“Guerriero
Dragone, tutti t'ammirano e t'acclamano. Guardati ora: ti sei
indebolito. Le tue stupide mosse di kung fu antiquate non funzionano
con me.”
Non
sfuggii allo sguardo del Demone, che voltò lo sguardo verso
di me e riconobbe i miei occhi color fuoco. “Jia Li, ci
rincontriamo dopo dieci anni. Come sei cresciuta.”
“Non
eri esiliato negli Inferi?”
“Dopo
che ho preso il controllo della mente di Maestro Oogway, sono riuscito
a rompere il Sigillo. Il mio obiettivo è vendicarmi di te e
dell'Aurora Boreale che mi ha spedito in quel postaccio! Oh-oh, prima
che mi dimentichi...” mi mostrò con la sua sfera
l'immagine di Maestro Croc imprigionato nel Regno Infernale.
I
miei occhi s'infuocarono di rabbia e tentai di sferrargli un colpo, ma
lui scomparì e riapparì dietro le mie spalle
ridendo maliziosamente. “Dieci anni non ti hanno
insegnato abbastanza?” la punta della sua Falce mi
colpì sulla schiena e stramazzai a terra priva di
forze. “Ti facevo più caparbia, invece
sei rimasta la ragazzina imbranata che ho affrontato tempo fa. Sei
stata solo baciata dalla fortuna.”
Non trovai le parole per rispondergli. Aveva rubato l'anima di mio fratello, succhiato ogni possibilità di rinascere... “Ora perdonatemi, ho altri villaggi da conquistare.”
Non trovai le parole per rispondergli. Aveva rubato l'anima di mio fratello, succhiato ogni possibilità di rinascere... “Ora perdonatemi, ho altri villaggi da conquistare.”
Picchiò
il bastone della sua Falce e balzò in cielo, scomparendo in
un'aura oscura e maligna.
Maestro
Croc era stato rapito e solo io potevo salvarlo. Non potevo di certo
farcela da sola; lui era enorme ed immortale, l'Aurora Boreale che lo
aveva spedito negli Inferi dieci anni prima non sarebbe stato
più sufficiente. Il suo potere era diventato ancora
più forte, le sue mosse più invincibili.
“Ti
aiuterò io a fermarlo, Dawn. Il suo kung fu è
troppo forte, non basteranno le mosse di tutti per
annientarlo.”
“No,
panda. Bisogna perfezionare il suo kung fu – disse Shifu
– prima dovrai mostrarmi il tuo livello.”“Sono al livello zero, maestro” replicai, nella speranza di evitare qualche umiliazione. Si fidava davvero così tanto?
“Penso che il Maestro Croc ti abbia insegnato molto in diciannove anni. Seguimi, io e i Cinque possiamo mostrarti quel che sappiamo.”
Raggiunto l'altro lato del Palazzo, aprì una grande porta e numerosi marchingegni si palesarono davanti ai miei occhi: colonne di legno e ferro, il percorso degli anelli di fuoco, fantocci di paglia, cerchi incatenati... La Sala Allenamenti del Palazzo di Giada era più grande di quella della Pagoda Rubino dove viveva.
“Sa una cosa, Maestro? Credo che andrò a dormir...”
Lui
la fermò, puntando il bastone di legno sulla sua zampa.
“Prima l'addestramento, poi il riposino. Si dia
inizio!”
Po mi diede una gomitata sul fianco. “M'insegni quella Bora-bora?”
“Si chiama Aurora Boreale, panda” lo corressi, sospirando. “Non mi ricordo come l'avevo evocata.”
“Memoria corta, eh?” mi pizzicò la guancia ed io gli schiaffeggiai la mano. “Ow...” gemette, massaggiandosi il dorso della zampa.
“Prima regola: non toccarmi mai e poi mai. Seconda regola: distanza di un metro. E terza regola: devi solo addestrarmi, niente affetto o abbracci da orsacchiotto paffutello. Chiaro?”
Lui annuì, eseguendo ogni mia regola. Distanza, contatto fisico e affetto. “Chiarissimo.”
“Va bene, sono pronta.”
Scesi le scale e cominciai dal primo livello, fra una mossa e l'altra, e con l'aiuto dei Cinque.
Finii col trascorrere la notte al Palazzo di Giada. Il Maestro Shifu mi affidò una stanza vuota, le pareti di carta erano leggermente strappate, ma non abbastanza da permettere a qualche vicino di stanza di poter sbirciare. Preso un piumino, lo stesi sul pavimento e cercai di prendere sonno. la biglia di vetro era fra le mie zampe, la custodii con fare protettivo, nella speranza che nessuna maledizione mi prendesse durante il mio riposo. Non dovevo permetterlo.
Po mi diede una gomitata sul fianco. “M'insegni quella Bora-bora?”
“Si chiama Aurora Boreale, panda” lo corressi, sospirando. “Non mi ricordo come l'avevo evocata.”
“Memoria corta, eh?” mi pizzicò la guancia ed io gli schiaffeggiai la mano. “Ow...” gemette, massaggiandosi il dorso della zampa.
“Prima regola: non toccarmi mai e poi mai. Seconda regola: distanza di un metro. E terza regola: devi solo addestrarmi, niente affetto o abbracci da orsacchiotto paffutello. Chiaro?”
Lui annuì, eseguendo ogni mia regola. Distanza, contatto fisico e affetto. “Chiarissimo.”
“Va bene, sono pronta.”
Scesi le scale e cominciai dal primo livello, fra una mossa e l'altra, e con l'aiuto dei Cinque.
Finii col trascorrere la notte al Palazzo di Giada. Il Maestro Shifu mi affidò una stanza vuota, le pareti di carta erano leggermente strappate, ma non abbastanza da permettere a qualche vicino di stanza di poter sbirciare. Preso un piumino, lo stesi sul pavimento e cercai di prendere sonno. la biglia di vetro era fra le mie zampe, la custodii con fare protettivo, nella speranza che nessuna maledizione mi prendesse durante il mio riposo. Non dovevo permetterlo.
Sentii
all'improvviso bussare alla porta della mia stanza e mi alzai di
scatto, la coda dritta e lo sguardo vigile. L'ombra era familiare, ma
io comunque tenni la guardia alta. “Chi
è?”
“S-scusa,
Jia Li... Maestra Dawn... ho trovato un messaggio per la guerriera
bianca. Così c'è scritto, ehm...
posso...?”
Accidenti quanto era
balbuziente! Mi avvicinai la porta e feci scorrere il
pannello di carta e legno, facendola entrare. Il panda non perse tempo
a srotolare quella piccola pergamena e leggerne il contenuto. “Credo
che sia una specie di poesia... dunque, 'se le forze'... non si legge
bene.”
“Passamela,
panda.” Tesi la zampa e lui non ci pensò sue volte
a porgermela. La srotolai per bene, fino a leggere un messaggio in rima.
‹‹ Se
le forze del male sconfigger vorrai,
una
mossa speciale imparare dovrai.
La
ferocia del grande Drago subito non apparirà.
Il
coraggio e la pace servirà.››
Chiunque
fosse stato il mittente, sapeva della minaccia. Lessi quelle frasi
più e più volte, il panda che attendeva una
risposta seduto a zampe incrociate sul pavimento.
“La ferocia del grande Drago suppongo sia riferito al Guerriero Dragone.”
“Sì...”
“Le forze del male riferite al nemico.”
Gli occhi del panda luccicarono. “Sììì...”
“La ferocia del grande Drago suppongo sia riferito al Guerriero Dragone.”
“Sì...”
“Le forze del male riferite al nemico.”
Gli occhi del panda luccicarono. “Sììì...”
“Non
ho capito.”
Un forte tonfo mi fece sobbalzare. Po era crollato sul pavimento, la pancia grassa che ballonzolava dopo la caduta. Accidenti, l'enigma non era così tanto complicato!
“Fra tutti i nemici che ho affrontato, questo è senza dubbio il più noioso! Chi manderebbe enigmi per imparare le mosse del kung fu? Insomma!” sbuffò lui, restando supino sul pavimento e guardando il soffitto.
Un forte tonfo mi fece sobbalzare. Po era crollato sul pavimento, la pancia grassa che ballonzolava dopo la caduta. Accidenti, l'enigma non era così tanto complicato!
“Fra tutti i nemici che ho affrontato, questo è senza dubbio il più noioso! Chi manderebbe enigmi per imparare le mosse del kung fu? Insomma!” sbuffò lui, restando supino sul pavimento e guardando il soffitto.
Ciò
che era difficile
era chi poteva mostrare il coraggio e trovare quella pace che serviva
per evocare la mossa speciale. “Possiamo sconfiggerlo
insieme!” Il panda mi fece spaventare una seconda volta.
“Io evocherò il Drago e tu il coraggio e la pace.
Incredibile, sarò la spalla di Maestra Dawn!”
“Frena! Sei tu che devi avere coraggio e pace. Anzi, no, non c'è nessun pronome. Immagino valga per entrambi.”
“Coraggio e pace...” si rialzò dal pavimento e saltellò sulle sue zampe anteriori. “Coraggio e pace! Ci sono!”
“Non è così semplice, Guerriero Dragone.”
“Frena! Sei tu che devi avere coraggio e pace. Anzi, no, non c'è nessun pronome. Immagino valga per entrambi.”
“Coraggio e pace...” si rialzò dal pavimento e saltellò sulle sue zampe anteriori. “Coraggio e pace! Ci sono!”
“Non è così semplice, Guerriero Dragone.”
“Be',
tentar non nuoce.”
Avevo bisogno di più informazioni e sapevo che nel Palazzo di Giada c'era ua biblioteca. “Senti, puoi accompagnarmi nella Sala delle Pergamene? Devo consultarne qualcuna.”
“Shifu non ci ha autorizzati a...”
“Vuoi risolvere questo enigma? Bene! Ci serve un aiuto in più, perciò portami lì.”
Avevo bisogno di più informazioni e sapevo che nel Palazzo di Giada c'era ua biblioteca. “Senti, puoi accompagnarmi nella Sala delle Pergamene? Devo consultarne qualcuna.”
“Shifu non ci ha autorizzati a...”
“Vuoi risolvere questo enigma? Bene! Ci serve un aiuto in più, perciò portami lì.”
Lui
non batté ciglio. “E va bene. Auguriamoci che
Shifu non sia sveglio a quest'ora.”