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Autore: Light Clary    31/03/2016    2 recensioni
La Ciurma di Cappello di Paglia si ritrova coinvolta nell'ennesima avventura/
Per uscirne vivi anche stavolta, dovranno fare affidamento su tutta la loro determinazione.
Il nemico è un essere capace di espirare tutto ciò che rende una persona quello che è.
Senza i sogni, senza l'amore, senza gli amici e senza i ricordi, nessuno sarà più lo stesso.
Disposti a tutto pur di aiutare la loro nuova amica Narumi a salvare la sua casa/
Finalmente i veri sentimenti di Nami verranno a galla.
E rivelerà a Sanji ciò che lui non si sarebbe mai aspettato di sentirsi dire.
Non da lei.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nico Robin, Nuovo personaggio, Roronoa Zoro, Un po' tutti, Z | Coppie: Sanji/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
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Quando si fece mattina e la sveglia dal violino di Brook mise tutti in piedi, iniziarono a organizzarsi.
Narumi fu l'ultima a svegliarsi. Non trovò Nami nel letto quando aprì gli occhi. Venne Chopper a svegliarla, avvertendola che se non si fosse data una mossa Rufy le avrebbe sbafato tutta la colazione.

Ancora assonnata si diresse in cucina e quando incontrò l'odore di salsicce e uova strapazzate, il suo stomaco si contorse. Il giorno precedente aveva rifiutato una brodaglia curativa, ma aveva mentito dicendo di non avere fame, solo ora se ne rese conto.

-Buongiorno - le disse Sanji versandole una spremuta d'arancia nel bicchiere.

Lei rimase a contemplare il piatto fumante per un pò senza decidersi quando cominciare.

-Se non lo mangi, lo prendo io quello - disse Rufy dall'altra parte del tavolo con la bocca piena.

-Non provarci neanche - lo ammonì il cuoco con un calcio in testa - Fatti bastare la tua porzione.

-Uffa!!

Narumi finalmente si decise a impugnare la forchetta e a portarsi in bocca il primo boccone. Non appena sentì il primo sapore in bocca, le sue papille esultarono. Non ricordava più l'ultima volta che aveva toccato un gusto così prelibato.
Accelerò il processo di ingozzamento senza preoccuparsi degli sguardi che la circondavano.

-La temperatura è scesa - constatò Chopper toccandole la fronte - Entro stasera ti sarai del tutto ristabilita, vedrai.

-Ottimo - esultò Rufy sedendosi accanto alla loro ospite - Perché nel frattempo abbiamo molto di cui discutere.

Lei alzò lo sguardo: - Di che parli?

-Secondo le coordinate di Nami entro mezzogiorno dovremmo raggiungere un'isola dove potremmo rifornirci di cibo e vedere se troviamo qualche informazione su come raggiungere Cinis - spiegò il capitano.

-E se siamo fortunati, anche il modo su come aumentare le probabilità di uscirne vivi - continuò Usopp impallidendo.

Nessuno badò alle sue lagne.
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Nami era sulla prua della nave a studiare meglio la cartina, secondo la quale era questione di ore prima di individuare la prossima isola. Il Log Pose segnalava un campo magnetico molto forte. Se l'isola in questione era grande, qualcuno doveva abitarci di certo. Chissà se avrebbero ottenuto qualche dritta sulla loro prossima meta.

La navigatrice ancora non si sentiva pronta a parlare con Narumi. Non poteva sopportare il ricordo del terrore nei suoi occhi la sera prima e non voleva certo immaginare in che modo l'avrebbe guardata se avesse cercato di parlarle così in fretta. Avrebbe almeno aspettato l'approdo, prima di rivolgerle la parola.
Ma non ce ne fu bisogno.

-Nami? - sentì qualcuno alle sue spalle e così assorta dai propri pensieri si spaventò.

Narumi era davanti a lei. Da poco uscita dalla cucina l'aveva intravista sul ponte e aveva deciso di raggiungerla.

La prima cosa che Nami pensò di fare fu di salutarla, ma riuscì solo a sventolare una mano.

-Hai ... dormito bene? - le chiese poi.

-Molto bene - non era una bugia.

Nami si rasserenò quando vide che sulla guancia della ragazzina non era rimasto nessun segno di manata o rossore.

-Ascolta - si decise infine di toccare l'argomento - Per quello che è successo ieri ...

Lei alzò la mano per zittirla: - Non c'è bisogno che tocchiamo l'argomento. Non m'interessa. E' successo e basta. Ma non giriamoci troppo intorno. Non è questo al momento l'importante.

La navigatrice restò molto sorpresa dalla sua reazione. In cuor suo aveva molte cose da dirle in proposito, ma vedendo con quanta fattibilità era disposta a chiudere un occhio, decise di metterci una pietra sopra.

-Va bene - volle però farle presente - Sappi che siamo pronti a tutto per aiutarti. Faremo tutto ciò che ci chiederai.

Narumi annuì come segno d'intesa. Si avvicinò di più alla polena: - Aiutatemi a riprendermi la mia famiglia.

Nami sorrise profonda. Poi si mise a urlare rivolta ai compagni: - Avanti tutta, gente! Ammainate le vele! Ruotate il timone di 20 gradi e restate di vedetta! Avvisteremo la prossima isola a momenti!


-Come vuoi tu, sorellina!

-Lasciami dormire!

-Agli ordini, Nami-San! 
♥ 

-Dopo mi mostreresti le tue mutandine? - in risposta ebbe un doppio calcio sul cranio.

-Non puoi impartire ordini come se fossi tu il capitano! Te l'ho detto mille volte!

-Zitto e fa come ti dice.

-Vieni Narumi! Ti controllo la pressione!

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Avevano appena finito di mangiare quanto la voce di Usopp appollaiato sulla polena, li avvertì di una terra in avvicinamento.

La prima cosa che videro di quell'isola, furono le strade inondate di bancarelle e negozi. Gli edifici erano molto alti e grossi. Impossibile, si disse Nico Robin, che uno di essi non fosse una biblioteca.

Franky, Brook e Chopper sarebbero rimasti a guardia della nave. Nonostante le insistenze della renna di far restare anche Narumi che non riteneva del tutto in forze, la ragazzina optò per acompagnare il gruppetto di esploratori.

Si divisero le missioni.

Narumi sarebbe andata con Rufy e Usopp a chiedere in giro delle voci sulla sua isola.

Nami era  rimasta incantata davanti alle vetrine di vestiti e aveva messo in tasca cinquanta berry pronta a spenderli come si deve. Sanji come al solito doveva occuparsi della spesa e con un sorriso radioso si era offerto di accompagnarla per tenerle le buste.

Nico Robin si era già chiusa nella libreria locale e Zoro restava seduto fuori ad aspettarla, mezzo addormentato.

Presto avrebbero scoperto molto più di quanto si sarebbero aspettati.
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-Chiedo scusa, signore. Dobbiamo andare in una città fantasma chiamata Cinis, ne sa qualcosa? - Rufy fece la stessa domanda per la diciassettesima volta stavolta rivolto al cartolaio del paese, che come gli altri scosse la testa.

-Non c'è nessuno qui che conosce Cinis? - strepitò alla fine rivolto all'intera piazza.

Usopp gli tappò la bocca trascianndolo in un vincolo: - Cerca per carità di non attirare troppo l'attenzione! Siamo stati fortunati che finora nessuno ti ha riconosciuto, ma se qualcuno fa un colpo di radio alla Marina siamo fritti! Cerchiamo di passare inosservati. Pensi di farcela?

L'amico annuì anche se non aveva del tutto uno sguardo convincente.

Quando si liberò dalla presa sbuffò inginocchiandosi: - Che pizza! Finora non abbiamo scoperto niente!

-Non stupitevi - disse loro Narumi - Ve l'ho detto. Cinis è ritenuta una città fantasma appunto perché quasi nessuno sa che esiste.

-Allora temo che non potremo aiutarti, tesoro - sbottò Usopp - Se non ci regoliamo al meglio e non adoperiamo una delle mie strategie infallibili per assalire i demoni di cui ci hai parlato, non penso riusciremo a salvare la tua città.

-Non dovete assolutamente assalire i demoni! - esclamò di colpo lei - Sarebbe tutto inutile. Non appena sentono l'odore di una volontà di cui cibarsi, non perdono occasione per possederla. Non importa quanta forza abbiate. Una volta che il vostro corpo è il loro corpo, la vostra anima è persa.

-Non credo proprio - ribattè Rufy indignato - Se uno di quei fantasmacci proverà soltanto a cercare di entrarmi attraverso, lo ridurrò in polvere!

Usopp gli diede una manata: - Non puoi ridurre in polvere una cosa che lo è già da chissà quanto - si rivolse alla ragazzina - Narumi, in che modo potremo entrare nella tua città senza venire posseduti?

-Con queste - tirò fuori dalla tasca la sua moneta forata. Ricordandosela improvvisamente, ai due pirati passarono per la testa due idee differenti:

-Sceglieremo uno solo di noi che andrà lì con la moneta e farà tutto da solo.

-Andiamo a cercare quante monete sufficienti per tutti!


Si sapeva già per quale si sarebbero predisposti.
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Forse, pensò Nami, non era stata una buona idea farsi seguire da Sanji in un negozio di bikini. Però lui teneva in un braccio le buste della spesa e nell'altra quelle del suo shopping improvvisato. Doveva sperare che non succedesse il peggio. Infatti il cuoco, come gli aveva ordinato, si era messo a fare calcoli veloci con un abaco per vedere quanto ancora restava da spendere.

La navigatrice finora aveva speso tutti i suoi preziosi soldi per un paio di nuovi costumi, un foulard, un cappello per il sole e un profumo aromatizzato al gelsomino. Poi si era concessa di comprare anche dei nuovi vestiti per Narumi. Non avrebbe potuto continuare a mettere la sua roba per tutto il tempo. Le stava troppo grande. 
Quando diede all'amico anche la quinta busta con dentro il nuovo copricostume verde acqua marina, lo spinse velocemente fuori dal negozio prima che i suoi occhi potessero posarsi su ragazze che facevano la prova costume con movimenti plebei.

-Ci restano soltanto 25 berry, Nami-San - le fece notare - Vuoi continuare a fare dei giri?

-No. Basta così - rifiutò lei - Andiamo a vedere cosa stanno combinando gli altri.

Camminarono in mezzo al mercato chiedendo indicazioni su dove fosse la biblioteca pubblica. Dopo aver svoltato per un paio di strette viuzze, gli occhi della ragazza si fermarono su due uomini marines che camminavano nella loro stessa direzione.
Anche a distanza li sentì conversare:

-Ho visto una strana imbarcazione, raggiungere la costa. Era parecchio grossa.

-Pensi si tratti di una nave pirata?

-Non ho sentito urla di assalti in strada, quindi presumo di no.

-Sempre meglio andare a controllare.

No. Non adesso!

Non aveva nessuna intenzione di lanciarsi in una fuga immediata. La loro missione sarebbe andata a monte. Doveva cercare di allontanarli dal porto almeno per un'altra piccola ora. Ma intanto rischiava di essere riconosciuta come la Gatta Ladra. Certo per Sanji che camminava al suo fianco non sarebbe stato un problema incrociare la traiettoria dei due soldati in quel preciso istante, visto il vecchio viso di Duval che ancora compariva sul manifesto con il suo nome. Quindi toccava a lei cercare di passare inosservata. Infilò svelta gli occhiali da sole e continuò ad avanzare con lo sguardo alto.

marines scorsero i due pirati che facevano i vaghi guardando gli edifici con noncuranza. Siccome quella era una strada dove a parte loro quattro c'erano un paio di gatti che lottavano per una lisca di pesce, era strano non tastare pochi sospetti.

-Ei voi - li richiamò uno di loro. Si avvicinò.

Nami per un attimo ebbe un momento di panico e fece quindi la prima cosa che gli venne in mente. Agguantò il braccio del compagni con entrambe le mani e indicò un retrobottega con finto interesse.

-Guarda quante cose belle, caro!

Sanji si paralizzò senza capire immediatamente le sue intenzioni.

-Scusate - chiese il militare ormai a un passo da loro - Non è per essere ficcanaso ma se cercate il mercato è dall'altra parte.

Nami fece un finto sorriso: - Non ci interessa il mercato, signore. Siamo ... turisti!

-Siete turisti? - chiese il secondo soldato.

-Siamo turisti? - fece anche Sanji che venne rifilato con un calcio negli stinchi per intesa - Oh, giusto! Siamo turisti!

-Esatto! Volevamo solo visitare la città - continuò a mentire la navigatrice.

La domanda che seguì la spiazzò completamente: - Siete in luna di miele?

Grazie al cielo non dovette aprire bocca perché non sapeva quello che ne sarebbe venuto fuori.

Fu il cuoco a salvarla: - No. Solo una vacanza.

-Beh, fate attenzione. Non sono tutte strade vigilate - fece il primo soldato - Non si sa mai chi si possa incontrare.

-Stia tranquillo, staremo attenti - fece Sanji ormai immedesimato nella parte.

Nami non si oppose quando sentì il suo braccio intorno alla vita e una leggera spintarella verso un vicolo: - Andiamo, tesoro?

Si ammutolì rendendosi conto di avere parecchio caldo e non di certo per il sole. Annuì leggermente e lo seguì sparendo alla vista dei marines.

Prima che sopragiungessero su una nuova strada, li sentì commentare sottovoce: - Proprio una bella coppietta!

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Ciao a tutti e perdonatemi per il ritardo ma sono stata molto indaffarata ultimamente! Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto ^^
Grazie mille per le bellissime recensioni che mi state lasciando! Vi prego di non trasformarle in critiche, perché forse, in seguito ... potreste farlo! NON VI DO ASSOLUTAMENTE SPOILER! Però ... potreste farlo, tutto qui XD. 
  
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