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Autore: M4RT1    31/03/2016    1 recensioni
Tenry | Flashfic | Raccolta
Dieci momenti di Teddy e Henry. Dieci curiosità che l'uno conosce dell'altra.
Henry avrebbe dato qualsiasi cosa per poter assistere a uno dei suoi stessi interventi. Per uscire dal suo corpo addormentato e sedersi in galleria a guardare sua moglie urlare ordini con la foga che metteva in certi litigi, oppure muoversi avanti e indietro per tutta la sala fino a essere mandata via, magari da Cristina Yang.
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Henry Burton, Teddy Altman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione, Ottava stagione
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Ten things I know about you

#8 - Il giovedì sera è la loro Serata Telefilm
Fluff | Slice of Life | 689 words




Quando Teddy tornò a casa, quella sera, l'odore dei popcorn era forte al punto da raggiungerla già per le scale. Sorridendo, pregustandosi la serata telefilm che Henry aveva stabilito improrogabilmente per il giovedì, frugò nella borsa alla ricerca delle chiavi e aprì la porta con un allegro "buonasera!" che raggiunse il marito, in cucina.

"Ehi, ciao!" ricambiò lui. "Hai fatto presto!"

Era impegnato a salare i popcorn. Teddy gli si avvicinò di spalle e gli cinse la vita con le braccia, la testa appoggiata alla sua schiena.

"E' una dimostrazione d'affetto o mi stai controllando il respiro?" scherzò lui, troppo concentrato per voltarsi. La donna rise.

"Entrambi" confessò. "E basta con il sale" aggiunse, togliendo delicatamente la saliera dalle mani del marito. "Fa male, sai?"

Henry rise. "Non credo che sarà il sale a farmi male" osservò, mescolando i popcorn in una ciotola. "Semmai, farà male a te. Ho sentito che è uno dei fattori che causa la cellulite, o sbaglio?"

Teddy emise un verso stridulo, a metà tra l'offeso e il sorpreso, ma non commentò. Invece, tolse delicatamente anche la zuppiera dalle mani dell'uomo e la poggiò sul tavolo, voltandosi a baciarlo.

"Pronto a scoprire come finisce tra Joel e Kriss?" gli domandò sussurrando. Lui annuì. "Vado a lavarmi le mani e sono pronta."

Henry era troppo spaventato per confessarglielo. Così, in silenzio, osservò Teddy saltellare - letteralmente - fino al bagno e sparirci dentro per poi uscirne con addosso una delle sue felpe e i capelli sciolti. Lui la aspettava sul divano, rubado di tanto in tanto un popcorn dalla zuppiera e sgranocchiandolo con il minor rumore possibile per evitare che lei se ne accorgesse. 

"Smettila di mangiare" lo apostrofò comunque Teddy, prima ancora di metter piede in soggiorno. Lui imbastì l'aria offesa.

"Non sto mangiando" mentì, ingoiando in un colpo un'intera manciata di mais. Teddy prese posto accanto a lui, le gambe piegate e il mento sulle ginocchia. 

"Okay, possiamo cominciare" sentenziò, prendendo il telecomando. Il logo della casa di produzione riempì lo schermo. "Non sei curioso?" domandò lei, entusiasta.

Henry avrebbe voluto esserlo. Avrebbe davvero, davvero voluto sentirsi minimamente eccitato quanto la moglie. Ma il punto era che Teddy Altman probabilmente non accendeva un computer da giorni e comunque, nei casi in cui lo aveva fatto, sicuramente erano state ragioni di lavoro a spingerla a collegarsi a internet. Non aveva alcuna idea di cose come lo streaming, insomma. Henry invece spediva pacchi. Smontava dal lavoro alle due in punto, tornava a casa e tutto quello che aveva da fare era riordinare il caos che avevano lasciato quel mattino ed eventualmente organizzarsi per uscire con i pochi colleghi che gli rivolgevano la parola al di fuori dall'orario di lavoro.

Così spesso il pomeriggio lo trascorreva al computer e, di mercoledì, era molto difficile non cedere alla tentazione. E di fatti il giorno precedente aveva ceduto.

"Henry."

E Teddy sembrava averlo capito.

"Sì?"

Aveva poggiato i piedi per terra, pronta a scattare in piedi. Lo fissava. Aveva dei popcorn in pugno e sembrava più propensa a tirarglieli addosso che a mangiarli. E poi c'era la questione delle sopracciglia e dell'altezza che avevano raggiunto.

"Hai visto già questo episodio?" domandò solo, il tono neutrale.

Henry scosse piano la testa. "No" mormorò velocemente.

"Sicuro? Perché sai, sono abbastanza brava a capire se una persona mente" insinuò la moglie, avvicinandosi pericolosamente. "Ho i miei modi per estorcere la verità."

Henry annuì, mettendo in pausa la puntata. "Tipo?" domandò, sfidandola.
Lei gli tirò la manciata di popcorn addosso.

"Non funziona!" la canzonò lui, raccogliendoli e mettendoseli in bocca. "E potrei perfino dirti chi è il colpevole della morte di Angel, potrei-" ma non riuscì a terminare la frase che un cuscino gli soffocò le parole, costringendolo a sdraiarsi. "Okay" cercò di balbettare, alzando le mani in segno di resa. 

"Giuri di non dire nulla?" lo minacciò Teddy, continuando a premere. Lui annuì. "Okay, allora" acconsentì la donna, liberandolo. Henry riemerse tossendo.

"Potevi uccidermi" si lamentò, riprendendo fiato. Aveva i capelli spiegazzati, il volto arrossato dove il cuscino gli aveva schiacciato la guancia. Teddy sorrise.

"L'unica cosa a rischiare di ucciderti, qui, è il sale che hai messo qui dentro" rispose indicando il fondo della ciotola. 

Henry non riuscì ad anticiparle nulla nemmeno quella sera.

  
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