Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Sylvie91    01/04/2016    2 recensioni
-Perché il tuo libro ha il nome di Bilbo?-
-Non lo so, ti posso solo dire che il titolo non mi è nuovo… è come se l’avessi già letto, ma quando l’ho aperto ho scoperto che non vi è scritto nulla dentro-
Gandalf apre il libro con aria incuriosita, poi rialza lo sguardo verso di me e dice –C’è un capitolo-
-Cosa?-
- Si è scritto, c’è il racconto dell’incontro tra me e Bilbo, di te non c’è alcuna citazione al riguardo è come se non esistessi-
Gli prendo il libro dalle mani e comincio a sfogliarlo in maniera nervosa, leggendo a salti e in maniera incompleta; alla ricerca del mio nome, perché non è scritto? È come se non esistessi ed allora cosa sono in questo mondo?
... IN REVISIONE!!! MOLTI CAPITOLI CAMBIANO, ALTRI SONO RIVEDUTI E CORRETTI... vi auguro comunque una buona lettura se vi va! le recensioni vecchie non le ho cancellate ma saranno man mano spostate al capitolo corrispondente.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bilbo, Gandalf, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una piccola scossa mi sveglia, apro piano gli occhi incontrando quelli piccoli e porcini di Bombur che mi sorridono –Sveglia Anaïs, stiamo per ripartire.- mi avvisa sottovoce e appoggiando vicino a me un piatto ben abbondante.
-Dovresti smetterla di riempire così i piatti Bombur, togli alla compagnia.- rispondo stropicciandomi appena gli occhi e mettendomi a sedere.
-Siamo tutti d’accordo che tu e Bilbo dovete mangiare un poco di più, non siete resistenti come i nani.- mi sgrida muovendo il mestolo davanti al naso.
-Mmm… potevi però svegliarmi, così ti davo una mano a preparare.- mormoro cominciando a mangiare, notando i nani rimasti intenti a togliere l’accampamento di fortuna costruito per passare la notte.
-Non ti preoccupare, mi aiuterei più avanti…- sorride il nano, per poi alzarsi e raggiunge Bifur impegnato a spingere la sua coperta in una specie di sacco; mi piace vedere i miei compagni muoversi, brontolare, gesticolare… sembra una routine che però non mi annoia per niente.
Quanto vorrei sapere a che mondo appartengo.
È da giorni che non guardo il libro, da una parte ho anche il terrore di leggere dato che ogni volta che lo apro qualcosa succede, ma dall’altra quanto vorrei scoprire qualcosa in più… almeno per mettermi l’anima in pace.
-Forza!- mi distrae Thorin che già è per il sentiero assieme a Dwalin, entrambi impazienti di raggiungere l’agognata Montagna.
Sbuffo, pensando che anche Fili e Kili sarebbero stati ancor più impazienti dello zio a muoversi e mi alzo riconsegnando a Bombur il piatto per rimettermi il prima possibile in sella, in vista dell’ultimo tratto di strada.
 
Ci spostiamo sempre più a lato della montagna verso uno spiazzo circondato da un muro roccioso, per praticità ci dividiamo in coppie in modo da trovare il prima possibile l’entrata  di Erebor e io mi muovo assieme Balin.
-Niente?- chiede ad un certo punto Thorin.
-Niente.- risponde in alto su una roccia Dwalin.
Thorin tiene in mano la mappa guarda verso l’alto, cercando di trovare qualche indizio; ad un certo punto vedo Bilbo correre su uno spuntone.
-Lassù!- urla indicando una scala mimetizzata all’interno di una scultura gigantesca di un nano con in mano un’ascia; non so neanche come abbia fatto a passare completamente inosservata dato le dimensioni, credo che possa far superare la Tour Effeil.
Ci avviciniamo verso Bilbo e Thorin è entusiasta –Hai occhi acuti mastro Baggins! Forza andiamo!- si complimenta con un sorriso.
I nani cominciano a correre verso la statua ricavata dalla roccia e naturalmente li seguo, sempre dietro a loro; una volta davanti la scala noto che gli scalini sono alti per i miei compagni, che hanno delle oggettive difficoltà a superarli, a parte quelli più atletici.
Aiuto Balin scalino dopo scalino fino ad arrivare a percorre l’ascia del Nano di roccia, che è leggermente in pendenza,  e nasconde poi un piccolo passaggio tra la lama e il braccio; la salita ci porta fino a superare la spalla della scultura.
Dopo la spalla c’è un piccolo spiazzo che si affaccia ad una parete di  roccia liscia e  levigata, come se fosse stata lavorata, contrariamente al rimanente della montagna.
Probabilmente siamo davanti alla porta nascosta; Thorin si avvicina alla parete e la studia con le mani e con gli occhi.
-Deve essere qui! La porta nascosta. Che tutti coloro che hanno dubitato di noi rimpiangano questo giorno.- esulta mostrandoci la chiave, i nani rispondono con urlo di vittoria e si addentrano nello spiazzo, Dwalin, come Thorin prima, guarda la parete –Abbiamo la chiave, ci deve essere un buco della serratura.-
Siamo arrivati giusto in tempo: il tramonto è quasi terminato per lasciare spazio alla notte, il sole cala velocemente tra le montagne ed il suo ultimo raggio deve mostrarci la serratura per aprire la nostra porta.
Dwalin preso dallo sconforto si mette a prendere a calci la parete mentre Nori cerca di sentire dove questa suona a vuoto, senza apparenti risultati, pian i nani si aggiungono ai primi due, mentre io aspetto ricordando che le parole della mappa sono chiare: si deve aspettare il raggio risolutivo, solo allora potremo vedere dove inserire la chiave; prendere a pugni la parete è uno spreco di energie.
-Buttatela giù, presto!- ordina Thorin e i nani ubbidienti si mettono a scalfire la roccia con le loro armi creando solo scintille, Thorin guarda alternativamente il sole e la parete perdendo mano a mano speranza.
-E’ inutile la porta è sigillata! Non la si apre con la forza!- interviene Balin, guardo verso le montagne dove vi era il sole, ormai calato.
Non può essere, non sono arrivata fin qui per trovarmi una porta chiusa, non può finire così… mi porto sul bordo dello spiazzo e apro il libro, presa dallo sconforto.
Non mi interessa che i nani lo vedano a questo punto, e leggo.
…ma niente, a parte dei fogli volanti che non so da dove siano spuntati, il libro si ferma a dove siamo noi e non continua, che frustrazione!
-No!- urla sconsolato Thorin tenendo in mano la mappa –Il raggio definitivo del Dì di Durin splenderà sul buco della serratura, questo è ciò che dice… cosa ci è sfuggito?-
-Ci siamo persi la luce.- risponde Balin –Non c’è più niente da fare avevamo una sola possibilità. Torniamocene ragazzi, è finita.-
I nani distrutti, con l’animo a terra, fanno per andarsene; mentre io sono ancora imbambolata per terra a guardare il libro, notando che ci sono davvero troppe pagine bianche: il libro non è finito, questa avventura è ancora viva.
-Thorin!- gli urlo alzandomi in piedi e sporgendo il mio libro –Non può finire così! Guarda! Tu sai cosa vuol dire questo libro, ci sono troppe pagine bianche per finire così!-
-E’ finita, mi dispiace…-
Anche Bilbo è rimasto nello spiazzo fermo, mentre i nani gli passano a fianco, cerca anche di fermarli invano; mi rimetto a sedere chiudendo il libro sulle mie gambe, reprimendo la voglia sempre più forte di bruciarlo e di fare un bel falò.
Thorin getta la chiave a terra ritenendola ormai inutile e se ne va lasciando la mappa a Bilbo, che tenta di fermarlo –Thorin, non puoi abbandonare ora.-
Il nano non gli dà retta e va avanti, sono di spalle ma sento i suoi passi che si allontanano pesanti come macigni; lo Hobbit si muove su e giù per lo spiazzo davanti alla parete ripetendo le parole della mappa.
-Bilbo smettila…- sussurro stanca e scoraggiata.
-Anaïs, tu sai che non è finita…-
-Vorrei tanto che non lo fosse…-
-Ascolta: sta accanto alla pietra grigia, quando il tordo picchia quando il sole scende, e il risolutivo raggio del Dì di Durin risplenderà; la chiave è il risolutivo raggio.- afferma convinto e indicando insistemente la mappa.
-Sì, quello del sole.- mi giro verso lo hobbit e vedo che guarda in alto, seguo il suo sguardo e ci sono delle nuvole che lentamente si spostano lasciando spazio ad una bellissima luna calante, calda nel suo argenteo raggio…raggio?
Guardo lo Hobbit ed ha capito prima di me, dato che sta osservando la parete incantato, mi alzo velocemente e lo abbraccio –Bilbo, sei un genio!-
Lo hobbit mi sorride e comincia ad urlare sperando di farsi sentire dagli altri –Il buco della serratura, tornate!-
-Thorin! Torna su!- urlo, cercando di dargli man forte.
-E’ la luce della luna! L’ultima luna di autunno! Dov’è la chiave?- si gira intorno lo hobbit cercando il piccolo utensile di metallo, sfortunatamente lo urta con i piedi facendolo quasi cadere; mi butto sulla chiave per prenderla, ma mi ritrovo invece i piedi di Thorin che l’hanno bloccata prima di me.
Mi alzo sorridendogli e grattandomi la testa imbarazzata per la figura, ma lui mi sorride e recupera l’oggetto; con lui ci sono anche gli altri nani e mi pongo tra di loro, per lasciare al Re sotto la Montagna l’onore d’inserire la chiave nella serratura.
Dopo aver girato la chiave Thorin poggia le sue mani sulle pareti e con una lieve spinta una crepa quadrata si va a formare sulla parete per aprirsi dentro alla Montagna; abbiamo trovato la porta!
-Erebor.- sussurra Thorin entrando al suo interno –Queste sale, questa pietra. Ti ricordi, Balin? Saloni pieni di luce dorata.-
L’anziano nano commosso entra anche lui –Lo ricordo bene…-
Pian piano li seguono il resto della compagnia ed anch’io anche se devo un po’ piegarmi per entrare, ma subito dopo l’entrata il passaggio diviene più alto, supero un architrave di pietra e ascolto la lettura di Gloin di un iscrizione –Qui giace il settimo regno del popolo di Durin, possa il cuore della montagna unire tutti i nani in difesa di questa casa.-
-Il trono del Re.- sussurra Balin visibilmente commosso.
L’inscrizione ha un anche un strana opera in rilievo, sembra un trono con sopra un esagono irregolare che emana dei raggi -Che cos’è la sopra?- chiede Bilbo
-L’Arkengemma…-
-E che cos’è?- chiede nuovamente lo hobbit guardando Thorin, che sembra quasi incantato dall’iscrizione.
-Quella Mastro scassinatore è il motivo per cui sei qui…-risponde.
 
Usciamo tutti dall’entrata e ci riuniamo nello spiazzo, l’ultimo ad uscire è Thorin, si rivolge con lo sguardo direttamente verso Bilbo –Mastro Baggins, la tua missione è trovare l’Arkengemma nella sala dei tesori… cercando di non svegliare il drago.-
-Si, era quello che c’era scritto nel contratto…- ricorda lo hobbit, mettendosi apposto la casacca cercando di non far trasparire alcuna paura.
-Io ho firmato lo stesso contratto di Bilbo.- intervengo volendo onestamente dare una mano al mio amico.
-Credo che il signor Baggins sia più silenzioso di te, Anaïs.- mi risponde Thorin.
-Ma dovrà affrontare da solo il drago…-
-Appena sentiremo qualcosa che non va ci inoltreremo in aiuto anche noi…- mi rassicura il nano con un sorriso stiracchiato.
-Sentite, io vado.- conclude alla fine Bilbo.
-Ti accompagno al suo interno per un po’- si fa avanti Balin.
-Vengo anch’io ...- dico seguendo i due.
Io, il nano e lo hobbit ci inoltriamo all’interno della Montagna per una decina di metri, ad un certo punto Balin si ferma, arrestando il cammino di tutti.
-Volete che io trovi un gioiello…- comincia Bilbo.
-Un grosso gioiello bianco, sì.- conferma Balin sorridente.
-Tutto qui… è solo che immagino ce ne siano parecchi laggiù.- dice lo hobbit guardandosi un po’ attorno agitato.
-E’ solo una, l’Arkengemma e la riconoscerai quando la vedrai; in verità ragazzo io non so proprio cosa troverai laggiù… non devi andare se non vuoi, non c’è disonore nel tornare indietro.- afferma Balin, cercando di convincere Bilbo di tornare indietro
-No, io ho promesso che l’avrei fatto e penso che devo provarci.- sospira Bilbo guardando preoccupato il corridoio davanti a lui.
-Non cessa mai di sorprendermi…-
-Cosa?-
-Il coraggio degli Hobbit, vai ora con tutta la fortuna a cui puoi fare appello.-
-Bilbo…- intervengo un po’ commossa –…mi raccomando trova un modo per chiamarci se succede qualcosa, qualsiasi cosa.- affermo per poi abbracciare lo hobbit chinandomi e dandogli un bacio sulle guancia, poi Balin mi prende la spalla –Dai, bambina andiamo.- annuisco al nano lasciando andare Bilbo.
Lo hobbit alza la testa e segue il corridoio lasciando me e il nano alle sue spalle.
-Ehm Bilbo… se esistesse davvero un drago vivo laggiù, non risvegliarlo.- lo avvisa infine Balin prima di incamminarci e andare verso lo spiazzo assieme al rimanente della compagnia; sono molto preoccupata per il piccolo hobbit, spero che non gli succeda niente o che riesca ad avvisarci in caso di pericolo.
Balin prima di uscire mi ferma vicino all’architrave, dove avevamo sostato poco prima –Anaïs, mi vuoi dire che cosa ti sta succedendo?-
Mi irrigidisco alla sua domanda e lo guardo con attenzione –Non capisco, non mi sembra di essere cambiata.-
-Sei solo ipersensibile, bambina mia… stavi per piangere quando credevamo di aver fallito e tu non ti sei smossa neanche quando gli orchi ci stavano attaccando sui barili, sei una strana ragazza.-
-Credo di aver avuto solo un cedimento nervoso, capita.- affermo alzando le spalle, sperando di non insospettire troppo il  nano che mi guarda attentamente.
-Mi dispiace ma non ti credo.-
-Balin… io… avrei bisogno di confidarmi per sfogarmi, ma non posso… ti prego usciamo da qui.-
-Va bene, bambina mia.- l’anziano nano mi prende la mano e mi conduce fuori, dove gli altri stanno seduti già in attesa di Bilbo, pur essendo questo appena entrato nei meandri della montagna.
Mi siedo su una roccia, sempre in un posto un po’ isolato ma illuminato dalla luna e nuovamente prendo il libro: prima quando l’ho aperto c’erano un sacco di fogli volanti e mi sorge un dubbio: che il libro si sia strappato durante le nostre varie avventure?
Lo apro e la cosa assurda è che non sembra rovinato, prima presa dall’agitazione non ho prestato attenzione a questo particolare, sembra nuovo come se l’acqua presa durante la fuga da Bosco Atro non lo abbia colpito; strano la borsa era zuppa.
Prendo un foglio e comincio a leggere.
 
“Anaïs torna, ci manchi a casa,
papà e mamma sono disperati…
prego ogni giorno Dio per il tuo ritorno
abbiamo bisogno del tuo sorriso,
della tua testardaggine,
della tua presenza con noi…
 
Jean.”
 
Oddio, ma è la scrittura di mio fratello, questa cosa non c’era qui prima: quando sono comparsi? Dopo i goblin di sicuro e come fanno ed essere dentro il libro? Magari c’è un modo di comunicare con i miei familiari… magari posso scrivere anch’io a loro.
Prendo in mano un altro foglio:
“Anaïs svegliati… ti stiamo tutti aspettando!
Torna da noi! Reagisci!
Stupida, cocciuta e adorabile donna
Voglio ancora litigare con te!
Mi manca la tua sveglia ad ore spropositate del mattino
Tanto che talvolta prendo il tuo cellulare e la fisso…
A proposito di cellulare devi rispondere ai messaggi
sono tanti, troppi… e la maggior parte di ragazzi,
 non ti nascondo che papà è sorpreso…
sei sempre stata brava a nascondere le tue cose
ma non puoi dire che tutte queste persone siano amici.
Mi manchi, talvolta mi manchi così tanto
che metto la tua orribile musica
che cosa ci troverai mai nel Led Zepplin o Deep Purple? E nella musica celtica poi?
Ritorna ti prego non so come dirlo in maniera diversa.
 
Sophie”
 
Mia sorella, ma come?
Bagno questi pochi fogli letti con le mie lacrime, non ho coraggio di continuare… magari ci sono anche scritti di mio padre e di mia madre o di Christofer, ma sarebbe straziante leggerli; ma perché arrivano solo ora? Perché?
In questi giorni non poche volte desideravo sentire la mia famiglia con me, perché solo ora? Quando manca così poco?
Mia sorella e mio fratello i miei tesori nascosti; chissà come state e mi dovreste odiare per la mia lontananza, per avervi lasciato anche contro la mia volontà… vi vorrei tanto qui con me, Jean andrebbe d’accordo con i nani e si divertirebbe con queste avventure che anche lui ha sempre desiderato provare; mentre Sophie amerebbe solo la tranquillità della Contea e odierebbe il resto, adorerebbe di sicuro Bilbo.
Mi mancano tanto, troppo…
Un boato improvviso scuote i miei pensieri, asciugo veloce le lacrime e caccio il libro dentro il solito nascondiglio; respiro per riprendere il cercare di sciogliere il nodo alla gola formatesi e rilascio un lungo e profondo sospiro.
Anche i miei compagni sono in piedi ed allarmati –Era un terremoto?- chiede Dori
Balin risponde -Quello ragazzo mio, era un drago.- 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Sylvie91